giovedì 19 maggio 2022

LA PAROLA ERA

 

Evangelo di Giovanni 1:1-2 Nel principio la Parola era, e la Parola era appo Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio appo Dio. Esaminiamo attentamente questo verso e cominciamo a distinguere che vi sono due ipotesi: la prima ipotesi è composta da diverse fasi di eventi. Una “nel principio la Parola era” la Parola è conseguenziale a Dio, essendo che, la Parola nel momento della sua apparizione esistenziale, la congiunzione” e” ci porta a supporre che la Parola, dopo quell'attimo si trovasse appo Dio; quindi, Dio già era quando la Parola si fuse con Dio. Per concomitanza Dio Spirito produsse la Parola Spirito. Si suppone, allora, che Dio, nelle vesti di Spirito Santo diventò collante tra se stesso e la Parola. Ecco che si compone la Trinità, così interpretata dall’uomo. Soprattutto, lo Spirito Santo è Dio stesso nel suo intimo di Identità, in virtù del quale, nessuno uomo sarà perdonato se lo bestemmiasse. Le tre Identità divine, la Parola e lo Spirito Santo, sono Dio nella sua complessa forma, pronto a dare inizio al suo universale ministero della creazione.  Nel principio, così, vi è stata la ricomposizione delle tre Identità divine ed eterne che si sono composte e si scompongono come il muovere dell'universo, appartenenti a Dio, ove, la Parola di Dio inizia a creare dal nulla tutte le cose ma che, nel momento della creazione dell’uomo, la Trinità è unita, poiché, l’uomo nella sua complessità è stato fatto a immagine di Dio. Infatti, come Dio è Trino, l’uomo è trino. Egli è stato fatto ad immagine di Dio, poiché, una parte di esso è carne di questo mondo. La seconda ipotesi, sulla parola “nel principio”, ci si chiede, che se vi è stato un principio, come dobbiamo conciliarlo con l'eternità? La parola “nel principio”, dobbiamo riferirla alla creazione e non all’esistenza di Dio. Infatti, il verso nel principio la Parole era, vuol dire che al momento che la Parola ha iniziato a creare, già era, cioè per capire meglio la frase nel principio la Parola era, si deve intendere, come se vi fosse intercalato “della creazione”. Così verrebbe, senza alludere ad una trasformazione della parola biblica, ma solo ipotetico pensiero, sarebbe nel principio della creazione la Parola era. In questo modo, l’eternità è spiegata senza allusione di un principio divino, essendo che esso è eterno.  Difficile è ora da capire che rapporto vi sarebbe tra l’eternità di Dio e la creazione di tutte le cose poste nel nulla. Da questo ci conduce a supporre che il nulla sarebbe da considerarlo come base che contiene tutte le cose. Certo che si, se si concepisce se la funzionalità del creato posto nel nulla sia dentro la mente di Dio. La risposta sarebbe, quindi, affermativa, per il fatto che, ciò che è nella mente di Dio prende forma concreta nel nulla, vale a dire, Dio, solo parla e la cosa si concretizza, mentre l’uomo, deve prima pensare e progettare la cosa e poi costruirla. Chiaro è allora, che Dio per distruggere il mondo deve solo dare un comando alla materia, si ricordi cosa disse Dio a Noè.  Da questo, si arriva alla conclusione, che se l’universo è la creazione, l’universo è dentro la mente di Dio e, soprattutto, l’uomo e la sua mente è posto in un angolo della mente di Dio. Ecco perché Dio creò l’uomo alla sua somiglianza perché esso fa parte del suo pensiero.  Quando l’uomo prega o parla è in contatto istantaneo con la mente di Dio. L’uomo non può sfuggire, quindi, essendo dentro la mente di Dio. A differenza degli angeli, Dio, non disse che li abbia creato ad immagine di Dio ma l’uomo si.

Pace e fede nel Signore  

 

 

 

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