Nel
linguaggio mistico, il volgere del pensiero all’interno della propria coscienza
permette di scoprire l’intimo del nostro spirito e, per conseguenza, fa avere
una sensazione prima e un’esperienza dopo, che il cuore sia entrato in un
intenso rapporto con Dio. Nel momento successivo, il suo Spirito, mentre è
contemplato, produce una mistica transazione dell’essenza divina dentro l’anima,
che pone il credente in uno stato di sublimazione percependo, per ultimo, d’essere
battezzato dallo Spirito Santo.
Esodo
3:3 E Mosè disse: Or andrò là, e vedrò
questa gran visione, per qual cagione il pruno non si bruci. Diverso è il caso in cui vi sia una
visione che si manifesta agli occhi dell’uomo.
Come s’è detto che i cieli si sono aperti e il profeta ha visto, specificatamente,
il cielo non si è aperto come una porta ma Dio ha permesso che gli occhi
dell’uomo acquistassero istantaneamente la capacità di intravedere quello che
gli altri non vedono, come il limite che abbiamo di non sentire tutti i suoni,
specie, quelli ad alta frequenza.
Così,
gli occhi di Mosè, per volontà di Dio, sono stati fortificati nel vedere il
fuoco che, in apparenza, consumava l’albero di pruno. Dal prodursi di questa
meraviglia, egli non ha saputo, però, spiegare quello che si era proposto di
verificare, il fatto che il pruno ardeva e non si bruciava, ciò perché Dio non permise
che egli vedesse, la causa divina che produceva l’effetto.
Genesi
16:13 Allora Agar chiamò il nome del
Signore che parlava con lei: Tu sei l’Iddio della veduta; perciocché disse: Ho
io pur qui ancora veduto, dopo la mia visione?
In
questo caso, Dio, ha dato ad Agar il potere immediato che i suoi occhi
potessero vedere la visione della realtà divina, e che dopo averla contemplata,
la sua vista è ritornata normale, continuando a vedere come prima.
Quando
qualcuno si converte a Dio, è come guardare quello che altri non vedono e ascoltare
ciò che altri non sentono. Perché la fede equivale al potere che Dio dà per
vedere la sua visione e sentire la sua presenza. Questa esperienza
trascendentale modifica la visione dell’uomo sul concetto della vita razionale
e gli fa acquisire la conoscenza della virtù divina, unica e sola per
qualificarsi cittadino del cielo.
Il
mondo dà illusione e rinnega la visione perché non può mai arrivare a concepirla.
La buona novella, invece, fa scoprire il segreto per capire l’esperienza della
visione divina e fa anche percepire l’eterno, con la singolare scelta di amare
Dio, unico e onnipotente, ove non vi è potere né nazione né uomo, che sia
capace solo di avvicinarsi.
La
scelta sta in ognuno che crede di avere il carattere e la virtù di
intraprendere questa esperienza.
Il Signore fa grazia a chi è capace di
provare la via della santità.
Pace e fede nel Signore.