venerdì 14 giugno 2019

IL FICO SECCATO


        

         Guardando gli alberi per la loro natura e conformazione è difficile comprendere che possano avere un qualche sentimento o percepiscano il dolore. Tuttavia, sappiamo che essi vivono e muoiono, avendo bisogno della stessa natura che serve all’uomo. Esistono metodi, in cui, è possibile comunicare con loro, come la musica e il parlare con loro. Proprio questo ultimo metodo è stato usato da Gesù, nell’occasione del suo tentativo di raccogliere il frutto da un albero di fico. Marco 11:13 Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. Molti leggendo questi versi hanno interpretato, in modo simbolico, l’appariscente comportamento degli Scribi e Farisei e soprattutto, dei sacerdoti che non facevano altro che mostrare la perfetta osservanza della legge di Dio con le loro regole e il loro costume religioso, mentre dentro erano corrotti. Così, l’albero di fico che non aveva il frutto ma era pieno di foglie, non può che riferirsi a sacerdoti. Ci si chiede, ora, se le cose stanno veramente così o si possono intravedere altri riferimenti nascosti. D’avvero Gesù, per significare che gli Scribi e Farisei erano di indole malsana avrebbe avuto bisogno di far seccare il fico e non dare nessun riferimento agli apostoli di ciò che aveva fatto, come era solito, fare? Bisogna, quindi, dire che nell’atteggiamento di Gesù non c’è alcuna allusione nei confronti dei sacerdoti, tranne che, il deciso comando di condanna all’albero di fico. Da questa evidenza ci domandiamo: davvero, Gesù, si sia avvicinato all’albero inconsapevole che non vi avrebbe trovato frutto o piuttosto, aveva la certezza che avrebbe trovato il frutto, pur sapendo che non era la stagione dei frutti? Ecco, questo è il punto da esaminare. Prima di entrare nel merito del fatto è necessario che consideriamo un altro avvenimento, accaduto in riguardo il pagamento del tributo chiesto a Gesù, Matteo 17: 27 Ma, per non scandalizzarli, va' al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che verrà su. Aprigli la bocca: troverai uno statere. Prendilo, e dallo a loro per me e per te. Come è possibile, in questo caso, che Gesù sapesse che il pesce avrebbe avuto una moneta in bocca e specificatamente si trovasse nel primo pesce che l’apostolo avrebbe pescato? Riteniamo che ciò è avvenuto, poiché, chi aveva dato il comando era il Creatore, per cui, la natura ubbidendo, ha perfettamente corrisposto a Gesù la sua richiesta. Diversamente è successo nella storia del fico, che pur non essendo la stagione dei fichi, al desiderio del Creatore, il fico avrebbe dovuto provvedere il frutto al Creatore. Allora, quali sono stati i motivi? Si suppone con larga possibilità, che l’albero di fico abbia ascoltato il suggerimento di satana, che non essendo la stagione dei fichi, l’albero non era tenuto a dare il frutto al Creatore. Questa giustificazione sembra del tipo di quella risposta che ha dato satana ad Eva in riguardo al mangiare del frutto della conoscenza del bene e del male, che lei e Adamo sarebbero diventati come dii. Quindi, se nel giardino, satana, agì sulla deviazione indiretta di un ordine di Dio, nel caso del fico, satana, agì direttamente contro il Creatore, convincendo l’albero a non dare il frutto, con lo scopo di danneggiare direttamente Gesù.  Ecco che Gesù si adirò e seccò il fico all’istante. A questo punto ci facciamo la domanda: che differenza c’è tra la prima interpretazione riferita ai sacerdoti e questa? Che nella prima si evidenzia la giusta critica di Gesù verso i sacerdoti, in questa, si scopre la sua potenza. L’ira di Gesù ha avuto una ripercussione grave su un altro fatto avvenuto subito dopo in Gerusalemme. Avendo Gesù deciso di entrare nel Tempio, vide accanto all’entrata, una sorta di mercato ove si vendevano colombi per l’offerta. Sdegnatosi rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi. La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti. Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni, Egli disse. E’ chiaro che Gesù risentita l’azione della negazione dell’albero di fico, con la stessa reazione intervenne a ripristinare quel luogo corrotto, come secco il fico. Se i fedeli pensavano di agire correttamente come agì il fico, corretti non erano per la volontà di Dio.
Pace fede nel Signore

lunedì 3 giugno 2019

CHE COSA ANDASTE A VEDERE?


         Non sempre l’attribuzione di un giudizio corrisponde alla identificazione corretta di un fatto. Questo perché l’uomo vive di esperienza e solo avanzando negli anni si avvicina alla conoscenza delle cose e meglio stima le persone che lo circondano. Tuttavia, sulla capacità di stima, non possiamo dire che gli uomini siano perfetti, considerando il rimprovero forte e chiaro che Gesù fa agli uomini, in riguardo al giudizio che hanno dato a Giovanni Battista. Matteo 11:7 …. Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? Questo verso espone due aspetti significativi, il primo è rivolto alla insufficienza cognitiva dell’uomo alle cose divine, nello specifico, Gesù avendo valutato Giovanni essere un grande profeta, la maggior parte della folla non è riuscita a comprendere né la sua persona né la sua missione. Gesù, nel riprendere la folla dice che Giovanni non era affatto una canna insignificante nel deserto dimenata dal vento, piuttosto, in modo sottinteso, loro stessi avrebbero dovuto considerarsi della steppa che girovaga nel deserto spinta dal vento. Se l’evangelizzare del profeta fu confermato dalla voce di Dio, nel momento che battezzò Gesù, quanto ancora di più loro avrebbero dovuto credere alla sua missione? Invece, fu arrestato e fu decapito, per un piacere di corte, luogo di lascività ed inganno. Gesù, ha dovuto ricordare che Giovanni, per la sua grandezza, supera tutti i profeti precedenti ed ancora, nella sua semplicità, il suo vestimento superò quello di un re. Ma se nel dubbio, la folla è andata nel deserto per vedere se fosse un profeta, si, egli era il profeta, per eccellenza, che preparò la via al Re dei re. Il secondo aspetto sulla persona di Giovanni è riferito a Gesù stesso, che è sceso sulla terra, indossando una cronografia simile a quella di Giovanni, povero ed umile per salvare il mondo e non è stato riconosciuto né dagli uomini né dai sacerdoti, che lo hanno, senza timore, fatto morire, preferendo a Dio, il potere temporaneo costituito di ricchezza volitiva e di miseria. Eppure, se la permanenza di Gesù non suscitò la conversione rapida e totale dell’umanità, l’efficacia del suo post mortem cambiò la cognizione delle menti nel mondo a riconoscere il vero Dio. Se Giovanni conobbe la morte per la lascività della corte, Gesù trovò la morte per l’odio del mondo scatenatosi contro l’unigenito Figlio di Dio. Egli, fu appeso alla croce e, come una canna dimenata nel deserto, fu inchiodato sulla croce nel deserto del cuore della terra, indesiderato da non meritare nemmeno conforto. Tuttavia, Dio, ha trasformato quella croce in spada e l’ha conficcata nel cuore di satana. Che cosa andaste a vedere, al Golgota, una croce dimenata dal vento o la pietà di Dio a salvare l’umanità senza speranza? La visione del mondo è stata cieca, spoglia di un che minimo di amore, verso Dio, mentre continua a pregare falsamente con le labbra, mostrando un amore inesistente.  I miracoli e tutto ciò che ha fatto Gesù, sembrano che, invece di convincere l’uomo della realtà di Dio, lo abbiano esercitato ad un effetto contrario, quello di avere suscitato superbia e odio ingiustificato, verso quello che sarebbe meglio che si piegassi fino a terra e riconoscere il Salvatore. L’umanità ha visto la via della vita e l’ha ripudiata, ha conosciuto l’amore e lo ha ricambiato come legame di catena (Salmo2). Tuttavia, riflettendo, dobbiamo anche ricordare: Matteo 10:30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Dio è in controllo di tutto e la sua volontà preverrà sempre, e alla fine, per amore della sua misericordia, non abbandonerà l’uomo.
Pace e fede nel Signore