Guardando
gli alberi per la loro natura e conformazione è difficile comprendere che
possano avere un qualche sentimento o percepiscano il dolore. Tuttavia,
sappiamo che essi vivono e muoiono, avendo bisogno della stessa natura che
serve all’uomo. Esistono metodi, in cui, è possibile comunicare con loro, come
la musica e il parlare con loro. Proprio questo ultimo metodo è stato usato da
Gesù, nell’occasione del suo tentativo di raccogliere il frutto da un albero di
fico. Marco 11:13 Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a
vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò
niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. Molti leggendo
questi versi hanno interpretato, in modo simbolico, l’appariscente comportamento
degli Scribi e Farisei e soprattutto, dei sacerdoti che non facevano altro che
mostrare la perfetta osservanza della legge di Dio con le loro regole e il loro
costume religioso, mentre dentro erano corrotti. Così, l’albero di fico che non
aveva il frutto ma era pieno di foglie, non può che riferirsi a sacerdoti. Ci
si chiede, ora, se le cose stanno veramente così o si possono intravedere altri
riferimenti nascosti. D’avvero Gesù, per significare che gli Scribi e Farisei
erano di indole malsana avrebbe avuto bisogno di far seccare il fico e non dare
nessun riferimento agli apostoli di ciò che aveva fatto, come era solito, fare?
Bisogna, quindi, dire che nell’atteggiamento di Gesù non c’è alcuna allusione
nei confronti dei sacerdoti, tranne che, il deciso comando di condanna
all’albero di fico. Da questa evidenza ci domandiamo: davvero, Gesù, si sia
avvicinato all’albero inconsapevole che non vi avrebbe trovato frutto o
piuttosto, aveva la certezza che avrebbe trovato il frutto, pur sapendo che non
era la stagione dei frutti? Ecco, questo è il punto da esaminare. Prima di
entrare nel merito del fatto è necessario che consideriamo un altro
avvenimento, accaduto in riguardo il pagamento del tributo chiesto a Gesù,
Matteo 17: 27 Ma, per non scandalizzarli, va' al mare, getta l'amo e prendi il
primo pesce che verrà su. Aprigli la bocca: troverai uno statere. Prendilo, e
dallo a loro per me e per te. Come è possibile, in questo caso, che Gesù
sapesse che il pesce avrebbe avuto una moneta in bocca e specificatamente si
trovasse nel primo pesce che l’apostolo avrebbe pescato? Riteniamo che ciò è
avvenuto, poiché, chi aveva dato il comando era il Creatore, per cui, la natura
ubbidendo, ha perfettamente corrisposto a Gesù la sua richiesta. Diversamente è
successo nella storia del fico, che pur non essendo la stagione dei fichi, al
desiderio del Creatore, il fico avrebbe dovuto provvedere il frutto al
Creatore. Allora, quali sono stati i motivi? Si suppone con larga possibilità,
che l’albero di fico abbia ascoltato il suggerimento di satana, che non essendo
la stagione dei fichi, l’albero non era tenuto a dare il frutto al Creatore.
Questa giustificazione sembra del tipo di quella risposta che ha dato satana ad
Eva in riguardo al mangiare del frutto della conoscenza del bene e del male,
che lei e Adamo sarebbero diventati come dii. Quindi, se nel giardino, satana,
agì sulla deviazione indiretta di un ordine di Dio, nel caso del fico, satana,
agì direttamente contro il Creatore, convincendo l’albero a non dare il frutto,
con lo scopo di danneggiare direttamente Gesù.
Ecco che Gesù si adirò e seccò il fico all’istante. A questo punto ci
facciamo la domanda: che differenza c’è tra la prima interpretazione riferita
ai sacerdoti e questa? Che nella prima si evidenzia la giusta critica di Gesù
verso i sacerdoti, in questa, si scopre la sua potenza. L’ira di Gesù ha avuto
una ripercussione grave su un altro fatto avvenuto subito dopo in Gerusalemme.
Avendo Gesù deciso di entrare nel Tempio, vide accanto all’entrata, una sorta
di mercato ove si vendevano colombi per l’offerta. Sdegnatosi rovesciò le
tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi. La mia casa sarà
chiamata casa di preghiera per tutte le genti. Ma voi ne avete fatto un covo di
ladroni, Egli disse. E’ chiaro che Gesù risentita l’azione della negazione
dell’albero di fico, con la stessa reazione intervenne a ripristinare quel
luogo corrotto, come secco il fico. Se i fedeli pensavano di agire
correttamente come agì il fico, corretti non erano per la volontà di Dio.
Pace fede nel Signore