lunedì 1 ottobre 2018

IL TEMPO DELL'ETERNO


         Se non ci fosse la necessità di misurare il tempo, vivremmo, in una realtà diversa, ma che comunque sarebbe sottoposta a una grandezza finita, essendo che, Dio ha formato il creato facendolo dipendere dal tempo. Tuttavia, l’uomo, conoscendo che Dio gli ha promesso l’eterno, cerca in anticipo in questa dimensione, l’esistenza dell’eternità. Un modo, in cui è possibile interpretarla lo offre il fatto che se poggiamo un corpo su una superficie sferica, non sappiamo dove stia l’origine o la fine. Questo esempio è suggerito dal fatto che Dio, avendo creato i corpi celesti sferici, si ipotizza che dovrebbe esserci un collegamento tra la sfera come struttura e l’eterno come tempo, poiché, la loro composizione non è stata fatta da una mente finita ma da quella infinita di Dio. Tuttavia, si arriva alla conclusione opposta, dicendo che, pur avendo la terra forma sferica non mostra un collegamento con l’eternità, poiché, tutto avrà una fine. Su questi presupposti esaminiamo cosa significa la parola nel principio. La prima considerazione da fare è quella che il principio dichiarato nel primo verso della Genesi, non è l’inizio zero che soddisfa il principio della esistenza di Dio e il principio della creazione, cioè l’ipotesi che sia Dio e sia la creazione sarebbero apparsi nello stesso momento.  Per comprendere la differenza, bisogna considerare il principio vero descritto in Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Questo verso ci rivela il momento in cui è stato generato il Verbo. In senso cronologico, nel principio era la Parola e dopo era appo Dio. Ciò dimostra che Dio, era già prima della Parola. Si immagini, nel senso figurativo, che il Verbo sia la bocca di Dio e che si possano sdoppiare come identità divine come lo furono, in questa terra, Mosè e Aronne. Gesù, insieme allo Spirito Santo si sovrappongono a Dio, formando una sola Persona, identificata con lo Spirito Santo come “Trinità”.  Da questo, si deduce che il principio dichiarato nel primo verso della Genesi è solo il principio della creazione e si riferisce quando Dio, si pose in azione trasmettendo alla Parola il suo pensiero di creare tutte le cose. Nella Genesi leggiamo il verso, facciamo l’uomo, questa frase che ci dà un indizio della pluralità di dii che discutono ma che, in effetti è Dio nella sua forma trina e che, come il cervello, comandò alla bocca di formare il creato. Infatti, la bocca non sa cosa dire se il cervello non trasmette. Marco 13:32 Ma quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo, né il Figlio, ma solo il Padre. Il principio che parla Giovanni 1:1, è il principio in assoluto, ove Dio genera parte di se stesso per iniziare il suo progetto evolutivo.     In riguardo al creato, che è una sottospecie dell’eternità, Dio ha posto ad esso un termine. Matteo 13:40 Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Cioè, il mondo, come la pula, sarà bruciato. Quindi, se la zizania sarà disintegrata, lo sarà anche il mondo? Il tempo sarà considerato come un vecchio libro che pian piano diventerà polvere. Come identificare l’origine d’una sfera, non sapremo scoprire dove è stato il principio della nostra esistenza. In riguardo all’eterno, non sappiamo determinarlo poiché la nostra mente finita non può immaginare l’infinito. Tuttavia, il pensiero ha la facoltà di immaginarlo ma non quello di investigarlo, essendo che l’uomo concreta le cose con un inizio e una fine e può usare il metro, ma non può mai scrutare lo spirito.  
Pace e fede nel Signore