mercoledì 23 novembre 2022

LA MANO DI SCANDOLO

 

Sappiamo che in questo mondo nessuno è giusto e nemmeno perfetto ma nel sentire gli avvertimenti di Gesù, dobbiamo riflettere con sentimento di timore o di tranquillità? Matteo 9:47 Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna. Questo verso ci pone in un considerevole numero di problemi e riflessioni non del tutto felici, per il fatto che, non ci parla di perdono di ciò che ci aspetteremmo sentire da Gesù. Dovremmo essere giudici di noi stessi nell’individuare la colpevolezza del nostro agire ed essere esecutori materiali eliminando l’organo che ci ha portato a trasgredire? Tutto questo, se avvenisse, non contrasterebbe i principi del vangelo del perdono di Dio? E non contrasterebbe la forma di incorruttibilità richiesta per accedere al Regno di Dio? Effesini4:13 finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto. Il fatto di essere perfetto si riferisce anche al corpo o solo all’anima?  Se dobbiamo tagliare la mano o cavare l’occhio peccatore come saremmo nel regno dei cieli? Saremo monchi o ciechi di un occhio? Allora, la perfezione richiesta dell’uomo davanti a Dio dove sarebbe? Questo è un problema. Se Dio ha scelto i trecento guerrieri che lambirono l’acqua alla sponda del fiume. Giudici 7:5 Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio. Saremmo allora selezionati come non idonei se non abbiamo mozzato la nostra mano o cavato il nostro occhio? Certamente no! Vi è motivo di credere che la considerazione riferita è al comportamento dell’uomo e, siccome esso è morale, lo stesso sarà anche il significato. Infatti, Romani 12:2 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Così la perfezione si raggiunge non osservando l’andamento di questo mondo ma seguendo la virtù suggerita da Gesù. Infatti, a nessuno Gesù durante il suo ministerio ha ordinato a qualcuno seduta stante di tagliarsi una mano o cavarsi un occhio, ma le sue parole sono state sempre umili e consolanti per gli uomini. Infatti, Egli, come Salvatore del mondo si è sacrificato per tutti, affinché, nessuno si potesse tagliare una mano o cavarsi un occhio.  Gesù si è immolato sulla croce, perché nessuno potesse essere predato dalla morte. Quel peso della croce che decretava per gli uomini, Egli, se lo ha addossato su di se. Il fatto di tagliarsi la mano o cavarsi l’occhio è l’incitamento di esporre l’uomo ad affrontare l’atto disciplinare più arduo per abbattere la corruzione dei tempi avvenire e rendersi idoneo di ricevere la grazia di Dio che lo avrebbe salvato dal maligno già in questo mondo. Questo avvertimento, allora, dobbiamo leggerlo con l’umiltà di Cristo e non con la furbizia di satana.

Pace e fede nel Signore   

 

 

venerdì 4 novembre 2022

LA CASA DI GESU’

 

Se ci chiedessimo: Gesù ha avuto una casa durante il suo ministero?  La risposta potrebbe essere incerta, essendo che, non è semplice determinare la sua residenza per almeno tre motivi.   Sebbene, Gesù uomo è discendente da Davide, re di Gerusalemme, Egli, è nato in una mangiatoia. Se il luogo di tale nascita non può essere attribuito come sua casa, certamente, Gesù visse da ospite nella casa di Giuseppe e Maria. Tuttavia, la risposta certa della sua residenza la dà Gesù, quando dice che: Matteo 8:20   Gli rispose Gesù: Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo. Cosa voleva intendere, Gesù, oltre al diretto significato delle parole? Che Egli non poteva possedere una casa perché povero o perché era ricco e si era spogliato per mandare un messaggio di umiltà o dimostrare che in questo mondo nulla è per sempre? Se le volpi e gli uccelli avrebbero avuto un luogo per dormire, se pur in uno stato brado, come Egli non avrebbe evidenziato che vi sarebbe stato pure un posto per se stesso?  Dicendo ciò, ha fatto capire che un luogo, come lo avevano gli animali, Egli, non lo avrebbe avuto e non avendo quel posto si è posto come ultimo degli ultimi, poiché non avrebbe avuto nemmeno quel posto che gli animali avrebbero certamente trovato. La frase di Gesù sembra una espressione molto deludente, quasi scoraggiante per chi avrebbe voluto seguirlo. Tuttavia, il bisogno di aiuto divino e la profonda fede che Gesù emanava, determinò la confessione pubblica di un giovane del desiderio del suo cuore. Matteo 8:19 Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai. Queste parole mostrano la piena confessione del giovane che sicuramente seguì il Maestro nei suoi spostamenti e viaggi di evangelizzazione. In riguardo alla casa, siamo a conoscenza dalle Scritture che Gesù veniva ospitato ora da una famiglia ora da un amico con tuti i suoi apostoli. Si ipotizza che Gesù non avesse una casa per il fatto del suo ministero di durata di tre anni circa, per cui, non gli permetteva di avere un luogo stabile, essendo che, veniva del continuo chiamato e desiderato da moltitudini e da famiglie da ogni luogo, come per esempio, la famiglia di Lazzaro.  Se il regno di Gesù non è di questo mondo, allora, nemmeno la casa di questo mondo non è del suo mondo, essendo che, ogni cosa rimarrà e nemmeno la carne il sangue potranno ereditiere il Regno di Dio.  Da tutto questo, ragionando con lo spirito che è in noi, diciamo che la casa di Gesù sta dentro di noi e quando Egli bussa noi saremo pronti ad aprile e fare entrare il Re dei re nel nostro cuore, che rimarrà d’essere il Tempio di Dio sulla terra. Questa è la casa di Gesù e questa casa, siamo noi. Concretamente tutte e chiese del mondo sono la  sue casa, costruite con arte e dedicazione perché Egli li possa visitare mentre tutto il suo popolo commemora la santa cena. E qui, che Gesù sarà il padrone di casa mentre ci accingiamo a mangiare il suo pane e bere il suo vino. Questa cerimonia fatta per commemorarlo in terra sarà poi, riaffermata nella sua casa celeste, in Paradiso.  Cosa avrebbero potuto offrirgli Giuseppe e Maria se la loro casa era la sua casa e la nostra casa è la sua casa. Gesù è il Signore del mondo e tutto gli appartiene Egli non sapeva dove posare il capo perché il suo impegno non glielo permetteva, non perché non poteva averla o possederla.  

Pace e fede nel Signore