domenica 21 maggio 2023

GUARIGGIONE DI UN CIECO NATO

Se i molteplici miracoli hanno mostrato la Gloria di Gesù con tutta la sua potenza operante, in questo miracolo di un giovane nato cieco emerge una stranezza nella quale si intravede la rivelazione della concorde opera di Dio con la forza divina di Gesù.  La chiave di volta di questa rivelazione nasce da una domanda pertinente ma con un fumus vizioso di una persona del popolo: Giovanni 9:2 …. Rabbi, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco? Il fatto che il popolo guardasse di più ai motivi di colpa della cecità del giovane e non alla richiesta del miracolo pone un problema di rapporto tra l’uomo che ha acquistato il libero arbitrio e Dio. Per il quale, la creatura critica il Creatore intorno all’evento difforme, ipotizzando se esso sia accaduto per colpa ingiusta dei famigliari o del figlio. Giovanni 2:3 Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Il soggetto dell’evento è: si manifestano in lui. Non è che il giovane sia da considerarlo peccatore e meritevole della difformità ma che invece il giovane è diventato capro espiatorio per la trasmissione della potenza divina sugli increduli, di cui, il giovane avrà un premio perché gli uomini capiscano che nulla potrebbero fare per guarirlo. Per quell’evento il premio invece di riceverlo dopo, il giovane l’ha avuto prima. A questa rivelazione di come può operare la potenza di Dio per annichilire l’arroganza dell’uomo, Gesù, all’incomprensione dell’uomo delle cose divine, mette in opera un esempio significativo di cooperazione tra Lui e il Padre, per dimostrare che la cecità del giovane non è attribuibile a nessuno ma alle opere del mistero di Dio. Infatti, come prima domanda: diciamo quale motivo avrebbe avuto Gesù nell’ungere gli occhi del giovane col fango? Seconda domanda: è stato il fango unto da Gesù il mezzo che ha dato la vista o l’acqua della lavata degli occhi nella piscina di Siloe?    Giovanni 2:7 Va a lavarti nella piscina di Siloe che significa Inviato. Im questo caso, la parola va, vale a dire che nessuno ha accompagnato il cieco ma è andato da solo, essendo che egli sapeva a memoria il tragitto, ecco perché Gesù gli disse va. In riguardo al significato dell’unzione degli occhi, diciamo che il fango rappresenta la materia ed essa la creazione e quindi il pensiero di Dio di realizzarla mentre Gesù è la Parola che esegue l’opera. Mentre la lavata degli occhi rappresenta l’acqua viva di Gesù che esegue il miracolo finale dell’opera della creazione.  Il vedere del cieco, cioè il recupero della sua vista, si riferisce all’umanità che vedrà la verità, la via e la vita personalizzata sulla terra affinché l’uomo creda a Dio in ogni manifestazione del creato come sua opera. Gesù rappresenta anche l’acqua di quella vasca ove tutti ci immergeremo per essere sanati.  Il giovane cieco è l’umanità che per vedere ha bisogno del tocco della mano di Gesù, poiché, solo in quel modo possiamo vedere oltre il materiale e sicuramente oltre le tenebre la luce di Dio.  

Pace e fede nel Signore

 

sabato 6 maggio 2023

LA PAZIENZA DI DIO

 

La misericordia e la grazia di Dio si è sempre manifestata generosa verso gli uomini mentre raramente la sua ira è stata disastrosa verso chi l’ha provocata. Tuttavia, il suo amore divino ha predominato per il raggiungimento della salvezza dell’uomo contro la morte. Il ministero di Dio non si è fermato solo alla salvezza dell’uomo ma va oltre e in special modo ha provveduto un compito di giudice, avendo l’uomo conosciuto il bene e il male egli giudicherà gli angeli. Questa mansione sembra essere stata attuata per sostituire gli angeli ribelli capeggiati da Lucifero. Infatti, Dio da questo divino programma sostituirà quegli angeli con una creatura superiore che si chiama uomo incorruttibile. Ecco che per accompagnare l’uomo a questo obbiettivo, Dio, usa la sua pazienza ma non senza aggravamento di pena se ciò sarà necessario per l’uomo duro di cervice. Un esempio di pazienza di Dio la troviamo in Esodo 34:6 Il Signore passò davanti a lui proclamando: Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà. E proprio in questo evento, dopo che Mosè aveva rotto le Tavole della Legge, Dio, non tenendo conto dell’offesa comandò Mosè di tagliare delle altre Tavole di pietra per rinnovare la Legge.  Esodo 34:1 Poi il Signore disse a Mosè: Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate.  La pazienza di Dio rivela che il suo amore è quello che predomina per concretizzare il bene come fine ultimo di tutto il suo ministerio universale, nel quale, l’uomo è il soggetto principale della sua creazione.  Ecco che le Tavole distrutte furono rimpiazzate per amore e per la realizzazione del regno eterno. Apocalisse 21:5 E Colui che sedeva sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose; e soggiunse: Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci. Questo progetto divino non è senza ostacoli, poiché, proprio gli ostacoli conducono alla perfezione, ricordandoci che Dio nei vari giorni della creazione diceva che quello che aveva fatto era cosa buona. Ne deriva che l’uomo per il raggiungimento della salvezza deve passare la così detta tribolazione con immenso dolore. Matteo 24:21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. Tutto riflette quanto Dio si propone di creare un’altra Terra, (Giovanni cap.14), ove Gesù eserciterà un certo impegno, compreso il suo sacrificio sulla croce. Così comprendiamo che la vita dell’uomo sulla terra altro non è che un passaggio obbligato per che noi potessimo acquistare la grazia primiera che quegli angeli ribelli hanno perso. Così questo rinnovamento che sta avvenendo sulla terra sarà anche nei cieli. Ci chiediamo quanto Dio è paziente vedendo la corruzione che ha invaso tutta la terra? La sua pazienza può scadere come è scaduta con Sodoma e Gomorra, infatti, scadrà nel tempo dell’Apocalisse ove un terzo del genere umano perirà. In quel periodo tenebroso solo il suo amore può aiutarci e salvarci dalla morte, essendo che, Dio trionferà sempre, essendo che tutto è sottomesso a Lui.

Pace e fede nel Signore