Quale ragione
spinge l’uomo, dopo aver fatto la circumnavigazione del mondo, a salire in alto
nel cielo per scrutare l’universo, invece di applicarsi alla gestione del
proprio habitat? Come possiamo spiegarci il susseguirsi degli eventi che
mostrano tale tendenza? Dobbiamo, per prima cosa, considerare che i motivi di
questa scelta dell’uomo non sono causali. Se leggiamo le Sacre Scritture, ci
dicono che il primo a volere salire in cielo fu Lucifero. Isaia 14:13 Tu dicevi
in cuor tuo: Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle
stelle di Dio…… Lucifero fu un Angelo di alta gerarchia che, operante in questa
terra, con i suoi angeli, decise di salire in cielo e farsi simile a Dio. Con
la stessa peculiarità caratteriale di quest’angelo, l’uomo, invece di guardare
il cielo per investigare la volontà divina, si spinge a sfidare le forze della
natura e lo stesso Dio, essendo scritto, in Daniele, che negli ultimi tempi la
conoscenza sarà accresciuta. Tuttavia, notiamo che nessun riferimento ha fatto Dio,
riguardo alla possibilità che l’uomo avrebbe un giorno tentato di conquistare
lo spazio.
Ciò, pone due
quesiti, uno di tendenza carnale e l’altro di tendenza spirituale. Tralasciando
il riferimento carnale, che sarebbe quello che coinvolge la scienza per il
dominio dello spazio, quello spirituale ha un importante messaggio per noi, che
è più saliente della scienza e mostra di seguire la volontà di Dio, affinché,
l’uomo possa salire dove Lui abita e vivere in eterno. Si ricordi la singolare
esperienza che ebbe Giacobbe, quando sognò una lunga scala che saliva in cielo.
Genesi 28:12 E sognò di vedere una scala appoggiata sulla terra, la cui cima
toccava il cielo; ed ecco, gli angeli di DIO salivano e scendevano su di essa. Questo sogno comunica all’uomo il mistero
della sua divina provenienza che per mezzo di quella scala deve salire, non per
la conquista del divino ma per essere liberato da questo mondo. Questa è la
vera ragione per cui l’anima spinge l’uomo a intraprendere questa salita, verso
la realtà divina. Molti esempi dello stesso genere, ci accrescono il desiderio
di salire. Mosè salì sul monte Sinai e lì trovò la gloria del Signore e ancora,
in Matteo, l’incontro sul monte, di Gesù con Elia e Mosè e lo stesso Elia,
quando fu rapito in cielo con un cocchio di cavalli di fuoco. 2 Re 2:11 Ora,
mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco, e cavalli di fuoco
li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. La domanda
che ci poniamo, in riguardo a questi uomini saliti in cielo, come è possibile,
sapendo che l’uomo deve possedere un corpo incorruttibile, Enoc, Mosè, Elia e
il ladrone, ove quest’ultimo, con un corpo corruttibile, sia salito con Gesù in
Paradiso?
Come possiamo
leggere questa, inspiegabile eccezione?
Ricordiamo che Paolo, se fu col corpo o fuori del corpo Dio lo sa, uomo
di terra, misteriosamente è arrivato fino al terzo cielo. Se fu in spirito, pur
la sua mente era a cognizione di mondo, essendo che la incorruttibilità avverrà
nella resurrezione dell’ultimo giorno. 1
Corinzi 15:42 Così, sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato
corruttibile e risuscita incorruttibile. Se ogni cosa sarà fatta nuova e nulla
della terra sarà ammessa nel regno di Dio, si deve ipotizzare che questi
uomini, escluso Paolo, sarebbero in un luogo appartato, sebbene Dio può
purificarli in qualsiasi momento. L’apparizione di Elia con Mosè nel monte,
evidenzia che non erano spiriti, poiché, gli apostoli non li hanno considerati
tali. Il mistero si infittisce quando Gesù, parla con loro come se li
conoscesse da sempre. Il legame tra la loro e Gesù, mostra uno stretto rapporto
di collaborazione con la volontà di Dio, poiché, anch’essi stavano contribuendo
al ministero di Gesù, per la salvezza dell’uomo. Può esserci una eccezione?
Leggiamo: 1 Pietro 1:23 perché siete stati rigenerati non da un seme
corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che
dura in eterno. Per ultimo, l’esempio che sta a cuore, è quello quando Gesù
salì sulla barca mentre i pescatori erano in difficoltà. Per questo anche noi
vogliamo salire nella barca insieme a Lui.
Pace e fede nel
Signore
FAMMI SALIRE
Oh Gesù, che solchi il mare
e cammini agevole sulla sua cresta.
Hai deciso di raggiungere
la barca che si dibatte
per la sua esistenza
e acquietando l’impeto del vento,
hai dato pace ai cuori affannati,
con il
tuo riposo.
Vorrei
anch’io salire
in quella
barca, Signore,
per
starti accanto
mentre
tiro la rete
con i
tuoi discepoli, poiché, anch’io
sento di
amarti come loro
e
seguirti ovunque vai.
Fammi
salire e l’anima mia
gioirà
per la tua presenza.
CT 23/03/2018
Giuseppe Drago