mercoledì 4 luglio 2018

FAMMI SALIRE


              Quale ragione spinge l’uomo, dopo aver fatto la circumnavigazione del mondo, a salire in alto nel cielo per scrutare l’universo, invece di applicarsi alla gestione del proprio habitat? Come possiamo spiegarci il susseguirsi degli eventi che mostrano tale tendenza? Dobbiamo, per prima cosa, considerare che i motivi di questa scelta dell’uomo non sono causali. Se leggiamo le Sacre Scritture, ci dicono che il primo a volere salire in cielo fu Lucifero. Isaia 14:13 Tu dicevi in cuor tuo: Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio…… Lucifero fu un Angelo di alta gerarchia che, operante in questa terra, con i suoi angeli, decise di salire in cielo e farsi simile a Dio. Con la stessa peculiarità caratteriale di quest’angelo, l’uomo, invece di guardare il cielo per investigare la volontà divina, si spinge a sfidare le forze della natura e lo stesso Dio, essendo scritto, in Daniele, che negli ultimi tempi la conoscenza sarà accresciuta. Tuttavia, notiamo che nessun riferimento ha fatto Dio, riguardo alla possibilità che l’uomo avrebbe un giorno tentato di conquistare lo spazio.
Ciò, pone due quesiti, uno di tendenza carnale e l’altro di tendenza spirituale. Tralasciando il riferimento carnale, che sarebbe quello che coinvolge la scienza per il dominio dello spazio, quello spirituale ha un importante messaggio per noi, che è più saliente della scienza e mostra di seguire la volontà di Dio, affinché, l’uomo possa salire dove Lui abita e vivere in eterno. Si ricordi la singolare esperienza che ebbe Giacobbe, quando sognò una lunga scala che saliva in cielo. Genesi 28:12 E sognò di vedere una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco, gli angeli di DIO salivano e scendevano su di essa.  Questo sogno comunica all’uomo il mistero della sua divina provenienza che per mezzo di quella scala deve salire, non per la conquista del divino ma per essere liberato da questo mondo. Questa è la vera ragione per cui l’anima spinge l’uomo a intraprendere questa salita, verso la realtà divina. Molti esempi dello stesso genere, ci accrescono il desiderio di salire. Mosè salì sul monte Sinai e lì trovò la gloria del Signore e ancora, in Matteo, l’incontro sul monte, di Gesù con Elia e Mosè e lo stesso Elia, quando fu rapito in cielo con un cocchio di cavalli di fuoco. 2 Re 2:11 Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco, e cavalli di fuoco li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. La domanda che ci poniamo, in riguardo a questi uomini saliti in cielo, come è possibile, sapendo che l’uomo deve possedere un corpo incorruttibile, Enoc, Mosè, Elia e il ladrone, ove quest’ultimo, con un corpo corruttibile, sia salito con Gesù in Paradiso?
Come possiamo leggere questa, inspiegabile eccezione?  Ricordiamo che Paolo, se fu col corpo o fuori del corpo Dio lo sa, uomo di terra, misteriosamente è arrivato fino al terzo cielo. Se fu in spirito, pur la sua mente era a cognizione di mondo, essendo che la incorruttibilità avverrà nella resurrezione dell’ultimo giorno.  1 Corinzi 15:42 Così, sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. Se ogni cosa sarà fatta nuova e nulla della terra sarà ammessa nel regno di Dio, si deve ipotizzare che questi uomini, escluso Paolo, sarebbero in un luogo appartato, sebbene Dio può purificarli in qualsiasi momento. L’apparizione di Elia con Mosè nel monte, evidenzia che non erano spiriti, poiché, gli apostoli non li hanno considerati tali. Il mistero si infittisce quando Gesù, parla con loro come se li conoscesse da sempre. Il legame tra la loro e Gesù, mostra uno stretto rapporto di collaborazione con la volontà di Dio, poiché, anch’essi stavano contribuendo al ministero di Gesù, per la salvezza dell’uomo. Può esserci una eccezione? Leggiamo: 1 Pietro 1:23 perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno. Per ultimo, l’esempio che sta a cuore, è quello quando Gesù salì sulla barca mentre i pescatori erano in difficoltà. Per questo anche noi vogliamo salire nella barca insieme a Lui.
Pace e fede nel Signore


FAMMI SALIRE

Oh Gesù, che solchi il mare
e cammini agevole sulla sua cresta.
Hai deciso di raggiungere
la barca che si dibatte
per la sua esistenza
e acquietando l’impeto del vento,
hai dato pace ai cuori affannati,
con il tuo riposo.
Vorrei anch’io salire
in quella barca, Signore,
per starti accanto
mentre tiro la rete
con i tuoi discepoli, poiché, anch’io
sento di amarti come loro
e seguirti ovunque vai.
Fammi salire e l’anima mia
gioirà per la tua presenza.

CT 23/03/2018
Giuseppe Drago