domenica 5 marzo 2023

GESU' POSTO NELLA TOMBA

 

Gesù, come il seme di Dio, ha voluto apparire nel mondo nella condizione umile avendo come padre putativo Giuseppe, un semplice artigiano falegname. Tuttavia, alla sua morte il suo corpo fu accolto da un altro Giuseppe, ricco e influente nella società di quel tempo che lo pose rispettabilmente nella sua tomba di famiglia. Così, se il luogo della nascita di Gesù fu povero, nascosto in una parte insignificante del paese, il luogo della sua sepoltura fu ricco. Il suo corpo fu sceso dalla croce lentamente, con molta cura, come riguardo all’uomo più degno e rispettoso del mondo. Un lenzuolo di alta fattura lo coperse come se fosse stato un velo nitido e bianco simile alle sue vesti che apparvero nel monte della trasfigurazione. Il lenzuolo fu macchiato dalle lacrime di Maria e dalle donne che lo accudirono nell’unzione con profumi e con l’olio. Il lenzuolo lo coperse tutto nella sua lunghezza come separarlo dalla contaminata terra e come se posto in una nube bianca, staccato dalla fuliggine del mondo. Egli, stava sospeso tra la terra e il cielo, trasportato dolcemente con cura verso la tomba di Giuseppe di Arimatea, mentre i sodati rei della morte del Giusto, dormivano nelle tenebre del mondo. Lo spettacolo del trasporto di Gesù fu oltremodo silenzioso, solo gli angeli raccolti considerarono il grande gesto del Messia, mentre Dio, poneva il suo volto ad altro luogo. Il pane della vita non fu riconosciuto, né come pane né come vita. La manna dal cielo è stata ripudiata e respinta, dall’uomo, come non accetta e in più, non ha egli riconosciuto, fino ad oggi, il proprio peccato né il perdono di Dio. Le mani delle donne lo sostenevano come la chiesa sostiene il corpo di Cristo, mentre i passi delle donne erano silenziosi e leggeri perché portavano il Re dei re della terra. La lacrima di Maria sarebbe arrivata fino al volto di Cristo per dargli l’ultimo calore umano di fede e di amore. Il corpo di Gesù stava immobile, avvolto nel lenzuolo, come se quest’ultimo fosse stato l’ultima realtà del creato che lo glorificava. Solo esso, gli avrebbe fatto compagnia, mentre il calore del sole non avrebbe avuto più forza di riscaldarlo. Gesù, con il suo corpo santo e incorruttibile, entrò nelle tenebre per illuminarle, con la sua luce. Il quel momento, la tomba si purificò e le pareti si unsero di collirio, mentre l’aria fu satura di vita e di Spirito divino. La porta della tomba, mentre ruotava, chiudeva l’Arca dell’Alleanza ove dentro vi stava Gesù, il giglio della valle, unico Salvatore del mondo con il grande valore del suo amore che unse di sangue il lenzuolo della misericordia e del perdono di Dio. Dalle ferite sono usciti acqua e sangue ed ancora escono per dare acqua della vita e sangue della salvezza. Il corpo di Gesù superò la forza della morte, esso non subì la decomposizione, rimanendo stabile in attesa del ritorno dello Spirito di Gesù dagli inferi. Per miracolo divino, al suo ritorno, il corpo di Gesù prese vita e si alzò glorioso di luce, nella tomba oscura. La porta ruotò veloce per far uscire la vita che non poteva essere fermata. La luce del sole, invece, di entrare in quel luogo, usciva dalla tomba perché la luce di Gesù è la sola che domina la vita. Così, il corpo di Gesù vittoriosamente uscì dalla tomba e illuminò il mondo con il suo conforto e la sua vittoria. Quella corona di spine che ferì la sua fronte, ora brilla come le stelle nel firmamento, attorno alla Stella del mattino. Dalla tomba, Gesù, ha aperto la via del cielo per vedere Dio, mentre il nostro cuore resta ovattato dalle sue parole di vita eterna.

Pace e fede nel Signore