venerdì 24 dicembre 2021

LE CINQUE VERGINE STOLTE

         Matteo 25:2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3) le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio. Poco si è detto intorno alle cinque vergine non avvedute. Ciò è stato dal fatto che Gesù disse: Matteo 25:12 Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Se esaminiamo attentamente, sembra che per il fatto che le stolte dissero alle sagge, dateci del vostro olio perché le nostre lampade si spengono, ci porta a pensare che pur le disavvedute avevano tenuto accese le lambade e che non avendo provveduto per la scorta dell’olio si sono trovate sprovviste. Si fa l’ipotesi che le stolte per una ingenua trascuratezza non certamente in mala fede, si siano trovate mancanti dell’olio. E’ questa parabola da essere intesa come tassativa per chi ingenuamente fu sprovveduto o con poco senno abbia disatteso l’attesa del Signore, possa essere tagliato fuori dalla grazia in modo decisivo senza la considerazione di un perdono, come Dio sempre lo concede? E’ questa parabola da considerarla come un incitamento ad attendere Gesù con costanza o è un giudizio definitivo come se fosse una sentenza?  Questo è un problema. Luca 9:41 Gesù rispose: Oh generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Non sono queste parole, permissive verso chi è incredulo e perverso? Se Gesù è stato in questo mondo a sopportare questi soggetti, non lo farà nei cieli con chi è stato disavveduto nell’attesa della sua venuta, per amore della sua creatura? Queste domande ci aprono un mare di speranza, di dubi e di angoscia. Può essere che le vergini, pur disavvedute possano essere abbandonate? Non sono accorse anche loro ad aspettare il Signore? E il loro animo non era fedele e speranzoso della sua venuta? Se è vero tutto questo, allora, la parabola delle vergini è intesa come incitamento e non come giudizio.    Luca 9:41 Conducimi qui tuo figlio. Ecco che alle parole di generazione perversa e incredula, associandogli la stoltezza delle vergini, Gesù possa dire, conducetemi qui le vergini disavvedute, perché li perdono. Allo stesso modo possa farlo con noi che sicuramente saremo disavveduti in modo o nell’altro. Gesù, Luca 9:41 risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre. Così allo stesso modo Gesù ci consegnerà al Padre nostro che è nei cieli. Questa è la speranza e la fede che abbiamo in Gesù che è buono ed umile di cuore. Così, tutto quello che Gesù ha detto sulla terra è stato per insegnamento e per salvezza e poco per giudizio e niente per vendetta. Gesù è il Salvatore in toto, non in parte, Egli, non lascia nessuno senza avergli dato u un premio. Come abbiamo visto l’indemoniato può diventare un santo. Il fine di salvare il mondo è una realtà di Dio perché, Egli, lo ha detto e confermato con i profeti, con Gesù e con i fenomeni naturali, come l’arcobaleno. Le cinque vergini disavvedute restano un esempio di sprono ad accostarsi a Dio, Salvatore delle anime nostre. Infatti sono le nostre anime ad avere il privilegio di essere risorte e rivestite del corpo che diventerà divino altre modo perfetto ed eterno.  Le vergine accorte saranno premiate ma non per questo devono sentirsi, in qualche modo, privilegiate o superiori. Ricordiamo che anche i profeti sono stati puniti da Dio e che riconoscendo il loro errore hanno accettato il giudizio di Dio. Nessun uomo può, in anteprima, prevedere il tipo di giudizio che riceverà e per questo ognuno deve tenersi saldo alla fede in Gesù che sarà il nostro avvocato, il resto è tutto nelle mani di Dio.

Pace e fede nel Signore

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 8 dicembre 2021

IL MIO SPIRITO NON RESTERA’ NELL’UOMO

 

                   Genesi 6:3 Allora il Signore disse: Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni. Questa affermazione di Dio ci conduce a riflettere con difronte un mare di pensieri, dubi e sconforto. Ci si chiede, come sia possibile che l’uomo abbia incorporato lo Spirito di Dio e apparentemente non lo avverte e poi, cosa avverrà all’esistenza dell’uomo, quando Dio gli toglierà il suo spirito di vita dopo centovent’anni? Vi sarà una separazione tra la carne che tornerà alla polvere e lo spirito e l’anima, come si suppone, torneranno a Dio? Sappiamo che l’anima, essendo dichiarata diversa dallo spirito, rimarrà in attesa nell’Ades fino al momento della resurrezione perché deve essere giudicata, mentre lo spirito, ricordando che Gesù ha reso immediatamente il suo Spirito a Dio, anche il nostro spirito tornerà a Dio. Poiché, non conosciamo la composizione dell’anima, si suppone che essa possa essere visibile in uno stato di sublimazione. Infatti, ricordando quando il profeta Samuele fu richiamato dall’Ades, fu visto solo dalla chiromante ma non da Saul. Dobbiamo dire anche che con tale atto di interpellare i morti si vanno a disturbare le anime in stato di riposo nell’Ades che attendono la resurrezione. Questo ci porta a ricordare il divieto che Dio ha dato alle chiromanti di non evocare morti.  Ritornando alla frase di Dio: il mio Spirito non resterà per sempre con l’uomo, ci domandiamo: se ciò è stato deciso per il bene, di restringere l’età dell’uomo o per punirlo? A prima vista, sembra che, in seguito della corruzione degli uomini, Dio abbia scagliato la punizione restringendo l’arco della vita all’uomo. Tuttavia, questa restrizione, contrariamente a quanto si possa pensare, porta ad una diminuzione del tempo e quindi all’avvicinarsi più in fretta della salvezza. Allora, ci si chiede, perché Dio l’ha pronunziata in occasione della corruzione dell’uomo e non in un altro tempo diverso? A questo punto, a nostro parere, c’entrano i figli di Dio, cioè, i giganti che per la loro divina origine avrebbero allungato i tempi della salvezza, perché meno soggetti a peccare. L’altra ipotesi, secondo i progetti di Dio, essendo l’uomo caduto nel peccato originale e conosciuto il bene e il male, la terra sarebbe un luogo di preparazione per l’esperienza divina; quindi, lo Spirito di Dio non può stare allungo nell’uomo terrestre. In definitiva, lo Spirito di Dio regnerà sempre, ora nel corpo di carne e poi, nella resurrezione, ove il corpo dell’anima acquisterà un corpo diverso e incorruttibile, vale a dire, di foggiatura divina e non più di terra. Così, lo Spirito di Dio emanato per la creatura terrena e per gli angeli sarà sempre vivificato e non si discosterà mai. Tuttavia, nel caso della morte dell’uomo, essendo che la terra è di peccato, inquinata da Lucifero, Dio ha deciso che il corpo dell’uomo tornerà alla terra. Lo Spirito di Dio durerà solo per un tempo in questa terra e alla fine del suo ministerio, sarà traslocato nel corpo incorruttibile. Lo Spirito di cui abbiamo parlato dell’uomo è lo spirito di vita, cioè quello che ci muove il cuore e per mezzo di esso viviamo, ma vi sono molti altri compiti dello Spirito di Dio che operano nella terra, per esempio alla fine dei tempi, Marco 12:11 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. E’ un mistero che l’uomo non può comprendere le cose divine per la sua razionalità naturale e per il suo pensiero limitato ma chi ha fede in Dio sarà illuminato alle cose del cielo. Resta da considerare, che il nostro corpo è alimentato dallo Spirito di vita di Dio e la nostra anima può essere paragonata all’immagine di noi stessi che vediamo allo specchio.

Pace e fede nel Signore