mercoledì 8 dicembre 2021

IL MIO SPIRITO NON RESTERA’ NELL’UOMO

 

                   Genesi 6:3 Allora il Signore disse: Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni. Questa affermazione di Dio ci conduce a riflettere con difronte un mare di pensieri, dubi e sconforto. Ci si chiede, come sia possibile che l’uomo abbia incorporato lo Spirito di Dio e apparentemente non lo avverte e poi, cosa avverrà all’esistenza dell’uomo, quando Dio gli toglierà il suo spirito di vita dopo centovent’anni? Vi sarà una separazione tra la carne che tornerà alla polvere e lo spirito e l’anima, come si suppone, torneranno a Dio? Sappiamo che l’anima, essendo dichiarata diversa dallo spirito, rimarrà in attesa nell’Ades fino al momento della resurrezione perché deve essere giudicata, mentre lo spirito, ricordando che Gesù ha reso immediatamente il suo Spirito a Dio, anche il nostro spirito tornerà a Dio. Poiché, non conosciamo la composizione dell’anima, si suppone che essa possa essere visibile in uno stato di sublimazione. Infatti, ricordando quando il profeta Samuele fu richiamato dall’Ades, fu visto solo dalla chiromante ma non da Saul. Dobbiamo dire anche che con tale atto di interpellare i morti si vanno a disturbare le anime in stato di riposo nell’Ades che attendono la resurrezione. Questo ci porta a ricordare il divieto che Dio ha dato alle chiromanti di non evocare morti.  Ritornando alla frase di Dio: il mio Spirito non resterà per sempre con l’uomo, ci domandiamo: se ciò è stato deciso per il bene, di restringere l’età dell’uomo o per punirlo? A prima vista, sembra che, in seguito della corruzione degli uomini, Dio abbia scagliato la punizione restringendo l’arco della vita all’uomo. Tuttavia, questa restrizione, contrariamente a quanto si possa pensare, porta ad una diminuzione del tempo e quindi all’avvicinarsi più in fretta della salvezza. Allora, ci si chiede, perché Dio l’ha pronunziata in occasione della corruzione dell’uomo e non in un altro tempo diverso? A questo punto, a nostro parere, c’entrano i figli di Dio, cioè, i giganti che per la loro divina origine avrebbero allungato i tempi della salvezza, perché meno soggetti a peccare. L’altra ipotesi, secondo i progetti di Dio, essendo l’uomo caduto nel peccato originale e conosciuto il bene e il male, la terra sarebbe un luogo di preparazione per l’esperienza divina; quindi, lo Spirito di Dio non può stare allungo nell’uomo terrestre. In definitiva, lo Spirito di Dio regnerà sempre, ora nel corpo di carne e poi, nella resurrezione, ove il corpo dell’anima acquisterà un corpo diverso e incorruttibile, vale a dire, di foggiatura divina e non più di terra. Così, lo Spirito di Dio emanato per la creatura terrena e per gli angeli sarà sempre vivificato e non si discosterà mai. Tuttavia, nel caso della morte dell’uomo, essendo che la terra è di peccato, inquinata da Lucifero, Dio ha deciso che il corpo dell’uomo tornerà alla terra. Lo Spirito di Dio durerà solo per un tempo in questa terra e alla fine del suo ministerio, sarà traslocato nel corpo incorruttibile. Lo Spirito di cui abbiamo parlato dell’uomo è lo spirito di vita, cioè quello che ci muove il cuore e per mezzo di esso viviamo, ma vi sono molti altri compiti dello Spirito di Dio che operano nella terra, per esempio alla fine dei tempi, Marco 12:11 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. E’ un mistero che l’uomo non può comprendere le cose divine per la sua razionalità naturale e per il suo pensiero limitato ma chi ha fede in Dio sarà illuminato alle cose del cielo. Resta da considerare, che il nostro corpo è alimentato dallo Spirito di vita di Dio e la nostra anima può essere paragonata all’immagine di noi stessi che vediamo allo specchio.

Pace e fede nel Signore

 

 

 

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