Una domanda indefinita
che abbraccia tutto e non restringe nulla, che spinge il desiderio e vanifica
la volontà, che ci sprona e ci sconvolge in una miriade d’incertezze e
d’incognite. Eppure, il suo mistero ci coinvolge come trascinati da un vortice,
in un immenso universo di perché. Se consideriamo, per esempio, la successione riguardo
il nostro fisico, avente una complessa struttura, vive in questa terra e la
terra è collocata nell’universo e l’universo? Ecco che la nostra conoscenza non
sa più proseguire. Potremmo però continuare, se usiamo la nostra immaginazione
o la capacità di sognare. Per presupposto, se utilizziamo questi mezzi
metafisici, vuol dire che la nostra esistenza avverte anche quello che non
riusciamo razionalmente a vedere, allora, il non presente starebbe tra il materiale
e l’invisibile. Esso è assente ma è presente in un altro luogo. Se sono
presente in un luogo, lì esisto, ma il resto del mondo, percepisce solo la mia
esistenza in quel luogo, ma non mi vede. Così, tra il fatto che esisto in un
luogo e la percezione della mia esistenza consapevole dagli altri, vi sarebbe
un rapporto come il corpo e l’anima. La
somma di questi valori super-normali compone l’esistenza, che è identificata
come “umanità”, che sa di esistere, ma che non riesce a vedere sé stessa nella
sua totalità. Se l’umanità fosse lasciata a sé stessa si distruggerebbe e
l’immateriale occuperebbe il suo posto, cioè, tutto si ridurrebbe in una amorfa
struttura non identificata ma non sarebbe così se esistiamo. Ecco che l’Ente
che governa in armonia ciò che è invisibile e materiale, controlla in prima
persona l’elemento esistenziale dell’uomo, permettendogli di avere una relazione
con l’origine e la causa dell’esistenza, che è DIO. Esistiamo, allora, perché l’Ente, che
chiamiamo Dio, è per sua volontà in controllo di tutto, compreso l’universo.
Alla domanda perché esisto, allora dovremmo invece dire: “Grazie Dio che
esisto”. Ecco che questo ringraziamento ci rende idonei alla partecipazione
piena dell’esistenza e conoscere il segreto della vita.
Isaia
66:2 Tutte queste cose le ha fatte la mia mano e tutte quante sono venute
all’esistenza, dice l’Eterno. Su chi dunque volgerò lo sguardo? Su chi è umile,
ha lo spirito contrito e trema alla mia parola. Avendo,
così, compreso l’esistenza, sentiamo di appartenere a Dio e al suo Amore. Non
cercate, quindi, l’esistenza nella ragione, né nella sapienza, né
nell’esperienza, ma solo Dio da risposta a tutte le nostre domande, mentre ci
fa esistere. E se ci leghiamo a Gesù, ci farà avere anche la vita eterna,
perché al suon di una tromba, Egli apparirà per condurci proprio dal Dio Padre.
Il solo vero Dio.
Pace e fede nel Signore.