giovedì 25 gennaio 2018

IMPARATE DAL FICO




La predizione di Gesù rivela che gli ultimi giorni saranno traumatici e l’umanità sarà sconvolta da segni sulla terra e nel cielo prima del grande giorno dell’apparizione di Gesù. Il mondo si piegherà e tutte le teorie scientifiche lontani da Dio saranno azzerati. Questo avvenimento, unico nella storia umana, ci spinge a conoscere l’approssimarsi di quel giorno o per lo meno del tempo prossimo del suo ritorno. La rivelazione di Gesù, sulla similitudine del fico, apparentemente esaustiva, impone una corretta interpretazione. Matteo 24:32 Ora imparate dal fico questa similitudine: quando ormai i suoi rami s'inteneriscono e le fronde germogliano, sapete che l'estate è vicina. Se valutiamo questi soli versi, non riusciamo a determinare il tempo dell’avvento, essendo che le stagioni si ripetono e i rami si inteneriscono ogni anno. La prima cosa, così, da determinare è il tempo e dentro di esso la stagione. Il tempo è rivelato da: Matteo 24:33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte. Quali sono queste cose? Quando verranno i giorni, della tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore, le stelle del cielo cadranno e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. Questo è il tempo cronologico degli avvenimenti che tutti vedremo se appaiono in questa generazione o gli altri in quella futura. Sulla identificazione della stagione, dobbiamo imparare dalla similitudine del fico solo per la cronologia dei fatti ma non per quella del tempo. In altre parole, se guardiamo letteralmente il fico, ci accorgiamo che tra i rami in succhio e il frutto passano circa quattro mesi e questo tempo è in contrasto con: Matteo 24:34 In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute. A questo punto ci troviamo tra la similitudine del fico e l’affermazione di Gesù, della generazione che non passerà. Il tempo del fico è di quattro mesi circa, il secondo riferimento, sul quale dobbiamo certamente soffermarci è di settant’anni[1]. Se seguiamo la prima, potremmo incorrere nella cattiva esperienza dell’esempio delle cinque vergini disavvedute, non avendo olio sufficiente per l’attesa di Gesù nei prossimi settant’anni. In effetti, la stagione del fico è posta come similitudine e non da seguire letteralmente, poiché dice, imparate dal fico, non dice seguite la stagione del fico. Il tempo reale è scandito dalla generazione che non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute. A questo punto è necessario che lo spirito dell’uomo sia proiettato alla fede e all’attesa per un tempo più lungo che per quello più corto. In questo modo apparterremo al gruppo delle cinque vergine avvedute, avendo sufficiente olio da spendere per la venuta di Gesù. Molte cose devono ancora accadere ma non appariranno come avvenimenti nascosti o poco appariscenti, per cui, si possa reclamare a Dio, l’ignoranza di non essere stati a conoscenza, ma tutto sarà e apparirà palese, come palese è stata l’inclinazione anomala sessuale dei nostri giorni, predetta nel capitolo uno dei romani. Essa, non è avvenuta nascosta o a conoscenza di pochi ma è avvenuta per legge, la quale è prova ineludibile della verace Parola di Dio. Così, l’avvenimento delle cose e l’avvento di Gesù, saranno dentro l’arco di tempo della generazione che incomincia a vedere queste cose. Se esse avvengono oggi saremo noi quella generazione se avverranno domani sarà quella di domani.   
Pace e fede nel Signore




[1] La generazione umana è considerata essere di 35 o 38 anni, tuttavia, noi seguiamo quella considerata da Dio, che in Numeri 32:13 è di quarantani, essendo che Dio fece vagare nel deserto il suo popolo per tale periodo. Siccome questo periodo è stato dato dopo che il popolo cadde in peccato, si deve sommare l’età media del popolo al momento che peccarono ai quarant’anni, che facendo una media di età di trent’anni, porta a un totale di settant’anni.        

venerdì 5 gennaio 2018

SIAMO DI QUESTO MONDO?



Le diverse teorie sull’origine dell’uomo, enunciate dalla scienza, portano a considerare, come causa, una evoluzione della materia che sebbene logica, lascia al pensiero umano un fitto mistero.  Nell’approfondire tale teoria, ci si accorge che mancano sia il collegamento tra le diverse fasi di trasformazione sia gli elementi che l’hanno prodotto. Non resta che scrutare le Sacre Scritture, come unica fonte disponibile, per conoscere l’origine dell’uomo. Come sappiamo dalla Genesi 2:7 Allora l'Eterno Dio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente. Il punto da approfondire, per avere un concetto approssimato dell’origine dell’uomo è che cosa significa, un alito di vita. Per questo, consideriamo per prima cosa, la separazione del corpo di polvere di terra dal soffio di vita. Il corpo dell’uomo è certamente di questo mondo e la sua origine è la materia. Questa è una constatazione reale e non lascia alcun dubbio di ipotizzare una provenienza diversa. Tuttavia, essa si trova in contraddizione con quanto afferma Gesù in Giovanni 17:16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Per il fatto che Gesù è andato al Padre, il significato - che non sono di questo mondo -  oltre a significare di non far parte del mondo mondano, è certamente riferito a un diverso mondo, come è il regno di Dio. Se non siamo di questo mondo, cosa Dio ha soffiato nelle narici del corpo di terra? Se è stato, come è stato l’alito di vita, il soggetto non di questo mondo sarebbe l’alito di vita, chiamato spirito o meglio anima, essendo che Adamo fu fatto ad anima vivente. Dio, a quanto si possa supporre, ha fatto entrare nel corpo l’anima prodotta o trasportata da Dio, dal suo regno, che si è immessa nel corpo formato dalla polvere, in altri termini, il soffio entrando usò il corpo come se fosse un suo vestito, vivificandolo. A questo punto, è chiara la rivelazione che non siamo di questo mondo, come Gesù dice di non essere di questo mondo. Il mistero di appartenenza ad un altro luogo o pianeta, chiamato Paradiso, suscita interesse e fa comprendere come il ritorno di Gesù sarà un avvenimento reale, esistendo una realtà diversa della terra. Col tempo, l’anima vivente dentro il corpo si è impregnata di peccato, dal momento che fu corrotta da satana e per questo motivo, ha bisogno di essere purificata. È necessario, che ora acquisisca la santità trasmessa da Gesù, che è il santo, e che non si corrompa ulteriormente. Tuttavia, essendo Gesù nato in carne, Egli, assume la facoltà e non l’obbligo di santificarsi per trasmettere l’esperienza santifica ai suoi discepoli. Giovanni 17:19 E per loro santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati in verità. Gesù con la sua santificazione dona la idoneità a chi lo segue per divenire santo e suo seguace per entrare nel regno di Dio. In definitiva, a mio modo di vedere, il rientro nel regno di Dio, sarebbe il ritorno di quel soffio di vita, riprodottosi sulla terra, dopo essere stato purificato per la originaria appartenenza. Tutto tornerebbe a Dio, essendo Egli, la vita che forma e riproduce l’uomo in forma incorruttibile in tutto il suo regno, che è l’universo. Se esiste, dove andremo, una tavola imbandita e berremo il vino con i patriarchi e Gesù, deve trattarsi di un altro pianeta, ove tutto è rigorosamente perfetto e incorruttibile.
Pace e fede nel Signore