giovedì 5 dicembre 2013

RICORDATI




Provare a dare un significato alla vita dell’uomo, sarebbe un concetto troppo ampio per essere delimitato da una semplice descrizione. Definirla, significherebbe concettare una elaborazione biologica di esistenza di dati generali e astratti, sulla base di norme valide e intuitive in funzione al rapporto che abbiamo con questo mondo e poi nell’ambito dell’universo. La somma di tutti questi elementi compongono la mente umana che immagazzina notizie a struttura esponenziale e vengono richiamati, al momento, sotto forma di ricordi.   

 Dio, Signore supremo della vita, richiama  gli avvenimenti positivi come benedizioni, e obblighi sanzionatori come maledizioni, per il fine di perfezionare il comportamento dell’uomo,  affinché sia  idoneo all’indefettibile funzione della vita eterna.

Deuteronomio 8:18  Anzi ricordati del Signore Iddio tuo; ch’egli è quel che ti dà la forza, per portarti valorosamente; per confermare il suo patto ch’egli ha giurato a’ tuoi padri, come oggi appare.

Nel valutare la nostra esistenza, il credere in Dio, vuol dire porre il nostro futuro incerto nelle sue mani e il dopo la morte nella sua totale disponibilità. Saremo così, per sua grazia, collocati  nel ciclo dell’essenza infinita, immuni dalla tangibilità del tempo e dalla corrosione. A questo avvenire universale, ci immaginiamo  di essere assunti come cittadini del cielo, in cui Gesù, nella sua prosecuzione della sua opera adotta nuove e puri principi di entità, che non vi sono uguali in tutta la creazione. Così, facendo nostre le Sacre Scritture, rispecchiamo la volontà del Signore, che per noi è condizione “sine qua non” per vivere in eterno.

Ezechiele 33:16  Tutti i suoi peccati, ch’egli avrà commessi, non gli saranno ricordati; egli ha fatto giudicio e giustizia; egli viverà di certo.

Il Signore, non si ricorderà dei nostri peccati, perché Egli è “Dio Buono”.  E al riconoscimento della nostra ubbidienza, fa scattare nel suo cuore il perdono, il quale ci affranca per mezzo del sacrificio di Cristo Gesù. Tutte queste cose, cioè le vie del Signore, bisogna che li ricordiamo facendoli sempre rivivere in noi.

Luca 23:42  Poi disse a Gesù: Signore, ricordati di me, quando sarai venuto nel tuo regno.
Ognuno di noi ha un motivo di dire a Gesù, ricordati di me quando ho volto la mia preghiera a Te dal profondo del mio cuore, quando ti ho cercato e ho implorato il tuo nome e Tu mi hai sempre liberato dal male e mi hai dato vita su questa terra.  Ricordami, o Signore, che solo Tu sei Dio, e che io non lo dimentichi. Se ricordare è rendere attuale la realtà passata involta con espressione di parole e immagini, il ricordare le parole di Dio, è come realizzare la sua presenza, mentre Egli ci solleva con il suo perdono.
Pace e fede nel Signore
Dr. Giuseppe Drago