Difficile capire il significato del
rapporto esistente tra Gesù, menzionato come servo, in Isaia 52:13 e come
unigenito Figlio di Dio in Giovanni 3:16. Se l’appellativo servo, lascia
intendere che Dio l’avrebbe individuato tra il popolo, come possiamo intendere
che, allo stesso tempo, il servo è Figlio unigenito di Dio? Matteo 11:18 Ecco il mio servo che io
ho scelto; l'amato mio in cui l'anima mia si è compiaciuta...... e in Giovanni
3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo,
che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non
perisca, ma abbia vita eterna. Tra queste due citazioni, vi è stato un cambiamento del ministero di Dio con l’entrata del
Nuovo Testamento o tutto il ministero è costante nella immutabilità della sua
Parola? Senza dubbio è confermata la sua continuità volitiva, sebbene Dio, da
principio, si fosse pentito di avere creato l’uomo, rettificando il percorso
iniziale. Questo suo pentimento nacque non da un errore o da un ripensamento ma
dalla pretesa di Dio di amare profondamente la sua creatura. Infatti, dopo
avere concesso all’uomo il libero arbitrio, Dio, si aspettò che l’uomo
esercitasse un armonico carattere e che non raggiungesse la corruzione estrema,
sebbene abbia conosciuto il bene e il male, poiché, proprio quella conoscenza
lo avrebbe reso arbitro nello scegliere il bene, preferendo il Creatore
all’influenza di satana. Perché questa pretesa, da parte di Dio verso l’uomo, che
pur conoscendo egli il male e il bene avrebbe dovuto scegliere Dio? Il fatto
che, dopo il peccato Adamo ed Eva si pentirono della loro disubbidienza, ciò,
avrebbe dovuto loro far riflettere a fortificare di più il rapporto con Dio,
che, diversamente, il preferire la decisione diversa, li avrebbe lentamente
portati lontano da Dio. Tuttavia, Dio, dichiarando, io ho scelto, il suo servitore si suppone essere dal popolo qualificandolo
come suo amato, in cui, l’anima sua si è compiaciuta. Considerando che esiste
il vecchio e il nuovo Testamento deve esserci una motivazione che porta a
capire, come Dio evolve il suo amore verso la creatura con il progredire
dell’uomo. Se prima erano sufficienti i sacrifici animali, ora, offrendo Gesù e
lo Spirito Santo, alla stregua dell’evoluzione della conoscenza dell’uomo, lo raffina
alle cose divine, avvicinandolo, indirettamente, allo stato in cui era Adamo
come anima vivente. Nel vecchio
Testamento vediamo Dio che forma il creato, dà le misure dell’arca del diluvio,
quelle dell’arca dell’alleanza, del Tempio e sceglie i profeti e il servitore
di Dio, Mosè. Nel nuovo Testamento avviene una modifica radicale, Dio non
sceglie né crea, ma genera il suo diletto Figlio, unigenito, per la salvezza
totale del mondo. Egli, con Gesù, offre e manifesta il suo più grande amore a
costo di vedere il sangue divino sparso sulla terra di peccato. Tutto, per
sopprimere, una volta per tutte quel Lucifero, diventato un rilevante
oppositore, ove la sua disfatta avverrà alla fine dei tempi stabiliti dalla
volontà imprescindibile di Dio. Comunque, resta di sapere il perché Gesù è
chiamato servitore, essendo Figlio di Dio. Quando nel giardino di Getsemani,
Gesù pregò il Padre, se quel calice fosse stato possibile essere evitato, si
scopre che la sua mansione sulla terra fu di servitore di Dio, in procinto a
sottoporsi al sacrificio, ma era anche Figlio in missione, per volontà del
Padre. Non poteva essere risolta l’espiazione del peccato originale se non con
un divino, come già si è detto in altri passi, essendo che la condanna data da
Dio fu a tempo indeterminato cioè, Dio non ha espresso un termine alla pena
data. E siccome la pena fu per causa del
peccato, l’uomo di peccato non poteva, su quanto si intende dalle Sacre
Scritture, estinguere la pena col suo sacrificio. Indirettamente, Gesù è stato
anche servitore per l’uomo. Infatti, Egli si è abbassato per nascere nel più
umile posto e ha lavato per sino i piedi dei suoi apostoli, prima del
compimento della sua missione. Difficile comprendere la sua grande opera di
salvezza come difficile è capire le vie del Signore o la motivazione del
complesso ministero che ci collega saldamente a quella che è l’esistenza
futura, dichiarata essere eterna da Dio. Essere servo e Figlio esprimono le
facciate della natura di Gesù, pur essendo potenza di Dio.
Pace e fede nel Signore