giovedì 1 marzo 2018

L'INCREDULITA'




     Le persone possono non credere in Dio. Se ciò può essere tollerato, certamente non sarà tollerato chi conoscendo Dio, non crede che Gesù è il Figlio di Dio.   Giovanni 3:36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui. Un giudizio severo che nessuno vorrebbe ricevere, pur pensando che l’ira di Dio cadrà su tutto il mondo. Cosa avverrà a quelli che hanno creduto in Gesù e in occasioni hanno dubitato di Lui? Matteo 13:58 E lì, a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti. Dal fatto che, in quella occasione, Gesù, non mostrò rancore contro chi dubitò, si deduce che in particolari situazioni di stress, si potrebbe avere un mancamento di fede e dubitare della sua presenza, pensando che Egli non sia più. Conoscendo il nostro carattere, Gesù, non porterebbe rancore, poiché Egli, già presuppone un certo dubbio sulla persistenza della nostra fede. Luca 18:8 Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra? È una situazione consequenziale che il tempo fa nascere in certi cuori deboli. E su questa circostanza, Gesù ha provveduto facendo si, che la fede dell’uomo persista anche s’è essa diverrà piccola come un seme di senape, poiché, al giusto momento può crescere in ognuno, così grande da dare la propria vita per Lui, come già sta accadendo nei nostri giorni.  Diverso è il dubbio che possa avere il credente difronte a una visione divina, essendo che essa appare fuori dalla quotidianità. Egli avvertirebbe una confusione, talmente unica, da non credere di essere stato scelto a stare a confronto della realtà divina e, in buona fede, potrebbe dubitare di Gesù se si presentasse come un uomo qualunque. Questa remota situazione è accaduta anche agli apostoli: Matteo 28:17 E, vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. Quest’ultimi dubitarono non perché non credevamo in Gesù, ma perché non realizzarono la sua potenza, giacché, per loro sarebbe stato necessario una più tangibile prova, come l’ha avuta Tommaso.  Da quanto esposto, possiamo affermare che il credere in Gesù è un atto di fede che si deve esercitare del continuo e se quest’ultima, dovesse dare cenni di indebolimento, la preghiera è quella che rafforza lo spirito e riallaccia l’anima alla purezza di Dio. Giovanni 5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Questa promessa contiene tre verità, essendo che il “vi dico” conferma il giuramento divino ineludibile, simile a quando Egli dice che, le sue parole non passeranno. Il credere è come un campo che deve essere coltivato e rinnovato per produrre la fede. Anche se questo campo divenisse arido, pur un seme di sesamo ci sarebbe e da quello, Dio, può far nascere una grande fede. Giovanni 20:27 Poi disse a Tommaso: Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente. 28 Tommaso gli rispose: Signore mio e Dio mio! Conoscendo la Parola di Dio, oggi, non pretendiamo questa fisica prova, ma crediamo in Gesù per fede e preghiamo Dio in Spirito e Verità.
Pace e fede nel Signore

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