domenica 6 maggio 2018

IL PIU' GRANDE DEL REGNO DI DIO



                         Quando l’uomo costruisce grandi opere, facendo riferimento ad una scala proporzionale di statura, è da essere paragonato a Dio che ha creato l’universo o Dio, invece è, diversamente dall’uomo, grande quando l’universo? In altre parole, Dio è come l’uomo che costruisce grattacieli e Lui costruisce l’universo o Egli sia di grandezza uguale all’universo avendolo creato alla sua stessa misura? Da questa domanda, si può detrarre una congettura che porta ad ipotizzare una corrispondenza costruttiva, infinita da un lato e minimale dall’altro, tra Dio e l’uomo, essendo quest’ultimo in somiglianza di Dio. Diversamente, se Dio fosse fisicamente grande quanto l’universo, sarebbe un Dio che non fosse capace di creare un qualcosa più grande di Lui, di quanto faccia l’uomo nel costruire una gigantesca opera. Bene. Questa conclusione logica, ma pur razionale, di considerare Dio archetipo della capacità creatrice dell’uomo, inficia con la rivelazione enunciata dalle Sacre Scritture che dicono che Dio è in ogni luogo. Tuttavia, come si ipotizza, essendo Dio come statura più piccolo dell’universo, Egli può facilmente essere e trovarsi in ogni luogo, essendo Egli Spirito. Questa teoria desunta dalla natura spirituale di Dio e dalla sua proporzionalità nei riguardi dell’universo, ci fa capire indirettamente e su un diverso fronte, il detto di Gesù agli apostoli: Matteo 18:1 In quell'Ora i discepoli si accostarono a Gesù e gli chiesero: Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli? Pur, Gesù, riferendosi al carattere che bisogna avere, come quello dei piccoli fanciulli e dell’umiltà, come minima personalità dell’uomo che deve avere per entrare nel regno dei cieli, presenta, in certo qual modo, la struttura della similitudine tra l’uomo come creatore delle grandi opere e Dio come creatore dell’universo.  Il fatto che Dio sia stato presente al momento del battesimo di Gesù, evidenzia uno spostamento di Dio, dal suo luogo ma anche, tra altri riferimenti, il fatto che nel regno Dio, Gesù seduto nel suo trono accanto a quello di Dio, ci dice che le proporzionalità di Dio, come persona, sono determinate. Quando Gesù afferma che non è di questo mondo oppure dice che Egli va al Padre, si fa riferimento a grandezze contenute nell’universo, tale che, lo stesso regno di Dio possa essere contenuto in questo o in un altro universo, ma che pur esso è il luogo in cui Dio vive, dando una enfasi che il regno è il suo dominio. Consideriamo adesso, cosa possa significare il più grande del regno di Dio. Se, Gesù, parla di umiltà e di sincerità di un piccolo fanciullo, certo è che il regno di Dio sarebbe simile alla struttura organizzativa della nostra terra, essendo che Dio ha dato la Legge all’uomo per governarsi e indirettamente conoscere il sistema del suo regno, oltre che, il suo carattere. Se Gesù afferma che berrà il succo dell’uva e quindi brinderà nel calice di vino, con noi, certo è che nel regno di Dio deve esserci del vino e quindi il suo regno si ipotizza simile alla terra. Da tutto quanto si è detto, si immagina probabilmente ma possibile, che nel regno di Dio, i sentimenti incorruttibili, hanno fondamento sulla integrità perfetta e inamovibile del nuovo sistema di vita eterno che andremo ad esperimentare.   
Pace fede nel Signore
 

martedì 1 maggio 2018

TRE DONNE UNGONO GESU'



                         Luca 4:18 Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri…. Nessun uomo poteva ungere il Figlio di Dio, essendo che Gesù è la sua Parola ed è parte di Dio. Tuttavia, se l’unzione terrena, sotto denominazione di battesimo fu adempiuta per opera di Giovanni Battista, essa fu confermata dal Padre, di cui, si è preso compiacimento. Se un uomo fu strumento di Dio per ungere Gesù per la manifestazione della vita sulla terra, tre donne furono strumento di unzione per la sua morte.  La prima, in casa di Simone, il lebbroso, vi fu una Maria di Betania. Marco 14:8 Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura e in Matteo 26:12 Versando quest’olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. La seconda, una peccatrice in Luca7:36, in casa di un fariseo …una peccatrice, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi, e li asciugava con i suoi capelli. La terza, Maria di Betania, nel villaggio di Maria e di Marta, che già in altra occasione avrebbe unto Gesù con olio profumato e asciugato i piedi con i suoi capelli, in Giovanni 11:1 ove Lazzaro era malato. La quarta, la stessa Maria di Betania, E in Giovanni 12:2 Maria, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli, dopo che Lazzaro fu risorto. Questi luoghi diversi, lasciano intendere che tre donne, di cui, si suppone che Maria di Betania, abbia unto Gesù per due volte per la sepoltura, nel totale le unzioni siano state quattro. Considerando il momento dopo la morte di Gesù, Maria sua madre, per il profondo dolore, si ipotizza che sia stata portata via e confortata da Giovanni, mentre rimasero tre donne ad accudire il corpo di Gesù ma che gli apostoli, con cuori contriti e in stato di profondo sgomento, andarono a riunirsi nell’alto solaio, riflettendo a quanto Gesù aveva detto loro, supponendo che la sua morte fosse stata definitiva. Da questo subbuglio ci si accorge che, nel sepolcro, secondo Marco 16, si recarono tre donne portando, non olio, che servì per ungere Gesù, ma profumi per spargerli nel corpo, che indirettamente, questo atto, a differenza dell’olio per la sepoltura, avrebbe significato la celebrazione della resurrezione di Gesù. Quale significato divino si nasconde in Maria, la donna che partorì il seme di Dio, chiamato Gesù e lo accudì in vita e fu presente nella sua morte? Maria vergine, rappresenta la madre della incorruttibilità del secondo Adamo. Tuttavia, difficile dare una spiegazione, per il fatto che Maria non fosse presente nel momento dello spargimento dei profumi, insieme all’altre donne, dopo la morte di Gesù. Possiamo pensare che il suo compito si fermò alla morte di Gesù in carne e che dopo quel momento, fu in atto l’unzione spirituale con i profumi ad opera delle donne sotto guida divina, essendo che un angelo ne fu presente. In riguardo all’assistenza di Gesù, in vita, da parte di Maria, possiamo trarre il significato che, se Dio provvide Adamo di una donna per farli compagnia, Gesù, uomo, come ultimo Adamo, in un procedimento inverso, fu accudito da Maria, come figlio. Se gli apostoli simboleggiano la Parola di Gesù che sarà evangelizzata nel mondo, empiricamente, le donne e le quattro unzioni, simboleggiano la chiesa nei quattro canti della terra e che essa vedrà Gesù, per primo, al suo ritorno. L’unzione di queste donne al corpo di Gesù vuole anche significare la sinergia che l’uomo e la donna debbano avere in questo mondo, come proiezione di quell’anima vivente di Adamo ed Eva, per divenire un solo corpo incorruttibile degno dell’eterno splendore di Dio.
Pace e fede nel Signore

 Aforismi di g.d.

L’unzione: è l’olio che bagna il corpo ma e come linfa che inonda le vene e vivifica il sangue.

Gesù: fu unto da Dio per essere sacerdote di Melchidesech sulla terra e mediatore per gli uomini al trono di Dio.

La donna: ungendo con olio, Gesù, offri il sudario dell’uomo della permanenza sulla terra.