venerdì 21 aprile 2023

LA RISURREZIONE

 

 

LA RISURREZIONE

Sommario

 La trinità dell’uomo. 3

1.    Il corpo dell’uomo. 3

2.    L’anima dell’uomo. 7

3.    Lo spirito dell’uomo. 10

La Trinità di Gesù. 13

1.    Il Corpo di Gesù. 13

4.    L’anima di Gesù. 17

2.    Lo Spirito di Gesù. 21

La risurrezione di Gesù. 27

1.    Gesù crocifisso. 27

2.    Gesù posto nella tomba. 31

3.    Gesù risorto. 33

5.    L’ascensione di Gesù. 38

6.    Gesù intercede per noi 43

Le due risurrezioni 46

La nostra risurrezione futura. 50

L’eternità. 53

Lo stato presente dell’uomo. 56

L’uomo dio. 61

L’uomo buono. 66

 

La trinità dell’uomo

 

1.     Il corpo dell’uomo

 

Sappiamo bene che dall’unione del maschio e femmina nasce un essere vivente, il quale, rappresenta il processo terminale per riproduce un altro uomo o donna sulla terra. Prima di questo connubio funzionale vi è stata l’opera iniziale di Dio che ha formato la struttura dell’uomo in forma statica che raffigurò un essere a riposo senza mozione. Avendo, Dio soffiato il suo alito nelle narici del corpo immobile di materia ha introdotto il suo Spirito generatore di vita, che ha creato un essere intelligente e superiore di tutto ciò che aveva creato sulla terra. L’inizio dell’uomo, allora, non è stato come la scienza afferma, un seme catapultato o provento dallo spazio, ma è stato il soffio dello Spirito di Dio che ha generato un essere vivente dalla natura che aveva creato. Questo essere altro non è che la materia a forma umana, denominata anima vivente, corpo incorruttibile e duraturo in stato perpetuo. Così, la nascita dell’uomo sulla terra altro non è che materia tratta dal creato, nella quale, Dio ab origine soffiò su di essa il suo Spirito vivente. La prima cosa che Dio ha fatto, dopo tale opera è stata quella di parlare con la nuova creatura e nel farlo trovò piacevole il passeggiare con l’uomo nel Giardino dell’Eden, essendo che, anche esso era puro. Tutto risultò essere buono e Dio era soddisfatto del suo lavoro e della sua immagine che si rispecchiava nell’uomo, mentre si cibava del frutto eccellente che Egli gli aveva provveduto. Così, dal corpo materia apparve l’uomo sapiens di natura nettamente diverso dal fango che prima Dio aveva modellato con le sue mani divine. L’anima vivente era risorta dalla materia strappata dalla natura e vivificata per iniziare il ministero di Dio, quello di popolare la terra. Questo è stato il piano base del progetto divino, nel quale, Dio ha fatto risorgere un vivente dall’elemento inerte, ma soprattutto, dalla morte che Lucifero aveva provocato. Dio, fece risorgere l’uomo semidio e lo custodì studiandolo nel Giardino, riproducendo in quel modo sulla terra, una sorta di surrogato del suo Regno. La seconda fase che Dio ha fatto è stata quella di studiare l’uomo per raggiungere l’idoneità per essere traslocato nel suo Regno. Come Lucifero, come primo evento, in qualità di angelo fu ribelle a Dio, così, per secondo la creatura come uomo di terra diventerà per una conformità assurda, ribelle al comando di Dio. Ecco che dal momento, in cui, la ribellione si è manifestata l’uomo perse l’immunità dal male. Il suo corpo diventa ricettore dell’effetto corrosivo del tempo che gli esaurisce l’esistenza. Bisogna, tuttavia, sottolineare che l’elemento morte distruttivo del corpo non ha alcun potere contro l’anima che appartiene al divino, mentre la stessa anima, nel suo libero arbitrio ha l’onere di custodire il corpo. Matteo 10:28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. Si intende che il corpo è l’armatura strumentale che protegge l’anima, essendo che, essa è il soggetto dell’essere ed è quella che subirà tutte le conseguenze del giudizio e della trasformazione futura dell’uomo compreso e soprattutto la risurrezione. La lucerna del corpo è l'occhio se dunque l’occhio è chiaro tutto il tuo corpo sarà nella luce ma se l’occhio è malato tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Questo occhio si riferisce all’anima. Il corpo è l’elemento che riceve i mali immediati come le malattie e le varie ferite materiali, mentre l’anima subisce le conseguenze del dolore e del sentimento. Romani 7:24 Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Come si può notare chi parla è l’anima di Paolo. Parlando di corpo, consideriamo il corpo di Gesù ferito sulla croce, è da dire che, non sono stati gli elementi della natura a procuragli volontariamente le ferite ma l’odio e la ribellione dell’uomo ha strumentalizzato gli elementi per colpire, essendo che, il suo corpo santo e incorruttibile di Gesù è intoccabile dagli elementi poiché viene da Dio e sottopone la terra. Il corpo dell’uomo oltre ad essere sottoposto al tempo distruttivo è soggetto a subire l’ira di Dio. Non è stato raro che Dio ne abbia causato la totale distruzione, come per esempio nel diluvio o nella distruzione di Sodoma e Gomorra e per ultimo nell’Apocalisse dove un terzo di umanità sarà distrutta. Quanto pene deve subire l’uomo per la sua disubbidienza? Il corpo che Dio ha formato è sottoposto a varie prove compreso la morte. Se Dio si pentì di avere creato l’uomo ma lo salverà, per la sua debolezza e per la sua immagine a Dio, anche l’uomo a volte si pente di essere nato, si ricordino le lamentazioni del profeta Geremia o quelle di Giobbe, tuttavia, l’uomo amerà Dio. Geremia 20:14 Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto. Se certi sentimenti a volte scaturiscono da una situazione estremamente difficile, l’uomo in stato di riflessione, deve anche sapere vedere oltre il cielo. Se pur il suo corpo ha dei limiti che non gli permettono di andare oltre le sue possibilità fisiche e mentali, essendo l’immagine di Dio, deve saper vederlo oltre il cielo. Il corpo è soggetto ad essere disintegrato dal tempo e dalle intemperie che lo porteranno ad essere polvere come lo era prima di ricevere il soffio di Dio, quando fu creato nel Giardino. Esso ha una nassa che lo tiene saldo sulla terra perché in essa deve vivere insieme a tutto il creato. Dio stesso consiglia all’uomo di conservare il corpo per l’attesa della risurrezione, come lo disse a Giuseppe e come hanno fatto tutti i patriarchi per la possibilità che i loro congiunti possano spiritualmente essere vicini. Esso che il corpo rimane sensibile agli agenti esterni ed ha la capacità di difendersi dagli attacchi della natura ma non ha potere di vedere la propria anima che solo può considerarla come intimo invisibile. Come fattore negativo per l’uomo, in questi ultimi tempi ha deciso di tatuarsi scarabocchiando il corpo che Dio gli ha creato, invece, di inginocchiarsi e ringraziarlo per la vita e per la ragione d’esistere in questo universo. Non è poca cosa che esiste l’uomo poiché a lui è stato dato il privilegio di vedere e stimare il creato e soprattutto di conoscere il Creatore Dio, poiché, l’esistenza e superiore al non esistere, essendo quest’ultima la condizione principale del nulla, che, come grandezza inerte e vuota, sarebbe sottoposta a contenere il creato in qualità di supporto e non come vita. Il corpo modellato da Dio ha la sua gloria nella terra e con la sua trasformazione nella risurrezione l’avrà nei cieli per sempre.

 

2.     L’anima dell’uomo                        

 

L’anima dell’uomo altro non è che l’uomo stesso invisibile o spirituale. Tutto ciò che ha di esperienza il corpo lo ha l’anima. Essa è il centro dei sentimenti e delle decisioni che mutano l’atteggiamento dell’uomo sia di amore che di odio, poiché, essa è il nostro pilota che guida il nostro corpo. Il nostro parlare proviene dall’anima, essa è la nostra volontà che ordina al cervello il pensare e l’agire in ogni cosa che vogliamo fare. Un modo di immaginare come potrebbe essere raffigurata la nostra anima, la possiamo vedere quando ci guardiamo allo specchio. Quando il profeta Samuele fu chiamato dalla chiromante comandata da Saul, quella era l’anima che saliva dall’Ades e racchiudeva in se tutta la persona di Samuele in forma poco visibile ma fu resa reale dal matello che indossava.  L’anima è una realtà invisibile che ha la stessa forma umana e sta dentro il corpo. E’ un’identità che ci mette in relazione con il trascendentale facendoci percepire un’esistenza superiore e collegarci al luogo ove risiede Dio. Se mai nessuno l’abbia vista, non mancano esperienze in cui l’uomo l’ha avvertita come inspiegabile sensazione mistica che gli preannunziava un accadimento. Concependo che l’anima è reale, questa invisibile realtà è così pregnante che nessuno possa eliminarla se non Dio stesso che l’ha data. Tuttavia, l’anima può essere controllata educata per il tipo di virtù che Dio l’ha posta. Deuteronomio 11:18 Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi. Ci accorgiamo che l’anima è in stretto collegamento col cuore, siccome il cuore è menzionato per primo, in esso vi sta la vita cioè il soffio di Dio, dal quale, l’anima prende vivacità di azione sotto la guida dei desideri dell’uomo, che a sua volta, li prende dal suo cervello e dal suo occhio che è il faro del suo corpo.  L’anima, possiamo ipotizzarla che sta tra il cuore e il cervello dell’uomo, come centro d’azione, e influisce sul corpo e sulla volontà dell’uomo. Essa è la sola responsabile delle azioni dell’uomo sulla terra, essendo che, il corpo tornerà alla polvere e chi sarà giudicato è solamente l’anima. Se l’anima sembra non essere responsabile perché invisibile, essa è quella che guida il corpo su tutte le sollecitudini e i desideri dell’uomo sulla terra. Il corpo, di se stesso, non ha alcuna responsabilità dei fatti consumati dell’essere umano. Esso è stato già punito dal momento che Dio lo ha condannato a ritornare polvere da dove esso è venuto. Per questa condizione punitiva il corpo è divenuto la corazza inerte che protegge l’anima, la quale, è stata presa come pilota per guidare il corpo umano. Luca 2:35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima. Questo verso ci spiega che ad essere trafitto non è il corpo ma l’anima, la sola responsabile di un fatto illecito di fronte a Dio. Essa possiede tutte le sensazioni del corpo sia essi siano fisiche che morali e nella geenna l’anima soffrirà il fuoco come lo soffrirebbe il corpo ma anche il rimorso e il pianto come lo soffrirebbe l’intimo dell’uomo. Giacomo 10:39 Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima. Così ad essere salvato non è il corpo ma l’anima. Questo concetto si riprenderà nella interpretazione della risurrezione dei corpi, di cui, ne parleremo più avanti. L’anima è quella che riposerà nell’Ades dopo la morte corporale e rimarrà in attesa dell’ultimo giorno, nel quale, risorgerà. Salmi 16:10 perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro. Davide ha profetizzato queste parole, perché la sua anima collegata al divino lo ha rassicurato che la promessa di Dio sarà mantenuta come è vero il giorno. Da questo ci rassicuriamo che nella tomba o nel luogo precisato da Dio la nostra anima sarà a riposo in attesa della risurrezione. Così, la nostra esistenza non finisce nella tomba ma continuerà secondo il piano di Dio. Vi sono delle testimonianze che molti hanno raccontato di essere stati morti e poi si sono risvegliati e dopo hanno raccontato la singolare esperienza di aver visto il loro stesso corpo steso sul letto mentre si trovavano in elevazione e dopo sono ritornati in esso. Su questo si ricorda che anche Paolo si è trovato col corpo o fuori dal corpo nel terzo cielo ove ha visto e sentito parole ineffabili che non possono essere spiegati. 2 Corinzi 12:2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa, se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio, fu rapito fino al terzo cielo. Vogliamo un po' chiarire la risurrezione dei corpi: 1 Corinzi 15:37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. Questo verso è la chiave della spiegazione della risurrezione dell’uomo. Prima di tutto dice che non è il corpo che nascerà, vale a dire che il seme che si semina, cioè il corpo dell’uomo, non è il seme a risorgere cioè il corpo dell’uomo, ma l’interno del seme, nel nostro caso, l’anima che sta dentro il corpo, infatti, al nascere del seme si vede l’involucro del seme che va in putrefazione, quello sarebbe il corpo che va alla polvere. Infatti, se ricordiamo, quegli astronauti che si sono disintegrati in aria nella spedizione spaziale, solo le loro anime sono andati nell’Ades, quelle che dovranno risorgere.     

 

3.     Lo spirito dell’uomo

    

Quando abbiamo detto che l’anima è il centro dei sentimenti e delle decisioni che fa mutare l’atteggiamento dell’uomo sia di amore che di odio e che ipoteticamente può essere paragonata al nostro pilota che guida il corpo, in riguardo allo spirito, diciamo che esso può essere paragonato al carburante dell’auto che fa muovere il corpo, riferendoci all’energia vitale della persona, la quale, non assume alcuna colpa dei comportamenti e della decisione che l’anima ha fatto. L’anima, invisibile nell’uomo si muove, poiché, la forza che Dio gli ha dato è l’energia vitale per la terra ma è divinamente spirito di Dio che lo mantiene in vita[1] e che terminando tale energia vi è la morte. Per causa della morte, l’anima va a riposo, come dire che il pilota sta fermo in attesa che l’energia carburante lo rifornirà, come il rifornire possa essere collegato alla risurrezione. Lo spirito dell’uomo come grossolanamente spiegato, dalla sua natura prettamente divina a differenza dell’anima, non pecca e non ha nessun collegamento con gli atti dell’uomo. Esso è, e resta immacolato ed integro come esso è entrato nel momento della nascita dell’uomo. Lo spirito dell’uomo fa parte della vita che Dio gli ha dato, similmente come l’ha data all’universo. Come una stella muore e rinasce, così il corpo umano muore e rinasce nella risurrezione una volta per tutte. Lo spirito ha un compito altamente spirituale per il fatto che contiene il seme dell’incorruttibilità. A volte, parla con Dio nella preghiera e nella lode, essendo che, esso è frutto dello Spirito di Dio. L’energia che misteriosamente fa muovere il cuore è prodotta dallo spirito di Dio che può fermarlo in qualsiasi momento senza che l’uomo abbia alcun potere di prolungare il suo battere. Tuttavia, pur lo spirito avendo l’importante compito di muovere la vita, l’anima può decidere e sopraffarlo con atti disdicevoli e peccaminosi. Ricordiamo Giuda che, pur avendo avuto il suo spirito in collegamento con lo Spirito di Gesù, si modificò preferendo di operare con il maligno, così, può farlo ogni uomo di soffocare il suo spirito e operare secondo l’indole peccaminosa della sua anima. Quando moriamo, avviene una separazione della nostra trinità, ove, il corpo viene depositato nel camposanto che segue la decomposizione materiale della materia secondo quanto dichiarato da Dio nel Giardino di Eden a Adamo, che l’uomo è polvere e polvere ritornerà. Questa dichiarazione è inamovibile e perentoria per tutta l’umanità. Il corpo starà dentro la tomba, mentre la sua anima viene condotta nell’Ades, luogo indecifrabile che si pensa che stia nel seno della terra, dove rimarrà in attesa della risurrezione.  Salmo 15:10 perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. Vi sono due interpretazioni: la prima se l’anima sta nel sepolcro, allora, dovrebbe stare ancora con il corpo e non sarebbe separata da esso, se in vece andrà nell’Ades non sappiamo dove starebbe questo luogo di attesa. Tuttavia, se Samuele è stato richiamato dall’Ades, dalla chiromante, vuol dire che il profeta è salito dal seno della terra e non dalla sua tomba. La tomba, allora, potrebbe essere considerata come la porta da dove l’anima discende negli inferi, essendo che, Gesù nei tre giorni della sua morte il suo Spirito è disceso negli inferi per evangelizzare le anime che non lo avevano conosciuto. Resta da considerare che cercare di individuare la posizione dello spirito nell’uomo è cosa impossibile, essendo che, esso appartiene al divino. Si ipotizza che Paolo quando è stato condotto in Paradiso, col corpo o fuori dal corpo, in quella occasione sia stato accolto il suo spirito, essendo che, carne e sangue non posso ereditare il Paradiso o il Regno di Dio.   Genesi 1:10 Riprese: Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! In questo caso non sappiamo se il sangue di Abele che gridava sia stata la sua anima o il suo spirito. Tuttavia, si pensa che sia stato il suo spirito, essendo che, per concomitanza lo spirito dell’uomo parla con lo Spirito di Dio, ma anche l’anima lo fa, quando leggiamo che: l’anima mia glorifica il Signore. Quindi l’uomo può parlare con Dio secondo come gli detta il cuore, poiché, è da considerare che tutto l’uomo trino è ad immagine di Dio. Così è altamente impossibile individuare dove sta l’anima e dove sta lo spirito, ma solo possiamo immaginarlo secondo la sapienza che ci da Dio.        

       

La Trinità di Gesù

 

1.     Il Corpo di Gesù

 

Il Signore Gesù uomo, non è un uomo qualunque ma è il seme di Dio sulla terra. Quando parliamo del corpo di Cristo dobbiamo avere riverenza, sottomissione e fede. Sebbene Egli sia l’unigenito di Dio, sulla terra è Dio Creatore del cielo e della terra e seconda persona della Trinità di Dio. La domanda che crea un mare di riflessioni è questa: come mai il Creatore di tutte le cose abbia sopportato il sacrifico della croce? Incominciamo a chiarire alcuni aspetti: per primo, cosa si intende quando leggiamo che Gesù è nato da Maria e nello stesso tempo Gesù afferma che è sceso dal cielo? Implicito è il riferimento che in Lui vi sono due personalità quella umana e quella divina. Quella umana perché il suo corpo è incorruttibile e l’altro divino, poiché, il suo seme appartiene allo Spirito Santo. Al momento della nascita si incarnò in Gesù, la Parola fatta carne, a differenza dell’uomo che alla nascita riceve lo spirito di vita, mentre l’anima sta già dentro il grembo della madre perché si muove. Mentre per l’uomo appena nato le fasi che gli attribuiscono la trinità finiscono nel momento della morte, in Gesù è presente la Trinità divina eterna e santa. Gesù è chiamato anche il secondo Adamo per lo scopo della liberazione dell’uomo dal peccato, causato dal primo Adamo. Il suo corpo è la perfezione dell’essere divino sceso sulla terra. Nulla può offenderlo o corromperlo. Anche se non mancarono occasioni, in cui, è stato tentato invano da satana, nel deserto. In riguardo ai sentimenti e le sensazioni Gesù volle uniformarsi all’uomo ma nessun potere aveva la corruzione su di Lui o di tutto ciò che odia Dio. Ma perché Gesù si è uniformato all’uomo? Il secondo Adamo doveva essere sacrificato per purificare il peccato originale dell’uomo e, data la pena eterna che l’uom aveva ricevuto, solo un Dio poteva cancellare la pena e nessun altro. Solo il sacrificio dell’Agnello senza macchia e senza peccato poteva pagare il prezzo per la salvezza umana. Il corpo di Gesù santo e incorruttibile fino alla fine fu in grado di salvare l’uomo, guai se fosse stato diversamente, per il quale, satana tentò di provarci senza successo. Il corpo di Cristo non fu mai ferito né mai malattia lo colpì, mentre il dolore arrivò a farlo commuovere e piangere e l’ira a fargli usare la verga nel Tempio di Dio contro i corrotti di denaro. Il corpo di Cristo così bello perché Figlio di Dio, dovette assumersi la bruttezza per il carico dei peccati dell’uomo e delle frustate e, per ultimo, della morte sulla croce pure essendo innocente e Salvatore del mondo. Tuttavia, il corpo di Gesù brillò come il sole nel monte della trasfigurazione quando parlò con Isaia e Mosè il suo volto era divinamente bello come il giglio della valle superiore e di tutti gli uomini. Per questo Egli è chiamato la stella del mattino perché Egli è luce perfezione e bellezza che domina l’universo. Nessun uomo nella terra può competere con Lui e nessuno uomo sarebbe stato idoneo di scarificarsi per la salvezza del mondo. Il profeta Isaia decanta la sua bellezza e la sua bruttura, la bellezza per glorificare Dio e la bruttura per svergognare gli uomini. Il nemico satana nel momento della passione di Cristo sprigionò tutto il suo potere per distruggere la possibilità di completare Gesù il suo piano facendolo frustare e messo alla croce. Ma egli ha perso, quando Gesù su quella croce gridò tuto è compiuto e fu in quel momento che la croce come una spada fu conficcata nel cuore di satana facendolo sprofondare nell’abisso.  Il corpo di Cristo fu degno di essere unto da Dio e i suoi piedi bagnati da un collirio profumato corroborato dal pianto di una donna che rappresentò, nel silenzio, la chiesa addolorata per lo sposo. Il corpo di Gesù fu adagiato nella tomba più ricca di fronte al luogo della nascita posto in una mangiatoia. Ora Egli è il Re dei Re e il Signore dei signori. Nel corpo di Gesù erano impersonati la Parola e lo Spirto di Dio. Il fatto che Gesù pregò il Padre si ipotizza che Dio fosse nel suo Trono e solo una parte del suo Spirito fosse in Gesù, per il fatto che, quando gli fu chiesto dell’ultimo giorno, Gesù disse di non saperlo. Anche se la Parola era incarnata in Gesù come seconda persona della Trinità ed essa era quella che parlò nella creazione, era come la bocca dell’uomo che non può sapere il pensiero del comando di Dio se non al momento che Dio l’avrebbe trasmesso alla Parola. Per questo motivo si ipotizza cha anche la Parola incarnata in Gesù, non poteva sapere la data dell’ultimo girono ma solo Dio assiso nel suo Trono. Gesù è assiso in corpo alla destra di Dio e tornerà in corpo. Atti 1:11 Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo. Se il ladrone si trova in corpo nel Paradiso come non si dovrebbe trovare Gesù in corpo assiso nel Trono accanto a Dio? Si ipotizza che Gesù sarà in corpo anche quando saremo nel regno di Dio accanto al trono di Dio nella Gerusalemme Celeste.  Non si sa se le sue ferite saranno viste solo quando scenderà sulla terra e per il periodo del suo regno di mille anni sulla terra. Dopo, nel Regno di Dio tutto sarà nuovo anche le ferite di Gesù si ipotizza che scompariranno ritornando Egli ad essere perfetto Santo e incorruttibile Figlio dall’Iddio vivente in eterno.

 

 

4.     L’anima di Gesù     

 

Cerchiamo di comprendere la Trinità di Gesù come essa possa apparire nella nostra comprensione considerando la sua anima simile a quella dell’uomo. Matteo 26: 38 Disse loro: La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me. Il fatto che Gesù parla dell’anima sua di fronte agli apostoli è concepibile che Egli ha la stessa anima degli uomini. Volendo ipotizzare come potrebbe essere composta la sua Trinità, dobbiamo assumere alcuni fatti reali. Per primo la sua nascita da Maria vergine è stata in corpo umano simile agli umani, per cui, anche Gesù deve avere un’anima. Così si viene a capire che in Lui vi è il corpo e l’anima come identità esistenziale terrena. Il problema nasce come dobbiamo intendere la posizione della Parola fatta carne nel momento della nascita di Gesù e poi l’infusione dello Spirito di Dio in Lui nel momento del battesimo per opera di Giovanni. Se la Parola come seconda persona è entrata in Gesù, è logico pensare che, come l’uomo trino abbia ricevuto lo Spirito di Dio, Gesù abbia ricevuto lo Spirito del Padre sovrapponendosi al corpo e all’anima. Ecco che per deduzione, nel leggere i discorsi di Gesù, comprendiamo il suo Noi che non è un nos maiestatis ma è riferito alle tre identità divine. Ritornando ad interpretare l’anima di Gesù: Giovanni 12: 27 Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Come detto sopra, Gesù assume tutti i sentimenti umani ma in Lui sono incorruttibili essendo la primizia del secondo Adamo. Per questo Gesù è Santo, essendo anche Figlio di Dio. Egli è immune da ogni sintomo di corruzione e da ogni attacco di satana escluso l’evento del sacrificio che volontariamente ha voluto accettare. Tuttavia, la sua anima soffre e gioisce in modo misterioso e inconcepibile all’uomo perché, pur nato da donna, Gesù, non appartiene a questo mondo. In apparenza e nella vita di tutti i giorni, Gesù, si comportava come un uomo saggio con immagine divina coerente alla volontà di Dio Padre. Cosa significa che l’anima sua era turbata? L’anima di Gesù sentiva emozioni superiori e di rango spirituale che difficilmente l’uomo poteva capire se non è Gesù stesso a spiegarle, mentre le emozioni dell’uomo sono surrogate dalla dipendenza dello stato d’essere di quel momento sottoposte al libero arbitrio, ove l’influenza del male può modificare l’azione dei suoi comportamenti. Tuttavia, vi è una zona franca, che è la preghiera, che scaturisce dal cuore dell’uomo per lordare Dio. Qui, l’anima, se è fatta con fede, resta immune dal male. L’anima, in questa terra, è il centro dell’esistenza dell’essere e assumerà lo stato di incorruttibilità nel momento della risurrezione. Essa è separata dallo spirito e sono come due identità sovrapposte che hanno mansione di vita distinta nel corpo dell’uomo. per identificare l’anima a volte si dice: vi è un gruppo di anime nella piazza che discute, riferito ad alcune persone che discutono. La dimostrazione che questa è una identificazione è più corretta che va a riferirsi all’intimo dell’uomo che opera e fa muovere il suo corpo. Ma dove risiederebbe l’anima dell’uomo?  Genesi 4:10 Riprese: Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo. Se la voce del sangue grida, è chiaro che l’anima risiederebbe nel sangue dell’uomo, cioè, come il sangue circola e dà vita al corpo così esso parla a Dio. E’ un mistero che il sangue, di cui, diamo poco peso possa avere tale rapporto con Dio. Ci chiediamo prima del sacrifico sulla croce, quando Gesù si trovò nel Giardino di Getsemani, era la sua anima che parlava a Dio o la Parola? Non poteva essere la Parola poiché essa è la seconda persona della Trinità che fa parte di Dio, ma si ipotizza che fosse l’anima di Gesù, essendo Egli come umano, essa fosse legata al suo corpo che sentiva avvicinarsi l’ora del sacrificio. In quel momento, Gesù espresse con dolore la richiesta se Dio potesse allentare quel calice se no la sua volontà sarebbe stata eseguita. Sovviene un’altra questione: quando Gesù scese nell’inferi nei tre giorni di sepoltura, fu la sua anima o il suo spirito ad evangelizzare?  Se Abbiamo detto sopra che è l’anima dell’uomo a parlare, è logico che fosse l’anima di Gesù ad evangelizzare. Dove, allora, sarebbe risieduto lo spirito di Gesù? Essendo Gesù vivo nell’anima e sapendo che lo spirito è l’anima stanno vicini, si ipotizza che lo spirito fosse con l’anima negli inferi in Gesù.  Ebrei 4:12 Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Quindi, nella tomba v’era solo il corpo di Gesù rimasto in attesa del ritorno dell’anima e delio Spirito, senza che abbia avuto effetto in Lui della decomposizione. In questo modo Gesù si trova, ora, nel regno divino assiso accanto al Trono di Dio in stato corporale essendo che il suo corpo è la primizia della incorruttibilità ma è anche Figlio di Dio e seconda Persona della Trinità. Egli intercede per noi come Abramo intercedette per Sodoma, essendo che, l’umanità raggiungerà quel tipo di corruzione al tempo stabilito del piano di Dio. Nello stesso tempo, Gesù sta preparando il posto per noi, che si immagina, come detto altrove, di un mondo simile alla terra ma non sappiamo dove sia collocato. La sua grandezza, si suppone che sia più grande della nostra terra e che abbia la stessa produzione e lo stesso mondo animale, per il fatto che, Ezechiele negli esseri viventi vide quattro facce, una di uomo e tre erano di animali, una di leone, una di bue e una di aquila. Ciò indica che questi animali sono a loro conosciuti ma anche e soprattutto, perché Dio, si ipotizza, che abbia creato sulla terra lo stesso mondo animale del suo regno. Così, tutti gli esseri viventi sulla terra avrebbero un’anima. Quella appartenete all’uomo è superiore a tutti i viventi della creazione perché l’uomo fu fatto all’immagine di Dio. Gesù riscenderà sulla terra in forma Trina come è salito in cielo e la sua anima non sarà più turbata ma la sicurtà sarà lo stato felice che emanerà dal suo volto riflesso in tutti noi. l’uomo non crederà ai suoi occhi quando vedrà scenderà Gesù dal cielo con gli angeli che lo attorniano con canti di gloria.   

 

 

2.     Lo Spirito di Gesù             

 

Questo è senza dubbio un argomento difficile da trattare perché ci porta a considerare la persona di Gesù se sia Dio o Figlio di Dio. Cominciamo ad esaminare dal principio: Genesi 6:3 Allora il Signore disse: Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni. Il fatto che lo Spirito di Dio sia sugli uomini, come deve essere inteso se Egli è Uno? Secondo la nostra interpretazione lo Spirito di Dio sarebbe la vita che genera Dio dalla sua persona a far battere il cuore dell’uomo dal momento in cui soffiò il suo Spirto a Adamo, nel senso che, lo spirito ricevuto lo ha trasmesso con il suo seme a tutta la generazione umana fino a oggi. Lo conferma la dichiarazione di Dio, quando l’uomo si era corrotto: il mio Spirto non resterà sempre nell’uomo. Questo allontanamento dello Spirito di Dio dall’uomo vale sia come tempo limitato a centovent’anni sia nel senso di protezione come nel caso, in cui, lo Spirto di Dio si era dipartito da Saul. Diversamente quando Dio dice: Esodo 31:3 L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro. In questo caso lo Spirito di Dio può essere infuso nell’uomo con una maggiore o minore quantità, riferendosi alla maggiore o minore protezione nell’uomo. Lo Spirito di Dio può fare tutto ciò che vuole e, in certe occasioni, può anche investire in modo subitaneo una persona e proteggerla. Giudici 6:34 Ma lo spirito del Signore investì Gedeone…. Dio può anche dare una specifica virtù del suo Spirito. Deuteronomio 34:9 Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza. Avendo ora visto i molteplici modi, in cui, lo Spirito di Dio si manifesta nell’uomo consideriamo il momento in cui Gesù, nel fiume Giordano, ricevette lo Spirito di Dio. Lo Spirto di Dio nei riguardi di Gesù non si è infuso come avviene negli uomini ma l’aprirsi del cielo con la presenza della nuvola, nel momento del battesimo, marca il rito divino in assoluto nel quale lo Spirito di Dio si è totalmente immesso in Gesù come Figlio unigenito di Dio. Tuttavia, vi sarebbe una precisazione, la Scrittura dice che lo Spirito di Dio è sceso in Gesù, non dice Dio è sceso o Dio si è incorporato in Gesù, rimanendo quindi un mistero capire, come lo Spirito di Dio sceso in Gesù nella sua totalità potesse nello stesso tempo, Dio parlare dalla nuvola: Matteo 3:17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Considerando che Giovanni vide lo Spirito di Dio scendere su Gesù e nello stesso tempo Dio parlò dalla nuvola, ci chiediamo, se Dio rimase separato da Gesù e, se è così, quanta quantità di Spirito di Dio si sia infusa in Gesù, essendo che, Gesù non sapesse il giorno della fine dei tempi ma solo Dio Padre lo sa e nemmeno gli angeli del cielo lo sanno? Comunque, Gesù rimane Dio, seconda Persona della Trinità di Dio e nello stesso tempo Egli in carne è seme di Dio. Per questo motivo, sua madre Maria, la chiama donna conservando nel colloquio la sua origine divina. Gesù si rivela nel Tempio di essere Figlio di Dio e di essere parte dell’identità Trina divina ma anche in alcune occasioni non dice io ma noi, come nel caso quando discute con Nicodemo ed ancora quando espone la formula del battesimo che doveva essere fatta nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ponendosi alla tessa appartenenza della Trinità di Dio. Tuttavia, la separazione delle due Identità della Trinità, Dio Padre e il Figlio Gesù rimane ad essere separata nel ministerio in terra. 1 Corinzi 8:6 per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui. La qualifica di un solo Dio Padre e un solo Signore, identifica due Identità divine. Il problema è come identificarli in Identità Santa di Dio Unico. Per questo consideriamo come fatto esistenziale che Gesù Signore è la Parola creatrice fatta carne e tale rimane, essendo che in Giovanni 14 dice che Egli va a preparare il posto e dove è Lui saremo anche noi, mentre Dio rimane la luce che illumina la nuova terra. Questa misteriosa disposizione dell’Identità divina di Dio e di Gesù la vediamo confermata nel dualismo dei due Troni descritti nella Gerusalemme celeste, quello del Signore Gesù accanto a quello di Dio Padre, di cui, per questa posizione perdiamo il concetto di intendere la composizione univoca della divina Trinità. Si conferma invece la separazione quando vediamo che Gesù nel momento che doveva eseguire un miracolo, Egli, pregava il Dio Padre che gli concedeva la sua richiesta. Lo Spirito di Gesù si è trovato sempre in stretto contatto con lo Spirito di Dio Padre. Tutto veniva eseguito nel momento in cui Gesù operava sia come Gesù uomo o come Parola fatta carne, mentre il Padre stava sul suo Trono nei cieli. Così si spiega la preghiera che Gesù fece nel Giardino di Getsemani: se quel calice sarebbe potuto passare oltre se no la volontà del Padre era quella da eseguire. Qui è stato lo Spirito di Gesù uomo ad essere contrito mentre la Parola fatta carne infusa stava in pausa. Si intravede la complessa personalità di Gesù che, a differenza degli uomini, possedeva diversi Spirti divini, di cui, poche persone capirono la sua Deità, solo che, in una occasione Pietro per suggerimento dello Spirito di Dio, confessò che Gesù era il Signore Figlio dell’Iddio vivente. Il concetto che Gesù sia Signore e non Dio, dobbiamo ricordare primo che risulta scritto nelle Sacre Scritture e confermato in molti altri versi e in modo chiaro in: Apocalisse 1:1 Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. La rivelazione che Gesù l’ha ricevuta da Dio Padre ed Egli l’ha data al suo angelo per trasmetterla a Giovanni è chiaramente esposta nel verso sopra richiamato. Ci si chiede come è costituita la persona di Gesù in questo momento? Egli è in carne e sangue come Egli è salito in cielo, essendo che, anche se è detto che carne e sangue non possono ereditare il regno dei cieli, Gesù è il seme di Dio ed ha un corpo santo e incorruttibile. Ritornando allo Spirito di Gesù quando nel momento della morte Gesù disse rendo il mio Spirito: Luca 23:46 Gesù, gridando a gran voce, disse: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Detto questo spirò.  In questa occasione viene rivelato un mistero ove lo Spirito esce dal corpo di Gesù e va direttamente a Dio, essendo che, esso è lo Spirito della vita. Dopo che il corpo di Gesù fu portato nella tomba di Giuseppe di Arimatea Gesù è sceso ad evangelizzare le anime negli inferi. Su questo evento come Egli era, in Spirito o in Anima? Innanzi tutto, essendo Gesù in corpo divino ed incorruttibile si ipotizza che sia sceso negli inferi in Spirito ed Anima per evangelizzare alle anime, diversamente quando Gesù uscì dalla tomba e si incontrò con Maria di Magdala era in forma trina. Se Gesù era in forma trina, in Giovanni 20:17 Gesù le disse: Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre, quale Spirito ha consegnato al Padre nel momento della morte? Si suppone lo Spirito di Dio o parte di esso che ha ricevuto nel battesimo e quindi non nella sua totalità, rimanendo Gesù trino con la Parola in fusa, per il fatto che Gesù disse a Maria di Magdala di non toccarlo o di non trattenerlo, poiché doveva presentarsi al Padre. Da questo, si potrebbe supporre che Gesù, una volta presentatosi al trono di Dio, avrebbe riavuto di nuovo lo Spirito di Dio come conferma di avere completato il ministero vittorioso sulla croce. Tuttavia, non possiamo rispondere a questa domanda né alle altre ipotizzate sopra se non ipotizzando il tutto. Parlando ora dello Spirito di Dio, quando Gesù seduto sul Trono accanto al Trono di Dio Padre nella Gerusalemme celeste, stava ancora in Gesù o totalmente tornò al Padre?  Se è così, si tratta di una separazione della Identità di Dio, essendo che, è venuto ad esistere il seme di Dio Gesù che occupa il Trono accanto a quello di Dio? Si è doppiata, allora, l’Identità di Dio? Pensiamo di no, essendo che Dio è sempre Uno e Trino. Solo che ora esiste Gesù Signore, a cui, Dio gli ha affidato tutto il regno divino, poiché, come sappiamo il suo regno non ha mai fine. Facendo riferimento a quello che Gesù dice che manderà il suo Consolatore e ci insegnerà tutto quello che Gesù ha fatto e in specifica lo chiederà al Padre e Lui lo manderà, chi sarebbe questo Consolatore? Giovanni 14:16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre. Egli è chiamato Spirito Santo, Spirito di verità che procede dal Padre. Qui ci troviamo di fronte alla Identità, più sensibile di Dio, di cui, pur non vedendolo dobbiamo avere il massimo rispetto, essendo che: Giovanni 15:26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza. Egli, quindi, procede dal Padre, vale a dire che, il Consolatore è la Verità di Dio in assoluto Personificata Divina e Santa. Così, il Regno di Gesù non avrà mai fine e il suo Spirito sarà elargito a tutto il nuovo mondo che lo glorificherà sempre.  Come si vede, Dio nella sua complessa persona divina costantemente tutela l’uomo per fargli raggiungere la vita eterna.

La risurrezione di Gesù

 

1.     Gesù crocifisso

 

In riguardo alla venuta di Gesù uomo, fu profetizzata da Mosè: Deuteronomio 18:15 Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto. L’obbligo di dargli ascolto è confermato dalle parole a lui darete ascolto: E’ confermato anche dalle parole di Dio: Deuteronomio 18:18 io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò.[2] Tuttavia, nei versi non è detto con chiarezza che il profeta sarebbe stato il Figlio Unigenito di Dio. Questa mancata menzione della divinità di Gesù fece credere al popolo di Israele, che il Messia sarebbe stato un guerriero che avrebbe avuto il potere e la forza di liberare il popolo di Israele dai romani. Ecco che, i sadducei e gli increduli, nel momento della crocifissione, derisero Gesù dicendogli se fosse stato il Figlio di Dio avrebbe dovuto scendere dalla croce, come prova della sua divinità. La crocefissione disposta dai romani conferma l’errore degli Israeliti di avere creduto che le battiture fossero volute da Dio: Isaia 53:4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Questo straziante sacrificio di Gesù, come oggi potrebbe essere definito un metodo di tortura non ammesso dai diritti umani, rappresenta l’anteprima della morte, ove per mezzo della quale, Gesù libera l’umanità dalla pena eterna del peccato e apre la porta ad accedere al regno di Dio. La domanda che emerge è quella del perché del sacrificio di Gesù sulla croce fu eseguito dai romani? E’ stato come procedimento di chi si è macchiato di eresia? I romani, certo, non avrebbero crocifisso chi fosse stato eretico di Dio, piuttosto, avrebbero crocifisso chi fosse stato eretico a Cesare. Bisogna, allora, individuare la fonte che chiarisca la decisione della crocifissione cioè chi l’ha consentita, essendo una esecuzione barbara e la più disprezzevole di tutte le condanne. L’analisi di una spiegazione chiarificatrice sui motivi religiosi ci porta a considerare che, mentre i sacerdoti avrebbero potuto opporsi a tale tipo di condanna, essendo Gesù un Israelita e quindi appartenente alla tribù di Israele, la scelta del tipo di condanna sarebbe dovuta dipendere da loro e non dai romani, ma questa decisione è stata assorbita dal silenzio o dall’assenso implicito dei sacerdoti facendo sì che l’esecuzione sarebbe caduta nella giurisdizione romana. Tuttavia, ci chiediamo fu un caso che Gesù fu posto in croce tra due ladroni, o Egli ha voluto che il suo sacrificio fosse stato in quel modo, per mandarci un messaggio? Se leggiamo i versi nel vangelo di Matteo 5:17 Non pensate ch’io sia venuto per annullar la legge ……anzi per adempierli., ci accorgiamo che tutto quello che Gesù ha fatto e detto è stato in stretta osservanza di quanto annunziato dai profeti e confermato dalla Legge. Quando Egli operava, lasciava una traccia della manifestazione di Dio sulla terra, tale che, ognuno potesse trarre uno specifico significato divino del suo ministero. Così, nel momento in cui battezzava o quando divideva il pane, Egli, eseguiva una direttiva di Dio e proprio quando fu sulla croce, che disse, tutto è compiuto, l’osservanza della Legge fu adempiuta nella sua totalità dal principio, fino alla fine del suo soggiorno terreno. Il significato ultimo trasmesso da Gesù vale soprattutto, per il modo in cui Egli fu messo in croce tra i due ladroni, poiché essi fanno parte a pieno titolo al completamento del suo ministero sulla terra. Matteo 27:38 Allora furono crocifissi con lui due ladroni: l’uno a destra, l’altro a sinistra. I ladroni, non furono messi da un lato, ma uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra, per un preciso concetto divino, ignoto a quelli che lo crocefissero e agli stessi sacerdoti. Quale poteva essere il significato di quella posizione, quanto mai singolare?  Esaminiamo prima il significato delle tre croci, ove al centro stava Gesù. La croce, oltre a mostrarci Gesù martoriato per il sacrificio, ci ricorda le sue parole quando aveva detto di essere, la via, la verità e la vita e di essere l’Alfa e l’Omega. Se l’Alfa, come principio, rappresenta l’inizio del creato e non l’inizio del regno di Dio, essendo che il regno di Dio è eterno, allora, quando il Signore fece crescere la vegetazione nel Giardino di Eden, già l’albero della vita, rappresentava Gesù che è la vita ed è anche l’Alfa, mentre l’Omega avrebbe avuto il significato della fine della sua dimora sulla terra e non la fine del regno di Dio che, come detto, è eterno. Da tutto questo si deduce che i ladroni, rappresentarono l’albero della conoscenza che stava, nel Giardino, accanto all’albero della vita. Così, nel Golgota, quando uno dei ladroni si convertì a Gesù, raffigurò il ramo del bene dell’albero che passò dalla parte di Gesù, mentre l’altro ramo della conoscenza, rimase nel lato del male.  Lo stesso quadro della croce, come fase finale di Gesù sulla terra, ci richiama l’Omega, con riferimento a quello che Gesù era l’Alfa, nel Giardino di Eden che era anche la vita.  In quel momento, nel Golgota, lo scontro con le forze avverse, fu aspro ma Gesù li vinse offrendosi come l’Agnello senza macchia e uomo senza peccato e la croce, simboleggiò la spada della giustizia che trafisse il cuore di satana, sconfitto e saldamente inchiodato. Una lettura, questa, che coinvolge tutto il percorso biblico dalla Genesi fino al sacrificio, mentre resta attuale il ministero di Gesù operante alla destra del Padre e del suo ritorno. Ricordare di leggere le sue promesse è un obbligo, essendo che abbiamo a che fare con Dio. Quanto appreso da questa interpretazione, ci rafforzerà di credere in Lui e nella realtà del suo ritorno. Egli solo potrà porre fine al nostro dolore, essendo Egli, il Creatore di tutte le cose e soprattutto, di noi. Non poteva esserci continuazione del ministerio di Gesù per la salvezza se non ci fosse stato il sacrificio dell’Agnello. Come Dio, pretese nel Vecchio Testamento sacrifici di animali senza macchie e che fossero primogeniti, così Gesù fu primogenito e l’Agnello senza macchia e senza peccato per la salvezza dell’uomo. E’ strano che per l’uomo il sacrificio di Gesù resta un fatto incomprensibile ma è chiaro che essendo la Legge divina quella che regge l’universo e noi ne facciamo parte sarebbe necessario studiarla.

 

 

2.     Gesù posto nella tomba

 

Gesù, come seme di Dio, ha voluto apparire nel mondo nella condizione umile avendo come padre putativo Giuseppe, semplice artigiano falegname. Tuttavia, alla morte di Gesù il suo corpo fu accolto da un altro Giuseppe, facoltoso e influente nella società che lo pose nella sua tomba di famiglia. Così, se il luogo della nascita di Gesù fu povero, nascosto in una parte insignificante del paese, il luogo della sua sepoltura fu ricco. Il suo corpo fu sceso dalla croce lentamente, con molta cura, come riguardo all’uomo più degno e rispettoso del mondo. Un lenzuolo di alta fattura lo coperse come se fosse stato un velo nitido e bianco come le sue vesti che apparvero nel monte della trasfigurazione. Il lenzuolo fu bagnato dalle lacrime di Maria e dalle donne che lo accudirono nell’unzione fatta con profumi e con l’olio odorifero. Il lenzuolo lo coperse tutto nella sua lunghezza come separarlo dalla contaminata terra e come se posto in una nube bianca, staccato dalla fuliggine del mondo. Egli, stava sospeso tra la terra e il cielo, trasportato dolcemente con cura verso la tomba di Giuseppe di Arimatea, mentre i soldati rei della morte del Giusto, dormivano nelle tenebre del mondo. Lo spettacolo del trasporto di Gesù fu oltremodo silenzioso, solo gli angeli raccolti considerarono il grande gesto del Messia, mentre Dio, poneva il suo volto ad altro luogo. Il pane della vita non fu riconosciuto, né come pane né come vita. La manna dal cielo fu ripudiata e respinta dall’uomo, come non accetta e in più, non ha egli riconosciuto, fino ad oggi, il proprio peccato né il perdono di Dio. Le mani delle donne lo sostenevano come la chiesa sostiene il corpo di Cristo, mentre i passi delle donne erano silenziosi e leggeri perché portavano il Santo Re dei re della terra. La lacrima di Maria sarebbe arrivata fino al volto di Cristo per dargli l’ultimo calore umano di fede e di amore. Il corpo di Gesù stava immobile, avvolto nel lenzuolo, come se esso fosse stato l’ultima realtà del creato che lo riconosceva. Solo esso, gli avrebbe fatto compagnia, mentre il calore del sole non avrebbe avuto più forza di riscaldarlo. Gesù, con il suo corpo santo e incorruttibile, entrò nelle tenebre per illuminarle, con la sua Luce. Il quel momento, la tomba si purificò e le pareti si unsero di collirio, mentre l’aria fu satura di vita e di Spirito divino. La porta della tomba, mentre ruotava, chiudeva l’Arca dell’Alleanza ove dentro vi riposava Gesù, il giglio della valle, unico salvatore del mondo con il grande valore del suo amore che unse di sangue il lenzuolo della misericordia e del perdono di Dio. Dalle ferite sono uscite acqua e sangue ed ancora escono per dare acqua della vita e sangue della salvezza. Il corpo di Gesù superò la forza della morte, esso non subì la decomposizione, rimanendo stabile in attesa del ritorno dello Spirito di Gesù dagli inferi. Per miracolo divino, il corpo di Gesù prese vita e si alzò glorioso di luce, nella tomba oscura. La porta ruotò veloce per far uscire la vita che non poteva essere fermata. La luce del sole, invece, di entrare in quel luogo, usciva dalla tomba perché la luce di Gesù è la sola che illumina la vita. Così, il corpo di Gesù vittoriosamente uscì dalla tomba e irradiò il mondo con il suo conforto. Quella corona di spine che ferì la sua fronte, ora brilla come le stelle nel firmamento, attorno alla Stella del mattino. Dalla tomba, Gesù, ha aperto la via per il cielo, per vedere Dio, mentre il nostro cuore resta ovattato dalle sue parole di vita eterna.

 

 

3.     Gesù risorto

 

Se le tenebre credettero di avere vinto Gesù col farlo morire, il suo corpo stava solamente riposando nel buio della tomba. La morte bloccata dalla potenza di Dio rimase fuori, non avendo nessuna possibilità né forza né diritto d’entrare. Gesù, in Spirito, scese negli Inferi per far conoscere la sua Parola a tutte le anime del vecchio e nuovo Testamento che non lo conoscevano. Si suppone che abbiano accolto Gesù con tanto desiderio e tanta speranza, poiché, per molto tempo lo avevano atteso. Egli portò la luce nelle tenebre e illuminò le anime in attesa, mentre i loro volti trovarono il sorriso della speranza in Gesù. Conosciamo, attraverso le Sacre Scritture, che negli inferi vi sarebbero due luoghi, uno alto chiamato il seno di Abramo, ove, sarebbe identificata la posizione di quiete e l’altro, inquieto, con fiamme di fuoco chiamato abisso, nel quale, vi starebbero quelli dichiarati non meritevoli. Non si sa chi farebbe questa selezione e certo è che esistono due luoghi e la separazione delle anime: Luca 16:24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Con riferimento a questo verso, sappiamo che il settore più alto dei meritevoli è controllato da Abramo, mentre, nel settore più basso vi è la geenna che tormenta le anime immeritevoli con fuoco e sofferenza. La questione che si presenta sarebbe che: Gesù scendendo negli inferi, ha tralasciato di evangelizzare le anime immeritevoli e inquieti per evangelizzare solo i meritevoli? Ricordando 1 Timoteo 1:15 Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Da questo principio divino e santo, sappiamo che Gesù ha evangelizzato a tutte le anime perché tutti lo conoscessero. Tuttavia, quelli che lo hanno conosciuto e quelli che lo conosceranno si suppone, in virtù dell’amore di Gesù, avranno la possibilità di pentimento, cioè, di riconoscere l’errore di non avere dato fede abbastanza a Gesù sulla terra. Quelli che non si pentono saranno divisi come le capre dalle pecore. La circostanza che si è creata tra il ricco epulone e il povero mostra un organogramma dell’oltretomba impensabile e fuori dalla immaginazione dell’uomo. Tra il luogo del seno di Abramo e il luogo dell’inferno o geenna vi è un abisso insormontabile che le anime dell’uno luogo e dell’altro riescono solo a parlarsi. Il fuoco sembra essere non distruttivo ma le anime vengono grandemente scottate se pur vivono fino all’esaurimento della pena, se tale condizione esiste. Apocalisse 19:20 Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. Gesù, chiaramente, sceso negli inferi per visitare le anime ed evangelizzarle rimane immune al fuoco e allo zolfo.  In questo modo le anime del passato hanno conosciuto Gesù come il liberatore e il Messia Figlio dell’Iddio vivente.  Nel momento in cui Gesù risalì dagli inferi e rientrò nel suo corpo la tomba si riempì di luce misteriosa segnale per l’angelo che rotolò la pietra che fungeva da porta, lasciò che il Signore Gesù uscisse. Le ferite e il colpo di lancia ricevuto nel costato gli causarono dolore ma non lo impedirono di continuare il suo ministerio. Infatti, Gesù seguì i discepoli nella via di Emmaus come se non avesse ricevuto alcuna ferita. Gesù tornò come prima, nelle sue facoltà divine di potenza, da fare sbalordire anche gli apostoli in special modo ricordiamo Tommaso. Vi è una dichiarazione di Gesù che non si riesce a capire, quando dice a Maria di Magdala: non toccarmi, poiché, devo prima salire al Padre.  (versione Deodati): Giovanni 20:1717 Gesù le disse: Non toccarmi, perché non sono ancora salito al Padre mio… (versione conf. Episcopale): Giovanni 20:17 Gesù le disse: Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre Queste due versioni a nostro parere, avrebbero due significati che ci portano a due interpretazioni diverse: nel primo caso se Gesù non voleva essere toccato, si riferirebbe al fatto che dopo il sacrificio, il suo stato personale, non poteva essere inquinato dalla mano dell’uomo senza che prima Gesù si fosse presentato al Padre in condizioni genuine e immacolate avendo Dio, primo in assoluto, il privilegiato ad asserire i fatti della conclusione della salvezza e avallare la conclusione del ministero di Gesù sulla terra, diciamo per quella fase.  Nel secondo caso, l’interpretazione ci porta a considerare, la necessità urgente che Gesù doveva andare a rapporto dal Padre per essere ufficializzata la sua vittoria: o porte, lascate entrare il Re della gloria…  Salmo 24:7 Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Questa presentazione di Gesù, al Padre durò poco tempo. Dopo essere stato fermato da Maria di Magdala, alla sera della stessa domenica si presentò nell’alto solaio agli apostoli. A prescindere di non conoscere dove si trovi il regno di Dio, calcolando il tempo di un giorno dalla salita di Gesù e la sua discesa dal Padre, supponiamo che Dio non dovrebbe essere lontano dalla terra. Così, Gesù risorto, prima di tramontare il giorno della domenica fu di ritorno sulla terra e si presentò ai suoi apostoli. Questo dettaglio del ritorno di Gesù così in breve tempo, ci conforta un po' nel pensare che Dio non sia lontano da noi e che è in controllo come sappiamo del mondo in ogni suo aspetto. Che significato mostra il fatto che Gesù è risorto? Per primo, che Gesù non è di questo mondo e che conferma la sua potenza e divinità, come Figlio dell’Iddio vivente e dopo che ha vinto la morte. Sulla risurrezione dobbiamo specificare la differenza tra la risurrezione di Gesù che è eterna da quella che Gesù operò a Lazzaro e agli altri che essa è terrena legata alla vita di centovent’anni, poiché, Gesù risorgendo Lazzaro ha posticipato la morte naturale facendo continuare la vita per il giusto corso terreno: Matteo 26:52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53 E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Questa risurrezione è del tipo di quella che ha avuto Lazzaro. Così, come detto, tutti i corpi dei santi sono risorti nel proseguo della vita terrena, avendo avuto fatto il miracolo collegato all’evento sacrificale di Gesù. Di questa risurrezione di Gesù, Tommaso, ne rimase incredulo, poiché, non pesava che fosse possibile che Gesù potesse risorgere. Egli, in effetti, dimenticò il miracolo che Gesù aveva fatto a Lazzaro e agli altri miracoli dando credito alla realtà materiale della vita temporale umana. Fu, quindi, illogico pensare che Gesù avendo risorto gli altri, non sarebbe risorto se stesso. Ecco che Tommaso nella sua diffidenza ha voluto constatare materialmente la prova della presenza di Gesù in carne in mezzo agli apostoli. Dopo la risurrezione Gesù diede le ultime disposizioni legate al proseguimento del suo ministerio per mezzo degli apostoli. Matteo 28:19 Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Le parole io sono e non dice (sarò) ci specifica che Gesù è vero che salirà in cielo ma per una potenza prettamente divina Egli è sempre con noi. Il presentarsi Gesù in carne dopo la morte e risurrezione, mostra che le sue promesse sono veraci e reali essendo che noi come Egli ha detto, seguiremo lo stesso suo percorso se la nostra fede poggerà solo in Lui. L’uomo, avendo visto Gesù risorgere, si trova ad esser testimonio del passaggio dalla morte alla vita di Gesù e la manifestazione della promessa della vita eterna. 

 

 

5.     L’ascensione di Gesù                              

 

 L’ascensione di Gesù è il momento mediano tra la fine del ministero di Gesù sulla terra e l’inizio del ministero di Gesù nei cieli. Sappiamo, dalle Scritture, che Gesù sta seduto alla destra del Trono di Dio e che intercede per noi. La parola intercede per noi: Romani 8:34 Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Romani 8:26 Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili. Alla intercezione personale di Gesù verso il Padre contribuirebbe lo Spirito del Consolatore, essendo che, la lettera dice lo Spirito e non lo Spirito di Gesù.  Tornando a considerare l’ascensione di Gesù è scritto che: Luca 24:50 Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Il luogo presso Betania dove Gesù ascese suggerisce che vi sia stata una intesa tra Gesù e Dio, quello di avvicinarsi in quello specifico luogo. Così, mentre Gesù benediceva gli apostoli aperse le braccia e fu prima sospeso e poi lentamente accolto in cielo. Questa ascensione non è stata segreta né fatta di notte ma avvenne di giorno e all’aperto di fronte agli apostoli e a molti discepoli. Essa fu la manifestazione più reale e divinamente più sbalorditiva che l’uomo abbia mai visto nei confronti di Gesù dopo che Egli si era più volte dichiarato Figlio di Dio. Fu un evento, in cui, l’umanità oltre a vedere i miracoli di Gesù vide in modo strabiliante la sua ascensione come prodigio fuori dalla realtà dell’esistenza umana. Essa marca la potenza di Dio che, a sua volontà, modificò i principi delle leggi della terra e mostrò la sua assoluta padronanza del mondo e di tutto ciò che vi è dentro, compreso l’uomo. Abbiamo letto che Dio ha parlato dalla nuvola, che è apparso a Ezechiele dentro a un indecifrabile veicolo come potrebbe essere una astronave e che stava nel suo Trono. La stessa esperienza di essere accolto in cielo l’ha avuta Elia sopra un cocchio con cavalli di fuoco, ma nel caso di Gesù, tutto è stato diverso, Egli, è salito in cielo silenziosamente senza alcun carro né manifestazione di gloria né di potenza né di cavalli infuocati. Non sappiamo nulla di dove sia andato né ipotizzare alcunché e se sia entrato in una astronave o se sia entrato in una dimensione diversa ma sta il fatto che, Gesù, sapesse perfettamente ciò che sarebbe accaduto mostrando di conoscere la dimensione dei cieli. Egli ha confermato di appartenere a Dio e che è sceso dal cielo e che in quel momento stava per salire in cielo dove Egli appartiene. Salendo Gesù ha visto il mondo e tutte le cose che ha create rimanendo soddisfatto di avere concluso il suo viaggio terreno con vittoria contro la morte. Ci accorgiamo che la domanda persistente dei discepoli, quella della ricostruzione del regno di Israele che fu ripetuta fino all’ultimo momento della sua dipartita, ove Gesù rispose loro che non sarebbe spettato a loro di conoscere i tempi e i momenti che Dio ha riservato: Atti 1:7 Ma egli rispose: Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta. Il fatto che non spettava ai discepoli di sapere i piani di Dio e soprattutto agli uomini fino a oggi, apre una interrogazione rilevante sui motivi del ministerio di Gesù sulla terra, che se da un lato insegnò le vie del vangelo e la corretta modalità di vita santa per piacere a Dio, come non avrebbe l’uomo essere informato delle cose oltre la morte?  Da questo limite di conoscere più affondo il sistemo divino, porta a concludere che l’uomo non possa sapere se non quello che gli è stato annunziato da Gesù e non oltre. Ma quali possono essere le ragioni di questo limite? Se andiamo indietro nel tempo fino a quello dell’esistenza del Giardino dell’Eden, l’uomo ad anima vivente ebbe da Dio la rivelazione ampia della libertà con un solo limite, quello di non mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Se l’uomo non ha osservata quella semplice regola, come adesso pretende da Gesù di conoscere oltre l’ignoto che intrinsecamente è di competenza divina?  Bene ha fatto Gesù a non rispondere anzi, poteva anche stare in silenzio come fece con Pilato, ma all’insistenza dei discepoli Gesù venne incontro specificando che non era compito loro di conoscere il futuro ma di ubbidire con fede a Dio. Curioso è che nell’evento dell’ascensione di Gesù non vi sia stata nessuna manifestazione clamorosa di eventi divini ma solo una nuvola accolse Gesù mentre ascendeva in cielo. Cosa vorrebbe significare questa semplicità? Non è possibile interpretarla, ma solo si possono formulare delle ipotesi, come per esempio: essendo Gesù apparso umile sulla terra, quello strato di umiltà l’avrebbe sopportato fino alla fine o diversamente, la semplicità della sua ascensione avrebbe potuto essere la dimostrazione del suo rancore verso i nemici che lo avevano messo in croce o la più accreditata quella di essere l’Agnello di Dio che rientra nella corte di Dio per essere glorificato. Pur questa semplicità dell’ascensione ci sbalordisce e ci fa riflettere sulla sua unicità divina avendo come soggetto l’amore, parte di stesso che invece di distruggere l’umanità Dio ha sacrificato il suo unigenito Figlio Gesù. Diversamente, la conclusione del suo ministerio sulla terra è stato l’evento dell’effusione dello Spirito Santo negli apostoli ove vi fu la singolare apparizione delle lingue di fuoco scese dal cielo bruciando in apparenza ma senza consumare i discepoli come il fuoco del pruno ardente: Atti2:2 Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo. Questo è stato un mistero che vorremmo che si avverasse ancora. Tuttavia, abbiamo la facoltà di leggere gli aventi che si succedono nella nostra realtà e che con fede dovremmo poi saperli riferire a Dio, cioè saper distinguere quegli eventi che non sono di Dio. Ma anche questa possibilità è disattesa dalla influenza della scienza che ci allontana dalla fede. Prende in questo modo dominio nell’uomo l’incertezza che lo fa essere isolato e senza speranza, anche se avvolte la scienza dice che può egli un giorno essere immortale. Proprio questa ipotesi incoraggiante non è altro che fantasia, poiché ci illude di farne a meno di Dio. Così, l’ascensione di Gesù non può paragonarsi a quella di Elia né a quella di Enoc o di Paolo o di Mosè, essendo che, questi uomini sono stati si accolti in cielo ma non sono andati oltre il limite predisposto divino, ove la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio. Diversamente, Gesù, avendo tutti gli attributi della Trinità divina è salito con grande onore e gloria fino al Padre. Il fatto che Gesù è stato accolto in una nube mostra la correlazione delle apparizioni di Dio che spesso si è manifestato con il suo parlare dalla nuvola. Questo riferimento pensiamo che sia il più possibile che si avvicina al motivo del perché Gesù fu accolto con semplicità nella nuvola.

6.     Gesù intercede per noi     

  

Romani 8:34 Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Dopo l’ascensione, avendo Gesù prima salito al Padre si ricordi quando disse a Maria di Magdala non mi toccare o non mi trattenere perché devo ancora andare dal Padre. Gesù, ora sta alla destra di Dio, che intercede per noi. Questo compito di intercezione, tuttavia, fa nascere diverse domande. Ci si chiede: se l’uomo è stato condannato e punito da Dio nel Giardino dell’Eden, colpito dalla rovina del diluvio e dopo dal fuoco che distrusse Sodoma e Gomorra e alla fine quando Gesù sulla croce disse che ogni cosa fu compiuta, perché alla destra del Padre deve ancora intercedere per noi? Non è stato sufficiente il sacrificio di Gesù sulla croce, perché, Dio, avesse pietà dell’umanità? Allora l’intercezione, ci mostra che Dio tende a punire l’uomo del continuo attuando la sua giustizia come Egli dichiara di essere un Dio geloso? Queste ed altre domande escono dal cuore dell’uomo rivendicando la dura vita sulla terra e si chiede fino a quando durerà la sua ira e quando sarà in atto il perdono di Dio? E se tutto questo non bastasse, Gesù ha predetto che ci attende ancora il tempo della Apocalisse 9:15 Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. Dove sarebbe l’efficacia della intercezione di Gesù se ci sarà pure che un terzo della terra sarà arso, un terzo degli alberi andrà bruciato e ogni erba verde si seccherà? Un terzo del mare diverrà sangue e una grande stella ardente come una torcia colpirà un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. Ebbene, tutto questo male e distruzione sarà l’equivalente peso di pena per il continuo peccato che commetterà l’uomo. Non ci dimentichiamo che la corruzione dell’uomo ha continuato sempre nel suo corso di dura cervice nonostante i diversi richiami di Dio e le punizioni e devastazioni con peste e guerre che ha subito poste dal divino affinché l’uomo si convertisse a Dio. Ed ancora più grave è stato il comportamento dell’uomo che pur essendo stato testimonio del messaggio di Gesù lo ha ucciso non curandosi della rivelazione avuta che Gesù fosse il Figlio di Dio. Ed ancora pur l’uomo avendo visto i miracoli e fino ad oggi, assistito e comprovato le sue profezie si è allontanato da Dio, preferendo gli idoli. Ed ancora schernendo Gesù in vari modi e dubitando per sino della sua divinità ha imposto la sua forza razionale della ragione. Oggi l’umanità è completamente soggiogata da satana e sia la chiesa che ha l’obbligo di insegnare le vie di Gesù, capo di essa, sia gli uomini che seguono mistiche occulte senza prospettiva di valore religioso, continuano a tatuarsi e preferire lo stesso sesso contro natura mostrandosi ribelli all’insegnamento di Dio. Tutto questo e molti altri vizi non possono essere mai accettai da Dio. Che l’uomo capisca che in questi termini l’Apocalisse sarà inevitabile, ma che, Dio, potrebbe anche cambiare il destino degli uomini se si convertirebbero al Signore Iddio, creatore del cielo e della terra. Ci spaventiamo quando leggiamo che un terzo dell’umanità sarà distrutta. Cosa diremmo che Dio non ci ama? Ma noi siamo i primi a non amare Lui, degno di onore e di fede in ogni tempo. Non si è capito che la peste, il virus, la guerra, sono causate per la nostra trasgressione? Non considerando l’effetto dei media che stanno devastando il sentimento umano facendo calca al meccanismo dell’interesse proprio, del guadagno e del potere, senza che fanno alcun atto migliorativo per insegnare il buon costume. Tutto sta andando a rotoli e nessuno si dibatte per la via onorata di Dio. Nemmeno la chiesa, si prodiga per Dio, poiché, si vedono sacerdoti che di tutto discutono, di filosofia, di metodi politi, di tecniche sociali, mostrando apertamente che sono di parte per la popolarità personale e il denaro, ma Gesù, il Signore, non esiste in loro e non lo fanno esistere tra i fedeli. Come può l’uomo a queste condizioni lamentarsi degli effetti della Apocalisse e del terzo dei morti che vi saranno? Gesù intercede per noi, si che intercede e grazie per Lui che siamo ancora vivi, poiché, Dio potrebbe pentirsi di avere creato l’uomo e distruggerlo come ha fatto con il diluvio.  Siamo come viaggiatori in un treno a grande velocità che andrà a sbattere alla stazione dell’inferno e nessuno ferma la levetta dell’allarme per frenare questo maledetto treno. Gesù sta intercedendo per noi e credo fermamente che stia a fare un duro lavoro di amore e di perdono. Solo Lui può farlo.  Quando Gesù ritornerà, troverà la fede che Egli spera di trovare? Questo è il problema. Sta a noi cambiare rotta al più presto verso i valori umani e onorevoli e rispettosi verso Dio che ci ha creati. Allora forse l’ira di Dio si calmerà mentre Gesù veramente con forza intercede per noi. Chi lavora per la distruzione dell’uomo è satana e come ha fatto con Giobbe, oggi più che mai opera anche in televisione schernendo Gesù in ogni modo con satira e con discussioni culturali malsane che optano per la libertà di pensiero e di culto. Anche la scuola è contaminata ove facilmente si professano altri principi religiosi per la sola prospettiva di essere innovativi dando valore alla creatura e non al Creatore.

 

Le due risurrezioni

 

Secondo il nostro parere conosciamo due tipi di ritorno alla vita: una, la resurrezione che si riferisce a quella dei miracoli fatti da Gesù nel ritorno in vita dei morti come Lazzaro che pur risorti torneranno a morire, l’altra, la risurrezione universale che Dio fa risorgere l’intero genere umano per essere trasportato in un altro pianeta sotto il diretto controllo di Gesù, il suo regno non avrà mai fine, sotto l’egida di Dio, essendo che vi saranno due Troni. Apocalisse 22:3 E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e dell'Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno. Quella che chiamiamo resurrezione è un miracolo che Gesù o il profeta sotto il potere divino fa tornare in vita una persona da poco morta. 1Re 17:21 Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo. 22 Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Cosa avviene nella resurrezione quando l’anima ritorna nel corpo appena morto? Quando una persona muore l’anima si distacca dal corpo e istantaneamente sale lentamente verso l’alto mentre guarda il suo corpo. Questa esperienza è tratta dalle diverse testimonianze che si sono raccolte da persone morte e poi sono tornate in vita. Tuttavia, questo stato trascendentale contrasta con quello che è profetizzato da Davide nel Salmo 16:10 perché tu non lascerai l'anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione. L’anima lasciato il corpo resta in attesa in un luogo detto Sceol, che non sappiamo dove sia. La frase ci fa capire che è un luogo sottoterra da dove resusciteremo all’ultimo giorno. Questa ipotesi è provata dal fatto quando Saul fece chiamare dalla negromante il profeta Samuele dall’Ades. Si è visto che sebbene Samuele fosse nella dimensione di anima, Saul intravide i contorni di un corpo perfetto se pur adombrato. Diverso è lo stato di appariscenza quando andiamo al camposanto a visitare i nostri cari estinti ove vediamo che i corpi sono in stato di polvere. La domanda che ci facciamo: Gesù, che tornò nel corpo dopo essere stato negli inferi, è stata la sua risurrezione come quella descritta per le persone che tornano in vita per poi morire alla vecchiaia? Bisogna ricordare che Gesù è divino, proviene dal seme di Dio ed è Santo e il suo corpo è incorruttibile. In Lui è uscita la sua anima come uomo, il suo Spiritò come seconda persona della Trinità e lo Spirito di Dio che era in Lui dal momento del battesimo. Lui è la Vita vivente dove la morte non ha potere. Ricordiamo la frase: dov’è o morte il tuo dardo dov’è la tua vittoria? 1Corinzi 15:55 Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? La risurrezione di Gesù è diversa di quella dei morti tornati in vita, poiché essa è stata una esecuzione funzionale del ministerio terreno di Gesù ma soprattutto la manifestazione della sua potenza. In virtù della sua potenza, noi all’ultimo giorno seguiremo la stessa sua risurrezione come nuova creatura incorruttibile. Vi sarà una selezione tra i morti in Cristo che risorgeranno prima e i rimanenti viventi dopo. Questi nuovi corpi risorti aspetteranno nella nuova Gerusalemme nel cielo fino a quando Gesù non abbia finito il suo regno sulla terra per poi essere traslocati nel luogo che Gesù sta preparando. La risurrezione di Gesù è stata assistita da Dio e dagli angeli che ne hanno fatto coro di gioia acclamando il Re dei re della terra mentre Gesù entrerà nella corte di Dio: Salmo 24:7 Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Gesù è il primo a risorgere da questo mondo ed avere accesso al regno di Dio con gloria.  Atti 2:24 Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, …  Atti 2:32 Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Mentre la risurrezione dell’uomo sarà unica per accedere al regno di Dio e rimanerci per l’eternità, quella di Gesù gli permette il potere di riscendere sulla terra, regnare per mille anni e poi risalire nei cieli come parte attiva della Trinità di Dio. E’ difficile capire il procedimento o la relazione di Gesù con il Padre, sia come Figlio sia come Parola o il significato che vi è dei due Troni, quello di Dio e quello dell’Agnello. Tuttavia, sappiamo che Gesù e Dio sono tutt’uno, seduti nei due troni nella Gerusalemme celeste, essendo che, Dio dispone e Gesù esegue. La risurrezione segna, così, la vittoria finale di Dio e il compimento del suo ministerio sulla terra per mezzo di Gesù, di cui, si glorierà della sua opera in mezzo al suo popolo. Essa segna l’inizio di una nuova era che sarà perfetta, incorruttibile e santa secondo il volere di Dio e governata da Gesù in un altro pianeta chiamato Paradiso. La risurrezione apre le cateratte dei cieli per accogliere Gesù che volontariamente ha offerto il suo corpo come sacrificio per annullare la pena della disubbidienza dell’uomo, il quale, aveva ricevuto una condanna senza termine né perdono. Essa ricollega dalla terra al cielo l’anima dell’uomo che si piegherà alla pietà di Dio. Per merito di essa i cieli si sono aperti per accogliere Gesù divino, vincitore del male e salvatore del mondo. La risurrezione di Gesù ha rallegrato gli angeli che a coro lo hanno onorato come i Re di Gloria, a Lui volgeranno il loro volto con riconoscimento ed onore per avere salvato l’umanità e gli angeli fedeli a Dio. Essa sarà la speranza degli uomini che attendono la vita eterna e sarà il segno del principio della perfezione dell’esistenza umana nei cieli. Essa sarà sempre ricordata come il ponte che ha costruito Gesù per collegare il nostro mondo con il regno dei cieli ove Dio è la Maestà assoluta che ci governerà con amore, giustizia e verità lasciando a Gesù ogni potere di Re e di Creatore.

 

 

La nostra risurrezione futura     

 

La domanda che assilla l’uomo è sempre la stessa: come risusciteremo? Ma prima di questa domanda ve ne un’altra: come avviene la morte e quando avviene, sarà con dolore? Questo è un problema. Molti casi di morte sono stati con dolore ma non sappiamo se quel dolore fosse quello fisico prodotto da un evento o il dolore dello spasimo della morte. Il fatto che molti casi di morte sono avvenuti durante il sonno ci lascia immaginare che la morte verrebbe silenziosa senza dolore o traumi di sorta, similmente al passaggio che avviene al nascituro dal grembo della made alla vita. Se nel momento della nascita il nascituro piange e da adulto non ricorderà nulla, gli effetti della morte ci farebbero sentire come se fosse un sogno, senza dolore con lo stesso effetto del nascituro ma con silenzio e pace come se fossero l’anteprima del riposo statico. Nessuno può confermare o smentire quanto abbiamo detto in torno all’esperienza della morte, essendo che, nessuno è tornato in vita. Tuttavia, Lazzaro è tornato in vita, ma non ha fatto alcun riferimento delle condizioni o degli effetti che ha avuto nel ricevere la morte.  Così, tutto sembra che avvenga in un modo così semplice e subitaneo simile allo spegnersi di una candela, cioè si entrerebbe dallo stato materiale a quello spirituale come procedimento inverso del nascituro. Lasciando questo passaggio della morte nella incomprensione del mistero, ci proponiamo di conoscere come avviene la risurrezione dei corpi, interpretando le Sacre Scritture, le sole che ci spiegano il procedimento materiale della risurrezione del corpo. Innanzi tutto, dobbiamo specificare che quando si parla di corpo si può intendere come corpo sia la struttura ossea sia l’anima. Quindi l’anima ha un corpo, come il corpo di carne e ossa ma sublimato. Tutte due sono menzionati come corpi, essendo che, l’anima si presenta perfettamente con le fattezze del corpo. Si pensi al profeta Samuele quando salì dall’Ades.  1Corinzi 15:37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. Le parole chiavi che danno conferma alla interpretazione che sia l’anima a risorgere sono date dalla frase: quello che semini non è il corpo che nascerà.  Infatti, il seme che si semina è composto da una parte esterna che putrefà, mentre la parte interna, che si riferisce all’anima, si sviluppa uscendo fuori dalla parte putrefatta che sarebbe il corpo carne e scheletro che torna ad essere polvere come dichiarato da Dio nella Genesi. Ecco perché l’anima resta in attesa per il giudizio, poiché, prima di riceverlo deve risorgere all’ultimo giorno in forma incorruttibile che, se pur nello stato di immunità dal peccato del mondo deve essere giudicata nel tempo stabilito da Dio. Questa risurrezione è l’unica esperienza trascendentale, in assoluto, che l’uomo dovrà affrontare per avere accesso al regno di Dio, specificatamente, in Paradiso. 1Corinzi 15:41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore. Tutto questo per significare che quello che nascerà è il seme diverso dal seme seminato, essendo che, l’involucro marcirà come il corpo dell’uomo che torna ad essere terra. Così comprendiamo che quando Samuele fu chiamato dall’Ades era in corpo d’anima e non in corpo di carne e ossa. Tutto questo non deve demoralizzarci, anzi, ci deve rafforzare l’immagine che se uno non è fisicamente perfetto, non importa perché chi risorgerà sarà l’anima che è sempre perfetta e spirituale. Tutto quello che appartiene a questa terra rimarrà in questa terra e nulla sarà preso se non l’anima che Dio ci ha dato nel momento della nascita più lo spirito di vita.  Quando noi andiamo a trovare i nostri cari al camposanto e stiamo presso la loro tomba, noi preghiamo non per il loro corpo ma per la loro anima che sebbene sia a riposo nell’Ades pur ci vede e ci sente. Noi non li vediamo né li sentiamo, poiché, tra il nostro mondo e il loro luogo vi è una grande separazione simile a quella che esisteva tra il ricco epulone e il povero che stava accanto ad Abramo. Tutti questi passaggi prima di vedere Dio esistono per essere la nostra anima purificata prima dell’incontro divino e capire il sistema di vita in Paradiso. Nessuno si annoierà, essendo che, lo svolgersi della vita sarà simile a quello di questa terra ma con perfezione del nostro nuovo corpo incorruttibile e la fede che mai vacillerà. La risurrezione dei morti sarà un premio e la nostra trasformazione in essere semidivino ci poterà gioia e nuova vita, che sarà pura e santa, diversa da questa terrena. La risurrezione sarà la potenza della vita che vincerà la morte come nel principio la luce ha dominato sulle tenebre.

 

 

L’eternità

 

La parola eternità tradotta nelle Sacre Scritture, secondo il nostro sistema grammaticale non è molto chiara, essendo che, siamo portati a dare un uguale significato alla definizione, di eterno con quella per i secoli e dei secoli: Matteo 25:41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Apocalisse 20:10 E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. Sia nel primo verso che nel secondo il luogo del fuoco eterno è dove sarà posto il diavolo e i suoi angeli. Tuttavia, nel primo verso, ove sarà il diavolo e i suoi angeli, (falso profeta e la bestia), ingloba anche chi non ha dato da mangiare e da bere ai bisognosi che saranno posti nel fuoco eterno; nel secondo verso parla del diavolo, la bestia e il falso profeta che saranno tormentati nel fuoco per i secoli dei secoli ma in riguardo alle nazioni sedotte nulla dice. E’ chiaro che sia la parola eterno che per i secoli e secoli significano la stessa cosa, sebbene, per i secoli e secoli possa intendersi un tempo non eterno ma indeterminato. Questa espressione per i secoli e dei secoli, fa anche intendere che in un lontano futuro, satana potrebbe essere sciolto come lo è stato quando fu posto nella geenna durante il periodo dei mille anni del regno di Gesù nel mondo. Tornando, ora, ad esaminare il concetto di eterno, si suppone che eterno sia Dio stesso, per il fatto che Egli è chiamato sia nelle Scritture sia dagli angeli, che dai profeti, l’Eterno. Se strano potrebbe sembrare che Dio eterno abbia creato il tempo finito dobbiamo anche pensare possibile che Dio tre volte Santo abbia creato satana e le tenebre. Come il perfetto possa creare l’imperfetto non lo sappiamo, tuttavia, resta un mistero capire come Dio possa avere pensato l’imperfetto e che abbia creato satana e poi l’ho incatenato nella geenna per i secoli dei secoli. Per la nostra logica razionale questo potere divino sarebbe contraddittorio alla perfezione, essendo che, sappiamo che tutto ciò che crea Dio non può essere considerato errore o da essere modificato.  Ma se la terra creata da Dio considerata cosa buona sarà distrutta perché Dio farà ogni cosa nuova, tutto ciò, come può essere concorde se la prefazione è in Lui? Ha voluto Dio esperimentare nel suo ministerio l’effetto delle tenebre, quando ha creato l’albero della conoscenza del bene e del male? Questo è un problema. Ciò che consideriamo difformità sarebbe la concessione di Dio che ha permesso il libero arbitrio alla creatura e che dal comportamento corrotto ha fatto dispiacere Dio, che decise di eliminarla con il diluvio. Da tutto questo quadro, si deduce che Dio Eterno e tre volte Santo, ha per sua volontà investigativa o dimostrativa, creare le tenebre e tra esse l’uomo come frutto e dimostrazione del suo amore per un fine a noi sconosciuto. Ecco perché, con questi presupposti, Dio non può essere investigato, essendo noi parte della sua opera e come tale, essa non può dire al Creatore fammi il braccio più lungo o la mano più grande. Ritornando alla dimensione di eternità, non avendo alcuna idea di come potrebbe essere, l’uomo si avvale dell’infinito, cioè immagina il tempo come una grandezza che non finirà mai le ore, collegandolo alle parole secoli dei secoli. Ma se è vero che i corpi nell’universo sono in maggioranza sferici, ecco che la sfera avrebbe un qualche riferimento con la ruota che l’uomo ha formato per muoversi nella realtà materiale e quindi la sfera potrebbe essere il mezzo dell’eterno che, non esistendo un principio, tutto sarebbe uniforme senza possedere una origine. Tuttavia, se fosse così, ci troveremmo in contraddizione con la forma cubica della Gerusalemme Celeste. Ecco che l’incomprensione prende dominio nella mente dell’uomo, che sfocerebbe alla conclusione di affermare che l’esistenza sarebbe solo un sogno ove ad un certo punto il personaggio o l’immagine possa essere portata nella realtà da Dio materializzarsi in una esistenza come il creato, essendo che, dal nulla Dio ha fatto tutte le cose.  L’eterno sarebbe una dimensione stabile ma nel suo interno deve esserci una mozione di cose viventi come l’uomo e il mondo materiale. Esistendo un movimento, esisterebbe il tempo. In questo caso il tempo non misurerebbe un inizio o una fine ma solo l’azione dei fatti o del lavoro di quel tempo stabilito da Dio. Sarebbe questo tempo come un metro, strumento utile per definire le opere della vita dell’essere.  Immaginiamo che il numero degli abitanti del nuovo mondo eterno, sarebbe uguale alla somma di tutti gli esseri che si sono succeduti da Adamo fino all’ultimo giorno della terra. Saremmo, considerato ciò, accolti in un grande pianeta detto Paradiso, ove vi sarebbe uno spazio con una sufficiente produzione per la sopravvivenza dell’uomo incorruttibile del futuro. La visione che ebbe Ezechiele ci dice che ci potremmo spostare da un pianeta all’altro e quindi altre vite potrebbero esistere nell’universo o nella dimensione divina. In riguardo al creato universo Dio può anche distruggerlo o riportarlo al nulla come esso era prima. Rimane comunque di capire cosa è il contenitore dell’universo o dove esso poggia e così via.  Se si arriva a pensare che l’eternità fosse solo un pensiero dentro la mente di Dio, ciò contrasta con la materia perché si dovrebbe immaginare che la mente di Dio produca una realtà materiale oltre a quella spirituale degli angeli. E questo è possibile. In effetti questo universo e il nostro mondo provano l’esistenza della potenza di Dio. Resterebbe da spiegare il grande dubbio della morte che sembra non appartenere a questa evoluzione eterna del creato, ma Dio, forse l’ha permessa come catalizzatore di un eccesso della procreazione dell’esistenza che potrebbe destabilizzare la materia dell’universo. Infatti, Dio pose due cherubini alla porta dell’Eden, che l’uomo non arrivasse a scoprire l’eternità.

 

 

 

Lo stato presente dell’uomo     

 

L’esistenza dell’uomo sulla terra, oggi più che mai, non è pacifica sebbene si proclami in ogni occasione la pace. I motivi da attribuire a questo paradosso sono molteplici e difficili da individuarli perché nell’uomo si manifesta un sentimento di sfiducia e di paura nel valutare gli eventi futuri come se dovesse accadere una calamità avendo come causa rilevante la mancanza di cibo o il potere di acquisto. E a causa della instabilità economica pochi riescono a costruirsi un futuro che assicuri un dignitoso riposo. Nasce così, una continua lotta tra i desideri che vogliono raggiungere e le norme che restringono la libertà e l’autodeterminazione dell’individuo. La marea di norme spesso non bene ordite per gli interessi di tutti soddisfano solo a una minorità diffusa che risulta influente, mentre risultano non eque per la rimanente parte del popolo. Queste regole di diritto non sufficientemente obiettive hanno ristretto il raggiungimento di certi desideri del popolo creando in loro uno stato di agitazione estremo. Ritornando al tema in oggetto del sentimento religioso e soprattutto della vita dell’uomo, l’ostacolo insormontabile che sempre attuale è la morte. Un mistero che fino a oggi la scienza non è riuscita a debellare o a scoprire un antidoto per allungare la vita. La stessa morte è stata la causa principale del ministerio di Gesù per salvare l’uomo che è riuscito a debellarla definitivamente per mezzo del suo sacrificio, ricordando le parole bibliche del vangelo: o morte dov’è il tuo dardo o morte dov’è la tua vittoria?  Prima di pronunciare queste parole di vittoria, Gesù è dovuto risorgere come prima fase prospettandosi come seconda fase l’azione della sua potenza che aprirà la via allo scontro finale contro le tenebre. Così, la risurrezione è l’evento principale tra le due identità divine, ove la morte si è posta come avversaria della vita senza una specifica virtù d’esistenza. Essa è antagonista alla risurrezione e alla vita eterna ma che non ha influenza a modificare il ministerio dell’eternità di Dio. Ritornando all’indole dell’uomo, per conseguenza di uno oscuro destino si trova ad affrontare in questo mondo molteplice difficoltà per sopravvivere che lo rendono laborioso e occupato fino alla morte. Nel corso della sua esistenza, costruisce e sperimenta cose buone e cose brutte perché non sapendo leggere il futuro non vede il limite della sua forza. Egli spesso si volge a investigare l’occulto mistero delle stelle o pone fiducia ad altri uomini che si inventano di saper leggere le stelle divenendo succubi della volontà altrui, mentre inconsciamente si allontanano da Dio perché non lo vedono. L’anima non riesce a guidare l’uomo perché anch’essa coinvolta nelle esperienze del corpo e della mente acquisendo una colpa diretta o indiretta, dalla quale, verrà giudicata. Essa diviene soggetto della persona perché guida il corpo e lo tutela dagli ostacoli. L’anima è la parte mediana nel rapporto trascendentale che sta tra il corpo e lo spirito dell’uomo specialmente quando prega Dio. Lo stato attuale dell’uomo può esser definito come l’essere in aspettativa di ricevere un premio condizionato che gli permette di entrare nel sistema eterno di gloria dove la morte non esiste ma solo la vita è. Questa presunzione sarà accresciuta solo per la speranza che ha solo guardando Gesù e i suoi insegnamenti.  Tuttavia, a contrastare questa speranza, si pone la superbia e l’egoismo umano che viene illuso dagli interventi seduttivi e incessanti di satana. Su questo l’uomo non ha giustificazione, essendo che, la scelta di seguire le vie di Dio dipende da lui per il libero arbitrio che ha ottenuto avendo ab antico forzato la disposizione della libertà che godeva nel Giardino. Così come Caino uccise suo fratello Abele, Adamo uccise spiritualmente se stesso con la disubbidienza a Dio. Da quel momento si è dilagata la corruzione con la conseguenza che si sono andati a determinare dei pregiudizi che invadono il pensiero dell’uomo a volgersi a cose futili tralasciando i comandamenti di Dio. Infatti, arrivati nel XXI secolo, ci accorgiamo che la conoscenza ha fatto grandi passi, che tuttavia, non ci porta a migliorare il passato. Se da un lato la scienza e l’intelligenza è in aumento dall’altro lato la depravazione distrugge i benefici creati nel passato riguardanti alla moralità e alla cultura, facendoci apparire poco rispettosi alla persona umana. L’umanità senza che se ne accorge è avvolta da un influsso malefico spaziale come se fosse l’aria che infetta tutto il mondo. Sarà lo spirito del male che agisce inesorabile su tutti avendo meno influenza su quelli della passata generazione che difficilette vengono attratti dal cambiamento?  Così, tutto fa stile anche la degenerata apparenza di costume e di colloquio. Non si ha più rispetto al buon parlare che mostri una eloquenza di buon costume perché la volgarità ha preso vantaggio su tutto. Tuttavia, non è tutto così, essendo che una colpa ricadrebbe sui media che fanno vedere tutto ciò che risulta conveniente al loro interesse. La buona azione o la virtù di una persona sembra che viene scartata perché non fa notizia. Non sarebbe retorica se ci riferiamo al vangelo e specificatamente alla lettera ai Romani, piche, proprio quella è rivolta a noi come avvertimento. Romani 1:18 In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità…. Anche se non ci rendiamo conto, l’ira di Dio può manifestarsi in qualsiasi luogo e con ogni mezzo anche e soprattutto dal cielo. Proprio in questi tempi, ove fa eco da ogni settore la richiesta di diritti, pochi sono quelli che fanno leva sui principi di rispetto e di equità, essendo che, ai diritti bisogna anche e soprattutto menzionare i doveri. Fonte di questo rapporto legittimo sono gli insegnamenti delle Sacre Scritture, le sole che ci danno il benessere e vita eterna. Queste persone che volontariamente si distaccano da questi insegnamenti sani inquinano la vita dell’umanità: Romani 1:21 essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Ecco che la corruzione morale porta a vaneggiare in ragionamenti filosofici, i quali, non curano né migliorano lo stato dell’esistenza. Sarebbero come delle cure palliative che non sono efficaci all’anima sincera che si attiene al credo in Dio. Con sfrontatezza si mettono in dubbio le promesse e la realtà dell’esistenza di Dio confabulando con una marea di ipotesi diffamatori contro il divino che ci ha creati. Si sentono di essere super intelligenti e non sanno che la conoscenza gli è stata data da Dio ed è Lui che è e sta al di sopra di tutti. Daniele 12:4 4 Ma tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro fino al tempo della fine, molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà. Come non capire gli eventi che marcano le parole della profezia di Gesù? Matteo 24:5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "io sono il Cristo" e ne sedurranno molti. Parole pronunziate duemila anni fa e che dovrebbero far riflettere profondamente ma pochi sono quelli che li temono. Matteo 24: 6 Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano ma non sarà ancora la fine. Ci riferiamo alla guerra che è in atto ove ci perdiamo a discutere chi ha ragione o torto chi deve fare e non fare e tralasciamo la profezia che deve farci parlare e soprattutto attuare la pace. Non sarebbe estroverso un comportamento di pregare Dio che possa allontanare la guerra e la pestilenza. A tutto questo non dimentichiamoci che la siccità sta facendo il suo corso e dopo di essa verrà anche la fame. Tutto questo l’uomo non avverte che è prodotto della mano di Dio. L’uomo dovrebbe genuflettersi e chiedere perdono a Dio e chiedere cosa dobbiamo fare.  Se questo mondo sarebbe stato sotto la guida di un uomo, a quest’ora quell’uomo lo avrebbe distrutto, ma grazie a Dio il suo amore è oltre i limiti della mente umana perché è Santo anzi tre volte Santo.  Non abbiamo capito che non siamo di questo mondo e che un giorno saremo trasportati in un nuovo mondo che il Creatore Gesù sta preparando? Tornando allo stato dell’uomo di oggi, l’uomo  si trova in un bivio, cioè ancora sarebbe possibile che il suo destino, Dio, lo passa cambiare in meglio se egli si pentisse e decidesse di iniziare la corretta via del Signore. Non è difficile, tutto sta di munirsi di buona volontà e tornare indietro dove abbiamo perso la testa. Certuni dicono bisogna andare sempre avanti e non indietro, ma Dio spesso ha detto al suo popolo di tornare alla virtù del passato a quella che han perso e seguire le vie del Signore, essendo che, l’uomo facilmente si corrompe e perde la corretta via e ciò lo ha dimostrato Adamo dal principio. Stiamo assistendo ad una anomalia dell’esigenza per la quale l’uomo più si allontana da Dio più la catastrofe è più grave. E’ chiaro che Dio ci spinge a fare una deviazione dello stile di vita e del comportamento morale, perché è quello richiesto con insistenza da Dio. Non sono mancati casi, in cui, l’uomo, specialmente il popolo di Dio è ritornato a Dio ed Egli lo ha benedetto. Ci si chiede il perché non si possa farlo oggi?  

 

 

 

L’uomo dio

 

Lasciando da parte l’effetto della tecnologia scientifica, altrimenti detta robotica o intelligenza artificiale, che in questi ultimi tempi sembra dare un impulso di gloria all’immagine dell’uomo nel raffigurarlo un creatore, vogliamo invece considerare alcuni spunti biblici, nei quali, tale inclinazione di surrogato di dio possa essere evidente nella personalità dell’uomo di oggi. La prima fase o il primo atteggiamento, quello di uguagliarsi a Dio, l’uomo l’ha espressa proprio nel Giardino dell’Eden. Genesi 2:23 Allora l'uomo disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta. Quale è stata la facoltà o il diritto dell’uomo, semplice creatura, di dire a Dio questa volta essa è carne della mia carne? Si nota in queste parole che il libero arbitrio l’uomo lo ha preso con violenza approfittandosi dell’amore del Creatore senza modalità di esporre una richiesta del dire o del giudicare l’opera di Dio. Questa è stata l’occasione, nella quale, si ipotizza che la volontà indipendente dell’uomo comnciò ad esercitare un fumus di comodo decisionale per le cose future che avrebbero influenzato l’opera di Dio e che, nel credere di esercitare una certa libertà sul creato, egli potesse sopravvivere senza la guida di Dio. Sembra, da questa presunzione, che quando l’uomo fu cacciato dal Giardino fu necessario che Dio ponesse due angeli con spade scintillanti in difesa dell’albero della vita e, quindi, avrebbe potuto scoprire il segreto dell’eternità. L’uomo già aveva acquistato tutte le condizioni intellettive e fattuali di divenire un dio terreno se non fosse stato fermato. Infatti, il primo ostacolo che Dio gli pose fu la condanna di essere sottoposto al lavoro della terra per trarre il compenso del vivere e che la sua schiena mai si avrebbe potuta erigere per vantarsi di avere acquisito la potenza di dio terreno, essendo che, Dio, gli pose in extremis la pazzia, che lo avrebbe certamente ucciso. Nell’enfasi di sentirsi divino l’uomo provò con eccesso, le sue tendenze liberatorie escludendo Dio, fino a esercitare la corruzione morale che è il limite di cui Dio non permette e non sopporta tale stato. Così, l’uomo rischiò d’essere sterminato con il diluvio. Il vizio dell’uomo di tentare Dio continua fino ad oggi, dimenticando la dura condanna della morte. Ma nel silenzio di Dio, in Sodoma e Gomorra l’uomo raggiunse l’apice della vergogna che costrinse Dio a distruggere gli abitanti di quelle città radicalmente. Dio per diverse volte dichiarò ai suoi servitori la dura cervice del suo popolo e per questo non poche volte è stato costretto a punirli. Fino ad oggi l’umanità si crede di essere giudice di Dio, osa criticare gli eventi o il suo silenzio, ma non sa che è sorvegliato dal continuo e che la sua vita è come un filo d’erba. Detto tutto questo, esaminiamo se possono esistere alcuni motivi, per i quali, l’uomo tende, ingiustamente,  di accreditarsi di essere un dio terreno. Si parte con il sentimento di illusione. Egli nella sua facoltà decisionale crede di amministrare il mondo nella totale libertà essendo l’abitante unico e superiore agli animali e possibilmente anche nei confronti dell’esistenza di altri esseri nell’universo. La sua capacità lo innalza a considerarsi un dio di questo mondo che lo spinge ad andare alla ricerca di altri mondi e non si accorge di essere diventato superbo, vanaglorioso e irriconoscente a Dio. Ha perso la sensibilità spirituale che si era formata il lui nel Giardino quando vedeva Dio. Ha perso la dimensione delle condizioni di vita che Dio gli aveva poste, della lunga vita in perpetuo e il modo facile di cibarsi e ammirare la bellezza della creazione. Come il desiderio egoistico si manifestò in Lucifero, in parte, si manifesta anche nell’uomo nel disubbidire il comando di Dio. Genesi 3:5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male. Il consiglio malefico di satana contaminò presto il cuore di Eva e di Adamo nel credere che sarebbero diventati dii, se non uguale a Dio, lo sarebbero stati uguali per questo mondo. Tuttavia, Dio, non si è offeso per l’azzardo dell’uomo, maschio e femmina di avere creduto di diventare dio, piuttosto della trasgressione del comando che Dio aveva loro dato. La scacciata dell’uomo dall’Eden, se ha prodotto un danno perpetuo alla coppia e al resto dell’umanità, ha fatto incrementare a torto o a ragione la tendenza dell’uomo di sfidare Dio fino a oggi. L’incremento della sua conoscenza ha confuso l’uomo nel fargli riconoscere che tale capacità è di sua natura mentre nella realtà, essa è permessa da Dio, che l’ha rivelata nella profezia in Daniele cap. 12 che parla degli ultimi tempi. Il peccato d’orgoglio nell’uomo della sua capacità intellettiva e l’illusione della conquista del progresso. Questa presunzione illusoria ha, tuttavia, un limite quello di fargli credere che egli possa essere considerato un dio su questa terra eccetto di restare impotente di fronte alla morte. Tuttavia, non si ferma di cimentarsi con la natura e di guardare l’universo come obbiettivo da conquistare e possibilmente da dominare. Per questi motivi non cerca Dio né tanto meno si piega di osservare i suoi insegnamenti né lo prega come hanno fatto i suoi antenati, poiché, per lui è solo profittevole guardare avanti, contrariamente a quello che desidera Dio di ritornare al vecchio amore. In questi ultimi tempi l’uomo osa anche deridere Dio e Gesù come Figlio prediletto di Dio Padre, dubitando della loro esistenza. Così, egli, guarda agli idoli ed insperatamente lo fa gran parte della chiesa che si è piegata alle aspettative della società progressista imbevuta di corruzione e di anatema. Come stanno così le cose, alla pretesa dell’uomo di considerarsi dio sulla terra, presto si formerà un’altra illusione quella dello stato che si considererà dio della nazione per il fatto che provvede per la popolazione e i suoi bisogni. Esso piegherà i cittadini a genuflettersi essendo egli lo stato e dio nello stesso tempo. Le nazioni pagane faranno breccia nella nostra terra, con invasione e con violenza di imporre il loro falso dio e vinceranno costringendo i deboli fedeli di Dio a piegarsi e a servire i loro idoli. Tutto sarà un caos e nessuno può fermarlo, alcuni per la pazza corruzione morale si uccidono senza sapere il perché essendo che la pazzia li ha travolti. Dall’altro lato, saranno pochi i fedeli che resisteranno alla persecuzione. In loro misteriosamente, Dio, darà una forza di resistere e una risposta guidata dallo Spirito Santo che non sarà compresa dai giudici e dagli stessi sacerdoti convertitosi agli idoli. Il mondo sarà in subbuglio che pochi crederanno che Dio sia presente e che ci possa aiutare. Le guerre sembrano risolvere i diritti offesi ma non fanno altro che aggravare il rapporto tra l’uomo e Dio. Così, l’Apocalisse sarà il tempo del giudizio che si aggraverà sull’uomo che si crede dio e che volontariamente ha voltato le spalle al vero Dio Creatore. E le sue opere che crede che siano umane in accordanza dell’esempio del buon samaritano, non sono altro che ipocrisia, vanagloria, falsa umiltà e menzogna che Dio presto darà loro quello che ci meritiamo.  L’uomo che si era proclamato dio diventerà strumento della sua ipocrisia e della sua superbia riconoscendo di avere dato ascolto a satana che con poco lo ha illuso con il suo inganno che lo porta alla morte.

 

 

L’uomo buono                               

 

Se pur non esite un uomo santo perché siamo tututti peccatori, Dio, apre la porta a tutti quelli che decidono di ritornare alla vecchia fede in Dio, insegnata da Gesù suoi vangeli. Se consideriamo che possa esistere un uomo buono, questo ci viene negato da Gesù.  Marco 10:17 Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna? 18 Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Dobbiamo però distinguere la parola buono, perché sembra avere diverse sfaccettature di significato nella considerazione di una persona: nel primo caso consideriamo: l’uomo buono valutato dal divino nell’attuare la giustizia, potrebbe caricarsi d’ira contro un grave peccato fatto dal prossimo. Quello invece stimato da noi un uomo buono, sarebbe quello che è sempre buono anche di fronte all’offesa grave che ne deturpasse la sua persona. Da questa divisione ci accorgiamo che il buono secondo il divino è quando Dio distingue l’azione dell’uomo e la valuta con giustizia equitativa facendo predominare il buono divino, pacifico e riconciliatore ma può usare la sua ira per rettificare il comportamento malefico altrui. Il buono che intende l’uomo è un buon anomalo quasi difettoso, essendo che, l’uomo deve esprimere sempre la sensazione di buono in qualsiasi circostanza anche a suo detrimento facendolo essere un buono a senso unico che lo porta ad essere contraddittorio al buono giusto. Così, quando Gesù dice che nessuno è buono si riferisce al buono divino, cioè del buono giusto e non al buono statico o bonaccione quasi non efficace ad essere apprezzato come buono giusto. Tuttavia, se il buono lo associamo all’umile ecco che arriviamo a concretizzare il buono giusto che sa essere generoso e disponibile come il buon samaritano che si offre con condizione di aiuto e non di ipocrisia. Un esempio di quest’ultimo atteggiamento lo abbiamo avuto quando satana, nel Giardino dell’Eden, si presentò ad Eva come un buon consigliere ma che era ipocrita e maldestro. Il buono secondo l’uomo ha acquistato una membrana che nasconde la sua vera personalità e sarebbe come se l’uomo fosse coperto da uno scudo che non sappiamo chi si nasconde dietro. Giusto, allora, è il buono riferito da Gesù che rivelò il vero buono giusto che è Dio. Il buono dell’uomo non è costante e possibilmente è opportunista, dura poco ed è instabile nella promessa e nel carattere. Tuttavia, in quella situazione Gesù poteva benissimo accettare di essere chiamato buono, poiché, ne aveva tutte le qualità e presupposti di divino ma in quel caso adottò l’umiltà per essere convincente agli uomini, i quali, per essere buoni bisogna essere fedeli su tutto a Dio senza discrepanze. E’ importante come Gesù in una occasione da credito alla libertà decisionale di colui che, disponendo del suo, lo offre a chi ritiene meritevole. Matteo 20:15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?  In questa occasione il buono umano viene uguagliato al buono divino perché mette in evidenza la libertà buonista che scaturisce dal cuore e non dalla valutazione del comportamento altrui. Questo atteggiamento di scelta, di offrire un gesto generoso a chi si vuole, di Gesù, si avvicina alla cultura umana di disporre come si vuole del proprio, distaccandosi dalle regole dell’uso o della norma. Esso sta fuori dal sentimento di invidia, dalla pretesa della regola o dell’ugualissimo. Come Dio giudica come Egli vuole, l’uomo opera con il suo come desidera. Questo atteggiamento volontario di buonismo mostra il buono di una persona verso un ‘altra che viene qualificato come generosità. Quindi il buono e il generoso sono parti della stessa moneta che insieme concretizzano l’azione di arricchimento senza causa ad una persona meritevole o no, giudicata dal donatore. Tuttavia, resta dominate la concezione di buono come è definita nel carattere di Dio, nel senso di essere buono giusto o con giustizia, poiché, questo buonismo divino è bilanciato e da merito a chi offre il proprio giudizio prima e il compenso dopo. Dio nella creazione disse che ogni cosa era buona perché, dopo che l’aveva fatta, l’ha giudicata buona. Quando Dio disse, che non era buono che l’uomo stesse da solo, ha valutato il buono libero da ogni influenza malefica che lo potesse colpire e lo ha considerato alla stessa stregua del buono divino. Così l’uomo che sa adottare sulla terra il carattere del buono con giustizia divina avrà la facoltà di giudicare gli angeli dopo essere stato giudicato e purificato da Dio. L’uomo buono in giustizia avrà sempre un grande valore nella terra e nei cieli.   

 

 

 

 



[1] Genesi 6:3 Allora il Signore disse: Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni

[2] quanto io gli comanderò: Prova che Gesù è il Signore e che per mezzo di Lui siamo, rimanendo Dio Padre Celeste assiso nel suo Trono.