venerdì 16 gennaio 2015

NEL PRINCIPIO



NEL principio la Parola era, e la Parola era appo Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio appo Dio. (EVANGELO DI S. GIOVANNI 1:1-2

Difficile capire l’esistenza di tutte le cose se seguiamo le teorie degli scienziati. Se alcuni sono d’accordo su una teoria, un altro la contraddice e poi ancora un altro ne ipotizza una diversa ancora fino a mostrare il limite del pensiero umano incapace di contenere il mistero funzionale dell’universo. Credo invece che se ci addentriamo a capire quello che le Sacre Scritture dicono e con l’aiuto dello Spirito, possiamo dare a noi stessi una possibile verità, lasciando a Dio il rivelarci quanto a Lui piace e quanto noi possiamo ricevere.  Esaminiamo attentamente il verso biblico e cominciamo a dire che, se nel principio era la Parola, prima fase. Nella seconda fase, ecco che la Parola è assorbita da Dio, perché la Parola è ora appo Dio. Allora Dio è prima della Parola, perché dopo che la Parola era, si trovò appo Dio, dopo.
L'insieme delle identità, divennero Dio. Dio nella sua completezza con la Parola, e quindi, Egli È. Ma se la Parola nel principio era appo Dio, riferendoci alla seconda frase, la Parola appo Dio era in Spirito, e quindi era lo Spirito Santo che con l'entrata della Parola reale, la prima, si completò la Trinità Santa di Dio.
Ecco perché Gesù dice che vi lascio il mio Consolatore perché è parte di Lui stesso in Spirito. Cioè il Consolatore, è quello che era in Dio in Spirito prima che la Parola entrasse appo Dio. Nel principio vi è stata la ricomposizione di tre identità eterne che si compongono e si scompongono come il respirare dell'universo, appartenenti allo stesso Dio che inizia a creare dal nulla tutte le cose.
Se vi è stato un principio, ci si chiede, come dobbiamo conciliarlo con l'eternità? Il fatto è che l'eternità è sempre in eterno, sarebbe, dove è Dio e dove saremo noi con Lui, considerando il resto del creato, fuori dal suo Regno. Quello che cambia, riferendoci al principio, è la scomposizione e composizione delle realtà divine che si ricompongono costituendi Dio nella sua complessa esistenza divina per creare il tutto dopo che il tutto diventa nulla. È così in eterno.
Che cosa siamo noi se Dio ci ama come la pupilla dei suoi occhi? Ebbene, noi siamo l'unica creatura in tutta la creazione che Egli ha fatto con le sue stesse mani. Per questo ha donato all'uomo la facoltà di divenire uno come Lui, se Egli stesso non avesse posto un ostacolo, due angeli, davanti al Paradiso dell’Eden.

venerdì 2 gennaio 2015

GETTATI




Luca 4:9  Egli lo menò ancora in Gerusalemme; e lo pose sopra l’orlo del tetto del tempio, e gli disse: Se tu sei il Figliuol di Dio, gettati giù di qui;

Che cosa significò questa proposta fatta a Gesù, che doveva buttarsi dal cornicione del tempio, per dimostrare d’essere il Figlio di Dio e cosa rappresentò quel luogo invece di un altro?

Ricordiamo che satana - chiamato anche angelo sterminatore, 1Croniche 21:1 e 2 Samuele 24:1- nel libro di Giobbe, presentatosi con gli altri angeli nella reggia divina, contrastò Dio per il particolare favore che serbava al suo servo. Da questo dibattito, egli ebbe la facoltà di tormentarlo. Alla fine, tutto si tramutò in una benedizione per Giobbe, perché Dio volle così.
Con un attento esame ora vediamo la ricomparsa di satana nelle vesti di provocatore che con diverse attitudini e raggiri cerca di persuadere Gesù a buttarsi dal cornicione. In questo caso, satana a differenza di quanto fece a Giobbe avrebbe avuto, nei confronti di Gesù, un limite quello di provarlo senza toccarlo, se non nel momento del sacrificio sulla croce.   
     
Pure essendo Gesù, per un po’ minor degli angeli e posto alla mercé delle forze terrene, non cedette ai raggiri, giacché satana volle fortemente persuaderlo, offrendogli prima con falsa generosità tutti i poteri del mondo e dopo con odio lo provò a buttarsi dal cornicione del tempio. Che cosa sarebbe accaduto se Gesù si fosse buttato? Dio lo sa.
Certo che l’offesa sarebbe stata doppiamente grave nei confronti di Dio, sia perché Gesù avrebbe ascoltato la voce di satana tradendo la sua stessa missione, sia perché avrebbe disubbidito Dio, proprio nel suo Tempio. Ciò avrebbe degradato anche il suo stesso seme, che è Santo.

Volendo riflettere, possiamo dire quali sono i rapporti tra Dio e satana?  Quando Dio dice in Isaia 45:7  che formo la luce, e creo le tenebre; che fo la pace, e creo il male. Io sono il Signore, che fo tutte queste cose. Se Dio, è Amore ed è perfettissimo, dobbiamo supporre che il male lo abbia creato in questa terra, solo per lo scopo di forgiare l’uomo, e dopo tramite l’insegnamento di Gesù, perfezionarlo allo standard divino, affinché l’uomo mai potesse cedere al peccato, come fece Lucifero. Be! Dio lo sa. Indubitabile di fronte a questo chiaro quadro di eventi è importante capire la differenza tra il mondo e Dio, tra la via larga di satana e quella angusta del Signore e quindi la via di questa vita e quella eterna.
Indubbiamente com’è vero che siamo dentro questo corpo ci sentiamo nella terra, quando ne saremo fuori, sarà come essere nel cielo, allo stesso modo, tutto quello che pensiamo, è di questa terra, dopo, tutto quello che facciamo, sarà del cielo.
Sarebbe convenevole, agire con l’insegnamento di Gesù per comprendere il suo amore che è proprio quello che abbiamo di bisogno per guadagnare la vita eterna.