venerdì 1 gennaio 2016

DARE L'ANIMA



L’anima è una realtà invisibile che ha la stessa forma umana e sta dentro il corpo. E’ un’identità che ci mette in relazione col senso morale della natura facendoci percepire un’esistenza superiore che risiede in Dio. Se mai nessuno l’abbia vista, non mancano esperienze in cui l’uomo l’ha avvertita come inspiegabile sensazione mistica che gli preannunzia un accadimento.  
Concependo che l’anima è reale e influenza la vita, il problema nasce da come deve essere gestita affinché l’effetto che esercita nell’esistenza sia esemplare. Valutiamo se l’uomo ha facoltà di controllo su di essa o egli è guidato nell’esercizio delle sue azioni. Se fosse reale il primo caso, non si capirebbe la funzione dell’anima nel corpo. Tuttavia pur invisibile, sappiamo che essa è così importante che il suo valore superi quello del corpo e persino quello della vita stessa. 
Matteo 20:28 Siccome il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito, anzi per servire, e per dar l’anima sua per prezzo di riscatto per molti.
Da ciò scopriamo che l’anima è la parte più intrinseca di noi e non solo, ma non ne siamo nemmeno padroni perché dobbiamo darla a Dio, essendo che il corpo ritorna in polvere. Questa invisibile realtà è così pregnante che nessuno possa eliminarla se non Dio stesso che l’ha data.  La morte rappresenta l’atto di consegna dell’anima e del deposito del corpo sulla terra. Matteo 27:50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rende lo spirito.(al Padre).
Cosa Gesù ha reso al Padre, lo Spirito o l’Anima? Esaminando la provenienza di Gesù, Egli è la seconda persona della Trinità, ciò vuol dire che Dio è Trino, ma se Dio è Spirito, significa che vi sono tre Spiriti. Gesù s’incarnò essendo il secondo spirito di Dio, poi nel Battesimo ricevette lo Spirito Santo del Padre.
Nella vita terrena Egli era costituito dal corpo di carne con due spirti e l’anima.  Gesù nel momento della morte, rese l’anima per prezzo di riscatto e lo Spirito di Dio che ricevette nel battesimo, ritenendo quello della seconda persona della Trinità che per mezzo della quale Dio lo risorse. Non si sa a chi abbia dato l‘anima, ma se è stata prezzo di riscatto, Dio lo sa.  
Ritornando al verso Matteo 20:28, Gesù, venuto sulla terra per salvare tutti, avrebbe dato l’anima solo per molti.  Secondo una concezione razionalistica, questo principio sarebbe interpretato come discriminatorio e procurerebbe detrimento alla parte non privilegiata da questo suo sacrificio. Molti lo associano a tutti quelli che si convertiranno a Gesù e non al rimanente. In realtà Gesù dice che, chi avrà nominato il nome di Gesù sarà salvato, ecco che la condizione esiste.  
Come possiamo intendere se il significato del sacrificio sulla croce fu per tutti e il riscatto per molti? Il sacrificio di Gesù salvò tutto il mondo perché Figliolo di Dio e non da un uomo e ciò vale universalmente, ma secondo l’attitudine terrena è l’uomo che ha la facoltà di scelta, salvarsi o morire.  Così, non vi è prezzo che l’uomo possa pagare, ma solo una semplice conversione a Lui lo affrancherebbe dalla morte.  
Pace e fede nel Signore