L’anima è una realtà invisibile che ha la stessa forma
umana e sta dentro il corpo. E’ un’identità che ci mette in relazione col senso
morale della natura facendoci percepire un’esistenza superiore che risiede in
Dio. Se mai nessuno l’abbia vista, non mancano esperienze in cui l’uomo l’ha
avvertita come inspiegabile sensazione mistica che gli preannunzia un
accadimento.
Concependo che l’anima è reale e influenza la vita, il
problema nasce da come deve essere gestita affinché l’effetto che esercita
nell’esistenza sia esemplare. Valutiamo se l’uomo ha facoltà di controllo su di
essa o egli è guidato nell’esercizio delle sue azioni. Se fosse reale il primo
caso, non si capirebbe la funzione dell’anima nel corpo. Tuttavia pur invisibile,
sappiamo che essa è così importante che il suo valore superi quello del corpo e
persino quello della vita stessa.
Matteo 20:28 Siccome il Figliuol dell’uomo non è
venuto per esser servito, anzi per servire, e per dar l’anima sua per prezzo di
riscatto per molti.
Da ciò scopriamo che l’anima è la parte più intrinseca
di noi e non solo, ma non ne siamo nemmeno padroni perché dobbiamo darla a Dio,
essendo che il corpo ritorna in polvere. Questa invisibile realtà è così
pregnante che nessuno possa eliminarla se non Dio stesso che l’ha data. La morte rappresenta l’atto di consegna
dell’anima e del deposito del corpo sulla terra. Matteo 27:50 E Gesù, avendo di
nuovo gridato con gran voce, rende lo spirito.(al Padre).
Cosa Gesù ha reso al Padre, lo Spirito o l’Anima?
Esaminando la provenienza di Gesù, Egli è la seconda persona della Trinità, ciò
vuol dire che Dio è Trino, ma se Dio è Spirito, significa che vi sono tre
Spiriti. Gesù s’incarnò essendo il secondo spirito di Dio, poi nel Battesimo
ricevette lo Spirito Santo del Padre.
Nella vita terrena Egli era costituito dal corpo di
carne con due spirti e l’anima. Gesù nel
momento della morte, rese l’anima per prezzo di riscatto e lo Spirito di Dio
che ricevette nel battesimo, ritenendo quello della seconda persona della
Trinità che per mezzo della quale Dio lo risorse. Non si sa a chi abbia dato
l‘anima, ma se è stata prezzo di riscatto, Dio lo sa.
Ritornando al verso Matteo 20:28, Gesù, venuto sulla
terra per salvare tutti, avrebbe dato l’anima solo per molti. Secondo una concezione razionalistica, questo
principio sarebbe interpretato come discriminatorio e procurerebbe detrimento
alla parte non privilegiata da questo suo sacrificio. Molti lo associano a
tutti quelli che si convertiranno a Gesù e non al rimanente. In realtà Gesù
dice che, chi avrà nominato il nome di Gesù sarà salvato, ecco che la
condizione esiste.
Come possiamo intendere se il significato del
sacrificio sulla croce fu per tutti e il riscatto per molti? Il sacrificio di
Gesù salvò tutto il mondo perché Figliolo di Dio e non da un uomo e ciò vale
universalmente, ma secondo l’attitudine terrena è l’uomo che ha la facoltà di scelta,
salvarsi o morire. Così, non vi è prezzo
che l’uomo possa pagare, ma solo una semplice conversione a Lui lo
affrancherebbe dalla morte.
Pace e fede nel Signore