mercoledì 1 giugno 2011

LA LOCUSTA (giudrago)


Matteo 3:1 OR in quei’ giorni venne Giovanni Battista, predicando nel deserto della Giudea, e dicendo: 2 Ravvedetevi, perciocché il regno de’ cieli è vicino. La profezia è l’annuncio dei fatti del futuro, che prendono atto da una parola che grida nel deserto, una voce che rimbomba nell’arido cuore degli uomini evidenziando il senso del rimosso di una vita spoglia, ma che da essa può nascere il seme della fede. Giovanni grida, impersonando l’eco della parola di Dio, e apre con un suggerimento che l’uomo ancora può salvarsi. “Acconciate la via del Signore” prima che sia troppo tardi. Per mezzo di lui, Dio, incomincia a considerare il tempo maturo per iniziare il suo ministero della salvezza. “Addrizzate i vostri sentieri” Egli, dice, perché chi contrasta il volere di Dio, non potrà resistere alla sua ira e per certo si troverà in balia delle tenebre e la morte regnerà in lui. Così Giovanni, come un faro che indica al naufrago la terra ferma, fa conoscere che la venuta del Messia è la rocca della speranza e la via della salvezza. Matteo 3:4 Or esso Giovanni avea il suo vestimento di pel di cammello, ed una cintura di cuoio intorno a’ lombi, e il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Giovanni non era vestito da angelo né di autorità di potere, ma la sua persona era umile e viveva a contatto con la natura, e del suo frutto si nutriva. Locuste e miele selvatico, egli mangiava. In Gioele 2:25 Leggiamo: Ed io vi ristorerò delle annate che la locusta, il bruco, il grillo, e la ruca, quel mio grande esercito, che io aveva mandato contro a voi, avranno mangiato. La locusta è un insetto che si sposta in sciami, recando danni alle colture. Esso è menzionato come la capacità distruttiva dell’esercito di Dio contro chi produce erba cattiva e Giovanni, profeta di Dio, mangiava le locuste, per significare come Dio avesse distrutto chi, come l’erba cattiva, avrebbe cercato di abbattere il frumento, i figlioli di Dio. Il miele, raffigura, insieme con il latte, la dolcezza che era il cibo sano e benedetto della terra di Canaan, promessa al popolo di Israele, ma che loro disdegnavano non ascoltando più la parola dei profeti di Dio. Giovanni, vestito di pelle di cammello, portava una cintura legata ai lombi, come preparato ad accogliere il Messia. Egli, quasi raffigurava anche Adamo e quindi, l’uomo, che aveva ridotto il Giardino dell’Eden in un deserto. Così si presentava spoglia, quella parte di terra arida, ma a molti gli sfuggiva quel significato vivente, con il quale Dio volle che Giovanni rappresentasse nel deserto. Matteo 3:5 Allora Gerusalemme, e tutta la Giudea, e tutta la contrada d’intorno al Giordano, uscirono a lui. 6 Ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i lor peccati. Come in altre occasioni, vediamo la misericordia di Dio sempre pronta a sovvenire affinché l’uomo si converta. Cosi molti dei dintorni, si raccolsero intorno a Giovanni confessando i loro peccati. Molti capirono che quella voce non era solamente umana, ma era anche l’eco del vento dello spirito divino, che annunciava la venuta del Messia. Si riversavano e si accalcavano per essere battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. I motivi per cui il popolo era li, andava al di là, di ogni oppressione politica, si trattava della ricerca della speranza, della venuta del Messia che avrebbe portato loro la buona novella della vita eterna. 7 Or egli, veggendo molti de’ Farisei e de’ Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Progenie di vipere, chi vi ha mostrato di fuggir dall’ira a venire? 8 Fate adunque frutti degni dal ravvedimento. Giovanni vide avvicinarsi dei Farisei e dei Sadducei, quelli che non credevano alla resurrezione e si indigna per la loro presenza, i quali, erano venuti non per ascoltare ma per distogliere i credenti dal battezzarsi nelle acque. Matteo 3:11 Ben vi battezzo io con acqua, a ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, le cui suole io non son degno di portare; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. Nel battezzare con acqua, Giovanni rivela un segreto, quello che dopo di lui uno più forte avrebbe battezzato col fuoco e con lo Spirito Santo. Un potere sconosciuto a noi uomini, di una realtà universale che misteriosamente ci collega alla dimensione divina, in un ambito di eterna esistenza e di rettitudine angelica, perché saremo con gli angeli di Dio, e li guideremo secondo il proposito di virtù e di santità che ci sarà dato e che non abbiamo mai saputo di possedere. Così, il convertirsi a Dio è vita e la sua volontà in noi è eternità. 
dr. Giuseppe Drago