Quante volte diciamo Signore togli tutto ciò che non è
buono della mia vita. Questa supplica deve però, avere dei presupposti che
permettono a Dio di operare perché altrimenti resta solo un’esclamazione di
parole che si vanifica nell’aria. Bisogna che la richiesta sia veramente
conforme alla volontà e che sia reale e persistente nel tempo. Necessaria è, in sostanza, una buona
conversione e una volontaria disciplina sopportata da una continua intenzione
di cambiare, assumendo tutte le conseguenze limitative contro la facile
apprensione del vizio e della superficialità delle stime.
A tutto questo, sarà necessario aggiungere una preghiera
di umiltà e sottomissione a Dio, una lode che lo gratifica per quello che Egli
è, il Signore dei Signori e il tre volte Santo. Non è altro che la preparazione
spirituale ad accogliere Gesù nel nostro cuore. Egli, allora, entrerà nel
nostro tempio e con una cordicella caccerà tutti i mali che ci affliggono.
Giovanni 2:15 Ed egli, fatta una sferza di cordicelle,
li cacciò tutti fuor del tempio, insieme co’ buoi, e le pecore; e sparse la
moneta de’ cambiatori, e riversò le tavole.
Quando conosciamo questo momento per il quale Gesù ha
effettivamente tolto tutte le insidie nascoste nel nostro cuore? Bisogna che prima acquisiamo nel tempo una
concezione spirituale delle cose. Tutto ciò che vediamo e pensiamo deve farci
sentire che noi siamo differenti per cui lo spirito nuovo con certezza ci
evidenzia la differenza tra le cose mondane e quelle divine, e non solo, che il
nostro cuore preferisca quelle di Dio. Dobbiamo, quindi, arrivare a sentire
quasi una riluttanza di tutto ciò che si fa nel mondo che non è concorde a
quello comandato da Dio.
Questo sarà il sintomo di un vero cambiamento
interiore che ci fa acquistare la sensibilità di sentire Gesù dentro la nostra
vita. Avverrà un cambiamento che non ci riconosciamo più, dicendo fra noi
stessi, che non son più io che vivo, ma Cristo è che vive in me.
La cordicella è il segnale che ci addolora perché nel
buttare via i vizi dalla nostra vita, la presenza di Gesù quasi ci dispiace, ma
sappiamo che è bene perché avvertiamo il premio della vita eterna. Solo nella
vecchiaia comprenderemo che il tempio che conserviamo non appartiene a noi ma a
Dio, perché non custodiamo il nostro cuore ma la sua vita che si proietta in
noi.
Non è poca cosa gustare questo privilegio e solo chi
ha un’alta sensibilità di sentimento e di virtù trascendentale può percepire il
proprio rapporto con Dio. Con la nostra conversione possiamo aprire la possibilità
a tutti affinché tutti possano essere gratificati spiritualmente a ricevere la
grazia e il dono della vita eterna. Preghiamo che il Signore liberi il nostro
cuore con la sua cordicella e se lo fa, saremo certi che apparterremo a Lui.
Pace e fede nel Signore