lunedì 6 maggio 2019

MONTATO SU UN'ASINA


        
              Quali riferimenti possiamo cogliere, se pur difficilmente ottenibili, dal fatto che Gesù, il Figlio di Dio, sarebbe entrato in Sion montando un’asina? Dobbiamo intendere l’evento come Gesù che entra a possedere la città di Sion con dimostrazione di umiltà o quella di intravedere la sua potenza nascosta? Sia l’una ipotesi che l’altra espongono l’immagine del Re di gloria che entra con onore nella sua città ma anche e soprattutto conquista, non solo Gerusalemme ma l’intero mondo e persuade gli uomini della potenza di Dio, tramite Gesù.  Come l’asina, sottomessa, portò dentro Gerusalemme il Re dei re, così la chiesa avrebbe portato il giogo di Cristo per il raggiungimento dello scopo della buona novella. Gesù lo avrebbe reso leggero e virtuoso per quelli desiderosi di entrare nel regno di Dio. Cosa potrebbe significare, allora, il puledro se non la chiesa rinnovata di oggi che segue l’esempio e la virtù della chiesa madre? Non è stato certo un caso che Gesù è entrato in Gerusalemme montando un’asina e se, da un lato si gridava al Re dei giudei ed altri lo deridevano per la sua umile apparenza, dobbiamo dire che proprio quella, svergognava i potenti ed ancor di più, i sapienti sacerdoti che indottrinavano a proprio interesse. Gesù è nato in una grotta, non perché povero e incapace di prevedere per se stesso ma perché è il potente, capace di provvedere per tutti sino per colui che si trovi al più basso stato dell’essere. Egli avrebbe potuto cavalcare un cavalo ed entrare trionfante come si addice a un re, ma se il cavalcare un’asina volle significare anche il sacrificio di essersi abbassato al livello umano, Gesù, ha raggiunto lo scopo per salvare il mondo che nessun uomo ne è stato mai capace. Tuttavia, sarà al suo ritorno che cavalcherà un cavallo bianco per sbalordire gli increduli e gli apostati. Apocalisse 19:11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. Ricordando che fu detto, in Giovanni 19:10, dal console romano Pilato, in qualità di giudice, che aveva il potere di dare e togliere la vita, in realtà, il vero giudice gli stava proprio davanti e se Gesù, non disse alcuna cosa pur è uscita una virtù di conoscenza e di perdono dalla sua persona che ha investito Pilato, il quale, senza accorgersi pronunziò l’innocenza di Cristo, in Matteo 27:24 Pilato, vedendo che non otteneva nulla, …. dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi. Il giusto, veritiero e fedele, che nella sua realtà divina, di fronte al console romano, mostrò l’amore personificato di Dio, al suo ritorno cavalcherà un cavallo bianco, emblema universale di vittoria e di conquista del modo intero. Da quel momento in poi, coloro che lo hanno disprezzato si piegheranno fino a terra senza avere il coraggio di alzare la testa né di avanzare alcuna giustificazione.  L’asina, guidata da Gesù, ha marcato la via affinché entrasse in Gerusalemme il cavallo bianco, cavalcato dal Re dei re e Signore dei signori. E se il puledro, seguiva silenzioso e mansueto la via tracciata dall’asina, così noi, futura chiesa dobbiamo, imperativamente, seguire la chiesa madre e non discostarci da lei per rinnovarci o seguire altre vie o altre tendenze. Dio, le darà, allora, una corona per la sua fedeltà e ubbidienza, in attesa del ritorno di Gesù, che è la via, la verità e la vita. La chiesa di oggi, come il puledro, deve avere il vigore di seguire la via della madre che porta il Capo della chiesa nella Santa Gerusalemme che scende dal cielo.   
Pace e fede nel Signore



venerdì 3 maggio 2019

SARETI ODIATI

                   Un argomento che lascia un po' perplessi è quello che, dopo una riflessione pragmatica sulle promesse di vita eterna preannunziate da Gesù, durante il suo ministero e di quelle di gloria futura nei cieli, Egli, conclude, nell’ambito di alcune finali raccomandazioni, che la chiesa sarà odiata. L’uomo non riesce a capacitarsi nel comprendere la logica divina, dopo che Gesù, sulla croce, prima di morire ha detto tutto è compiuto.  Tuttavia, sebbene Gesù abbia vinto satana sulla croce, come specificato in altri interventi, infilzandogli, nel Golgota, la spada nel cuore, pur resta molto da soffrire e a quanto si possa comprendere, ciò accadrà sia sulla terra per l’uomo sia nei cieli per gli angeli. Matteo 10:22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome…… E ancora, se l’umanità ha riconosciuto Gesù come Figlio di Dio, non si capisce il persistente odio che è sorto nel mondo contro l’Unto di Dio. Matteo 27:54 Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù… dissero: Veramente, costui era Figlio di Dio. La domanda che ci facciamo, quale motivi abbiano portato il divino Gesù a umiliarsi fino a terra, essendo che a Dio tutto è possibile e di tutto ciò che ha fatto, attraverso la Parola, nessuna cosa fatta è stata fatta prima. Nonostante ciò, Dio ha permesso che il suo Figlio nascesse in una grotta, lontano dal più minimo degli uomini. Ha forse, Dio posto contro al più alto orgoglio degli uomini, il suo Unto, presentandolo come il più umile di essi per svergognare l’intelligenza umana o per mostrare il suo amore che sorregge l’universo? Certo è che nella Genesi, abbiamo visto che Dio, per avere dato grande potenza a Lucifero ha dovuto, poi, intervenire per spodestarlo e porlo nell’abisso. Se l’amore è parte integrante del carattere di Dio è da pensare o che l’alta corruzione dell’umanità abbia fatto pentire Dio di avere creato l’uomo, essendo che, il suo amore lo abbia condotto fuori della sua line di guardia o Dio, ha voluto vedere l’effetto del libero arbitrio nell’uomo se, ne fosse stato meritevole? Ed ancora ci si chiede, le parole pronunciate da Gesù, nella via Dolorosa, non piangete per me, ha voluto essere un avvertimento di vendetta di Dio contro l’umanità o è stato un suggerimento di riflessione per riconciliarsi con Dio? Tra queste probabili ipotesi, emerge lo status della chiesa, che pur amando Dio, con tutta la sua fede è perseguitata e odiata da tutto il mondo pagano. Eppure, non è una contraddizione, anzi tutto rispecchia il piano di redenzione di Dio per la chiesa che fedelmente ripercorre il ministerio di Gesù sulla terra. Come Gesù fu odiato e sputato e crocifisso, anche la chiesa sarà crocifissa e odiata per il fine di essere seguace del suo Capo e come Gesù è stato compitore fino alla fine del mistero divino, la chiesa sarà parte integrante del ministero di Dio per il raggiungimento della salvezza, così decisa da Dio stesso.  Possiamo anche dire che, come Gesù rappresenta Isacco in procinto di essere sacrificato da Abramo e che nel momento culminante Dio lo salvò, così la chiesa sacrificata e sottoposta in parte alla morte, alla fine, nel momento in cui Dio deciderà, essa sarà tolta dalle mani del nemico e glorificata sia in terra che nei cieli. Se Gesù ha passato le tenebre sula terra anche la chiesa attraverserà la valle della morte ed è giusto che sia così, essa passerà le tribolazioni per rinnovarsi come il ferro temperato nel fuoco. Se il giorno è giorno, poiché, lo è stato sin dal principio, la chiesa sarà chiesa fino alla fine, perché l’eternità non si trova prima del giorno ma dopo la fine dei giorni.
Pace e fede nel Signore