mercoledì 28 luglio 2021

L'Apocalisse

 


             

“Meglio passare un giorno mortificato nel Signore

che uno ridere di gioia”

Giuseppe Drago

 

 

 L’APOCALISSE

Cap.1

Prologo

         L’apostolo Giovanni,

fu l’unico apostolo a non subire il martirio, ma patì le persecuzioni di Domiziano che lo convocò a Roma per interrogarlo e dopo averlo rasato, in segno di scherno, lo fece immergere in una caldaia di olio bollente, dal quale ne uscì illeso. Fu quindi mandato in esilio nell’isola di Patmos.[1] Non è stato un caso che Giovanni si trovasse in esilio nell’isola di Patmos e nemmeno è stato un caso che abbia ricevuto la rivelazione da Gesù, essendo che, l’apostolo amato fu scelto a ricevere le chiavi del futuro dell’umanità, mentre Pietro dal canto suo, ricevette quelle della chiesa. Due grandi uomini con due grandi cuori, rivolti pienamente alla fedeltà verso Gesù, il Santo Figliolo dell’Iddio vivente. Non è stata poca cosa che gli apostoli abbiano dato la loro vita per il Maestro confermando la loro fede in Dio fino all’ultimo sospiro e che con questo loro atto, hanno posto nell’ignoranza tutti quelli che non hanno creduto al Salvatore. La rivelazione può essere considerata come l’apertura di un testamento e, se piaccia o no, appartiene a noi eredi, di cui, dobbiamo prendere le conseguenze morali e materiali della decisione della volontà del Padre. Così, Dio, diede la conoscenza del futuro serbato nel seno di Gesù, il quale, con prontezza e volontà impeccabile diede mandato al suo Angelo di trasmetterla a Giovanni. Quest’ultimo, con minuziosità scritturale e sincerità di cuore attesta, nella rivelazione la Parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo. Quindi, trattandosi di divino messaggio rivelatore, è beato, secondo quanto ancora afferma Gesù, che chi legge e serba le cose scritte in questo libro, con coscienza e purezza di cuore avrà salvezza, essendo che, il tempo della fine è vicino. Questo tempo, sarà il separatore delle due esistenze dell’umanità, quella carnale che lasceremo alle spalle e quella virtuosa da intraprendere, caratterizzata da una vita di pace ed eterna insieme a Dio. 

 

Le lettere alle chiese di Asia

Prima di iniziare la rivelazione, Giovanni, da un saluto alle chiese, offrendo grazia e pace di Colui che era e che viene. Egli ci fa sapere che la rivelazione parte da Dio Padre, l’Eterno, che nella sua infinita gloria è degno di ogni lode e Santità, poi include i saluti dei sette spiriti che stanno davanti al trono di Dio, come persone, i quali, sono identità divine degne di stare accanto al trono glorificando la maestà di Dio del continuo. Per ultimo, offre la pace e la grazia di Gesù, come nostro conoscente Messia e Salvatore. Per rivelazione, chiama Gesù, il testimone fedele e il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. In riguardo all’appellativo, Colui che era e che viene, mostrano con affermazione inequivocabile, che Dio è Colui. L’appellativo, Colui, è collegato al solo ed unico artefice che conosciamo, cioè, il Creatore dell’uomo, dell’universo e del Regno eterno. Che viene, è l’appellativo che vuole dire che Dio è attuale che non agisce in posticipo ma opera adesso, mentre leggiamo o parliamo. In qualsiasi tempo, Egli, viene ed è presente.[2]  Giovanni, porge i saluti da parte dei sette spiriti, i quali, li conosciamo essere le virtù: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio. Sono identità divine viventi, di cui, non conosciamo la loro conformazione né la loro personalità ma che fanno parte e coronano la gloria di Dio, essi operano come persone divine che influenzano gli uomini secondo i doni che Dio vuole trasmettere. Il saluto di Gesù è portato prima come conforto e segno di testimonianza del suo amore, poi come conferma di testimone fedele a Dio e agli uomini. Egli è chiamato il fedele, poiché, ha rappresentato fedelmente la volontà del Padre Celeste, in ogni suo punto e desiderio, ma anche è stato fedele alla sua stessa promessa di salvare l’umanità avvolta nel peccato. Testimone, perché Egli solo può dichiarare al Padre l’evoluzione del suo ministero e in special modo il dolore del sacrificio della morte terrena. Essa, sarà considerata da Dio come un peso inopportuno per l’uomo, ma che nella sua debolezza, egli, l’ha trascinata su se stesso, ignaro della grave conseguenza distruttiva che gli avrebbe provocato. Così, Gesù, diviene il primogenito dei morti, essendo che, ha attraversato le tenebre e li ha accecati con la sua luce. In quel momento i morti dell’inferno ripresero a parlale e ad ascoltare la buona novella. Egli è chiamato il principe dei re della terra, ma quando è sulla terra, Gesù, è il Re dei re e il Signore dei signori. Così, Giovanni scrive alle sette chiese dell’Asia confermando i meriti e le virtù del Salvatore Gesù, ricordando loro che ci ha liberati dai nostri peccati per mezzo del versamento del suo divino sangue e nello stesso tempo ci ha fatto un popolo di sacerdoti alla gloria di Dio Padre. 7 Egli viene nelle nuvole e ognuno lo vedrà. Gesù, nel momento della sua apparizione, sarà attorniato dalle nuvole. Esse gli faranno da corona e scenderà lentamente, in modo da essere visto da tutti, la sua discesa occuperà un giorno e una notte, da completare un giro completo del pianeta. I regnanti della terra faranno cordoglio per non avere ascoltato la Parola e per non avere rispettato la sua Persona. L’Angelo del Signore Gesù comincia a parlare, in prima persona, come già è noto quando ha parlato a Mosè, nel pruno ardente. Egli dice che è il primo e l’ultimo, l’Alfa e l’Omega: Isaia 48:12 …… Sono io, io solo, il primo e anche l'ultimo. Questa frase conferma quanto già rivelato da Gesù nei suoi insegnamenti agli apostoli, soprattutto, ci conforta che dopo la dipartita Gesù è vivente. Egli, rimarca la sua persona divina e incoraggia gli uomini della terra che esiste il Regno di Dio per la salvezza, poiché, il futuro dell’umanità non finisce in questo mondo ma sarà eterno insieme a Dio, Onnipotente. Giovanni, non si attribuisce alcun titolo di privilegio per l’eccezionalità del caso, in cui, si trova e per l’esperienza che sta affrontando, ma umilmente si considera nostro compagno nella tribolazione del mondo. Si trova nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. Come detto all’inizio, egli si trovò ad essere chiamato da Diocleziano per rispondere sui motivi della sua fede a Dio e a Gesù come cristiano, ove per questo motivo fu posto in esilio in Patmos. Già, si nota che, i piani di Gesù operano per il fatto che Giovanni si trovasse in quell’isola, solo, in attesa della rivelazione. 10 Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva. La parola in estasi comunemente non viene attribuita in spirto, pur avendo il significato di rapimento dell’anima che al culmine dell’esperienza religiosa, perdura la coscienza del mondo fisico e di ogni legame corporeo. Alcuni studiosi e tra questi i teologi, invece di assimilarsi al vero significato di rapimento in spirto, come è scritturale, insistono a non considerare il trasporto in cielo dell’anima ma quello di affermare che Giovanni sia rimasto con i piedi per terra. Essi mancano di considerare che il trasporto è quello dell’anima, mentre il corpo rimane in terra. Si cade così nel grave errore di non considerare l’uom trino e che il tutto si riferisca solo al corpo carnale e nulla più. La parola rapito specifica un trasporto da un luogo all’altro. In questo caso, riferibile all’anima, la quale ha tutti i presupposti di sentimenti fisici e sentimentali del corpo. Vano e contraddittorio sarebbe affermare che Giovanni, in estasi, sia rimasto in terra, poiché, quello che ha visto e dove è stato, fu la dimensione del divino, specie quando si trovò nella sala del tono di Dio. Il fatto che Giovanni scriveva il libro doveva trovarsi in terra alla fine del rapimento, in modo che l’Angelo di Gesù lo guidò a esporre i fatti che aveva visto. Egli dice a Giovanni: 11 Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. Giovanni sentì la voce del divino, e nel voltarsi, vide sette candelabri d’oro e in mezzo di essi vide un figlio d’uomo, cioè, un uomo. Aveva un abito lungo fino ai piedi ed aveva una fascia d’oro che gli cingeva il petto. I suoi capelli erano bianchi come neve, gli occhi gli fiammeggiavano come il fuoco e i suoi piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente, mentre la sua voce era come il rumore di molte acque. Le sembianze descritte conducono a immaginare un uomo diverso da un mortale ma significatamene, superiore nella sostanza e nella sua santità, poiché, nella destra teneva sette stelle e dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole nella sua forza splendente. Il fatto che dopo, l’Angelo rivela il significato delle stelle e delle lampade, possiamo affermare che tutta l’Apocalisse sia impregnata di simbolismi, infatti, le sette stelle rappresentano, gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese. Questo simbolismo ci dice che sia gli angeli delle chiese sia le chiese, sono sotto lo stretto controllo e potere di Gesù.16 Nella destra teneva sette stelle…17…. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere. E’ chiaro che l’apparizione, nella quale, Giovanni ha visto l’Angelo con le stelle nella mano destra e posto tra i candelabri non durò a lungo, per il fatto che, prima di spiegargli il significato, lo incoraggiò ponendogli la mano destra nel suo capo. Ciò significa che le apparizioni con i riferimenti simbolici si susseguivano, essendo che, le stelle nella mano dell’Angelo non c’erano più. Infatti, come avrebbe posto l’Angelo la sua destra su Giovanni se avesse avuto ancora le stelle nella mano? Non temere gli dice: Io sono il primo e l’ultimo. Esaminando questa rivelazione riaffiorano alcuni versi biblici che non possiamo farne a meno di tenerne conto per comprendere o riflettere su alcune rivelazioni scritte nelle Scritture. Nell’esaminare, il primo e l’ultimo, la persona di Gesù è riferibile al rapporto terreno, come già specificato di essere l’ultimo Adamo. Ma quando l’Angelo afferma di essere il vivente, ecco che scatta la rivelazione della fusione divina che Gesù ha con la Parola di Dio, confermata alla fine nella descrizione del trono di Dio e dell’Agnello.  E’ chiaro che a quel punto la Parola, in Gesù, viene a distaccarsi come nel principio la Parola era, e la Parola ere appo Dio. A quel detto, Giovanni, collegò la rivelazione dell’Angelo a quello che gli fu ispirato nel vangelo di Giovanni 1:1, cioè che la Parola, nel principio, non proveniva dall’eterno, come Dio è eterno. Poiché, essendo la Parola di Dio essere stata generata, si collocò appo Dio, evidenziando un punto di principio. Ma se in rapporto alla terra, Gesù, è il primo e l’ultimo, come deve essere inteso, alla fine dei tempi, quando sederà accanto al trono con Dio? La Parola infusa in Gesù ha avuto un principio e alla fine entrerà nell’eternità, Io ero morto, ma ora vivo per sempre, rimanendo distaccato come nel principio, la Parole era. Si crede, secondo quando si legge, che per il ministero sulla terra e per il creato, Dio, generò la Parola, la quale, fu appo Dio ma che, alla fine del ministero di Dio, ritorna ad essere distaccata come lo era nel principio.  Giovanni, cioè, il suo spirito o quello che supponiamo essere l’anima che vive dentro il nostro corpo, rapita in cielo, cadde ai suoi piedi come morto. E’ chiaro che se è caduto disteso ai piedi dell’Angelo, dove egli si trovava doveva essere un piano o un pavimento. Questo ci conduce a pensare o con la sua caduta sarebbe rimasto sospeso o era nella realtà di un luogo divino di struttura solida e, quindi, sarebbe caduto sopra il pavimento. Più propenso è, però, pensare che fosse in cielo. Ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. Per la prima volta leggiamo questa rivelazione. Se la morte è la conseguenza del peccato originale, impersonata da satana, Gesù, con il suo sangue versato sulla croce, ha tolto il potere a satana di essere esecutore di morte e, bloccando la morte, ha dato la vita. Ma, Egli, ha anche il potere degli inferi, essendo che, controlla tutti quelli che già sono morti e che morranno carnalmente fino all’ultimo giorno. Quindi la morte e gli inferi cessano di essere perenni a causa del peccato originale, poiché, hanno acquistato per mezzo del sacrificio di Cristo, la temporaneità fino all’ultimo giorno. Così, Gesù, ha il potere di dominare la morte e gli inferi, cioè, il suo potere è tale, perché li ha bloccati. Le sette stelle, quindi, sono i sette angeli delle chiese e le sette lambade sono le sette chiese, a cui, Gesù manda le lettere.

 

Cap. 2

 

1 Lettera alla chiesa di Efeso   

Chi sono gli angeli delle chiese? La tradizione li identifica come Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Raguel, Zerachiel (o Saraqael) e Remiel, altri li identificano con i pastori. In realtà, Giovanni scrive la lettera a un mortale, essendo che, l’angelo non ha bisogno della lettera, perché gli ordini, per quello che ne posiamo sapere, gli sono dati secondo il sistema divino a noi sconosciuto. Quindi, l’angelo della chiesa, a cui, si riferisce lo scritto sarebbe, a nostro avviso, il sacerdote della chiesa.[3] Così, Giovanni scrive all’angelo della chiesa di Efeso, affermando che Colui, riferendosi a Gesù, conosce perfettamente le opere della chiesa di Efeso per, la fatica, la costanza e la non sopportazione dei cattivi e, in riguardo, ai falsi apostoli, che li ha mesi alla prova. Come vediamo, Gesù, pone in evidenza le cose buone e quelle non buone dell’angelo e, indirettamente considera che nella sua libertà, il sacerdote può distorcere l’insegnamento di Gesù. 4 Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. Oltre all’approvazione delle cose buone, Gesù, richiama l’angelo sulle cose che non deve fare e gli dice che, se non si ravvede verrà da lui e gli rimuoverà il candelabro dal suo posto, cioè, Gesù, rimuoverà la chiesa dalla sua guida, quindi, lo rimuoverà da sacerdote della chiesa. Tuttavia, vi è una cosa buona che il sacerdote fa, quella di odiare i Nicolaìti[4], che anche Gesù li detesta. Gesù, oltre ad essere il capo della chiesa è il giudice e dispone condanne e privilegi come questa che ha offerto alla chiesa di Efeso.7 Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio. E’ chiaro che il Paradiso è un luogo che si trova fuori dalla terra e, ertamente, non si trova in essa, essendo che, ai tempi di Noè, Dio, prima del diluvio maledisse la terra. Il Paradiso di Dio è un luogo centrale o periferico del Regno di Dio. E’, proprio lì si trova l’albero della vita, con riferimento figurativo, a quello del Giardino dell’Eden. Ma nel Paradiso, vi si trova anche il ladrone salvato da Gesù. Non esiste, invece, l’aberro della conoscenza del bene e del male, essendo che, l’uomo ha già imparato con il peccato originale, cosa siano il male e il bene. Rimane, così, solo l’albero della vita che si accomuna con l’eternità. Questo albero è importante, poiché, lo abbiamo trovato nel Giardino e rappresentava Gesù. Infatti, quando Adamo ed Eva, mangiavano del suo frutto, dava loro la vita, la quale, viene elargita liberamente in paradiso, come continuità di quanto Dio aveva permesso a Adamo nel Giardino. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Un ammonimento imperativo con ragguardevole consiglio senza altra alterità. Gesù, pone una sola condizione, quella di ascoltare il suo Spirito. Non vi sono particolarità o accomodanti accordi o omissioni, che il credente o il sacerdote, possano inventarsi, giustificando il loro portamento scaricando il caso ad altro fonte anche se esterne, ci riferiamo a satana.   

 

 

2 Alla Chiesa di Smirne

8 All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi:

La dichiarazione che Gesù è il Primo e L’ultimo, lascia lo spazio ad alcuni commenti sul significato che possiamo attribuire a queste parole. Certamente, si riferiscono alla posizione che Gesù ha nella terra, come il primo e l’ultimo Adamo. Ma che differenza possa esserci, con i versi di Giovanni 1:1 nel principio era la Parola e la Parola era appo Dio. Bisogna considerare, secondo il nostro parere, due aspetti. Per il primo aspetto, consideriamo la Parola, che nel principio era. Questo vuol dire che vi è stato un principio per la seconda persona di Dio, la quale, per un tempo che non sappiamo, passò appo Dio, aggiungendosi alla persona di Dio, come Parola, formando, quella che si considera essere, la seconda Persona della Trinità. Su questo evento si evidenzia il fatto che, la seconda Persona di Dio, la Parola, avrebbe un inizio, mentre Dio è eterno. Di questo passaggio la Parola avrebbe da un lato, un principio e dall’altro l’eternità, cioè, dal momento in cui è stata generata è diventata eterna. In riguardo a Gesù, Egli, è il seme di Dio, che essendo nato da donna è carne divina e incorruttibile. Egli al momento della nascita, ha acquisito lo Spirito della Parola, parte di Dio e al momento del battesimo, con la discesa dello Spirito Santo, è stato infuso dello Spirito di Dio. Infatti, Gesù non sa la data dell’ultimo giorno, perché Dio, considerato come cervello dell’identità Creatrice, deve trasmettere alla Parola il dire, quindi, la Parola infusa dalla nascita in Gesù, non lo sa e nemmeno Gesù in carne lo sa, essendo che tutti e due aspettano la trasmissione dall’alto, che è Dio.  Riferendoci a Gesù, quando dice che è il primo e l’ultimo, certo che il riferimento è alla sua dimora sulla terra e su tutto il mistero della salvezza, mentre nei cieli, nel regno di Dio, che sta seduto accanto al trono di Dio, Gesù è Parola, quindi, sarà la Parola personificata che guiderà il popolo di Dio. Allora dal principio, la Parola era, ha avuto uno scopo di divenire Gesù eterno nel Regno di Dio. Ecco che il suo Regno non ha fine.  Gesù, ribadisce alla chiesa di Smirne, che conosce la sua tribolazione e la sua povertà. Questa è la prerogativa delle chiese fedeli a Dio che non si discostano da quelli che sono i principi della Legge Dio. Da questa attitudine, nasce la ricchezza vera che porta alla benedizione di Dio e alla santità. Diverso è il riferimento per quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, che cadono nella menzogna che è caratteristica di satana. Da questa sua perseveranza di fede, Gesù, gli annunzia che satana li metterà alla prova, per dieci giorni. Il requisito che demanda, Gesù, è quello di rimanere fedele fino alla morte, poiché, riceverà la corona della vita. Questa pretesa è richiesta a tutte le chiese, essendo necessario, che il popolo di Dio sia a Lui fedele per acquistare il suo favore che porta gli uomini all’eternità. 11 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte. Gesù, rivela un privilegio che ha a che fare direttamente col futuro degli uomini, le chiese che ascolteranno le sue parole non saranno colpite dalla seconda morte.[5] Avendo i presupposti e la forza della fede, la chiesa di Smirne è caldamente consigliata di seguire strettamente le vie del Signore. Solo in questo modo si può essere vincitori del futuro splendore che è quello che Dio promette.

 

 

3 Alla chiesa di Pergamo

12 All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi:

Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: L’angelo non specifica dove sia collocata la spada ma solamente dichiara di avere la spada. Dalla testimonianza di Giovanni la spada affilata a doppio taglio usciva dalla bocca dell’Angelo. E’ una apparizione simbolica della potenza e della giustizia della parola di Gesù, che essendo la spada a doppio taglio vuole rappresentare la doppia funzionalità di quando colpisce, sia nella carne che nello spirito. Nessuno, così, può sottrarsi dalle conseguenze e dal giudizio della sua Parola. Il vero aspetto dell’Angelo non è da immaginarlo con la lingua a forma di spada ma il suo vero volto si suppone che fosse stato da uomo divino ma che, agli occhi di Giovanni, l’apparizione di tutta la persona si modificò per trasmettere un messaggio. La chiesa di Pergamo, con tutta la sua solida fede, sembra di essere ubicata in una oasi attorniata da un deserto di idolatria e di fornicazione. Una posizione pericolosa per mantenere ferma la fede in Gesù, essendo facile preda di estremisti idolatri, di cui, per mano di loro Antipa ne fu martire. Dall’elogio meritato che fa l’Angelo, tuttavia, vi sono delle mancanze che la chiesa fa e che possono portarla al peccato e all’allontanamento da Dio. Permette che vi siano nella chiesa seguaci di Balaam, il quale, insegnava a Balak a provocare la caduta di Israele, convincendoli a mangiare carne immolata agli idoli e a fornicare. Ancora, permette la frequentazione dei Nicolaiti, di cui Dio odia, che perseguono immoralismo, idolatria e liberismo. Pur essendo, la sua posizione nel mezzo del trono di satana, di cui, potrebbe avere una giustificazione per qualche infiltrato nella chiesa, l’Angelo l’ammonisce lo stesso di ravvedersi senza considerare alcuna possibile scusa. L’Angelo stesso sarebbe venuto e combatterebbe lui stesso contro i corrotti, con la spada della sua bocca. Il fatto da considerare è che, se la chiesa non si fosse ravveduta a cacciare gli idolatri, sarebbe venuto l’Angelo. Ciò, avrebbe significato, non un bene per l’angelo della chiesa, riferito al sacerdote, ma che a quest’ultimo gli sarebbe stata tolta la guida della chiesa. In questa situazione l’Angelo stesso avrebbe combattuto gli idolatri e fornicatori con la spada della sua bocca. A questo punto, come si deve interpretare il suo intervento, personale o che l’Angelo avrebbe mandato un nuovo sacerdote con lo spirto di giustizia divina? Si suppone la seconda possibilità, essendo che, il sacerdote di ispirazione divina, sarebbe rimasto per un tempo interminato.  L’Angelo chiude la raccomandazione condizionata ribadendo che al vincitore darà la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve.

4 Alla chiesa di Tiatira

18 All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi:

Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. Siamo di fronte all’aspetto simbolico di Gesù, con gli occhi fiammeggianti che raffigurano la sua potenza e il bronzo può significare che Gesù si è annichilito i piedi camminando nella terra di peccato. Questo bronzo, dalla natura torpida della terra, coprendo i suoi piedi santi e divini è diventato splendente. Essendo il bronzo una lega, porta il significato che Gesù ha fuso l’umanità al divino. Il fatto che i suoi piedi sono simili al bronzo, quel metallo, può non essere bronzo ma un nuovo metallo celeste che è sempre puro e risplendente ovunque si poggia. Gesù, comincia a dire che conosce le opere di quella chiesa come la carità, la fede, il servizio e la costanza e che le sue ultime opere sono migliori delle prime. Eppure, su una non è concorde con l’angelo della chiesa, che lascia ad una donna, di nome Iezabèle, che si spaccia per profetessa, che insegna e seduce i suoi servi, nei quali servi, è compreso il sacerdote come angelo della chiesa, permettendoli di fornicare e mangiare carene immolata agli idoli. L’Angelo di Gesù ha dato tempo di ravvedersi ma lei continua a fare le medesime cose.  Il fatto che l’Angelo le abbia dato tempo di ravvedersi ci conduce a ipotizzare che vi è stata una comunicazione del divino alla donna. Il modo come essa è avvenuta può essere preso da alcuni esempi, in cui, Dio si manifesta agli uomini o in profezia o in sogni. Così, l’Angelo espone a Giovanni la maledizione per Iezabele, dicendo che la getterà nel letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione.[6] Alla chiesa che non segue quelle vie corrotte, non pone altro peso, raccomandandogli di stare fermi nella fede in Dio. 26 Al vincitore oltre a ricevere autorità sopra le nazioni, egli, li pascerà con bastone di ferro frantumandoli come vasi di terracotta. Ogni vincitore di quella chiesa, avendo superato la prova, Gesù, lo farà essere una persona influente nella nazione, da essere considerato una guida spirituale con autorità verso il governo. La sua guida spirituale sarà ferma e ineccepibile, da sembrare un bastone di ferro capace di frantumare gli oppositori della fede, come terracotta. La sua autorità in giustizia sarà talmente salda da somigliare a quella di un profeta avente la guida di Gesù, con lo stesso appellativo di stella del mattino. Con queste prerogative chi ha orecchi ascolti la voce dello Spirito Santo che parla alle chiese.

 

Cap. 3

 

 5 Alla chiesa di Sardi

3 All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi:

Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Gesù, che possiede i sette Spiriti di Dio, a nostro parere potrebbe significare che ha ricevuto dal Padre il potere di rappresentarlo con tutti i sette Spiriti, quindi con tutta la santità e saggezza che Dio gli comunica e che in dotazione ha le sette chiese.[7] La chiesa di Sardi crede di essere perfettamente viva nella fede in Gesù, ma è morta, poiché, non si vedono i segni delle sue preghiere né delle sue opere. Se ha dimentico come ha ricevuto la parola, è meglio che si sveglia e si rinvigorisce nella fede e nelle opere, poiché, se non sarà vigilante, Gesù, verrà come un ladro di notte a chiedergli conto. Eppure, nella chiesa vi sono alcuni che sono degni di scortare Gesù in vesti bianche, ritenuti puri e fedeli. Questi saranno scritti nel libro della vita e non saranno cancellati, anzi, Gesù li riconoscerà davanti al Padre a davanti agli angeli. La ricompensa di essere fedeli a Gesù è sempre gloriosa, essa non è per un tempo ma in eterno, essendo che la salvezza ha posto l’uomo dallo stato della morte a quello di incorruttibilità che si addice solo all’eterno stare accanto a Dio. 

 

     

6 Alla chiesa di Filadelfia

7 All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:

Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide:

quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre. La parola Santo, ci indirizza a considerare la Trinità di Dio. Infatti, se Gesù, come Parola, chiama se stesso il Santo, al singolare, conferma la sua appartenenza all’unità di Dio, composta di quello che sappiamo, dal Santo Padre, dal Santo Figlio e dallo Spirito Santo, coincidenti alle tre identità di Dio da nominare, di quanto Gesù ha prescritto agli apostoli il rito del battesimo. Il Verace, conferma una delle tre nature della sua persona, quando proclamò che Egli è la via, la verità e la vita. Quando Gesù dice di avere le chiavi di Davide, ci collega alla dichiarazione di quando disse che, pur essendo discendente di Davide, Egli, era prima di lui.[8] Gesù, nascendo dalla casa di Davide è, come Parola, il capostipite della casa di Davide. L’Angelo di Gesù esprime il giudizio verso la chiesa di Filadelfia, dicendo che conosce le sue opere e vede, in special modo, che il suo sforzo è debole contro la forza diabolica, pur mantenendo saldo il nome di Gesù. Per questo motivo, per dimostrare la sua potenza gli fa dono di fare piegare ai suoi piedi quelli che appartengono alla sinagoga di satana, in special modo, a quelli che si dicono di essere Giudei e non lo sono e confessare che la chiesa di Filadelfia è veramente quella amata da Gesù.[9]  E’ chiaro che la tentazione che deve venire su tutta la terra, è stata programmata da Dio e che nella preghiera del Padre Nostro, le parole non indirci in tentazione ha il suo valore divino ed inamovibile. Esiste, quindi una giustificazione divina dell’avvento della corruzione, per cui, è imperativo sopportarla mentre saldamente preghiamo Dio che ci libera da essa. Non siamo noi ad eleminare o modificare le condizioni divine. Quello è e quello deve essere.[10]  Il vincitore sarà come una colonna nel Tempio di Dio. Non sarà colonna materiale, ma come colonna, egli sarà vigilante, raffigurando la fede che ha confermato e sostenuto come colonna la promessa di Dio sulla terra. Per questo valore spirituale, Gesù inciderà il nome di Dio su di lui e della Gerusalemme celeste insieme al nome nuovo di Gesù. Sono stati espressi diverse interpretazioni sul significato della Gerusalemme che scende dal cielo. Dal fatto che segue Dio, si potrebbe riferire al popolo di Gerusalemme che si è mantenuto saldo alla fede in Dio, poiché, prima l’Angelo ha parlato di colonne in modo simbolico, così è, secondo il nostro parere, per la Città Celeste. Tuttavia, potrebbe essere una enorme astronave che discende dal cielo. Dio lo sa.   

 

 

7 Alla chiesa di Laodicea

14 All'angelo della Chiesa di Laodicea scrivi:

Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio. Dicendo l’Amen, rivela che Gesù dopo essere il Primo è anche l’Ultimo, quindi, l’Alfa e l’Omega. Un rimprovero chiaro e severo è mandato a questa chiesa, che sembra silenziosa non producendo un che di male e nemmeno di bene, tuttavia, essa è considerata sotto gli occhi di Gesù, non degna di essere apprezzata, perché né calda né fredda. Questa chiesa, nel modo come si comporta, sembra essere simile ad una associazione culturale basata su studio teologo e religioso senza far parte ai valori dello Spirito Santo. Il suo è un sentimento amorfo e mostra né interesse né amore a combattere a favore della Parola di Dio. Il fare di questa chiesa è una attitudine che coinvolge tutte le chiese se qualcuna dovesse far prevalere la ragione nell’interpretare le Scritture o a sottovalutare gli insegnamenti disposti da Gesù. Come fattore preoccupante, l’intelligenza umana può causare questo tipo di danno se si allontana dal riconoscere Dio in ogni occasione e, soprattutto, a sottomessi alla sua volontà. I mali che possono affliggere la chiesa sono parecchi e di diversa natura e di diversa origine. Quelli che sono considerati rilevanti in questo contesto, sono il potere e la ricchezza, non tralasciando la idolatria e la corruzione nelle diverse forme che si presenta. L’Angelo, fa capire che la posizione tiepida che sta tra le due virtù del caldo e del freddo, contrasta col principio dell’insegnamento di Gesù, affermato in Luca 11:23 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Questa conferma è condizione, sine qua non, che non può essere trascurata, per godere il dono della salvezza. La chiesa di Laodicea sembra non seguire questo consiglio e allontanandosi dalla fede, protende per il potere e il denaro. Il suo stato tiepido di fede non può essere accettato, anzi, il Signore esprimendo la posizione estrema del freddo e del caldo, la chiesa potrebbe essere giustificata e posta nella via del perdono, quella dello stato tiepido, invece, lo vomita come senza speranza di salvezza. Tuttavia, la chiesa continua a proclamarsi ricca.[11] Il capo della chiesa, Gesù, da dei consigli imprescindibili, quelli di affidarsi completamente a Lui e di essere zelante, poiché, Gesù, rimprovera e castiga chi Egli ama. Tutto, però, dipende se ognuno apre il proprio cuore a Gesù, allora, avrà benedizione e salvezza, anche se muore vivrà, ma se non apre il proprio cuore a Gesù, riceverà le maledizioni stabiliti nell’Apocalisse, quindi, dalla morte non tornerà mai in vita. A questo punto Gesù dice:           

Mostrati dunque zelante e ravvediti. 21 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Non dice i vincitori, ma il vincitore. Da questa espressione si deduce che ci sarà un solo vincitore in quella chiesa, che prenderà il posto d’onore accanto al trono di Gesù. E’ grandemente difficile capire chi potrebbe essere questo qualcuno. Trattandosi di uno, le ipotesi si allargano a diversi fronti. Può essere un martire, un grande evangelista, un sacerdote e persino un papa.

 

Cap. 4

 

II. Le visioni profetiche

1. Il grande giorno di Dio

Dio affida all'Agnello i destini del mondo.

Dopo il sentire parlare dell’Angelo che gli dettò le lettere alle sette chiese, Giovanni, ancora adagiato a terra ebbe una visione. Vide una porta che si apriva nel cielo, cioè, si aprì nel cielo una zona di esso a forma di una porta, attraverso la quale, vide un’altra dimensione di spazio, nella quale zona, risentì pervenire la voce che aveva udito prima, che gli aveva dettato le lettere alle chiese. Nel momento, in cui, l’Angelo disse a Giovanni di salire lassù, egli su rapito in estasi. Si suppone a nostro parere, della stessa esperienza che ebbe Paolo quando fu rapito in cielo che non seppe percepire se fu col corpo o fuori dal corpo. In questo caso è espressamente dichiarato che il rapimento fu in estasi, quindi, qualcosa di lui è salito in cielo. Se la carne è di terra, al cielo è certamente salito lo spirito di Giovani, poiché, la parola, quassù, indica un movimento. Ecco che appena salito, Giovanni vide un Trono nel cielo e su di esso stava seduto un umano posto in una grande sala celeste riferibile alla corte di Dio. Egli, vide Dio seduto sul Trono ed era nell’aspetto come il diaspro e cornalina. Vi era, un arcobaleno simile a smeraldo che avvolgeva il trono, cioè, il trono, stava nel mezzo dell’arcobaleno, come se una foschia colorata luccicante avvolgesse il volto di Dio e, quindi, da non potere essere identificato da Giovanni. Quali potevano essere stati i motivi che l’uomo non potesse vedere, in quelle condizioni di estasi, il volto di Dio? Si suppone, con larga credibilità di chi scrive, che non avendo l’anima di Giovanni raggiunto la incorruttibilità, egli fosse in condizioni di vedere Dio per come Egli è. Nella identificazione della corte, Giovanni, vide che vi erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. Se i seggi sono stati notati prima e dopo furono identificati i vegliardi, si immagina che i seggi erano delle poltrone di grande stile artistico e piuttosto grandi da coronare oltremodo ciascun vegliardo. Essi erano ventiquattro vegliardi, di cui, non sappiamo la specifica del loro numero né dei loro nomi. Tuttavia, i vegliardi potrebbero essere riferiti ai profeti.[12] Essi, avendo avuto l’onore di parlare con Dio o con il suo Angelo, avrebbero avuto la possibilità di sedere sui troni attorno al Trono di Dio, essendo loro stati i tramiti del popolo con Dio ma, soprattutto, di Dio con il popolo. Se si pensi che i vegliardi potrebbero essere i capi tribù di Israele, essi rappresentano i capi tribù, non i profeti, essendo che, sono stati esecutori dei messaggi dei profeti, con cui, Dio, ha parlato. I vegliardi, secondo il nostro parere, accertano le opere di quelli che vengono posti a giudizio, confermando chi ha ascoltato i messaggi di Dio e chi non li ha apprezzati. Si ricordi il re Saul. 5 Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. Strano, come dal Trono di Dio uscissero lampi, voci e tuoni: si pensa che queste voci e fenomeni, uscissero da sotto al Trono, per significare che tutta la natura nella sua forza e le voci degli umani, come tutta la loro esistenza, fossero sotto la potenza di Dio, pur avendo Dio fatto l’uomo alla sua immagine. Davanti ai piedi di Dio, si estendeva una inspiegabile struttura divina che sembrava un mare trasparente ma che era come il cristallo. La sostanza che Giovanni ha visto era come il mare.[13] Non si sa se fosse stato mare che sembrava cristallo o viceversa. Questo quadro dà suggerimento della purezza e della riflessione del cielo che si specchia davanti al Trono di Dio o meglio sotto ai suoi piedi, con riferimento alla terra che è lo scannello dei suoi piedi. Il mare davanti, indicherebbe l’eternità dell’acqua della vita che esce dal suo Trono, come il mare della terra, che sta sempre in movimento mostrando la sua vita. 6 …In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro, come descritti dal profeta Ezechiele. Questi quattro esseri, di cui si pensa che fossero i serafini, hanno un compito importante di preghiera e di lodare Dio. A loro si uniscono i ventiquattro vegliardi che si alzano e si prostrano ringraziando l’Onnipotente. I quattro esseri nel pregare dicevano: 8 Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene. A queste parole i vegliardi si alzavano e facevano coro insieme a loro.  Questo quadro della corte di Dio, si presenta alla nostra logica terrena come la grande corte, nella quale, Dio, sta a centro e davanti a Lui stanno i componenti della corte. A mano a mano, intorno alla Maestà, vi si collocano, dopo i serafini ferventi, tutti gli angeli a servizio di Dio. Tutto questo quadro, rispecchia la corte terrena del re, o meglio dire, quella dei re della terra rispecchiano la corte di Dio. Così, i ventiquattro vegliardi gli si prostravano davanti dicendo: Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché, tu hai creato tutte le cose e per la tua volontà furono create e sussistono. La conferma e il riconoscimento e l’onore che i ventiquattro vegliardi danno a Dio è singolare. Infatti, è illuminante per l’umanità, sentire oltre la conferma delle Sacre Scritture, che Dio solo è il Creatore di tutte le cose. Tuttavia, l’uomo che per virtù della sua intelligenza è capace di modificare la terra e parlare con Dio, non riconosce questa grande opera del Creatore, anzi, spesso lo sfida con orgoglio, affermando la propria intelligenza, credendo di essere universale. Come il suggerimento che l’Angelo dà alla chiesa di Laodicea, è meglio comprare l’oro fino da Gesù che credere di surrogare la sua ricchezza con quella temporanea e fugace del mondo. E’ chiaro che nulla di tutto ciò che l’uomo produce sulla terra, ricchezze o potere saranno portati via, poiché, la terra riprenderà in dietro ogni singola cosa sia manifesta che nascosta, anche l’aria che l’uomo respira sarà tolta. Non solo, ma lo stesso ricordo, che sembra non avere vincoli di oblio sarà assorbito dalla voragine della caligine e del silenzio del nulla. Anche se dovesse rimanere lo scritto anch’esso è materia che si distrugge.    

  

Cap.5

 

Il rotolo nella destra di Dio.

A questo punto, dopo la lode dei vegliardi, Dio, prende in mano un rotolo scritto dalla parte interna ed esterna, chiuso con sette sigilli posti in linea alla fine del rotolo. Il rotolo è dato a un Angelo robusto e forte, che alzando il braccio che teneva il rotolo, a gran voce proclamò: Chi fosse colui che potesse sciogliere i sigilli ed aprire il rotolo. Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sottoterra fu in grado di aprire il libro e di leggerlo. A questo punto Giovanni scoppiò a piangere, dispiaciuto che il progetto di Dio non potesse andare oltre. Anche questo pianto ha un significato simbolico. Esso rispecchia la cupa speranza degli uomini che abbandonano la certezza di Dio e affidandosi agli eventi del mondo, restano delusi e piangono, dimenticando che Dio ha tutto sotto controllo e nulla si muove senza il suo volere. Anzi, pensano che Dio non esista, per il fatto che non si fa sentire ne vedere, quando l’uomo ha bisogno. Così uno dei vegliardi che, come detto sopra, sono i profeti che comunicano la volontà di Dio agli uomini, disse: 5 Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli. Per questa vincita di Gesù, l’uomo non ha bisogno più di piangere ma di rallegrarsi perché ha rotto i sigilli del rotolo e ha letto la vittoria del destino umano per mezzo del sacrificio del leone della tribù di Giuda, Gesù, germoglio di Davide. Il fatto che le parole dicono: che ha vinto, lascia intendere che nessuno fu trovato, cioè, nessuno si presentò per il sacrificio non avendo né i titoli né la idoneità del compito universale. Ma quali potevano essere i motivi che nessuno fu idoneo per il sacrificio? La domanda ha un significato profondamente legale, essendo collegata alla pronunzia del giudizio di Dio quando condannò l’uomo. In specifica, riguarda la pena data prima ad Eva e poi Adamo. Questa pena, come specificato altre volte, fu una pena eterna, che nessun uomo poteva suffragare, ma nemmeno un angelo grande o piccolo che sia stato, perché anche lui appartiene alla creazione. Solo il sacrificio di un Dio poteva annullare la Legge, per cui, per questo motivo non fu trovato alcuno idoneo al sacrificio per annullare la pena eterna. Così, Gesù, seme di Dio sulla terra e Parola in cielo, fu idoneo al sacrificio e solo Lui, come seme e come ultimo Adamo, poteva annullare la pena. Oltre all’annullamento della pena col sacrificio, come Parola infusa nel seme ha portato la salvezza, evangelizzando il mondo e fatto conoscere l’amore di Dio. Ed ora, ci insegna con il Consolatore la realtà di Dio.  6 Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Nel momento, in cui, Gesù, vinse per aprire il libro, Giovanni vide, essendo che apparve in mezzo alla corte e davanti al trono, un Agnello, come immolato. Le sette corna insieme ai setti occhi simboleggiavano la potenza di Dio e la sua Onniscienza su tutta la terra. Questa è la cerimonia che incorona Gesù come Salvatore dell’umanità e vincitore contro satana. La vittoria sarà spirituale, poiché, Gesù, come prima fase, da un lato ha tolto il potere a tempo indeterminato a satana, dall’altro gli ha concesso il potere temporale, fino alla fine dei tempi. In riguardo all’Agnello, se in Ezechiele abbiamo visto i quattro esseri che stavano presso il Trono di Dio, con tre teste di animali ed una d’uomo, riferibili nel complesso a degli umani con scafandri in testa, allo stesso modo potremmo immaginare che l’Agnello che apparve davanti al Trono di Dio, fosse un agnello che simboleggiava Gesù immolato, ma che in effetti era un umano.7E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quindi, il fatto che l’Agnello prese il libro dalla destra di Dio, conferma che doveva essere un umano, per cui, ci porta a collegarci alla visione del profeta Ezechiele, quando vide i quattro esseri con quattro facce, di cui, tre facce erano di animali ed una d’uomo, in questo caso, è da ipotizzare, ma solo Dio lo sa, che alla faccia dell’Agnello era associata la faccia e la forma umana, poiché, l’Agnello è divenuto umano nel momento che ha steso la mano per prendere il libro. Successivamente, il fatto singolare avviene, quando l’umano ha preso il libro, che i ventiquattro vegliardi si prostrarono all’Agnello[14]. A questo punto, non arriviamo a comprendere la trasformazione da umano in Agnello. Tuttavia, illogicamente è da pensare che dalla parte frontale fosse un essere con volto umano e dal lato opposto, un umano con scafandro a forma di Agnello, che raffigura l’essere, immolato come se fosse un Agnello. Nella sacralità della immolazione, i vegliardi, lodavano l’Agnello con me se fosse una persona: Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, rappresentando la figura di Gesù che ha riscattato per Dio con il suo sangue uomini di ogni tribù e lingua. A questa onorificenza all’Agnello, presero parte miriadi di angeli e il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia. 12 e dicevano a gran voce: L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione. A questo riconoscimento onorifico, fecero parte le voci di tutti le creature anche quelle delle tenebre che stavano sottoterra.[15] E dicevano: A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli. Questo ci ricorda la sottomissione degli spiriti immondi a Gesù, quando li cacciò da quell’uomo indemoniato ed entrarono nei porci. I quattro esseri davanti al Trono chiusero la cerimonia con un Amen, mentre i vegliardi si prostravano adorando Dio.  

 

Cap. 6 

 

L'Agnello spezza i sette sigilli. Questo atto, incomincia dicendo che l’Agnello sciolse i sette sigilli. Certo che se l’animale non può sciogliere i sigilli deve essere un essere umano a farlo.  

1 All’apertura del primo sigillo,

il primo degli esseri viventi gridò a gran voce: “Vieni”. Appena aperto il sigillo apparve[16] un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. Sembra che questa apparizione rispecchi l’opera e il compito o meglio, il mandato che ha avuto Gesù sulla terra, di svolgere e portare a termine il ministero di Dio e che ha vinto satana e vincerà ancora. L’asino su cui montò mentre entrava in Gerusalemme è diventato cavallo bianco cavalcato dal Re dei re della terra. L’apertura dei sigilli del libro incomincia con la rappresentazione di Gesù e finisce con Gesù. I Giudei, che aspettavano il Messia che avrebbe sconfitto gli invasori e liberato il popolo di Dio, erano rimasti delusi dalla semplicità e umiltà di Gesù. Ora è il potente liberatore che farà piegare gli increduli del suo popolo e i potenti del male ai suoi piedi, facendo riconoscere la sua divinità e potenza. In riguardo all’Agnello, che rappresentava Gesù e che ha aperto il primo sigillo del rotolo, chi era il cavaliere apparso che cavalcava il cavallo bianco? Secondo il nostro parere, Egli, era Gesù, come se apparisse nella dimensione futura.

 

3 Appena l’Agnello aprì il secondo sigillo,

il secondo degli esseri viventi, gridò: “Vieni”. E nello stesso istante apparve un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada. Questo, colui, è ipotizzabile che fosse satana o un suo angelo, poiché, gli fu dato un potere che non aveva di perse per distruggere la pace e causare la guerra tra gli abitanti della terra. Questo potere all’angelo del male è stato simile ad un mandato o un permesso concesso da Dio per provare gli uomini. Tuttavia, ad ogni maledizione scagliata da Dio, è compresa una benedizione, affinché, tutto possa essere riferibile all’albero della conoscenza del bene e del male. La maledizione è la pena base scagliata per tutti, ma che non ha valore esecutivo se l’uomo si affida a Dio. Vale a dire che l’uomo anche se dovesse subire la morte per le conseguenze dalla maledizione, egli non morirebbe, piuttosto, riceverà un premio da Dio, sia perché ha affrontato il male con coraggio e umiltà sia perché si è affidato a Lui. Resta ancora da riflettere sui motivi, di questo accanimento contro l’umanità, dopo che Gesù ha vinto la morte e satana. Ci si chiede se il sacrificio di Gesù ha già prodotto la salvezza perché ancora l’uomo deve soffrire le conseguenze del suo peccato arginale? Dai fatti apocalittici si evince che i tempi della salvezza devono ancora venire, come disse l’essere vivente “Vieni”. Se la guerra corporale sulla terra è già stata vinta col sacrificio di Gesù sulla croce, ora si apre la guerra degli spiriti, con ripercussioni in terra e in cielo. L’uomo è al centro di questi eventi, con la possibilità di decidere quando affiancarsi a Dio per dare un contributo alla giustizia divina e alla vittoria finale del bene. La spada raffigura, oltre che la guerra, la divisione nelle famiglie, poiché, l’umanità sarà eterogenia nel pensare e nel fare e i desideri verranno scossi e alterati, con prevalenza dell’egoismo e del potere ma, soprattutto, l’idolatria prenderà il sopravvento.

          

5 Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo

Giovanni udì il terzo essere vivente che gridava: “Vieni”. Ed ecco apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 6 Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati. Il fatto che le tre misure d’orzo fossero lo stesso prezzo del grano, per un principio dell’economia si evince che la domanda si rivolgerà all’orzo, come surrogato, piuttosto che al frumento, ciò significa che la gente non è più in grado di comprare il frumento preferendo l’orzo per una tripla quantità, indice di scarsezza di cibo e di fame e povertà. Come possiamo osservare, la popolazione mondiale inconsapevolmente distrugge la capacità della terra di produrre con la conseguenza di ridurre la produttività e quindi causa l’avvento della fame. La carestia sarà rilevante, essendo che l’uomo, non riesce a far produrre la terra, perché infetta e piena di locuste. Le api non produrranno in abbondanza il miele e le mucche il latte, mentre i pesci saranno avvelenati per le scorie nucleari. Tuttavia, il cuore dell’umanità si allontanerà da Dio e si uniranno con mescolanze proibite per trovare conforto nel buio delle tenebre. Il terzo sigillo sembra portare la maledizione sull’umanità, poiché, essa non ha valorizzato i segni e disprezzato la Trinità di Dio. Ma l’amore di Dio, incompreso dagli uomini, sarà predominante per salvare l’umanità dal collasso e dall’auto distruzione.

 

7 Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo:

udii la voce del quarto essere vivente che diceva: “Vieni”. 8 Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. A questo cavaliere fu dato così potere di sterminare la quarta parte degli abitanti della terra. Il fatto che l’inferno lo seguiva si ipotizza che quei morti erano destinati ad essere raccolti dall’inferno, ciò vale a dire che non meritavano nessun perdono, poiché, si sarebbero dati totalmente alla corruzione da meritare l’inferno. Quindi, la morte e l’inferno sarebbero accoppiati per eseguire il comando dell’ordine scritto nel rotolo, all’apertura del quarto sigillo. Lo sterminio che la morte personificata doveva eseguire non sarebbe quello di creare guerre o discordie ma semplicemente sterminare senza uno specifico mezzo. Ma quale poteva essere l’azione che avrebbe dovuto attuare la morte per provocare lo sterminio? La peste sarebbe stato il mezzo idoneo per sterminare un popolo. Infatti, un virus maligno potrebbe causare tale sterminio, nel silenzio e nella impossibilità che l’umanità non sarebbe capace di difendersi. Questa peste non attuerebbe una selezione della popolazione, ma colpirebbe senza distinzione anche chi si affida a Dio. Di fronte a questa possibilità di essere travolti dalla morte, ci si deve sempre affidare a Dio.

 

9 Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo,

vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce: Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra? Sotto l’altare del sacrificio, stavano le anime dei santi martiri, come lo fu Stefano e dopo di lui, tutti gli altri. Essi sono degni di essere posti nel luogo santo di venerazione, che ricorda la scelta che essi hanno fatto nell’essere immolati per la fede in Dio. Esso è un luogo di attesa e di preghiera dove possono essere ascoltati per le loro richieste e assistere il momento della vendetta che Dio farà per onorare loro. Essi sono impazienti perché il loro sangue è stato innocentemente versato e che ora aspettano il giudizio che Dio lo fa cadere sopra i violenti. Le loro anime risentono ancora le ferite mortali che i malvagi gli hanno procurato nel mondo e il loro sentimento arde come se fossero in carne. Stanno sotto l‘altare, poiché, dopo la vendetta, che Dio farà, essi usciranno fuori come liberi dal peso del martirio, perché hanno ricevuto giustizia.  Così, fu dato a ciascuno una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro.

 

12 Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo,

vidi che vi fu un violento terremoto. Dal fatto che il sole divenne nero, la luna di color di sangue, le stelle che cadevano dal cielo, lo stesso cielo che sembrò arrotolarsi e i monti e le isole furono smossi, come si devono intendere questi cataclismi? Sono tutte apparizioni che l’occhio dell’uomo vede e sente ma che la realtà resta chiusa nella potenza di Dio. Cosa si vorrebbe specificare leggendo questi eventi, che se il sole diventasse nero, nel senso che non vi sarebbe più luce né calore, l’umanità sarebbe istantaneamente distrutta e gli eventi futuri apocalittici non avrebbero più senso d’esistere. Lo stesso con la caduta delle stelle. In riguardo ai terremoti, ci sarà uno scrollo generale della natura da far tremare l’umanità che cercherà rifugio in luoghi nascosti. Non sarà solo uno spettacolo da guardare ma il caos sarà reale da non distruggere totalmente l’umanità.[17] L’ira dell’Agnello ci riporta a pensare a Gesù, che pur disceso per salvare l’umanità non è stato riconosciuto come Salvatore, anzi è stato inchiodato alla croce, come indesiderato. La via dolorosa verrà a cadere su di noi, ove i dolori non si allontaneranno e le nostre ferite sanguineranno con pentimento fino a quando il peso della croce ci porterà a pregare Dio, affinché, allontani la sua ira.        

 

Cap.7

 

I servi di Dio saranno preservati

Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. Quattro angeli sui quattro punti cardinali della terra fermeranno i venti mentre la terra completava la sua rotazione, in modo che, non vi fosse alcun soffio di vento in tutto il pianeta. Una piaga che apparentemente sembra innocua ma nella sua calma devasta terra e mare. Ci si chiede per quanto tempo? [18]  Esso sarà un tempo determinato ma non andrà oltre la resistenza fisica dell’uomo. Il piano di Dio è sempre basato sulla forza di persuasione dell’uomo e non supera il momento di rottura di essa da farlo morire, poiché, non avrebbe significato salvifico né di rivelazione della potenza di Dio sull’uomo. Se stermini di nemici vi sono stati nel Vecchio Testamento, ora, con la venuta di Gesù il procedimento divino sarà comprensivo di rivelazione e di salvezza. Poiché, non avrebbe alcun significato, almeno per quanto è dato di ragionare, se l’uomo venisse distrutto per il peccato originale. Esso è stato il mezzo per la conoscenza totale delle varianti del bene e del male e non per la pena. Dio ha creato per il bene non per il male e quest’ultimo è solamente il mezzo non il fine. La fine è gloriosa perché Dio è giusto e perfetto, essendo che, l’universo si regge per la sua legge ermeticamente perfetta. Essa non conosce l’errore, anche se Dio si pentì di avere creato l’uomo, quel sentimento è stato per la terra e non per l’eternità. 4 Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: cento quarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele: molto si è detto chi potrebbero essere i componenti di queste tribù di Israele. Chi farebbe parte in ciascuna di esse? Dal giorno della nascita della tribù fino al momento della scelta divina, i componenti saranno milioni e forse più e, nemmeno sappiamo dove essi si trovano, dato che dieci tribù di Israele sono sconosciuti e dispersi nel mondo. Il loro numero è talmente ristretto che non si ha la minima idea di presupporre chi potrebbero essere. Diversamente da quanto potremmo pensare, un punto di certezza potrebbe essere quello di considerare per primo i discendenti dei capo stipiti di Israele, per esempio, considerare i discendenti di Giuseppe e tra di loro, vedere chi ha servito il Signore più degli altri e poi fra loro fare una cernita ad eliminazione fino ad arrivare al numero di cento dodicimila e così via. Questo non è da sapere, poiché, solo Gesù può farlo, essendo che, solo Lui conosce dove sono nascosti le tribù di ciascun figlio di Israele e chi ha onorato Dio. Quindi resta una incognita fino a quando Dio vorrà e che l’uomo non si sforzi a trovare una soluzione, perché la salvezza non è racchiusa in questo numero, ma nella nostra anima, se ha operato bene o male. Il numero totale di cento quarantaquattromila delle tribù di Israele potrebbe riferirsi ad una immagine speculare della genealogia terrena, essendo essa lo specchio di quella divina e viceversa. In questo nostro mondo esiste e persiste la condizione di prova posta da Dio e sopportata dall’uomo ai fini della idoneità per l’accesso al Regno di Dio. Non è poca cosa che nell’Apocalisse sono menzionate i fatti sommari e avvolte specifici del futuro, i quali, rivelano i segreti dell’esistenza di un mondo divino che è simile ma perfetto rispetto al nostro.  Il fatto che, essi furono segnati con un sigillo sulla fronte rivela una specifica scelta ed appartenenza di ciascuno, da essere preservato come unico servo che ha rappresentato più degli altri una grande fede a Dio e per la continuità delle tribù di Israele che Dio ha fatto formare sulla terra. Molti sono quelli che credono di appartenere a queste tribù ma solo Gesù conosce chi sono e il momento, in cui, li sceglierà.

 

Il trionfo dei nuovi eletti in cielo.

9 Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. Questa grande moltitudine identificata da uno dei vegliardi come coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello, stanno in piedi con veste bianche e portano nelle mani delle palme. La palma che portano con le sue foglie verdi è simbolo della vita, poiché, essi sono stati vittoriosi attraverso il martirio per avere proclamato la fede in Dio a gran voce e contro tutti. Essi gridavano cha la salvezza appartiene a Dio, poiché, con grande impeto ha fortificato i loro cuori a mantenere salda la fede in Lui contro le avversità poste dai nemici. Stefano è stato il primo martire, di cui, abbiamo diretto conoscenza dalla Scrittura. Dopo di lui, vi sono stati migliaia di martiri fedeli a Cristo. Essi prendono il posto di stare davanti al Trono di Dio e dell’Agnello tenendo in mano una palma come loro simbolo di fedeltà fino alla morte. Gli angeli insieme ai vegliardi e i quattro esseri viventi si inchinarono con la faccia rivolta al Trono, dando onore e gloria a Dio.[19] Si nota, che nella corte sono radunati tutti i rappresentanti di essa, non come servitori ma come fedeli a Dio, essendo che ognuno possiede tutte le qualifiche di servitore, di angelo, di  messaggero e di fedele, poiché, ognuno è parte integrante del Regno e pronto ad seguire senza discutere i comandi, essendo che essi sono confermati dal loro cuore, in piena sintonia col volere di Dio,  Dal suo canto Dio, diffonderà il suo Tabernacolo su di loro per ripararli e proteggerli con la sua presenza. Si nota che i martiri hanno un posto privilegiato davanti alla Maestà e sono vestiti di bianco ed in mano tengono una palma. Sono loro che portano e raffigurano l’effetto dell’ira di satana e della vittoria di Cristo sulla terra. 16 Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta. Non deve essere inteso che non hanno più fame nel vero senso della parola, essendo che, Gesù, nell’ultima cena ha promesso agli apostoli di bere il vino nel calice insieme ai patriarchi, quindi il significato è allegorico, ma che vuole dire che nessuno soffrirà la fame ecc. Il sole e l’arsura si riferisce ai viandanti che nel lungo viaggio nel deserto potevano essere colpiti dal sole o dalla arsura.  L’Agnello che sta accanto a loro li guiderà perché sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. Gesù, sarà la nostra guida in cielo ma prima lo sarà sulla terra, in Gerusalemme che regnerà essendo il Re dei re della terra. Il suo potere e la sua organizzazione mondiale saranno perfetti, tale che, la pace e la sopperita rinasce come non mai sia stata nel mondo. In riferimento a questi martiri, Dio tergerà loro ogni lacrima dai loro occhi, dando loro conforto eterno. Si crede che chi ha sofferto ingiustamente o è stato un martire per la Parola di Dio nella evangelizzazione o nel periodo della tribolazione goda dello stesso conforto dei martiri della prima chiesa, perché, non vi sarà distinzione di martiri né del tempo. Tutti facciamo parte del mistero di Dio e ogni cosa o conseguenza che avremo di conforto o di maledizione è sotto gli occhi di Dio che trasformerà l’umanità in una generazione degna di essere stata creata sulla terra per essere studiata per un fine glorioso e ineffabile, ai fini di attuare il progetto di Dio che durerà in eterno.  

Cap. 8

 

Il settimo sigillo

In riguardo ai quattro esseri viventi, elencati sopra, che stanno vicini al Trono, identificati come i serafini, non siamo riusciti a determinare la loro forma umana né potuto descrivere il loro volto, come si è visto con l’Angelo di Gesù, ma essi restano riferiti come apparvero a Ezechiele. Se le quattro facce fossero quattro vedute di uno scafandro spaziale, allora, il profeta sembra che abbia visto degli extraterrestri che sono atterrati. Se approfondiamo questa ipotesi, tuttavia, ci porterebbe a parlare di tutto e di più intorno agli avvistamenti che nel vero o nel falso siano apparsi tra di noi ma soprattutto, ci porterebbero fuori dal contesto, di cui, con l’aiuto del Signore stiamo cercando di capire. Ritornando all’avvenimento che accadde all’apertura del settimo sigillo, dopo che si era fatto silenzio per circa mezz’ora, Giovanni vide, altri sette angeli diritti davanti a Dio, ai quali, furono dati sette trombe.

 

Le preghiere dei santi affrettano la venuta del grande giorno.

Nel frattempo, venne un altro angelo, si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. Questo angelo sembra essere un sacerdote per le offerte, simile ai profeti che abbiamo incontrato nel vecchio Testamento. Se gli furono dati dei profumi, egli, impersona la santità che deve avere il sacerdote di fronte a Dio ma anche la purezza di tutti quelli di chi rappresenta, cioè del popolo, che per mezzo di lui si presenta per essere graziato, mentre il sacerdote offre i profumi a Dio. Quei profumi rappresentano le preghiere dei santi che versati nel fuoco si trasformano in nuvola che sale e marca la solennità del momento di ogni cuore che benedice il Signore. 5 Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto. Questo incensiere preso dal fuoco dell’altare e buttato a terra, ha presagito le piaghe che avverranno sulla terra, durante la tribolazione di tuoni, clamori dei popoli, fulmini che colpiscono devastando città e abitanti più, scosse di terremoto.  

Le prime quattro trombe

Le prime quattro trombe

Così, continua la profezia per gli uomini della terra, apparso sette angeli che avevano sette trombe e si accingevano a suonarle ad uno ad uno. 7 Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.

Al primo suono di tromba un terzo della terra, fu arsa. Si suppone che furono colpiti alberi ed ogni sorta di cose fabbricate dall’uomo. Il verso non menziona il danno umano ma certamente il danno economico sarà così grande da stabilizzare l’economia del mondo.

Al secondo suono della tromba da parte del secondo angelo, un terzo del mare divenne sangue, 9 un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. Un terzo del mare in sangue ci ricorda la piaga del faraone e se qualcuno l’aveva l’attribuito ad un fenomeno fico, ara si avvede che è stata la potenza di Dio. In questo avvenimento, secondo quanto possiamo capire, Dio mostra ancora una volta la sua indiscutibile potenza che per gli increduli sia considerato come un avvertimento di vita o di morte. Il sangue potrebbe essere raffigurato a quello sparso dai martiri che il maligno ha ucciso innocentemente. La sua colpa sarà grande quanto un terzo di mare in sangue. Ecco come Dio si esprime con questo tipo di potenza contro chi uccide un suo eletto. Da questa risposta spaventosa anche la natura verrà colpita e gli animali e i pesci cambieranno aspetto. Ogni uomo che guarderà il mare avrà paura e non avrà nessuna voglia pescare o di mangiare animali intrisi di sangue.  Tutto avrà una grave conseguenza negativa nella vita e nell’economia del mondo. L’uomo comincia a rimpiangere la sua durezza di non avere creduto a Dio né a Gesù, come suo unico Figlio.

Al terzo suono di tromba, cadde dal cielo una grande stella che ardeva come un a torcia e colpì un terzo dei fiumi e delle sorgenti. 11 La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare. A quanto si possa capire, la stella Assenzio è riferibile all’amaro o al veleno. Questa relazione ci conduce a fare riferimento a tutti gli scarichi velenosi e altamente nocivi che le società industriali buttano nei fiumi della terra. E’ logico provare che nei nostri giorni gran parte delle acque sono malsane e che hanno sterminato anche i pesci dei fiumi. Non considerando le acque, così dette dure, per la produzione dell’uranio nelle centrali nucleari. Sono state contaminate anche le sorgenti di acqua potabile, per cui, è necessario purificare l’acqua per dissetare l’umanità. Tuttavia, non sappiamo se la profezia si riferisca a fatti che devono ancora avvenire, per cui, la conseguenza sarebbe ancor più disastrosa di quella attuale, infatti, molti uomini moriranno per quelle acque, perché saranno divenute amare.

Al quarto suono di tromba un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente. Dopo gli eventi sulla terra, si nota che il sole è stato colpito da una forza divina sconosciuta che ne oscurò un terzo di esso. L’evento essendo avvenuto dopo il suono della quarta tromba, da un significato inequivocabile che l’umanità è sotto il governo divino e che nessuna ipotesi di evento causale possa essere attribuita ai fatti che seguono la pronunzia profetica. L’umanità vedrà tutti questi eventi con grande meraviglia e paura e si convertirà a Dio, riconoscendo la sua potenza ma ci sarà una minoranza che sarà scettica che attribuisce ogni cosa ad aventi naturali o fisici e proprio questi si allontaneranno di più da Dio mentre si avvicineranno verso la morte. La conseguenza della perdita della luce del sole causerà la stessa perdita della luce della luna e degli astri. Quello che abbiamo letto nei vangeli sul fatto che le potenze dei cieli saranno scrollate si verificherà inequivocabilmente a suo tempo e ancora una volta sarà dimostrata la veridicità della profezia e della veracità delle parole di Gesù. Questo evento di oscurità del sole e dello scrollar delle stelle sarà temporaneo, poiché, l’umanità non potrebbe sopportare a lungo un dissesto cosmico. L’ira di Dio, anche se grave e pesante non durerà molto, essendo che Dio, più volte ha dimostrato all’uomo la grandezza e la profondità del suo amore. Ancora, il fatto che nel seguito un’aquila volerà nel cielo, dimostra che la luce tornerà ad essere come prima così il continuare degli altri eventi profetici si susseguiranno secondo il piano di Dio. L’Aquila che nel volare gridava non sembra essere un animale, piuttosto un aereo che con particolare mezzo tecnico avanzato potesse parlare dal cielo a tutta la popolazione. Ultimi tre squilli del quarto suono di tromba fatto da tre angeli:

Nel gridare la così detta aquila preannunziava guai e ancora guai negli ultimi tre squilli di tromba. L’umanità si troverà in una fase avanzata di civiltà e che i mezzi di diffusione acquisteranno forme e strumenti diversi da quelli del passato. Tutti sentiranno la voce e il tipo di guaio che starà per venire, tale che, ognuno potrà trovare un riparo per scampare dal male che starà per scadere inesorabile su tutta la terra. Le fasi delle trombe saranno scandite cronologicamente nel tempo e poco sarà lo spazio di tranquillità. L’umanità sentirà una tale stanchezza e sfiducia nella vita da desiderare la morte, ma non la trova. La fede in Dio si indebolirà perché la mente dell’uomo sarà confusa dal male e il domani non sarà più certo. A questo punto cosa sarà dei credenti in Dio? Secondo quando abbiamo letto nell’Apocalisse essi saranno presentati e anche se soffriranno avranno una resistenza non indifferente perché Dio li fortificherà. 

 

 

Cap.9

 

La quinta tromba                     

9 Il quinto angelo suonò la tromba

Dopo questo suono di tromba, Giovanni, vide un astro dal cielo che cadeva sulla terra. Questo astro è personificato, dal fatto che gli è stato dato la chiave del pozzo dell’abisso, cioè, nella caduta esso si sprofondò così molto che con il calore prodotto                           salì dall’abisso un fumo infuocato come se fosse quello di una fornace. Se da un lato si comprende che l’astro sarebbe un essere divino, dall’altro non si capisce come abbia prodotto un fuoco come una fornace, ma ancor di più nel produrre un fumo così denso abbia oscurato il sole, cioè, il sole non si vedeva per il denso fumo. Se da quel fumo usciranno delle cavallette con potere simile a degli scorpioni, da disturbare gli abitanti della terra per cinque mesi ma non di ucciderli, si è presenti ad una piaga totale su tutto il mondo. Le cavallette ci portano a pensare alla piaga che Dio diede al faraone, ma la differenza sta nel fatto che se quelli di prima avevano divorato l’erba, questa piaga divorerà e disturberà l’uomo e l’effetto è devastante come l’erba distrutta di allora, poiché, l’uomo cercherà la morte senza trovarla. Non sappiamo questo astro cosa possa essere o un corpo umano o un oggetto misterioso proveniente dallo spazio contenente cavallette, ma che tutti lo vedranno e conosceranno la piaga come decisa da Dio. 7 Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra.  Il loro aspetto non entra nella logica umana essendo immaginabili a quello che chiamiamo “robot” ma di fattezze diverse e umanoidi con somiglianze di un volto con denti come leoni ecc. Questa rappresentazione di cavallette, ci pone a torto o a ragione a immaginare esseri diversi da noi e fuori da questo mondo. Facile è pensare ad una entità divina appartenente a Dio, ma nello stesso tempo a immaginare quello che noi chiamiamo extraterrestri. Cadiamo così ancora nella confusione, per il fatto che, se Dio chi ha creati a sua immagine che significato possono darci tutte queste terribili esseri lontano dalla nostra fattezza umana? Queste mostruosità di esseri che agisce sulla terra per produrre il male, dobbiamo desumerle che sono nella conoscenza di Dio? Sembra di sì. Dal profeta Isaia 45:7, già Dio dice che crea anche il male. 11 Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore. Questa identificazione di satana corrisponde a quella di 2 Samuele 24:2 e a quella di 1 Croniche 21:1, per cui, a lui viene dato il mandato da parte di Dio di formare e organizzare i male. Bisogna intendere che Dio non organizza il male come per pura motivazione o cambio di umore, poiché dal principio, Egli, in forma patriarcale, passeggiava con Adamo ed Eva nel Giordano, ma è stata la disubbidienza dell’uomo che ha fatto scattare l’intervento correttivo per portare l’uomo alla salvezza e quindi, tutto ciò che accadrà è in conseguenza di un fatto non voluto da Dio. Tuttavia, quando leggiamo Apocalisse 1:1 ….  le cose che devono presto accadere, restiamo spiazzati nell’intendere se essi devono accadete per causa del peccato dell’uomo o per eventi divini stabiliti anzi tempo? E’ chiaro che proprio in questo dubbio, si esprime l’amore di Dio, poiché, se fosse spiegata la conseguenza dei fatti apocalittici per colpa del peccato, l’uomo chiederebbe il perdono a Dio anzi tempo e lo svolgersi degli eventi sarebbero considerati temerari. Nulla varrebbe allora il sacrificio di Gesù sulla croce, poiché, l’uomo se ne uscirebbe con un solo perdono. E siccome alla condanna corrisponde la pena, essa deve essere sopportata sotto forma di rieducazione per conoscere la potenza di Dio. Quindi Dio osserva gli eventi apocalittici e se ne duole per la maledizione scaduta sull’uomo, poiché, dal principio non era così. Tuttavia, tutto fa capo a Dio e noi non potendo fare da noi stessi è vitale ed è cosa buona avere fede in Dio per guadagnare il nostro bene eterno.      

 

La sesta tromba

Una voce ai lati dell’altare d’oro che si trovava dinanzi a Dio. Prima sarebbe interessante sapere il perché dell’altare, se Dio è presente nella corte per cui, il tempio o qualsiasi altare non avrebbe motivo d’esistere nel Regno dei Cieli, poiché, Dio è presente. Cosa vorrebbe, allora, significare la presenza dell’altare d’oro? Questo è un problema. Tuttavia, la voce che dava il comando all’angelo di suonare la sesta tromba, sarebbe essere la comunicazione remota di un divino posto in altro luogo che dava ordini, i quali, si sentivano ai lati dell’altare d’oro. Se l’altare non serve per il culto a Dio, allora, deve essere una struttura di materiale d’oro a forma di altare che serve come trasmittente. Questa ipotesi viene suggerita dal fatto che i quattro esseri viventi aveva quattro facce, di cui, una d’uomo simile a quella descritta dal profeta Ezechiele e che lo stesso ha visto una pseudo astronave. Così la voce diceva al sesto angelo di sciogliere quei quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufrate. Fu loro dato il compito ad una specifica ora, giorno, mese e anno di sterminare un terzo dell’umanità.[20] La potenza dei cavalli nella loro bocca, lascia ad intendere che siano dei carri armati che disseminano morte alla popolazione senza una particolare scelta di popolo ma nemmeno la motivazione di una guerra è specificata come la fonte di causa di tale piaga. Tuttavia, questo esercito sembra che non susciterà scalpore ne paura all’umanità, poiché, essa con tutti i morti che avrà, continuerà a prestare culto ai demoni e non rinunzierà nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie. Sembra che l’umanità sia ipnotizzata a non riconoscere Dio come rifugio di salvezza e di perdono e non si sa neanche per quale tipo di influenza satanica continuano imperterriti a professare l’idolatria e ogni tipo di corruzione, opponendosi al volere divino. Si comprende che avendo Dio avendo permesso l’accrescimento della sapienza nell’uomo, la tecnologia della guerra sarà sviluppata nel futuro da sembrare d’altro mondo. Questa innovazione militare, dovuta all’evento profetico apocalittico sarà attribuita alla volontà dell’uomo e del suo egoismo. In questo modo, satana causerà uno sviamento nella mente dell’uomo che dal credere in Dio va ad offrire culto all’idolo. Proprio la guerra sarà motivo di separazione con Dio, essendo che, l’uomo non sarà capace di individuare l’influenza di satana nel mondo, poiché, diventerà cieco e corto di mente e di collo duro, tale da credersi un semidio. Dio, in quel periodo, anzi, da ora, ha voltato le spalle all’umanità, abbandonandola alla sua depravata corruzione. Tuttavia, da quello che sappiamo dalle Scritture, Dio, può sempre cambiare destino all’uomo se si dovesse convertire. Pochi riusciranno a questa vocazione, essendo che, l’umanità è governata dal principe di questo mondo che è satana ma che la sua influenza può cambiare solo per volere di Dio. 

Cap.10

 

Imminenza del castigo finale

Giovanni: 10 Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. L’angelo era possente, cioè, aveva l’apparenza di autorità ed era indiscutibilmente potente. La sua fronte, circondata da colori come l’arcobaleno, ne evidenziava la esclusiva natura di Angelo. Questo arcobaleno ci riporta al patto che Dio fece con Abramo che fece apparire l’arcobaleno come segno di patto con l’uomo e al momento he viene visto da Giovanni quando avvolge il Trono. Esso indica, secondo il nostro parere, essendo stato usato per la conferma del patto, l’essenza della Legge divina che fa capo al Trono di Dio come ineccepibile ed eccelsa da essere raffigurata anche intorno alla fronte dell’angelo. La sua faccia splendeva come il sole, essa ci conduce a pensare la trasfigurazione del volto di Gesù sul monte Tabor, quando parlò con Elia e Mosè ma anche riproduce la proiezione della luce di Dio che trasmette sapienza e vita a chi lo guarda e parla con lui. Le sue gambe erano come colonne di fuoco. Esse rappresentano ma anche ci ricordano, le gambe insanguinate di Gesù per causa della ferita ricevuta dalla lancia ad opera del soldato romano, quando lo colpì alle costole. Questa esposizione interpretativa, forse sbagliata, poiché Gesù non è un angelo, pur ci ricorda la persona di Gesù che appare indirettamente anche nel ministero apocalittico. Infatti, 2 Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, 3 gridò a gran voce come leone che ruggisce. Gesù, mentre prima, sulla terra, si era posto sulla barca per predicare al popolo, ora con un piede sul mare e uno sulla terra grida come un leone ruggente per affermare la sua potenza. Il fatto che il suo piede destro poggiava sul mare e l’altro sulla terra, il mare si trovava alla sinistra di Giovanni posto a sud che guardava verso settentrione, perché da lì discende la visione divina come ai tempi di Daniele quando pregava alla finestra rivolto verso settentrione. Il libro potrebbe essere quello della vita, che Gesù giudica e seleziona l’umanità, secondo quando è scritto in esso per volontà di Dio e sua. Dopo il grido, sette tuoni si susseguirono rimbombando un parlare forte nei cieli e dopo una voce disse a Giovanni di non scrivere quello che avevano detto i sette tuoni e di tenerli sigillati. La dimensione dei cieli e i fatti che si svolgono in essi danno un messaggio forte e chiaro agli occhi di Giovanni e all’umanità, per il fatto che i giorni terreni verranno travolti da quelli apocalittici che segnano l’inizio della manifestazione di Dio per concludere la fine dell’era umana nella terra, dove nuovi cieli e nuova terra ci attendono. L’angelo che aveva un piede sul mare ed uno sulla terra, alzò la mano destra verso il cielo.[21] Nel giorno in cui all’apertura del settimo sigillo e il settimo angelo farà sentire la sua voce e suonerà la tromba, allora, si compirà il mistero di Dio come Egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti. Tutto è legato alle Sacre Scritture e a quanto Dio ha trasmesso ai profeti, con i disegni di Dio, ove ogni cosa visibile e invisibile dipende. Non vi sarà più indugio! I tempi apocalittici sono incominciati e non si cesseranno fino al completamento dei tempi stabiliti da Dio e del suo ministero sulla terra. Questo sarà quando il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba.  

 

 

Il libro ingoiato

Sembra che la voce che sente Giovanni, che gli spiega ogni funzione e apparenza dei fatti apocalittici, sia sempre la stessa e che provenga dallo stesso angelo che è l’Angelo di Gesù. Va, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra, Giovanni andò e l’angelo gli disse di mangiarlo. Anche questo avvenimento lo abbiamo già visto in Ezechiele.[22] Questo procedimento di magiare il rotolo, ci porta a considerare la possibilità che dallo stomaco potesse essere trasmessa la parola al cervello e l’uomo parlare come se stesse leggendo oppure conoscendo il detto della scrittura mangiata potesse parlare di proprio come conoscendo i fatti. Tuttavia, il modo e l’efficacia o come potesse parlare è un mistero, poiché, rimane un miracolo fuori dalla portata umana. Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re, rispose l’angelo. Giovanni scrivendo quanto aveva ricevuto e veduto, manda la conoscenza dei fatti divini futuri ai popoli e ai re della terra e tutti abbiamo il dovere di apprendere e ricordare quanto scritto, per scansarci dal pericolo della morte. Il rotolo mangiato da Giovanni era il materiale apocalittico che in parte ha scritto oltre a quello che ha sentito e visto. Se Giovanni potrebbe non essere creduto, perché solo e unico personaggio a rapportare gli eventi futuri, lo stesso si dovrebbe dire per Gesù, quando disse che era sceso dal cielo e che, Egli, procedeva dal Padre.  Quindi, i fatti divini oltre a crederli per fede, per gli increduli, saranno verificati con i fatti che accadranno tassativamente nel mondo. Per noi è necessario il continuo controllo degli eventi, ma anche la capacità di saperli leggere. Diversamente per chi li accetta, per fede, non ha questo peso ma solo quello di volgersi a Dio aspettando, in allerta, lo sposo che possa venire in qualsiasi momento, anche di notte. Avvolte ci si fa la domanda: il come il divino possa vedere il futuro se ancora non si è verificato?  Questo è un problema che non può essere risolto. Quello che sappiamo è che esiste la visione futura dell’umanità ma non è non è nella disponibilità dell’uomo vederla. Qualcuno potrebbe dire, allora, il divino vede tutto per la asseconda volta. E’ possibile una tale ipotesi? No. Poiché, come detto in altre occasioni, Dio, come architetto del suo ministero, può sempre modificare il corso degli eventi, senza che l’uomo subisca alcuno sconvolgimento della meta del ministero stabilito. Infatti, ai tempi di Noè, Dio, si era pentito di avere creato l’uomo per la grave corruzione dell’uomo per cui, voleva distruggerlo. Questo sarebbe stato un cambiamento del piano di Dio, durante il percorso esistenziale. In questo caso il futuro è conosciuto come progetto ma che può assumere delle modifiche secondo il comportamento dell’uomo e il volere di Dio. 8 Poi la voce che Giovanni aveva udito dal cielo gli parlò di nuovo, dicendo: Va, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra. Appena lo prese gli fu detto di mangiarlo. Nel mangiare il libro, egli, lo sentì di dolce gusto ma appena fu nello stomaco, gli fu amaro. Ci chiediamo se esiste un motivo, per cui, egli lo sentì amaro. Si ipotizza che, come composizione, il libro era dolce simile alla manna, ma le parole scritte dentro che portavano annunzi di tribolazioni e piaghe, furono quelle che gli causano amarezza.[23] Il rotolo divorato, aveva lo scopo di non far dimenticare di quanto Dio volesse che Giovanni dicesse ai popoli. Il fatto che egli, doveva profetizzare ai popoli e ai re della terra, fu un compito non scritto ma conoscitivo dal rotolo mangiato, così, egli, evangelizzava nell’arco della sua vita a chi doveva. Questo comportamento fu diverso di quanto Dio faceva con i profeti, che spesso avevano lo Spirito di Dio incorporato. Si ipotizza che nel periodo apocalittico, poiché, tutta la rivelazione si svolge con piaghe e tormenti e nel quale periodo, Dio, sta in silenzio, la scrittura nello stomaco di Giovanni fosse il metodo perfetto di evangelizzazione senza intervento diretto di Dio. 

 

Cap.11

 

I due testimoni

11 Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. Ci si chiede, questo santuario di Dio è il Tempio come quello costruito da Salomone o come quello della tenda fatta costruita da Mosè? Se a Giovanni, fu data una canna per misurare il santuario di Dio, esso dovrebbe essere un luogo simile ad un atrio con le misure del santuario comandato da Dio a Mosè. Apocalisse 21:22 Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. Questo spiegherebbe il perché nel Regno di Dio non vi è Tempio dedicato a Lui ma il luogo o atrio detto santuario, nel quale, vi va per adorare Dio in persona. Infatti, 2 Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. L’atrio di questo santuario è riservato ai pagani come per separarli dai fedeli, che stanno dentro il santuario, come figli prediletti. Tra i pagani, posti nell’atrio, vi saranno i due testimoni di Dio, che compiranno la loro missione di profeti, vestiti di sacco, per milleduecento sessanta giorni sulla terra. In riguardo a sapere chi fossero i due testimoni, vi è un indizio che potrebbe darci una possibile individuazione, quando, leggendo in seguito la frase richiama Sodoma e l’Egitto. Nell’evento di Sodoma, il Signore si presentò ad Abramo con due angeli, i quali, per ordine di Dio distrussero le città di Sodoma e Gomorra. Altri pensano che i due testimoni possano essere Elia e Mosè apparsi a Gesù nel monte Tabor detto della trasfigurazione di Gesù. Altri ancora, che essi potrebbero essere Enoc ed Elia, poiché sono stati rapiti in cielo. Tuttavia, per il fatto che, questi ultimi personaggi, sono stati rapiti in cielo, non si pensa che possano essere uccisi tornado sulla terra come testimoni. Dall’altro canto, pur essendo i due olivi le due lampane che stanno davanti al Signore della terra, questi testimoni saranno uccisi. Se il Signore della terra, possa riferirsi a Gesù, essendo il Re dei re della terra, allora, essi seguiranno il martiro di Gesù, venendo uccisi ma essendo angeli incarnati torneranno, comunque, in cielo. 7 E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. Quale sarebbe la loro testimonianza? Quella di mostrare la potenza di Dio attraverso i suoi testimoni.[24] La bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. 10 Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Come è possibile che satana, in qualità di bestia che sale dall’Abisso, vince e uccide i due testimoni di Dio e il mondo ne è felice? A prima lettura sembra esserci una contraddizione, per il fatto che, se il compito di satana è quello di distruggere quello che è disposto da Dio per un ordine pacifico nella terra, come può essere che Dio manda i suoi testimoni a compiere distrazioni? L’ipotesi più accreditata sarebbe questa: siccome la corruzione nel mondo sarà molto rilevante, tale che, vivere nella depravazione sembrerà essere il modo normale, i due testimoni mandati da Dio, avranno potere punitivo. Per questo, saranno odiati dagli abitanti della terra e satana intervenendo in difesa del mondo corrotto, fa apparire che è un difensore dell’umanità. Ecco perché, quando uccide i due testimoni, pur mandati da Dio, il mondo corrotto farà festa. Quando tutto il mondo sarà soddisfatto della uccisone dei due testimoni, ecco che dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrerà in essi e si alzerà in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. Mentre dal cielo si sentirà una voce che li richiama lassù, li avvolgerà in una nube. In quello stesso istante vi sarà un grande terremoto ove periranno settemila persone, mentre i superstiti convertitesi all’istante, daranno gloria a Dio. L’umanità corrotta riconoscerà il suo grande peccato di avere disubbidito a Dio. Solo dallo scrollare della natura, l’uomo prova paura e si ricorda di lodare Dio per la sua potenza.

 

La settima tromba

Con la settima tromba echeggiarono nel cielo voci potenti che davano gloria a Dio. 15 Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli. Questa sembra essere la risposta al mondo che aveva gioito per la morte dei due testimoni, marcando a gran voce che il regno del mondo aspetta solo a Cristo e che regnerà sempre nei secoli dei secoli. La voce di Dio si impone con determinazione, proclamando che il potere della terra spetta a Gesù e che l’umanità non sarà più sottomessa al male, poiché ogni cosa sarà fatta nuova, essendo che, la morte che l’umanità ha conosciuto attraverso la corruzione sarà eliminata per sempre. Di fronte a questa prospettiva, i ventiquattro vegliardi, si prostrarono a faccia a terra e alzatosi adorarono Dio: 17Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza, e hai instaurato il tuo regno. 18 Le genti ne fremettero, ma è giunta l'ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra. I vegliardi confermano che il Regno sarà restaurato da Dio e la gente se ne renderà conto che è giunta la sua ira, perché ha messo mano alla sua grande potenza. Nello stesso momento, si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve l’Arca dell’Alleanza. Questo santuario riferito prima, che appare nel cielo, rappresenta la dimora di Dio sulla terra che si è visto nel Vecchio Testamento e che prospetta la sua dimora e la continuità della sua Parola dal principio fino alla fine dei tempi. Questa apparizione singolare quanto spettacolare imprime al mondo l’eterna sovranità di Dio e la sua potenza da non essere dimenticata dall’uomo e resterà per sempre. A tutto questo spettacolo fanno corona le folgori, voci e scopi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.   

 

Cap.12

 

Visione della donna e del drago.

12 Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Ci troviamo davanti a una immagine di una donna, ma che sono evidenziati il sole, la luna e dodici stelle. Una ipotesi che viene in soggetto è che l’immagine nella sua totalità, rappresenta la nostra galassia al completo, ove la donna sembra essere la terra che partorisce Gesù e che il drago sia una costellazione che vorrebbe mangiare il figlio, riferibile a Gesù e tutta la sua chiesa, essendo che, Egli, regnerà la terra. Come se si vorrebbe divorare la terra per intero, distruggendo in un sol colpo tutto il ministero divino fatto da Gesù sulla terra. La corona di dodici stelle, rappresenterebbero le dodici tribù di Israele, quindi tutto il mondo, che sono come le stelle per il Signore, mentre, la luna sotto i suoi piedi, sembrerebbe riferirsi alle tenebre, poiché la luna non ha luce propria e che le tenebre verranno sottomesse per sempre dalla potenza di Dio. 6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per mille duecentosessanta giorni. La donna che fugge è la chiesa perseguitata, ove Dio le prepara un rifugio e che fosse nutrita per circa tre anni e mezzo. Mentre in terra, la chiesa sarà protetta in un rifugio e satana non può colpirla, egli attacca nei cieli, ove Michele e i suoi angeli combatteranno contro il drago. Se nella lotta nel cielo non vi fu posto per il drago, si può immaginare che potrebbe accadere un collasso di stelle, cioè l’uomo vedrebbe fenomeni stellari senza capire chi fossero le forze in atto. Solo i credenti che si associano ai fatti dell’Apocalisse potranno immaginare l’origine o la causa degli eventi. Al termine della guerra tra gli angeli, satana fu precipitato nell’abisso della terra con i suoi angeli ribelli. Con riferimento a Lucifero, chiamato astro figlio dell’aurora, si pensa che, come un asteroide satana cadrà sulla terra e sprofonderà negli abissi, come fu dal principio.  10 Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora si è compiutala salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.  Ancora una volta, satana è presentato come accusatore che sta davanti a Dio, molti lo associano a un tipo di pubblico ministero, che alla fine non vi sarà più un accusatore ma solo la giustizia di Dio. Questo lascia pensare che al preesistente sistema di corte con l’accusatore, vi sarà un rinnovamento, come detto prima, del Regno di Dio.[25] Così, una voce nel cielo, diceva: Apocalisse 12:10 Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Con la forza di Dio e la potenza di Cristo si è compiuto il rinnovamento o l’istaurazione del Regno di Dio. Ap. 11:17. Quale può essere e che significa l’istaurazione del Regno di Dio se esso poggia sulla perfezione della natura perfettissima ed eterna di Dio?  Se per un fine o uno scopo a noi sconosciuto, Dio ha permesso che Lucifero disubbidisse e da lì si arriva alla l’incorruttibilità dell’uomo con la sua collocazione di giudicare gli angeli, chiaro è che esiste una modifica del Regno di Dio importante che vale per la stabilità in eterno. Infatti, come esiste il principio programmatico del Vecchio Testamento e dopo per il rinnovamento di esso esiste il Nuovo Testamento, si ipotizza che anche la struttura del Regno di Dio abbia una tale istaurazione.[26] Imprigionato satana con i suoi, il Regno di Dio proseguirà per l’eternità sotto la sola giustizia di Dio, senza l’accusatore, ove Dio, passeggerà con il suo popolo come, dal principio su questa terra, lo fece con Adamo ed Eva. Infatti, quella presenza con loro fu un assaggio di come sarà nel futuro. Ritornando ai fedeli, essi hanno vinto satana per mezzo di Gesù e alla testimonianza del loro martirio. Essi difronte alla morte hanno disprezzato la vita, vale a dire non hanno minimamente pensato a salvarsi rinnegando Dio, ma hanno affrontato la morte come dei guerrieri di Cristo e futuri angeli di Dio. Da dove sarà provenuta la forza di questi martiri a persistere nella fede in Dio fino alla fine? Essa verrà dallo Spirito Santo che parlerà e a loro darà loro forza e coraggio.[27] Tuttavia, i suoi giorni ancora non sono finiti, per cui, i guai persisteranno fino a quando non sarà buttato nello stagno di zolfo e fuoco per i secoli e secoli. Ritornando al drago che si era avventato sulla donna, che aveva partorito il figlio maschio, a lei furono date due ali della grande aquila per andare nel rifugio nel deserto per essere custodita e nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Se una ipotesi possa essere azzardata, collegandoci al significato della donna che sarebbe la terra, essa sarebbe lasciata indisturbata da satana per quel tempo indecifrabile sopra riportato, dopo il quale, satana con una alluvione cercherà di annegare la terra, ma essa aprirà una voragine inghiottendo quella alluvione. Non potendo allagare la terra, satana cambierà tattica e andrà a far guerra alla chiesa di Cristo.    

 

 

Cap. 13

 

13 Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.

Questa bestia che è una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone, altro non è che un mostro di animale. Sembra essere uno spirto malvagio che si pone contro Dio, diffamando e bestemmiando il suo Nome, mentre si immette nella mente degli abitanti della terra per configgerli a bestemmiare Dio. Fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli. Gli fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. La decisione data potere alla bestia, ci conduce a ipotizzare che in ogni avvenimento positivo o negativo, del destino umano e della terra, vi sia la volontà e il potere di Dio. Resta, in questo modo, più difficile capire il carattere e il sistema organizzativo della giustizia di Dio, restando, l’uomo isolato al mondo razionale, limitato a non poter vedere oltre il limite della realtà. L’opera di questa bestia, che raffigura lo spirito blasfemo contro Dio, è quello di insinuarsi nella mente degli abitanti della terra e convincerli di contrastare e bestemmiare Dio. Se questi fatti si verificheranno nel futuro, vorrà dire che il sacrificio di Gesù, adorato come Figlio di Dio, non sarà nemmeno ricordato. L’umanità sarà non più ragionevole ne sensibile alle cose di Dio, anzi, sarà come gli animali e feroce come le fiere e come fanno gli animali per accaparrarsi la femmina, così faranno gli uomini. Tutto sarà un caos mentre la gente loderà lo spirito del male. La pantera diabolica e blasfema farà dimenticare di adorare Dio Creatore. Se il drago passerà la sua forza alla bestia, ciò, sarà dovuto alla potestà concessagli da Dio, poiché, tutto è sotto il controllo della sua Potenza. Gli uomini, così, continueranno a dire: Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa? Si illuderanno di considerare la bestia così potente, da superare quella di Dio. Grave sarà il comportamento dell’umanità a sminuire Dio difronte la falsa potenza della bestia ma le conseguenze per gli abitanti della terra, saranno ancora più gravi. 5 Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per tre anni e mezzo.  Se alla bestia fu permesso di parlare con bestemmia contro Dio, è chiaro che, l’umanità influenzata dallo spirito del male proferirà le parole della bestia e farà guerra ai santi di ogni lingua e nazione e li sconfiggeranno. Questa bestia o chi salirà al potere per rappresentarla sarà adorato da tutti quelli che non sono scritti nel libro della vita dell'Agnello immolato. Il mondo sembrerà essere diviso in due parti e quelli che seguiranno la parola della bestia saranno in maggioranza e semineranno abuso e minacce ai figli scritti nel libro della vita. Tutto sembrerà come una sconfitta dei fedeli che con forza adoreranno Dio in silenzio e nei luoghi appartati. Ma il Signore sarà con loro che li proteggerà e li incoraggerà con la forza della sua Parola e, soprattutto, con lo spirito di verità e di potenza. 10 Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. Colui che ha orecchie ascolti. Sembra che durante quel tempo, molti si sentiranno confusi non avendo chiara la visione né il proposito di cosa fare, essendo che, non sanno chiedersi il perché né capire il significato dei fatti che stanno accadranno. La voce divina rassicura tutti che per la eccezionalità del caso apocalittico, se qualcuno è mandato i prigione vada, senza porre questioni o disubbidienza alcuna anche se si presenta la rara situazione di essere uccisi di spada, poiché, in questo sta la costanza e la fede dei santi. Ciò si riferisce alla persecuzione della chiesa che, per quel motivo, riceverà la forza dello Spirito che parlerà per loro, anche se la loro fine sarà di martire, essi acquisteranno la vita eterna con privilegio sugli altri.   

 

I falsi profeti al servizio della bestia

sembra che un falso profeta, come Elia, sia apparso sotto forma un’altra bestia, che pur apparendo come una pecora, parlava come un drago. Questo è un altro spirito del male con potere di sedurre gli abitanti della terra a adorare la prima bestia che essendo stata ferita mortalmente ora è guarita. 13 Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. dicendo loro, di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Si riferisce al falso profeta che ingannerà molti costringendoli a adorare la bestia. Entra in atto lo spirito tecnologico della scienza che coinvolgerà l’umanità a credere in essa considerandola perfetta e la sola, di cui, avere fiducia. 16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte. E tal cifra è seicentosessantasei. 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Vi saranno altri falsi profeti, che faranno prodigi da far credere che loro sono i veraci mandati da Dio. Tutti questi avvenimenti distruttivi saranno sotto l’egida di satana ma nessuno lo vedrà, essendo che, si tratta di influenza di uno spirito del male che senza accorgersene l’umanità verrà manipolata e sedotta, perché la sua influenza entra nella mente e invade il cuore.

 

Cap.14

 

I compagni dell'Agnello

si nota che l’Agnello che vide Giovanni sul monte di Sion certamente, simboleggiava Gesù, ma per il fatto che stava ritto sul monte Sion doveva avere fattezze umane. Insieme a Lui stavano cento quarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. Degni di portare il nome di Dio e dell’Agnello, poiché, nella terra non si sono uniti a donne e si sono mantenuti vergini. 3 Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. Loro seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello 5 non fu trovata menzogna in loro e sono senza macchia. Si pensa che saranno 12.000 per ogni tribù fedelissimi a Gesù. Usciranno dalla tribù di Israele e lo seguiranno ovunque, Egli, va e rappresenterà il capo delle dodici tribù di Israele. Essi rappresenteranno la storia di Israele fino al ritorno di Gesù sulla terra ma soprattutto la storia del nostro destino, essendo che, il mondo è popolato dalle dodici tribù di Israele.   

 

Gli angeli annunziano l'ora del giudizio

6 Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo. E’ d’uopo precisare che la parola, eterno, si riferisce al tempo del vangelo sulla terra e non eterno riferibile ai cieli, altrimenti contrasterebbe con quello che Gesù ha detto agli apostoli Giovanni 14, che sarebbe andando a preparaci un posto, lasciando intendere che la dimora terrestre è temporanea. In questo vangelo, chiamato eterno, per la sua proprietà divina è scritto in esso, il giudizio che sta per cadere sugli abitanti della terra. L’angelo gridava a gran voce: 6 Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti delle acque. L’angelo con un ammonimento avverte il popolo della terra di lasciare il culto a satana e tornare a lodare Dio, Creatore, di tutte le cose visibili e invisibili e, da cui, dalle sue mani è uscito l’uomo a immagine di Dio. Da queste parole, preannunzia gli avvenimenti profetici agli uomini, dicendo che: la Babilonia, la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione è caduta. Ciò vuole riferirsi alla grande apostasia creata e diffusa dalla corrotta e abominevole Babilonia, simbolo della influenza malefica di satana su tutta la terra. Ora è tempo di ravvedersi e guardare la potenza di Dio la sola che salva e libera l’uomo dalla schiavitù della morte.  Dette queste parole di incitamento di tornare a lodare Dio, 9 Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, 10 berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. Questo terzo angelo pronunzia, la pena per chi segue le vie di satana, adorandolo. Saranno torturati con fuoco e zolfo in vergogna di fronte gli angeli e dell’Agnello. 11 Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli e non avranno riposo né giorno né notte quanti hanno adorano la bestia e la sua statua e chiunque ha ricevuto il marchio del suo nome. Si ipotizza senza alcuna certezza, che la frase per i secoli dei secoli, possa essere considerata un tempo determinato inferiore all’eternità, per il fatto che quest’ultima non è menzionata al caso. Vale quindi, quella convinzione, ma piuttosto una conferma biblica, che Dio è Amore. Così, da capire che il suo grande progetto, alla fine assorba la imperfezione del peccato e della sua pena, sorti nel percorso creativo e terminanti nulli alla fine di esso. Tutto tornerebbe perfetto e, dopo avere inglobato nel suo interno l’esperienza di una imperfezione sanabile, la perfezione resterà stabile nell’eternità di Dio.  13 Poi udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono.  L’angelo conclude dicendo: che i martiri nel Signore, riposeranno dalle loro fatiche mentre attenderanno l’ultimo giorno con serenità. Le anime loro saranno confortate e le loro opere saranno ricordate nel Regno di Dio.  

La messe e la vendemmia delle nazioni

15 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura. Questa mietitura deve essere intesa come un’azione di bene o viceversa intesa come una piaga? Il fatto che al verso 20 quando fu pigiato il vino de tino ne uscì sangue, lascia presagire che si tratta di una piaga. Quindi il sangue è il prodotto inaspettato del lavoro dell’uomo sulla terra, che al posto del mosto ne uscirà sangue. Al giusto momento, quando l’uomo si prodiga di ottenere il mosto dalla vigna, ecco che la piaga avrà luogo e un miracolo malefico avvera facendo stupire l’uomo e farlo ricredere a riconoscere la potenza di Dio che si scaglierà su di lui. Egli rimpiangerà di avere accettato il marchio della bestia, di essersi associato alla scienza e affidatosi al potere dell’uomo, dimenticando il Creatore che gli dà la vita. Diverso è per la messe della terra, ove essa sarà mietuta al tempo della mietitura e produrrà il grano per il pane. Quindi, il pane sarà dato a tutti per il sostentamento ma il vino, che raffigura il ristoro della fatica e la salute, sarà portatore di una piaga di sangue per l’obbrobrio dell’uomo di avere disconosciuto Dio.  14 Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.  L’angelo che sedeva sulla nube mostra che le proprietà fisiche si annullano di fronte alla natura dei divini, restando mistificati le regole della terra. Per il fatto che un altro angelo gli gridò di buttare la falce, la quale, avrebbe mietuto la terra sembrano operare in un mondo materiale senza alcuna inibizione. Questo implica la totale conoscenza delle leggi fisiche della terra e tutto ciò che governa gli uomini. A questo potere fa parte la conoscenza del pensiero e dell’anima dell’uomo. La corona d’oro e la falce sono simboli indecifrabili, che si discostano dalla logica umana se non raffigurarli, per come si vedono, cioè la corona come un addobbo autoritario di costume e la falce come segno di operosità di mietere il grano della terra e, quindi, se l’azione non produce un male può essere intesa come produzione del pane per sfamare l’umanità. Due angeli che comandano ad altri due angeli portanti la corona d’oro e ciascuno una falce, uno falcia la messe e l’altro falcia la vigna, ove da quest’ultima il mosto del 20 tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia. Il mosto piggiato fuori città venne caricato sui tini e poi sul dorso dei cavalli, ma che mentre camminavano, per duecento miglia, ne uscì sangue da essi fino a sporcare i morsi dei cavalli. Proprio nella sua operosità l’uomo vedrà miracoli che lo fanno spaventare riconoscendo in essi la potenza di Dio. Questo vino simboleggia il sangue dei martiri che hanno affrontato i nemici che perseguitavano la chiesa e maledicevano i credenti in Cristo. Tutti questi avvenimenti avverranno nel silenzio, poiché, l’uomo non sentirà alcuna voce di angelo o grida o motivazione delle piaghe ma vi sarà il muoversi della natura.

 

Cap.15    

 

15 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli.

Se Dio fece avvenire al faraone dieci piaghe, ci accorgiamo che all’umanità ne stabilisce sette, per mezzo dei quali, si adempirà l’ira di Dio. Prima vi saranno delle visioni, ove appariranno in esse coloro che avevano vinto la bestia, mentre l’immagine di satana, il suo numero e il suo nome stavano esposti su un mare di cristallo. I vincitori accompagnavano un canto con le arpe divine, 3 cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello: Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti! I vincitori che non avevano aderito alla bestia, posti su un mare di cristallo, formarono un coro. Questo coro, per uno specifico significato, è attribuito a Mosè e all’Agnello. Sembra che i due personaggi, uno divino che è Gesù e l’altro terreno che è Mosè, abbiano un punto in comune nel tempo dell’Apocalisse. Infatti, ai tempi dell’Esodo, Mosè disse che un altro come lui sarebbe apparso e consigliò di ascoltarlo. Nella Rivelazione i vincitori uniscono un coro a loro due per onorarli alla stessa tregua mentre danno gloria a Dio. Quindi il corpo di Mosè non si trova nel deserto perché dai fatti vediamo che è già in cielo e la sua persona ha un posto d’onore accanto a Gesù. Anche le sue parole, dedotti dal coro, sono cambiate dalle usuali parole che usava quando discuteva con Dio, sulla terra. Ma ancora lo abbiamo visto nel monte della trasfigurazione, in spirito, quando insieme ad Elia parlava con Gesù. Il coro loda Dio dicendo che tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a Lui, perché i suoi giusti giudizi si sono manifestati. Questo evento si riferisce a Sion, ove tutti gli abitanti della terra andranno a Gerusalemme a Lodare Dio.      

I sette flagelli delle sette coppe

5 Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; 6 dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d'oro. Dopo, Giovanni vide apparire, nel cielo la Tenda del Tabernacolo. L’apparizione del Tabernacolo, rivela che tutto il Vecchio Testamento è sotto gli occhi di Dio e i fatti e le immagini di tutta l’era della terra stanno in presenza di Dio ed aspettano di essere giudicati. Anche quello che noi non abbiam ancora attraversato è già li presente, ma che Dio come u Architetto può in ogni tempo modificare. Da questa visione futura del Tabernacolo del passato usciranno quattro angeli che avevano sette flagelli, vestiti di lino puro splendente ed erano cinti al petto di cinture d'oro. L’immagine di questi angeli è simile, nel vestire, all’Angelo di Gesù che si presentò a Giovanni. Sembra anche che quando Gesù diceva agli Scribi e Farisei guai a voi, ora iniziano quei guai che cadranno su tutta la terra e che sono pesantemente annunziati dai sette angeli che portano le somiglianze del vestire di Gesù e che usciranno dal santuario del Tabernacolo. Come i tre angeli che si presentarono a Abramo prima di distruggere Sodoma e Gomorra, questi angeli si presenteranno per eseguire le piaghe. I quattro esseri viventi, che stanno vicino al Trono, daranno a ciascuno dei sette angeli una coppa piena dell'ira di Dio. Fino a quando le piaghe non saranno completate, nessuno può entrare nel Tempio, essendo che, Dio non accetterà nessuna supplica perché non ci sarà nessun perdono. Infatti, il Tempio si riempirà di fumo segno che non vi avrà possibilità di accesso fino a che l’ira di Dio non si sia calmata. I flagelli saranno di ogni tipo e che l’uomo non riuscirà a capire. Tuttavia, dentro il suo cuore sentirà la colpa e la fornicazione che ha imbrattato la sua vita. Tutto sembrerà una esistenza senza scopo e senza vita, l’uomo perderà il senso della logica divina e diventerà vanaglorioso e cieco per le sue forze. Andrà in giro vagando nel mondo senza bussola in un mare di guai, avrà la personalità di Caino che cercherà la morte e non la troverà. Eppure, la sua intelligenza crescerà talmente da farlo diventare pazzo se Dio non dovesse intervenire in tempo prima della sua autodistruzione. Chi ha orecchio ascolti quello che lo Spirito di Dio dice, perché il tempo sta per venire e sarà inesorabile.

 

Cap.16  

 

16 Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio.

Come quella coppa che Gesù, nel Giardino di Getsemani, chiese a Dio se potesse essere evitata e nulla potette, così le sette coppe dell’ira di Dio scadute nell’umanità, non potranno essere oltrepassate, poiché, come l’uomo non ha voluto sopprimere la corruzione dal suo cuore, Dio, non eviterà la conseguenza delle piaghe che cadranno sulla terra. Tutti gli eventi futuri sono racchiusi in un mistero divino che non può essere compreso ma anche se fosse rivelato sarebbe di difficilissimo intendimento, perché l’uomo di terra è diverso dal divino. Lo fu, per un attimo, Gesù, che nel momento dell’accettazione del calice del sacrificio che lo accolse si chinò alla volontà del Padre, così l’umanità deve chinarsi a Dio. Non servono scuse o dimostrazioni di dolore ma solo il pentimento farà alleviare la pena se, Dio lo vorrà. Ma più forte del pentimento vi sarà la superbia che distruggerà i buoni propositi che l’umanità potrebbe avere nell’animo di fare. Resta solo di aspettare la pietà di Dio, che al momento decisivo e culminante alla distruzione dell’intera umanità, salverà la creatura da questa terra di fuoco e di arsura diventata come il deserto. Ritornando alle coppe: 2 partì il primo angelo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua. 2 Il primo angelo, con la prima coppa, fece scoppiare una pioggia dolorosa e maligna sugli abitanti della terra. Questa pioggia provocherà dolore fisico, quasi come se fosse acqua acida, che assorbita dal corpo porterà malattie a tutti quelli che hanno accettato il marchio della bestia. Ne saranno colpiti molti, anzi, gran parte degli abitanti della terra. I credenti, per misericordia di Dio, saranno resi immuni da questa pioggia malefica, ma pochi se ne accorgeranno, essendo che, Dio terrà i suoi in disparte. 3 Il secondo angelo, versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare. Il fatto che l’angelo versò la coppa sul mare, si intende che sarà coinvolto tutto il mare della terra o parte di esso ove cadrà la coppa? Si pensa che sarà solo quella parte circoscritta alla zona dove sarà scagliato il calice, per il fatto che, moriranno solo gli esseri viventi di quella zona, altrimenti, avrebbe detto di tutta la terra. Il mare sarà tramutato in sangue, da non permettere la pesca e gli abitanti di quella zona soffriranno e avranno bisogno di importare il cibo da altre parti, creando la piaga, indirettamente, fame e disagi alla popolazione. L’umanità ricorderà la piaga del faraone, quando Dio mutò l’acqua in sangue e si ricorderà che la presenza di Dio è sempre tra di noi. 4 Il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque che diventarono sangue. 5 Allora udii l'angelo delle acque che lodava Dio per il motivo che aveva fatto scadere nei fiumi e nelle sorgenti la piaga di tramutandoli in sangue. Questo atto fa capire che, Dio, contrastando il progresso selvaggio dell’uomo che ha inquinato per sino i fiumi e le sorgenti, per dura risposta, ha tramutato i fiumi in sangue come fece con i mari. In questo contesto vediamo che anche la natura e, nel caso, i fiumi e le loro sorgenti, soffriranno delle terribili piaghe per colpa dell’egoismo dell’uomo. La lode oltre a glorificare Dio era rivolta ai martiri di quel coro[28] che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo che hanno versato il loro sangue, per cui, col sangue, Dio, castigherà i colpevoli. A questo punto una voce usciva dell’altare e diceva: Sì, Signore, Dio onnipotente; veri e giusti sono i tuoi giudizi. 8 Il quarto angelo, versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. A questo angelo, gli verrà dato un potere più forte e terribile, infatti, verserà la sua coppa e il sole divetterà più infocato, tale che, molti viventi della terra, bruceranno per il calore e nel dolore dimenticheranno di lodare Dio o di convertirsi a Lui. L’umanità comincerà a bestemmiarlo del continuo e invece di cercare la sua faccia, si allontaneranno dalle sue Leggi e dagli insegnamenti di Gesù. Tutto sembrerà come se la Babilonia fosse tornata in vita e che regna ancora con tutta la sua corruzione. 10 Il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Il fatto che l’angelo versando la coppa il mare diventò sangue, si immagina che la coppa contenesse del sangue. E in questo caso, il suo regno, diventò tenebre.  Si scopre che satana possiede un regno, il regno delle tenebre. Difficile, capire la struttura del Regno di Dio, essendo che, sappiamo che il Regno di Dio è unico, come Dio è Uno. Dove si troverebbe, allora, il regno di satana? E’ separato o è compreso in quello di Dio? Questo è un problema. Se, Dio, dal principio separò la luce dalle tenebre, esse dovrebbe essere compreso tutto in uno. Così, se Lucifero non fu totalmente distrutto, si immagina che per qualche motivo o forma di organizzazione a noi sconosciuta, egli o satana che si chiamerà, starebbe dentro il Regno di Dio, come un piccolo stato sta dentro lo stato. C’è ancora un’altra cosa da chiarire, il regno di satana, dopo il versamento della coppa, come è possibile che fu avvolto dalle tenebre se già era nelle tenebre? Tuttavia, se le coppe sono indici di piaghe, è da supporre che quelle tenebre altro non sono che piaghe che cadranno su tutti i figli di satana che soffriranno dall’effetto della coppa. Infatti, dice la frase che: gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e 11bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe. I credenti in Dio vedranno il mondo che si morderà la lingua, poiché, imprecano Dio perché non si fa sentire e arriveranno a bestemmiarlo a causa delle piaghe a cui vanno incontro e il non sapere spiegarsi i motivi di quel momento di distruzione. Anche i credenti soffriranno ma Dio darà loro una forza eccezionale che resisteranno agli attacchi del nemico. Avranno la forza di predicare Dio anche se pochi li ascolteranno, poiché, la carità non verrà mai meno. Quei giorni saranno oscurati dalle tenebre agli uomini non vedranno la presenza di Dio. La terra sembra essere abbandonata nel nulla e che il ricordo di Dio sarà come una favola. Tuttavia, mentre nessuno sarà gioioso, poiché, non vi sarà nulla da gioire, ecco che Dio farà sentire la sua potenza ma ancor di più, mentre le piaghe aumenteranno il dolore e la sfiducia tra gli abitanti della terra, la fede dei cristiani si rafforzerà nell’aspettanza del ritorno di Gesù.  

12 Il sesto angelo versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. Una grande guerra si prospetta imminente, ove, il nemico scenderà da oriente avente un aspetto mostruoso e minaccioso contro il popolo di Dio. Il nemico si presenterà in forma trina e alla vista avrà sembianze di un drago, di bestia e di un falso profeta. Dalla sua bocca, Giovanni, vide uscire tre spiriti a forma di rane che avranno potere di fare molti prodigi e nello stesso tempo andranno a radunare tutti i re della terra per far la guerra al gran giorno di Dio onnipotente. Qui vi sarà confusione nei cuori di tutti, compreso tra i credenti, che aspetteranno in silenzio la venuta del Signore Gesù, come Egli ha detto, che la sua venuta sarà simile a quella di un ladro di notte che irrompe nelle case. Per prima cosa notiamo che i fatti si svolgono presso il luogo del Giardino di Eden, infatti, è richiamato il fiume Eufrate, come mezzo usato per l’esecuzione delle piaghe e che saranno interessate, come si suppone, le nazioni vicine e quelle attraverso cui il fiume passa. Il riferimento al drago o alla bestia e in special modo alle rane e, che quest’ultime faranno dei prodigi e raduneranno tutti i re della terra, è da pensare che queste rane e gli altri personaggi satanici, siano degli uomini che in qualche modo, dal loro vestire o dei fregi che indosseranno si identificheranno come delle rane. Infatti, come potrebbero radunare delle rane, i re della terra?  Sorprendente notare che, se queste coppe vengono versate intorno e nel luogo dove era piantato il Giardino, allora è da ipotizzare, con forzatura, che le piaghe incominceranno ad avere effetto nei fiumi Tigri ed Eufrate, per poi spargessi in tutta la terra. Si suppone anche, che queste piaghe colpiranno per primo il luogo dove l’uomo ha peccato e, quindi il Giardino e colpiranno l’uomo che lì, peccando ha trovato la morte. Il tutto, sarà come una sorta di purificazione necessaria per annientare l’influenza di satana. Tuttavia, vi sono altre ragioni, per giustificare l’evento punitivo delle piaghe: si pensi alle parole di Gesù quando sulla via Dolorosa disse: non piangete per me ma per i vostri figli. 15 Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne. Gesù afferma che verrà come un ladro di notte e oltre al suggerimento che dovremmo stare allerta, ci consiglia di conservare i propri vestiti per non andare nudi. Questo si riferisce, a nostro parere, a mantenere primo di ogni cosa la fede in Gesù e poi, riguardare in nostri valori umani e le virtù spirituali e sentimentali, conservare i valori di amore di tradizione cristiana come Gesù ha spiegato nei suoi insegnamenti. Nulla deve essere mutato ne disatteso, perché la Parola è eterna cielo e terra passeranno ma le sue parole non passeranno. Che non si considerano passate le cose e i modi insegnati dal Messia, dando maggior valore a un senso di modernismo o di cambiamento, che sono indici di ribellione. Poiché, pochi osserveranno i suoi insegnamenti, inevitabile sarà la piaga che colpirà tutta la terra. Ogni singola profezia e ogni atto in essa descritto scadrà in ognuno di noi, senza favorire nessuno, solo i credenti avranno una forza di sopportazione fuori dalla comprensione umana che riescono con l’aiuto di Dio a superare, anche accettando la morte, perché poi vivranno in eterno.  I tre spiriti collegati alle rane, 16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armageddon. Si riferisce, a quanto si possa immaginare, che tre eserciti capitanati da tre re scenderanno dal nord fino a Gerusalemme e si scontreranno con le forze di Israele ad Armageddon. Questi re saranno contro Dio e la sua Parola, e scenderanno per distruggere il popolo di Dio. La battaglia sarà il punto di riferimento della fase discendente di satana, ove il Signore stesso interverrà per sconfiggere il nemico. Nessun uomo resterebbe se non intervenisse Dio a salvare il suo popolo, così si attende questa fase con trepidazione e paura poiché non sappiamo cosa succederà e quanto sarà lunga la guerra e quanti saranno i morti.  

17 Il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: Questo angelo prima versò la coppa della piaga nell’aria dentro la corte del tempio davanti a tutti i presenti compreso i martiri che avevano conservato la fede in Dio, gli angeli in raccolta, i cento quarantaquattromila e i quattro vegliardi, dopo uscì dal tempio passando davanti al Trono come verifica della sua osservanza a Dio e fuori cominciò a gridare: E’ Fatto! A questa esclamazione fatta con voce potente, seguirono numerose folgori e strani echi di voci di moltitudini, accompagnati da tuoni e da un grande terremoto, così grave e pauroso, che non ve ne era stato mai uguale. Il fatto che la grande città, Babilonia, si squarcerà in tre parti si può riferire o all’antica Babilonia posta nell’area della Mesopotamia, e quindi, il terremoto dovrebbe essere lontano dall’Occidente o verosimilmente sarebbe Roma che dalla logica e dai riferimenti dei sette colli, ci confermerebbe tale ipotesi. Se ciò fosse vero, la terribile piaga scadrebbe in Italia. E ciò confermerebbe tale ipotesi per almeno due ragioni: primo perché i romani hanno crocifisso Gesù Figlio di Dio, secondo perché la Chiesa, come caput mundi religioso, rappresenterebbe l’immagine di Babilonia corrotta, meritevole ditale piaga, portandosi dietro tutto l’occidente che ha rinnegato Dio e Gesù. 19 La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. La grande città, riferibile a Roma e rappresentata dal Vaticano, si squarcerebbe in tre parti, per quanto sono le religioni monoteiste, per cui, il cristianesimo si sia prostituito con le altre religioni.[29] Questa comunanza del cristianesimo con altre religioni farà accendere l’ira di Dio, che farà bere a Babilonia il vino della sua ira. Questa ira non si riferisce ad un rimprovero o a una pena futura, ma la piaga scade come azione devastante e immediata verso le città delle nazioni che hanno favorito quella prostituzione. Il terremoto sarà così traumatico e devastante che affonderanno le isole dell’occidente nel mare minaccioso, tramutatosi in maremoto e affonderanno persino le montagne. A questo apocalittico scenario si aggiungerà la caduta di una terribile quanto mai insolita grandinata dal peso di mezzo quintale, che devasterà tutti gli edifici e gli abitanti della terra, tale che, gli uomini, dal non comprendere tale avvenimento, con torto, bestemmieranno Dio, mostrando ancora una volta, la loro insana comprensione delle Sacre Scritture. Il fatto che gli uomini bestemmieranno Dio, sarà scartata la possibilità di un possibile pentimento, poiché, se ciò potrebbe accadere, Dio verrebbe in contro al perdono, ma difficile che gli uomini cambieranno tale attitudine, essedo che, il dolore e le piaghe saranno gravi e devastanti. Tuttavia, è possibile che gli uomini leggendo i fatti futuri dell’Apocalisse potrebbero riconciliarsi a Dio, allora Dio, potrebbe cambiare il futuro. Ma di quanto si possa capire, Sodoma e Gomorra saranno più lievemente trattati che la generazione futura, poiché con l’andar del tempo l’influenza del maligno sarà rilevante e l’umanità diventata sempre più cieca per vedere la giustizia del divino che la sola che possa liberare l’uomo dalla morte. Resterebbe una scusante per l’uomo, ed essa risiede nella parte della incomprensione dell’Apocalisse, per cui, l’uomo potrebbe avere modo di dibattere per la sua difesa, che inesorabilmente essa decadrebbe, di fronte a tutto il Vecchio e il Nuovo Testamento, che tutti noi, lo abbiamo letto e riletto e spesso non osservato. 

 

Cap. 17

 

2. Il castigo di Babilonia

La prostituta famosa

17 Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: uno dei sette angeli, in questo caso, sarebbe il settimo, che teneva la propria coppa, si avvicinò a Giovanni come per farli verificare quella piaga che lui aveva versato sopra la città di Babilonia, cosa avrebbe causato. Gli disse di guardare la grande Babilonia, prostituta che sarebbe, Roma e, che siede presso le grandi acque.[30] Per il suo scopo di influenzare i re della terra e gli abitanti ha fatto sì di inebriarli del vino della sua prostituzione. Come si potrebbe intendere: per amore della fratellanza tra le religioni, la Chiesa madre, per procacciare l’unità religiosa e dopo la pace politica, tende la mano alle altre confessioni del mondo a unirsi nel nome di Dio, per professare l’unione per la costituzione di un buon ordine mondiale. Certo non spetta alla chiesa madre, la quale, che deve seguire le direttive del Capo della Chiesa, Gesù, ma per un buon principio razionale si viene a dedurre la logica di modificare, indirettamente, lo scopo dei sani insegnamenti originari divini per immedesimarsi alla concezione dei tempi e, soprattutto, alla volontà progressiva della società.  3 L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. L’angelo, il settimo, trasportò Giovanni, in spirito, nel deserto. Il deserto riflette il luogo, in cui, si è posta la Chiesa madre, poiché ha perso la sua gloria e la sua fede e quindi si trova dentro il suo cuore, deserta, senza alcuna influenza di benedizione divina. Essa si trova seduta sopra il trono di satana, cioè sopra la bestia. Giovanni vide, questa Babilonia, rappresentante la Chiesa, seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. Coperta di nomi blasfemi, essendo che, ha accettato di far culto agli idoli di altre religioni pagane, ecco che la Chiesa madre viene coperta di nomi blasfemi. Per la compiacenza di portare i nomi blasfemi, essa sarà ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Essa si coprirà di porpora e di scarlatto, cioè di color sangue come quello dei martiri e sopra di esso, sarà adorna di oro e di pietre preziose ma che non può nascondere le immondezze della sua prostituzione. Quella bestia salirà dall’abisso, ma dopo andrà, come sappiamo, in perdizione, ma che riapparirà nell’ultima battaglia dopo i mille anni del Regno del Messia sulla terra. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna e sono anche sette i re dell’Impero Romano.[31] Il fatto che la bestia salirà dall’abisso, si ipotizza che un uomo verrà da oltre mare d’Europa e che sosterrà Babilonia, cioè la Chiesa madre, a professare la corruzione.  Gli abitanti della terra non scritti nel libero della vita, stupiranno della presenza della bestia, forse avranno piacere nel vedere la sua presenza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna, cioè Babilonia, e sono anche sette re. 10 I primi cinque[32] sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. Quello che resta in vita si ipotizza che sia il reggente o i reggenti d’Europa, che se si susseguono fino all’evento apocalittico, con riferimento all’antico romano impero. Alcuni pensano che sia il Papa, ma ciò contrasta con il suo ruolo religioso. Quello che deve venire e che durerà poco, potrebbe essere l’anticristo, che regnerebbe in concomitanza con il falso profeta che si stabilirà in Gerusalemme. 11 Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l'ottavo re ed uno dei sette, ma va in perdizione. Ci sarebbe, allora, un ottavo re, che farà parte dei sette re. Egli farebbe seguito ai sette re di Roma pur assumendo cronologicamente l’ottavo posto. Si ipotizza che egli possa essere un imperatore monarchico, con sede a Roma, ma che susseguentemente, per il suo carisma, si allontanerebbe da Dio e cadrebbe in perdizione. 12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la bestia. La situazione che i re sono dieci e che regneranno per un’ora, si riferirebbe ai re di diverse nazioni componenti il nuovo sacro romano impero, che sarebbero partecipi alle direttive emanate dalla bestia, che risiederebbe in Roma. Il loro obbiettivo sarebbe quello di tradire le loro nazioni offrendosi alla mercè della bestia combattendo l’Agnello, cioè Gesù, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli. In questa fase gli eletti, con l’aiuto dell’Agnello, combatteranno e saranno vittoriosi contro gli infedeli. 15 Poi l'angelo mi disse: «Le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. Le acque[33] che Giovanni ha visto sarebbero il mare Adriatico e il mar Tirreno, ove siede nel mezzo Roma, la meretrice. Infatti, attorno regnano diverse nazioni dalla Spagna e Francia alla Grecia e all’Africa. 16 Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. Tuttavia, questi dieci re delle dieci nazioni e la bestia, dopo la sconfitta che hanno ricevuto dai fedeli dell’Agnello, si rivolteranno contro la prostituta, cioè Roma. La frase, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco, potrebbe riferirsi, al fatto che la città sarà spogliata da ogni avere e da ogni sostanza di sostentamento, poi la bruceranno come, a sua volta, Roma bruciò Cartagine.  17 Dio, infatti, ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. Uno dei pochi casi, in cui, Dio fa accordi con la bestia, di affidare il regno di Babilonia, cioè di Roma alla bestia affiche, si realizzasse la sua volontà. La menzione della donna, è riferita a Babilonia, cioè, Roma che regna su tutti i re della terra.

 

Cap.18

 

Un angelo annunzia la caduta di Babilonia

18 Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. Un angelo di particolare importanza che sembra essere il portavoce di Dio, annunzia a gran voce, come per marcare il volere e la compiacenza di Dio: E’ caduta Babilonia, la grande che è diventata covo di demoni e di spiriti immondi, poiché, per mezzo di lei, tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione e i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato. Sembra che Babilonia riceverà quello che ha seminato e Dio non sarà affatto indulgente difronte al suo peccato, per cui, il popolo eletto deve sfuggire da lei. Infatti, un’altra voce uscita dal cielo disse: Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. Restituitele tutte le malefatte che vi ha provocato. Sembra sia ritornata il detto biblico dell’antica legge di Mosè: occhio per occhio e dente per dente. 9 I re della terra che si sono prostituiti si lamenteranno contro di lei e diranno: Guai, guai, immensa città, in un'ora sola è giunta la tua condanna. Se da un lato i re della terra hanno sostenuto la prostituzione di Babilonia, ora, con la sua caduta e la vittoria dell’Agnello con i suoi fedeli, riconoscono l’errore di averla assecondata. 15 I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno: Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, 17 In un'ora sola è andata dispersa sì grande ricchezza. La Babilonia,[34] caduta in una sola ora per opera dei fedeli dell’Agnello,[35] come una pietra fu gettata nel mare e più non apparirà, ricordando che: 24 In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra.

 

Cap. 19

 

Canti di trionfo in cielo

19 Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva: Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi. Il riferimento che Babilonia corrompeva la terra deve avere il presupposto che il suo potere dove influenzare il mondo. Quindi il riferimento non può che cadere su Roma e sul Vaticano. Il suo peccato sarà così grave che il suo fumo di fallimento e di morte salirà nei secoli dei secoli, come se ricevesse l’effetto della geenna. Questa conseguenza penale sarà omaggiata dai ventiquattro vegliardi e dai quattro esseri viventi che si prostreranno e adoreranno Dio, seduto sul trono, dicendo: Amen, alleluia. Gli onori e le lodi dati a Dio, da tutta la corte, saranno fervidi e corali: Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi. Anche un grande coro di una immensa folla gridava: Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell'Agnello; la sua sposa è pronta, 8 le hanno dato una veste di lino puro splendente. E’ chiaro che la sposa, cioè, la chiesa è stata rapita in cielo e che le veste di lino ai fedeli martiri, sono le opere giuste dei santi. 9 Allora l'Angelo di Gesù, per marcare quanto Giovanni aveva visto e sentito gli disse: Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello! Queste parole di consenso e di gioia sono state pronunziate direttamente da Dio e sono veraci. A tale risposta, Giovanni, si prostrò ai piedi dell’Angelo per adorarlo, ma egli rispose: Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. E' Dio che devi adorare. La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia.[36] Si nota la cooperazione e la sinergia della Trinità di Dio che in modo ermetico guida il futuro della terra e dei suoi abitanti per uno specifico fine ignoto all’uomo, ma non al fedele, il quale, è degno di ricevere la certezza di Dio e del suo immenso amore. Loro sono e saranno i pilastri della Nuova Gerusalemme e saranno guida per coloro che non hanno conosciuto Dio. 

 

Lo sterminio delle nazioni pagane

11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Verace: Egli giudica e combatte con giustizia. Ecco l’apparenza di Gesù come voleva vederlo il mondo quando scese sulla terra. Dal cavalcare un puledro d’asina, Gesù, ora, cavalca un cavallo bianco come erano bianche le veste di lino che indossava sul monte della trasfigurazione. Egli cavalcherà il cavallo bianco che rappresenta la purezza e la potenza del Re dei re della terra, in risposta al guerriero che gli ebrei aspettavano per cacciare i romani dalla Palestina. Il suo scopo sulla terra non era quello di vincere una guerra per liberare gli Israeliti ma quello di salvare l’umanità, ministero, che fino ad oggi non è stato compreso. Anche il suo aspetto è cambiato che ha assunto quello del divino Gesù col gli occhi come una fiamma di fuoco e ha sul suo capo molti diademi. Porta scritto, forse sulla fronte, un nome che nessuno conosce all'infuori di Lui. Tuttavia, appare una riviviscenza del dolore terreno, Egli è avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. Questo conferma quando sulla terra Gesù si proclamò Figlio di Dio e il sacerdote Caifa, nella sua cecità, si stracciò le veste considerandolo blasfemo.  Gesù, non è più solo ma è seguito da una schiera di eserciti, composti da cavalieri che cavalcano cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro.  15 Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. 16 Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori. Con la sua parola Gesù colpirà la gente che si è opposta alla sua verità e al credere che sia il Figlio di Dio. Egli governerà con scettro di ferro contro quei re che lo contrasteranno facendo ribollire nel tino della vergogna umana l’ira di Dio. Egli, sarà il Giusto e il Santo per far regnare sulla terra la pace tra i popoli. 16 Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori. Difficile capire perché il nome, che Gesù rappresenta, sia scritto sul femore e non sulla coscia. Cosa mai potrebbe significare il suo emblema, scritto sull’osso del femore? Se Gesù è in carne, come potrebbe essere visibile a Giovanni, la scritta sul femore? La traduzione non è chiara, essendo che, alcune Scritture portano femore[37] altre, coscia. 17 Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli...  18 Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Incomprensibili le parole, dell’angelo che grida nel luogo soleggiato, quello di chiamare a raccolta gli uccelli per mangiare la carne dei re e degli uomini liberi e schiavi piccoli e grandi, cavalieri e cavalli. Deve forse essere interpretato come l’ira di Dio che si scatena contro i seguaci della bestia, anche se sono considerati uomini liberi.  Certamente sarà uno scenario lugubre e sanguinoso, ma che serba, speriamo, un significato allegorico che pur inciderà pesantemente sull’umanità. Saranno momenti difficili, in cui, si indebolirà il concetto che Dio è amore e prenda il sopravvento l’odio causando l’uomo l’auto distruzione della sua esistenza, negando Dio Creatore. L’umanità a torto o a ragione è messa nella più pesante prova di fede, tuttavia, Dio darà la forza di resistere se crediamo fermamente in Lui. Il tempo dell’Apocalisse sarà conosciuto ai credenti, loro sentiranno nel loro cuore un sentimento soprannaturale e una forza esterna che li rassicurerà che è opera divina ma che il mondo non può comprendere. Il fatto che la lettera dice, radunatevi al grande banchetto vuol dire che i credenti saranno spettatori e testimoni, della vendetta di Dio contro chi lo ha combattuto e ha rinnegato il suo Nome Santo. Sarà anche il periodo di conversione di moltitudine di uomini al Signore, poiché, dove il male abbonda il bene di Dio sovrabbonda. 19 Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito.  Molto difficile interpretare questo avvenimento, se Gesù, è divinamente apparso con un cavallo bianco e con tutto il suo esercito, come mai sia possibile che i re della terra si rivolgeranno contro? E’ da pensare che i re saranno da satana indottrinati e sedotti da muovere guerra contro Gesù e il suo esercito. Come sappiamo, Gesù, sarà presente sulla terra, ma chi sarà il suo esercito? Se sono gli angeli, la guerra sarà tra gli angeli, se sono uomini, saranno i credenti. Quindi vi sarà una guerra terrena se i credenti della terra, in Gesù, combatteranno per Gesù. In questa guerra bestia fu catturata e con essa il falso profeta e quei portenti con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. Questa guerra tra Gesù, con il suo esercito e la bestia con il suo seguito, resta incomprensibile a noi umani ma che certamente l’umanità vedrà i fatti che si svolgeranno e capirà la giustizia di Dio operare con forza e suprema autorità contro satana e i suoi. Il tutto sembra essere una guerra simbolica, essendo che, i perdenti satana e i suoi, sono buttati vivi nel fuoco e nello zolfo della geenna e pur resteranno vivi per i secoli e secoli. Non si capisce il perché Dio lascerà satana e i suoi nella geenna e non li distruggerà del tutto, in conformità al detto che se l’uomo ha una mano che ha peccato è meglio tagliarla che entrare nel Regno di Dio con la mano peccaminosa. Per logica si pensa che se satana ha fa guerra a Dio la sua pena sarebbe la morte, come d’altronde, Dio, aveva pensato nel diluvio di sterminare l’umanità per la sua corruzione.

Infatti, tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere, che sarebbe Gesù, mentre suona severo il fatto che, tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni, ma Dio sa ogni cosa.

 

Cap.20

 

Il regno dei mille anni

20 Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. L’apparenza della catena e delle chiavi ci conduce a pensare o che il divino regno, che potremmo chiamarlo anche divino mondo, sarebbe simile alla nostra terra o, viceversa se non lo fosse, dobbiamo pensare che le immagini e i riferimenti materiali che sono descritti sarebbero, solo in conformità a questo mondo per la comprensione dell’umanità. Tuttavia, quando Gesù disse che berrà la coppa di vino insieme a noi ed Abramo, Isacco e Giacobbe ci da un riferimento che nel Regno di Dio crescerà la vite e da cui si estrarrà il vino e se fosse così, il nuovo mondo sarebbe simile alla nostra terra.  Questo angelo che scenderà dal cielo afferrerà satana e lo incatenerà per mille anni. Il fatto che satana non oppone alcuna resistenza all’angelo lascia supporre che la sua posizione, anche se autoritaria, sia sottoposta al potere di Dio e questo già lo sappiamo dalla lettura del libro di Giobbe. Il caso strano è quello che egli sarà imprigionato per un tempo determinato per lasciare spazio al regnare di Gesù sulla terra. Si scopre, così, che satana è un esecutore di ordini dall’alto ma che, tuttavia, ciò contrasta con la guerra che fa al Cavaliere che, come si è visto, è Gesù. Perché sono necessari mille anni di regno di Gesù sulla terra? Non lo sappiamo. Si possono fare delle ipotesi per chiarire in parte i motivi. Quando Gesù rispose a Pilato che il suo regno non era di questo mondo, intese informarlo che il suo regno è superiore a quello di questo mondo e che Gesù non avrebbe avuto nessun interesse di spodestare alcun re di questa terra. Il regno di mille anni di Gesù sarà solo la dimostrazione del suo regnare divino sulla terra, che sarebbe da intendere come un’anteprima, di quello divino che lo sarà eterno quando, Egli, regnerà nei cieli, cioè, nel nuovo mondo. Il fatto che il regno di Gesù non avrà mai fine, si collega anche al fatto che Egli, regnerà già sulla terra similmente al regnare divino, affinché, l’umanità potesse assaporare la diversità di regno e di perfezione del sistema divino, che è incorruttibile ed eterno. 4 Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Essi non sono gli esseri viventi, a cui, è dato solo di pregare e lodare Dio. Probabilmente, la parola, alcuni, si riferisca a due troni occupati da due vegliardi con potere di giudicare, sempre, sotto comando di Dio. Nello stesso momento, Giovanni vide i martiri decapitati che erano stati fedeli a Dio e non avevano accettato il marchio della bestia a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni. La parola regnarono ci conduce a ipotizzare che i martiri avranno un incarico importante di servire e organizzare l’esecuzione del sistema del regno di Gesù, durante i mille anni. Questa è la prima resurrezione. 5 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Si riferisce a tutti quelli che avranno accettato il marchio della bestia che torneranno in vita dopo i mille anni, quando satana sarà sciolto. In riguardo a chi farà parte alla prima resurrezione, saranno beati e santi e su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni. 7 Quando i mille anni saranno compiuti, satana sarà liberato dalle catene e comincerà a sedurre i re della terra a fare guerra a Cristo e a Dio e radunerà Gog e Magog e il loro numero sarà come la sabbia del mare. A questo punto è da riflettere sul perché satana verrà sciolto e liberato. Quali sarebbero i motivi, per cui, il nemico una volta vinto e incatenato dovrebbe essere di nuovo liberato per fare una terribile guerra contro Dio? A questo punto, facciamo una domanda: non è stata, forse, sufficiente la sconfitta, che nel principio, ha avuto Lucifero buttato nell’abisso, che deve esserci una nuova e terribile guerra? Per dimostrare cosa? Diciamo che questo non lo sappiamo. Si potrebbe, tuttavia, fare una ipotesi, essendo che satana è stato fatto principe di questo mondo, vuol dire che è stato riabilitato a ricevere un altro potere, il quale potere, gli ha permesso di avere una altra opportunità di sfida contro Dio, ma che alla fine ha perso definitivamente. Questo dimostra la straordinaria forza di giustizia di Dio, che permette sempre la possibilità di redimersi a tutti, compreso satana e conferma il suo amore infinito che invece di distruggere satana lo imprigiona insieme ai suoi, nella geenna per i secoli e secoli. Dopo la vittoria finale del Cavaliere, Gesù e di Dio, si apre uno scenario nuovo e totalmente diverso della visione primiera della terra, poiché dalla visione di Dio che siede nel suo Trono, erano scomparsi il cielo e la terra, senza lasciar traccia di se. Da questo momento in poi l’umanità si troverà traslocata nel Regno di Dio ed assisterà a nove scenari incompressibili perché appartenenti alla dimensione del divino.  Qui vi sarà il giudizio delle nazioni. 12 Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Giovanni, nel dire che vide i morti, è chiaro che Dio, essendo il Dio dei vivi, quei morti erano le anime di tutti quelli che in terra furono morti e non essendo specificato chi fossero, si suppone che fosse tutta l’umanità della terra. Infatti, il giudizio si riferisce alle nazioni. Questo è il momento del giudizio divino, in cui, saremo chiamati a ricevere secondo quanto abbiamo operato sulla vita terrena.  Il giudizio sarà allo scoperto e le nostre opere saranno manifeste a tutti ad onore o a disonore, mentre si riceverà l’assegnazione del posto che assumeremo nel regno del cielo. Si fa collegamento al verso 4, Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. [38] Il quel momento fu aperto anche un altro libro del giudizio, quello della vita, ove, gli abitanti della terra, vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri. Sembra che i libri, oltre a quello della vita, siano diversi che registrano l’operato dell’umanità come meritevole della vita, mentre quelli che non sono scritti in essi, si pensa che per loro vi sarà la morte, intesa, come il collocamento nella geenna. In questo giudizio finale vennero chiamati tutti anche quelli che restituì il mare e gli inferi da loro custoditi. 14 Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. 15 E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.    

 

Cap.21

 

La Gerusalemme celeste

Dal momento che Giovanni non vide più la terra né il cielo, vide: 21 Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Sembra apparire agli occhi di Giovanni, una esistenza materiale diversa dalla terra, nella quale dimensione apparve una realtà di città che egli concepì essere la nuova Gerusalemme che scendeva. Se la terra e il cielo e il mare non erano più, da dove scendeva la nuova Gerusalemme se non dallo spazio, che sembrava essere un altro cielo. Già egli vedeva la dimensione divina come una nuova realtà che era la dimora di Dio: Ecco la dimora di Dio con gli uomini!   Se abbiamo visto che i corpi celesti, in generale, sono sferici, la dimora di Dio è cubica di dodicimila stadi che equivale a 241.400 Km cubico. Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". 4 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. Tutto ciò è fuori dalla portata della comprensione dell’uomo, essendo che, non si riesce a capire tutto questo complesso materiale a forma di cubo possa esistere e che vi sia dentro Dio. La cognizione più vicina che viene in mente sarebbe che questo cubo sia una astronave, come a suo tempo, Ezechiele vide discendere dal cielo, un qualcosa come una astronave, ove in essa stava il trono di Dio. In questa dimora, non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. 5 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci. Il fatto che Giovanni sentì questa voce dal trono, non si capisce se il trono fosse dentro o fluori dalla santa Gerusalemme. Tuttavia, se Dio tergerà ogni lacrima dai nostri occhi, si suppone che Dio dovrebbe stare dentro la Santa Città. Chi sta parlando a Giovanni è l’Angelo di Gesù, lo confermano le parole che dicono: Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita. Qui parala l’Angelo di Dio: 7 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio. Quindi, è un susseguirsi di Angeli che rappresentano ora Gesù ora Dio. Come in questo scaso l’Angelo di Dio dice: 8 Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E questa la seconda morte.

  

La Santa Gerusalemme introdotta dall’angelo

9 Poi venne uno dei sette angeli (cap.16:1) che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello. 10 L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 11 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12 La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. 4 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. 22 Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello. 25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poiché non vi sarà più notte. 26 E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni. 27 Non entrerà in essa nulla d'impuro, né chi commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.

 

Cap.22

 

22 Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello.

Abbiamo detto che il Trono di Dio starebbe dentro la Città santa di Gerusalemme cfr.pag.81, tuttavia, è incomprensibile immaginare che dentro questo immenso cubo vi sarebbe un fiume d’acqua viva. Sembrerebbe che il cubo fosse la Città santa e che se essa contiene il Trono di Dio e vi è un fiume, si tratterebbe di un mondo, immaginandolo anche simile alla terra, dove invece di essere sferico sarebbe cubico. Ciò è completamente lontano dalla logica e dalle leggi fisiche conosciute. Ne tanto più si possa pensare che la rappresentazione della Città sarebbe una allegoria, poiché, ne sono stati dati le misure della sua estensione. Quindi, da un universo di corpi sferici, sarebbe da ipotizzare, che entreremmo in un universo di corpi cubici. Non abbiamo nessuna idea di come potremmo muoverci in pareti perpendicolari e orizzontali. A questo punto, sarebbe importante conoscere la fattezza del nuovo corpo incorruttibile che assumeremo nella resurrezione, poiché, da quello potremmo collegare molte cose dell’Apocalisse. Se in mezzo alla piazza vi è l’albero della vita e dalla cui base uscirà il fiume della vita, abbiamo in comune due fonti di vita, che ci porterebbero a collegarci con il Giardino dell’Eden. Era, allora, il Giardino l’anteprima della Gerusalemme celeste? Se Adamo fu creato ad anima vivente una certa correlazione ci potrebbe esserci. In questo caso, Dio, avrebbe creato il Giardino in conformità della futura Gerusalemme celeste già, sulla terra. Tutto questo coinciderebbe con l’albero della vita e i quattro fiumi che uscivano dal Giardino.  E l’albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese e le foglie dell'albero che servono a guarire le nazioni, sarebbe una risposta a quel fico che Gesù, avendo fame, si avvicinò per prendere il suo frutto e lo seccò perché non ubbidì alla legge divina. Il nuovo mondo che, secondo il nostro parere, Gesù sta preparando: Giovanni 14, sarebbe un mondo attiguo alla Gerusalemme celeste, chiamato Paradiso. Se vi fossero due entità universali, noi dal Paradiso potremmo viaggiare in Gerusalemme. Resterebbe da spiegare come starebbero il Trono di Dio e dell’Agnello insieme nella Gerusalemme celeste se regneremo con Gesù in Paradiso? Forse il Paradiso sarebbe il Regno di Gesù che non avrà mai fine. Tutto, così, sarebbe intercambiabile tra l’uno e l’altro luogo, ma Dio, lo sa. Una similitudine potrebbe nascere dalla mente dell’uomo razionale e sarebbe: che, come Lucifero regnò sulla terra, Gesù, regnerà nel nuovo mondo chiamato, Paradiso, in eterno, ove il suo Regno non avrà mai fine.  

 

Prologo:

tutta questa carrellata di ipotesi e di tentate interpretazioni non intendono essere un punto di riferimento, essendo che, la Parla di Dio è e sarà la sola e l’unica fonte a riportarci il Verbo di Dio. E’ stata un’esamina solo per la ricerca di un certo conforto e desiderio di sapere nella ingenuità più profonda, senza malizia né ipocrisia. Che Dio ci perdoni se abbiamo sforato quanto da Lui specificato, se ciò è avvenuto chiediamo perdono e che la grazia di Dio sia sempre con noi.

 

 

 

 

 

 



[1] Cfr: https://www.vaticano.com/san-giovanni-apostolo-evangelista/

[2]  Matteo 18:20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.

[3] Apocalisse 2:20……. come fu dato ad a Iezabèle, la donna che si spacciava per profetessa e insegna e seduceva i servi di Gesù inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli.

[4] La setta dei nicolaiti, di tendenza gnostica, nacque agli albori del cristianesimo. I dottori le attribuirono tendenze immorali, di carattere idolatro e tendenze di libertinismo.

[5] 14: Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. 15 E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.

[6]Apocalisse 2: 23 Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere.

[7] Giovanni 17:6 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola.

[8] Matteo 22:45 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?

[9] Apocalisse 3:10 Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra.

[10] Apocalisse 3:11 Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona.

[11] Apocalisse 3:17 Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.

[12] Profeti maggiori: Enoch, Abramo, Mosè, Elia, Eliseo, Samuele, Dan, Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, Giovanni Battista. Profeti minori: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.   

[13]  Apocalisse 4:6 Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo.

[14] Apocalisse 5:8 E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi.

[15] Apocalisse 5:13 Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:

[16] La parola “apparve” ricorre frequente e sembra che misteriosamente si materializzasse la realtà di un essere sia di conoscenza terrestre che ignoto. Ciò lascia immaginare che anche L’Agnello e l’essere umano che prese il libro fosse nella realtà la figura di Gesù. Egli apre ora i sigilli. 

[17] Apocalisse 6:16 e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, 17 perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?

 

[18] Apocalisse 7:3 Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi.

[19] Apocalisse 7:12 Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen.

[20] Apocalisse 9:16 Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni. 17 Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco. 19 La potenza dei cavalli, infatti, sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuocciono.     

[21] Apocalisse 10:6 giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: Non vi sarà più indugio.

[22] Ezechiele 3:1 Mi disse: Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo, poi va e parla alla casa d'Israele.

[23] Apocalisse 10:11 Allora mi fu detto: Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re.

[24] Apocalisse 10:6 Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno.

[25] Apocalisse 11:17 Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente,

che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza,

e hai instaurato il tuo regno.

[26] Apocalisse 20:10 E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.

[27] Marco 13:11 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.

[28] Apocalisse 15:2 Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo.

[29] il Muro Occidentale (ciò che resta del Tempio) → sacro agli ebrei. La Basilica del Sacro Sepolcro (Costruita su quello che viene considerato il Golgota: il monte su cui Gesù è morto e risorto) sacro per i cristiani. La Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa sacro per i musulmani.

[30]in seguito, capiremo che essi sono il mar Tirreno e l’Adriatico, perché si parlerà dei sette colli, quindi di Roma, la quale è seduta tra i due mari.    

 

 

[31]10 I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco.

[32] Tullo Ostilio (673 - 641 a.C.), Anco Marzio (640 - 616 a.C.), Tarquinio Prisco (616 - 579 a.C.), Servio Tullio (578 - 535 a.C.), Tarquinio il Superbo (535 - 509 a.C.).

[33] Apocalisse 17:1. Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque.

[34] Babilonia, non è riferita alla storica Babilonia, ma essa si è spostata in occidente raffigurabile a Roma, con annesso il Vaticano che side sulla bestia. Infatti, l’Impero Romano sarà oggetto dei fatti apocalittici che si verranno viva via svolgendo, trascinando con se le piaghe che cadranno sopra l’occidente. E’ proprio l’occidente accetterà l’anti Cristo che potrebbe essere l’antipapa. Il tutto si svolgerà in modo così logico e consequenziale che pochi capiranno questo evento distorsivo.    

[35] Apocalisse 18:20 Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli, profeti,

perché condannando Babilonia Dio vi ha reso giustizia!

[36] Si nota che l’Angelo di Gesù evidenzia la Trinità di Dio e che il compito di proferire il futuro è stato dato allo Spirto Santo. Esso è in attività fino ad oggi e fino alla venuta di Gesù, quando si ritirerà dalla sua missione.  

[37] femore: probabilmente si deve leggere sul suo stendardo, in ebraico i due nomi sono molto simili, facilmente confondibili.

[38] Questi sono i giudici seduti nei troni vicino a quello di Dio, che giudicheranno.