sabato 10 luglio 2021

LA STRUTTURA DELL''UOMO

                     Quando decidiamo di studiare la struttura dell’uomo, la prima cosa che facciamo è quella di elencare gli organismi che lo compongono. Alcuni filosofi, si sono spinti oltre a questo studio, per individuare qualche cosa che fa parte dell’esistenza, come quello di percepire sentimenti o sensazioni che sono inspiegabili ma pur, in un certo senso, sono manifesti. Non mancano esempi di esperienze di persone che essendosi trovati tra la vita e la morte hanno, con certezza, visto il loro stesso corpo mentre ne erano fuori. Ecco che l’interesse di sapere la struttura cede a quello di conoscere la composizione invisibile del nostro corpo e, se esiste, studiare la sua composizione. Avendo aperto l’uomo un problema che va oltre la sua capacità di comprensione, non fa altro di andare ad investigare le Sacre Scritture, per cercare di capire meglio la presenza di questo altro essere che influisce o che compone il corpo. Nella lettura ci accorgiamo che il corpo umano è trino, composto dal corpo materiale, di anima e spirito, a differenza di quello di Dio, che è Trino di Spiriti ma che nella sua complessità è Spirito. Difficile è rassicurarsi che in noi vi sia un’anima e uno spirto, poiché, non li vediamo e non li sentiamo. Quello che sembra essere reale è l’esistenza dell’anima che è quella che esce dal corpo e che molti, in situazioni estreme di vita, hanno avuto esperienza di notarla. Tuttavia, la certezza si può ricavare, se con fede crediamo a quello che Gesù afferma: Matteo 10:28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima. Questa affermazione apre un nuovo mondo di futura esistenza ma soprattutto dà la certezza che in noi vi è un’anima che ha la stessa corporatura o parlando di spirito, lo stesso volume del corpo materia. Se a questa dichiarazione aggiungiamo che Dio ha più volte detto che Egli è il Dio dei vivi e non dei mori, ciò ci rappacifica sapendo che la nostra vita continuerà oltre la morte e che la nostra esistenza non ha fine. Tuttavia, la possibilità di uccidere l’anima esiste nel potere del divino. La morte dell’anima, allora, in che cosa consiste? Questo stato di morte appartiene alla dimensione di dove appartiene l’anima, cioè, il divino e quindi, del Regno di Dio. A quanto si possa capire, lo stato di morte dell’anima si risolve in un perenne stato di soffrire nella geenna di fuoco, stesso luogo dove andrà a finire satana e i suoi angeli. Da questo fatto si deduce che nel Regno di Dio, essendo che non esiste la morte, non esisterà nemmeno per quella dell’anima. Quindi, è da supporre che le anime giudicate di morte, saranno perennemente in uno stato di fuoco sotto una pesante pena del soffrire senza possibilità di redimersi. Vi sarebbe, allora, l’esistenza di un piccolo luogo nel Regno di Dio che sarebbe fuori dalla sua grazia di Dio. Considerando, perfetta la dimensione del divino, esso conterrebbe un luogo o parte di esso, non perfetto, conservato in un luogo detto, geenna. Tuttavia, se il Regno di Dio è perfetto come esso è perfetto, allora, la geenna e tutte le anime in essa contenute starebbero fuori dal Regno di Dio. Quelle anime, insomma, non farebbero più parte alcuna dei piani di Dio. Considerando, però, la perfezione di Dio, questa fine del ministero dell’uomo sulla terra contrasterebbe con il principio della sua perfezione. In un modo forse illogico, si poterebbe ipotizzare, riferendoci alla geenna, di una ipotetica quanto mai lontana tesi di far nascere una nuova generazione di uomni in un altro pianeta. Questa ipotesi nasce dalla domanda: se Dio nel periodo di Noè stava distruggendo l’umanità, per il suo peccato, come mai satana e i suoi angeli che gli hanno fatto guerra sono stati puniti ponendoli nella geenna?  Diciamo che Dio sa, se ciò è il tutto o il tutto sia rinnovabile.   

Pace e fede nel Signore

 

 

 

 

         

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