martedì 3 ottobre 2017

IL CREDENTE



Nell’esperienza cristiana si possono osservare due tipi di fedeli che concorrono allo stesso credo in Dio, ma che hanno attitudini diverse nella vita. La combinazione di questi due modelli formano il cristiano come Gesù insegna a ognuno per ricevere la grazia di Dio. Il primo personaggio è chiamato, religioso e si immagina che sia colui che vive di sforzi, ottemperando alle opere e alla sua assidua frequenza alla chiesa, non trascurando la comunione dei fratelli e le visitazioni ai malati. Il secondo tipo di persona si riferisce al credente che vive di certezze, vale a dire, esercita la fede e mostra la sicurezza delle promesse del Signore che si avverano puntualmente e proclama il vangelo.
La dissomiglianza dei due personaggi rappresenta la diversità dei compiti che ha ciascun membro a rappresentare il corpo di Cristo, poiché congiuntamente sono necessari per la manifestazione dei figli di Dio al mondo che li guarda. Tuttavia, i credenti nel corso del tempo, hanno assunto un cambiamento nel professare il credo e quindi si è affievolita lentamente la loro fede in Dio. Le vicissitudini della vita, i cambiamenti politici e demografici e le diversi correnti di pensiero filosofico, hanno modificato l’attitudine del professare la corretta fede. Ciò, ha permesso l’entrata di altre correnti pagane che hanno preso posto nella mente degli uomini, tale che, questo loro allontanamento è stato notato da Dio sin dalla venuta di Gesù sulla terra. Marco dice 7:7 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d’uomo. Il Signore apertamente dice che non è soddisfatto dei culti che i credenti fanno a suffragio a Dio, ma che se sono delle dottrine in apparenza, in realtà, sono precetti d’uomo.
È chiaro che l’effetto di tale mutamento lo si vede distintamente oggi in molte fronti della chiesa, ove ci si preoccupa più della forma che della crescita dello spirito. In tutto si opera seguendo quelle che sono le guide dettate da autorità di pensiero, comprendendo anche quelli degli alti gradi della stessa chiesa e quelli di costume, altrimenti detti, moraliste, permessi anche dalla legge. Vi sono poi gli usi, tra i tanti, si fa cenno a quello che le donne indossano vestiti d’uomo e altri usi e privilegi ecc.
La società cambia, poiché, cambiano le leggi. Per conseguenza, nascono divisioni tra quelli che copiano la forma e quelli che si ostinano a seguire la originaria fede, ribadendo in modo convinto quello che le Sacre Scritture dicono. Non è poca cosa che il Signore riprende il suo popolo lamentandosi dei culti che non corrispondono alla corretta guida divina ma a quelli preposti, spesso imbevuti da precetti dettati dalle autorità.
Marco 7:6 Ed egli rispose loro: Bene ha profetizzato Isaia di voi, ipocriti come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Questa è una sentenza che non lascia spazio a nessuna giustificazione e fa riflettere al tipo di condotta che ottemperiamo nelle chiese, che pur offrendo la fede in Dio, la stessa può non piacere a Dio. Non bisogna illudersi che se non sentiamo la sua voce o non vediamo un segno tangibile della sua presenza, tutto è a gradito a Dio.
Le forze della natura che si ribellano e agiscono in modo inappropriato creando distruzione sono un segno della sua disapprovazione, che se la scienza li attribuisce a fenomeni fisici, fisici non sono. La sua ira è manifesta anche se opera in silenzio quando muove gli elementi della natura dimostrando che al di là, vi è la potenza di Dio. Come riconciliare la fede del credente con la volontà del Signore? Un modo potrebbe essere quello di leggere prima le cose che ci fanno male, che preferiamo saltarle, dopo quelle che ci santificano.
Pace e fede nel Signore