lunedì 1 luglio 2013

LA CARNE E IL SANGUE



Dalle Sacre Scritture, apprendiamo che la materia di questo mondo non è compatibile per il Regno di Dio. Più significativo riferimento a questa dichiarazione è la concretizzante affermazione, che la carne e il sangue non saranno più necessari mezzi di sopravvivenza nel Regno di Dio, sebbene ci abbiano permesso di vivere e di sperimentare l’essenza materialistica in questa terra.  Corinzi 15:50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue, non possono ereditare il regno di Dio. Come dobbiamo considerare allora, l’ascesa di Gesù in carne e sangue, ora seduto alla destra del Padre e che anche sta preparando il posto per noi tutti? Incapaci di dare una risposta a questo quesito, cerchiamo con l’aiuto dello Spirito Santo di comprendere le parole non possono ereditare. Essi significano che non erediteranno, cioè la carne e il sangue, nel futuro, non assumono nessun valore per il nostro stare nel Regno di Dio, perché insistenti. Questa certezza ci spiega che, la fase di ascesa di Gesù, non è da considerala ultima, per il solo fatto che è asceso in cielo in carne e sangue. Egli è salito, in carne e sangue e discenderà nella stessa forma fisica sulla Terra. Questo ci porta a riflettere che, escludendo Enoch, che sicuramente non è stato testimone di Gesù, e che, solo Dio, sa come risolverà il caso. Elia e Mosè, se sono stati rapiti in carne e sangue, devono discendere anche loro in terra, e con alta probabilità, proprio loro possono essere i due testimoni di cui parla Gesù nell’Apocalisse.   Apocalisse 11:3 Ed io darò ai miei due testimoni di profetizzare; e profetizzeranno mille duecentosessanta giorni, vestiti di sacchi. Gesù li chiama, suoi due testimoni, perché lo furono nel monte della trasfigurazione, ove Egli discutendo, confermò lor il suo sacrificio. Ora, alla consapevolezza che nulla ci porteremo nel regno di Dio, riflettendo a quanto dicono le Sacre Scritture, scopriamo che in verità, vi è certamente almeno una cosa della terra che sarà con noi. Quale sarà questa cosa che ci porteremo nel Regno di Dio, come ricordo della terra? Certo saranno le lacrime che rispecchieranno da un lato, il nostro dolore per la tanta sofferenza, e dall’altro, il riconoscimento e l’ammirazione a Dio che ci consolerà. Esse esprimeranno la nostra innocenza che è stata aggredita dal nemico e posta nell’orlo del baratro, per farci morire, se non fosse stato per Dio a salvarci. Così tu ed io siamo strumenti costituiti dal volere di Dio, e per il nostro bene è profittevole seguirlo in ogni cosa, studiando la sua Parola che contiene i segreti del futuro camino dell’eterno nostro vivere.

Pace e fede nel Signore

 

 Aforismi di g.d.

 

Il sangue: nel Regno dei Cieli, Gesù porterà nella vesta tinta di sangue la prova del suo sacrificio, noi con le lacrime, il nostro dolore. 

La terra: e con lacrime dimenticheremo la terra, perché è stato col dolore che l’abbiamo conosciuta.

L’acqua: non sappiamo cosa sia acqua viva, ma certamente si berrà una volta sola, perché dopo, non avremo più sete.  

 

 

GRAZIE
Signore ti ringrazio perché
mi ha dato gli occhi per vedere
e l’udito per sentire.
Per vivere e non morire.
Per conoscere e ammirare,
la Tua Potenza. 

Dir. Editore:  Dott. Giuseppe Drago  -  Autorizzazione  Tribunale di CATANIA  n.6  -  del 16/03/2011 –
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