martedì 12 giugno 2018

FARE LA VOLONTA' DI DIO


Fare o eseguire la volontà di qualcuno è il disporre l’attività del nostro essere per compiacere un rapporto che sia legale, possibile e che può avere o no un interesse economico. Tuttavia, esistono altri tipi di esecuzione della volontà altrui, quando la persona è sottoposta a un obbligo involontario, quello che comunemente chiamiamo, ubbidienza e forse anche schiavitù. In linea generale, lo scambio tra il richiedente e l’esecutore nasce per l’ottenimento di un interesse, il quale, interesse fa progredire gli uomini e nello stesso tempo decora la terra, per mezzo del progresso.  La prima volontà di creare è nata da Dio, come inizio di vita ed è scaturita dalla sua luce, essendo che essa è parte della complessa identità di Dio. 1 Giovanni 1:5……Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna. Essendo che la volontà universale è partita da Dio, il primo ad eseguirla è stato Gesù. Giovanni 6:38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. L’esecuzione della volontà di Dio, in Gesù, non ha carattere terreno, poiché non coincide con nessuno dei principi sopra elencati, in riguardo al rapporto tra il divino e l’umano. Gesù, fin dal principio, è stato il Verbo di Dio che per volontà di Dio, ha creato tutte le cose. In riguardo alla volontà di Dio manifestatasi sulla terra, eseguita divinamente da Gesù, nessuno lo ha obbligato, ma è stato per sua propria volontà che si è mosso per concorde e somiglianza riflessa dell’amore di Dio che è dentro di Lui, avendo Egli detto, io sono nel Padre e il Padre è in me. La volontà dell’eseguire, di Gesù, esprime la seconda fase della volontà di Dio che, tuttavia, per raggiungere lo scopo della salvezza, Gesù, deve essere coadiuvato dalla partecipazione dell’uomo, sia nella sua produzione di bene che con la produzione del male, che conclude il ministero di Gesù con il suo sacrificio sulla croce. Ecco che il percorso della volontà di Dio, si strumentalizza in tre fasi che coincidono con la Trinità della sua Persona.  Alla fine del percorso del ministero, tutto sarà completato nel regno di Dio, quando la sua volontà prenderà corpo in noi, che dinanzi a Lui saremo la gioia del suo piano di salvezza e di vita eterna. Per raggiungere questo obbiettivo, Gesù, ha dovuto preparare gli uomini, di buona fede ad eseguire la sua volontà divina, affinché conoscessero l’importanza della vita eterna futura che è in Dio. Per questo, Dio ha formato l’uomo alla sua immagine e lo ha fatto trino in formato terra, affinché lo stesso potesse già intravedere la Trinità eterna, in Gesù, come motore di tutte le cose ed esempio di luce, contro le tenebre del mondo. Siate luce come il Padre vostro è Luce.  Questo comporta che è necessario fare la volontà di Dio per ottenere l’eternità, essendo che noi, come corpo di Gesù, saremmo come le sue membra che si muovono dove Egli va, verso nell’eterno luogo, dove Dio abita. Facendo ciò, possiamo considerarci di essere parte integrante di Gesù e personalmente, come facente parte della sua famiglia, cioè suoi fratelli. Marco 3:35 Poiché chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella e madre. Questo rapporto, fa sì, che Gesù ci condurrà alla presenza di Dio, per contemplare, la manifesta realtà della sua volontà, compiutasi nell’universo prima e materializzatasi sulla terra, dopo, essendo che la terra è lo scannello dei suoi piedi. Tutto questo, non accadrà in modo facile per l’uomo, poiché, Gesù, ha messo a nudo la nostra temerarietà e ipocrisia.  Matteo 7:21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Questo sprono, non è qualificabile a una notizia ma piuttosto a un avvertimento, che nel trasgredirlo può scaturire la negazione di entrare nel regno di Dio. Fare la volontà del Signore non è sempre facile, poiché, l’uomo non è resistente al maligno e come Eva e Adamo non seppero resistere, così oggi, pur avendo conosciuto gli insegnamenti di Gesù, ci accorgiamo che l’umanità è debole a osservare la volontà di Dio. Il problema che nasce e può diventare grave, è quello che se Dio si dovesse allontanare da noi, allora, la vita dell’uomo non avrebbe più senso e nemmeno avrebbe senso la terra nell’universo. Così, meglio accettare il soffrire se questo deve venire in noi, che non averlo ed essere perduti. 1Pietro 3:17 Infatti è meglio che soffriate per aver fatto il bene, se tale è la volontà di Dio, che per aver fatto il male.
Pace e fede nel Signore  

venerdì 1 giugno 2018

IL GIORNO DI GESU'


      

                      La domanda che ci poniamo, in questo contesto, è come possiamo intendere che Gesù, essendo la Parola di Dio, il Figlio di Dio, il Messaggero di Dio, il suo Unto, il suo Sommo Sacerdote e la seconda Persona della Trinità, possa non sapere il giorno del suo ritorno? Quale motivo indecifrabile si nasconderebbe quando Gesù afferma che l’ultimo giorno è solo nella volontà del Padre, sapendo che Egli è la Verità? Matteo 24:36 Quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio.
L’approfondimento che viene in evidenza per intuire il parallelismo di corrispondenza del detto di Gesù con la volontà di Dio è quello, di esaminare cosa vuol dire, Parola di Dio. Consideriamo, secondo ragione, il fatto che Gesù, come Verbo, avendo creato tutte le cose dovrebbe Egli conoscere anche la fine. Giovanni 16:30 Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che qualcuno ti interroghi; per questo crediamo che sei proceduto da Dio. Tuttavia, Gesù, pur proceduto dal Padre, Egli rivela che il tempo della fine non dipende da Lui.
Per comprendere questa incognita è necessario che ci soffermiamo ancora sul termine, Parola di Dio e considerarla come la bocca di Dio. Se paragoniamo la struttura fisica dell’uomo, fatto a immagine di Dio, vediamo che la sua parola parla in funzione del comando proveniente dal cervello e sottolineando una similitudine, potremmo dire che Gesù è la bocca di Dio personificata sulla terra quando Dio gli trasmette la sua volontà, mentre, nelle altre occasioni Gesù è libero uomo e libero Figlio di Dio. La distinzione tra la Parola di Dio, seconda persona della Trinità e la Parola fatta carne, mostrano nel periodo del ministero di Gesù, la separazione vocale di Dio materializzatasi in Gesù uomo sulla terra e questa è avvenuta nel momento della discesa dello Spirito Santo.
Così, possiamo concludere che Dio, tramite il suo seme, abbia generato il Figlio sulla terra, rimanendo come riflesso della sua immagine e sarà primogenito incorruttibile nel Paradiso, mentre Dio resterà come identità di Spirito Trino nel suo Regno. È chiaro che Dio ha dato a Gesù un regno che non avrà fine, che corrisponde alla prosecuzione del regno di Davide sulla terra. Se qualcuno facesse la domanda, se il Regno di Gesù fosse quello che Dio tolse a Lucifero? Risponderemmo, non sappiamo, Dio sa ogni cosa. Ritornando alla domanda iniziale, il fatto che Gesù, non sappia la fine dei tempi e quindi il momento del suo stesso ritorno, dà chiarezza di come dipenda la Parola dal pensiero di Dio, come la parola dell’uomo dipende dal comando del suo cervello.
Tale principio è rafforzato dal fatto che Gesù, nel giardino di Getsemani, pregò il Padre se avesse potuto allontanargli quel calice, se no la sua volontà sarebbe stata fatta.  Egli si è rivolto al Padre, affinché, Dio potesse mutare la sua volontà per poi trasmetterla a Gesù, come Parola. In definitiva, vediamo che la realtà di eseguire è in Gesù ma la forza motrice della decisone è in Dio. Misteriosamente, questa separazione continua anche nel regno di Dio, essendo che lo status del Verbo personificato rimane tale. Se questo possa chiarire un po' il meccanismo divino, della separazione tra il pensiero Dio e la Parola, Gesù, sulla terra, si resta stupefatti come Gesù, nella Rivelazione, non rientra in Dio, nel suo primiero posto di seconda persona della Trinità, ove la Parola era con Dio, invece, resta fuori nel proprio Trono alla destra del Trono di Dio. Apocalisse 22:1 Poi mi mostrò il fiume puro dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. Non si riesce a capire come il Verbo, stando fuori, Dio risponderebbe quando gli domanderemo qualcosa. È chiaro che essendoci due Troni, quello di Dio e quello di Gesù, pur Dio resta Uno e Trino, poiché, conserva il suo status personale di unicità non potendo essere altrimenti.
Pace e fede nel Signore