Fare
o eseguire la volontà di qualcuno è il disporre l’attività del nostro essere
per compiacere un rapporto che sia legale, possibile e che può avere o no un interesse
economico. Tuttavia, esistono altri tipi di esecuzione della volontà altrui,
quando la persona è sottoposta a un obbligo involontario, quello che
comunemente chiamiamo, ubbidienza e forse anche schiavitù. In linea generale,
lo scambio tra il richiedente e l’esecutore nasce per l’ottenimento di un
interesse, il quale, interesse fa progredire gli uomini e nello stesso tempo
decora la terra, per mezzo del progresso.
La prima volontà di creare è nata da Dio, come inizio di vita ed è
scaturita dalla sua luce, essendo che essa è parte della complessa identità di Dio.
1 Giovanni 1:5……Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna. Essendo che la
volontà universale è partita da Dio, il primo ad eseguirla è stato Gesù.
Giovanni 6:38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà,
ma la volontà di colui che mi ha mandato. L’esecuzione della volontà di
Dio, in Gesù, non ha carattere terreno, poiché non coincide con nessuno dei
principi sopra elencati, in riguardo al rapporto tra il divino e l’umano. Gesù,
fin dal principio, è stato il Verbo di Dio che per volontà di Dio, ha creato
tutte le cose. In riguardo alla volontà di Dio manifestatasi sulla terra, eseguita
divinamente da Gesù, nessuno lo ha obbligato, ma è stato per sua propria volontà
che si è mosso per concorde e somiglianza riflessa dell’amore di Dio che è
dentro di Lui, avendo Egli detto, io sono nel Padre e il Padre è in me. La
volontà dell’eseguire, di Gesù, esprime la seconda fase della volontà di Dio
che, tuttavia, per raggiungere lo scopo della salvezza, Gesù, deve essere coadiuvato
dalla partecipazione dell’uomo, sia nella sua produzione di bene che con la
produzione del male, che conclude il ministero di Gesù con il suo sacrificio sulla
croce. Ecco che il percorso della volontà di Dio, si strumentalizza in tre fasi
che coincidono con la Trinità della sua Persona. Alla fine del percorso del ministero, tutto
sarà completato nel regno di Dio, quando la sua volontà prenderà corpo in noi,
che dinanzi a Lui saremo la gioia del suo piano di salvezza e di vita eterna.
Per raggiungere questo obbiettivo, Gesù, ha dovuto preparare gli uomini, di
buona fede ad eseguire la sua volontà divina, affinché conoscessero
l’importanza della vita eterna futura che è in Dio. Per questo, Dio ha formato
l’uomo alla sua immagine e lo ha fatto trino in formato terra, affinché lo
stesso potesse già intravedere la Trinità eterna, in Gesù, come motore di tutte
le cose ed esempio di luce, contro le tenebre del mondo. Siate luce come il
Padre vostro è Luce. Questo comporta che
è necessario fare la volontà di Dio per ottenere l’eternità, essendo che noi,
come corpo di Gesù, saremmo come le sue membra che si muovono dove Egli va, verso
nell’eterno luogo, dove Dio abita. Facendo ciò, possiamo considerarci di essere
parte integrante di Gesù e personalmente, come facente parte della sua
famiglia, cioè suoi fratelli. Marco 3:35 Poiché chiunque fa la volontà di
Dio, questi è mio fratello, mia sorella e madre. Questo rapporto, fa sì,
che Gesù ci condurrà alla presenza di Dio, per contemplare, la manifesta realtà
della sua volontà, compiutasi nell’universo prima e materializzatasi sulla
terra, dopo, essendo che la terra è lo scannello dei suoi piedi. Tutto questo,
non accadrà in modo facile per l’uomo, poiché, Gesù, ha messo a nudo la nostra
temerarietà e ipocrisia. Matteo 7:21 Non
chiunque mi dice: Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli. Questo sprono, non è qualificabile a
una notizia ma piuttosto a un avvertimento, che nel trasgredirlo può scaturire
la negazione di entrare nel regno di Dio. Fare la volontà del Signore non è
sempre facile, poiché, l’uomo non è resistente al maligno e come Eva e Adamo
non seppero resistere, così oggi, pur avendo conosciuto gli insegnamenti di
Gesù, ci accorgiamo che l’umanità è debole a osservare la volontà di Dio. Il
problema che nasce e può diventare grave, è quello che se Dio si dovesse
allontanare da noi, allora, la vita dell’uomo non avrebbe più senso e nemmeno
avrebbe senso la terra nell’universo. Così, meglio accettare il soffrire se
questo deve venire in noi, che non averlo ed essere perduti. 1Pietro 3:17
Infatti è meglio che soffriate per aver fatto il bene, se tale è la volontà di Dio, che per aver fatto il male.
Pace e fede nel
Signore