lunedì 25 aprile 2011

LA TERRA ( giudrago)


Dobbiamo considerarci affittuari o padroni del pianeta Terra? E’ una domanda che sembra a doppio fronte, di cui non sappiamo dare nessuna risposta, anzi non conosciamo nemmeno perché siamo qui. Come potremmo sapere se siamo inquilini o padroni, se non abbiamo firmato un rogito d’acquisto, o un contratto di locazione? Genesi 6:13 Allora Dio disse a Noè: ”E’ venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra per causa loro è piena di violenza, ecco io li distruggerò insieme con la terra. A quanto si possa capire, siamo degli inquilini, perché se il padrone decidesse di bruciare la sua casa non avremmo altro luogo, dove andare. 
Per chi crede in Dio, però, sa che non esistono di questi problemi. Perché Egli nel suo grande amore ha già fatto un patto con l’uomo. Parlando ad Abramo, Dio ha stipulato un patto senza scadenza, per mezzo del quale noi non siamo più considerati degli inquilini, ma dei suoi figli adottivi. Il Padre non butta fuori, allora, i suoi figlioli, parola di Dio. C’è anche un’altra condizione di garanzia, affinché l’animo timoroso dell’uomo non si disperi, ed è quella che Gesù ha già pagato un prezzo non di oro né d’argento, ma di sangue. Egli ha dato il suo sangue per la purificazione del peccato dell’intera umanità. 
Che cosa significa purificazione, se nulla in noi è diverso dal nostro fisico dai nostri predecessori? Non sono cose che hanno a che fare con il fisico, ma con lo spirito e non tutti capiscono questo significato. Infatti, per tutti quelli che credono in Gesù, sono affrancati e resi idonei di vedere Dio in persona, ciò è importante, perché vedere Dio nella sua Gloria, significa vivere in eterno, in eterna felicità. La Terra è il banco di prova, nel quale Dio ci modella, come fa il vasellaio, e man mano che cresciamo, ci accorgiamo di essere più maturi, mentre la nostra visione si allarga per diventare infinita, per sopportare l’infinitezza di Dio. 
Non importa se moriamo e il corpo si disintegra, quello che è importante è il corpo dell’anima che sebbene dorma nell’attesa della risurrezione, esso risorgerà ad anima vivente, com’era nel principio, ma questa volta sarà con un corpo immortale e senza peccato, ciò vale a dire, idoneo a stare vicino a Dio. Se Dio, accantonando il proposito di distruggerci, decise di preservarci, comandando a Noè di costruire un’arca, quanto ancora sarà grande il suo impegno di salvare l’intera umanità prima che Egli stabilisca la fine del mondo? 
Giovanni 14:1 Il vostro cuore non sia turbato; voi credete in Dio, credete ancora in me. 2 Nella casa del Padre mio vi son molte stanze; se no, io ve l’avrei detto; io vo ad apparecchiarvi il luogo. 3 E quando io sarò andato, e vi avrò apparecchiato il luogo, verrò di nuovo, e vi accoglierò appresso di me, acciocchè dove io sono, siate ancora voi. E’ facile capire, allora, che non siamo di questo mondo, perché la nostra patria sta lì, dove vive e regna Dio. 
Si parla sempre di Terra, perché Dio stesso assegnò questo nome a questo mondo e di Terra si parla in “Paradiso” Luca 23:43 Allora Gesù gli disse: "In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso" , e in Apocalisse 21:1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. 
Cielo e Terra saranno sempre presenti e noi saremo con Dio, mentre Egli illuminerà il giorno che non avrà mai fine. Sarà come il giardino dell’Eden, ove tutto ritorna come prima. Così il Signore passeggerà in mezzo di noi e con gran gioia prenderemo il frutto della terra. Non conosceremo cosa sia la vecchiaia, perché la morte, è stata sconfitta. 
Chi legge queste parole, ponga mente, perché quello che sappiamo non è il tutto, né quello che vediamo copre tutto, perché l’incerto ci avvolge e ci separa, dal tutto. Non berrei l’acqua se non avessi sete, e se l’amore di Dio, pur non conoscendolo, lo desideriamo, allora è come l’acqua, Dio, lo sentiamo dentro, solo che il nostro desiderio verso di Lui è un sentimento che è più grande di noi. 
Se non comprendiamo oggi le sue parole, quando saremo con Lui, ogni cosa sarà pienamente compresa e vedremo tutto ciò che ci ha eluso la via, la verità e la vita. Se siamo uditori e fedeli al Signore, gusteremo la sua presenza. Pace e fede nel Signore. 

Aforismi di g.d.
IL NULLA: Se il nulla non fa parte della creazione di Dio, è certamente il mezzo che fu usato da Dio per fare tutte le cose, per questo motivo esso è nell’ordine della mente di Dio e quindi, fa parte del tutto.
IL BUIO: Se l’uomo non avesse paura delle tenebre, sarebbe come gli animali, avrebbe solo l’anima. Il suo spirito, però, appartiene alla luce. Ecco perché detesta le tenebre.
VICINO E LONTANO: Alcune persone che non conoscono Dio, avvolte sono talmente vicini, ma non riescono a vederlo, mentre altri che dicono di conoscerlo, non lo comprendono.
L'URLO DEL MESSIA
Il suo un urlo fu come un tuono,
squarciò nel silenzio la terra.
Il cielo diventò grigio,
e negli inferi fu come un terremoto.
Nei cieli vi fu un gran silenzio.
Tutti furono sommessi,
e Dio, forte e potente,
si volse ad altro loco.
Oggi, quel grido ancor rintrona
nel cuore e nell'aria che respiro.

domenica 24 aprile 2011

QUANTO PESA IL NOSTRO PECCATO? (giudrago)





Se volessimo conoscere il peso del nostro peccato, non sapremmo quanto esso sia, ne sicuramente vorremmo sapere quanto esso pesa. L’uomo non è disposto a fare compromessi con il futuro. Non potremmo esitare, però, di rispondere se un angelo ci porrebbe la domanda. Riflettendo, qualcuno può dire che l’angelo, non l’ha mai visto e nemmeno Dio. 
A questo punto, nell’incertezza dell’esistenza di Dio, la logica umana prenderebbe piede e trascurando ogni obbligo di conoscere il peso del nostro peccato, si arriverebbe alla conclusione di non capire nemmeno lo scopo della nostra vita. Se, invece, qualcuno si convincesse della realtà di Dio, considererebbe il peso del suo peccato e anche i giorni futuri che lo attendono. Un uomo, chiamato Davide, questa esperienza l’ha già fatta e ha nella sua coscienza pesato il suo peccato, come forse nessuno l’ha mai fatto. Egli dice; Salmo 38:4 Perciocché le mie iniquità trapassano il mio capo; Sono a guisa di grave peso, son pesanti più che io non posso portare
Se Davide non era uno sprovveduto, dobbiamo fare tesoro di quello che ha confessato a Dio. Pure, essendo un re che aveva molti favori, si sentiva manchevole nella sua coscienza e non integro per procacciare la giustizia. Iddio, come sappiamo dalle Sacre Scritture, è un Dio misericordioso, ma avvolte se calca la mano, è per il nostro bene, perché Egli vuole che siamo a immagine sua, sia di corpo sia di spirito. Isaia 1:18 Venite pur ora, dice il Signore, e litighiamo insieme. 
Quando i vostri peccati fossero come lo scarlatto, saranno imbiancati come la neve; quando fosser rossi come la grana, diventeranno come la lana. Così da queste parole di conforto, ci sentiamo rinfrancati e protetti pensando che Dio è disposto a colloquiare con noi e a modellarci nella giustizia della sua volontà. Avvolte, quando l’uomo si trova di fronte a grandi disastri, come quello che in questo periodo ha colpito il Giappone, egli resta esterrefatto e non riesce a intravedere una logica risposta. Sembra che siamo in balia a nessuno e che nell’universo non abbiamo nessuna meta. 
A questo scenario, a meno apparentemente, non si può che essere d’accordo con chi pensa che i disastri affliggano l’umanità e nei cuori ci sia risentimento. La realtà di Dio, però è sempre presente, e se Lui lascia che queste cose accadano, ci dobbiamo rifare alla sua misericordia, perché l’uomo non può fare nulla senza Dio. Quando, però, pensiamo al popolo di Dio che per quattro cento anni impastò argilla per fare mattoni in Egitto, la sua speranza, non cessò mai di attendere l’aiuto di Dio. 
Se noi non abbiamo assistito a tutto questo, dobbiamo credere a quello che è scritto perché di verità si parla ed essa non può essere smentita dalla ragione umana, perché essa è relativa e il tutto non è di nostro dominio né l’invisibile è di nostra conoscenza. Lo sguardo ci porta a scrutare sempre l’universo come se la nostra appartenenza è lì, in un luogo non rivelabile alla mente umana. 
Così, con questo atteggiamento, il nostro cuore sente di appartenere a Gesù che per salvare l’intera umanità ha immolato se stesso sulla croce, e renderci accettevoli a Dio. Egli ha preparato un posto per ciascuno di noi e verrà a prenderci e a traslocarci in Paradiso. Non è fantasia, esso è scritto, e i giorni saranno come quelli di Noè, quando nessuno credeva lo scopo della costruzione dell’arca, ma poi il giorno venne repentino, e tutti perirono. 
Per il prossimo futuro, aspettiamo la venuta di Gesù, come, Egli stesso, ha promesso. Quel giorno sarà il più bello, che il mondo abbia mai avuto e non ce ne sarà più un altro. Per questo, non facciamo che potremmo essere tagliati fuori come nei giorni di Noè.
Pace e fede del Signore
AFORISMMI di g.d.
Le stelle: le stelle raccontano la storia del creato, esse rappresentano gli avamposti della luce di Dio, ma non sono la luce di Dio.
Perdonare: se il perdonare ci alleggerisce l’animo, quanto più l’amare dopo la contesa ci rinvigorisce il cuore.
Gesù: se Gesù è morto e vive, noi non possiamo vivere e morire.
La luce: Rappresenta la positività dell’esistenza del creato e la fonte della forza motrice dell’universo; Dio è la sorgente ove nasce questa luce.
LODE AL SIGNORE
Fu quel venticello che mi mandasti al cuore
quando intrapresi il sentiero stretto
che mi mise dritto e mi cambiò in valore.
Mi sembrò d’udire il rumor di molte acque
e appena avanzai un passo, vidi un angelo
che prima di parlar ogni cosa tacque.
E come un nuovo nato il mio nome fu scritto
nel libro dei figli che furono salvati.
Questa è la grazia che mandi a chi ti trova,
questo è l’amore tuo che accoglie i prediletti,
e chi nel camino è tentato e supera la prova.