domenica 15 gennaio 2012

ORIETUR IN TENEBRIS LUX TUA (Nascerà in mezzo all'oscurità la tua luce).


ORIETUR IN TENEBRIS LUX TUA
(Nascerà in mezzo all'oscurità la tua luce).



Alcuni illuminati e tra di loro, i premi Nobel, dopo avere acquisito il riconoscimento si sentono determinati a condurre un rapporto metafisico con la scienza e la natura per trarre un funzionale beneficio per tutti gli uomini. Il raggiungimento di una scoperta è stato la causa effetto per far nascere in loro un sentimento di responsabilità, diciamo superiore in interesse agli altri. Ma nella mozione deterrente del loro intimo pensano che l’ombra non sia meno importane della luce. Ecco che si apre un ferreo dibattito tra le tenebre e la luce. Senza andare a indagare trattati di erudita eloquenza o retroattiva visione classica, diciamo, che gli scienziati, sebbene ostacolati dall’ignoto, credono di avere i mezzi per esplorare i segreti che separano la luce dall’oscurità.
Matteo 5:16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli".
Leggendo questi versi, notiamo che non si riferiscono a nessuna opera di scienza, né di sforzo fisico o mentale per il raggiungimento di una sapienza intellettiva umana capace, di controllare il nostro stato di luce di fronte alle tenebre. Ma la luce cui si riferisce la massima (orietur in tenebris lux tua) altro non è che un’affermazione di un pensiero utilitaristico che recupera nella utopia una corrente culturale senza Dio, in modo da coinvolgere animi sinceri ad una concezione razionale della verità. Ma la vera luce che risplende in noi è da Dio perché solo da Lui viene, e in noi splende. E ‘un bagliore incomprensibile che può essere accecante o si esprime in buone opere, e si sviluppa in virtù e santità, attitudine per lodare e glorificare Iddio nel suo vero stato di sorgente di luce.
L’uomo non può produrre luce perché egli è stato creato dalla luce e quindi non può creare nulla. Egli è simile a una funzione matematica che tende a zero, mentre la luce che risplende in lui, è da Dio, la quale tende all’infinito.  Giovanni 12:46 Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre. Ecco la vera Luce. Oltre a proiettarsi, è venuta con Gesù a realizzare un legame eterno di amore, non solo a opporsi ma anche per salvarci dal vortice delle tenebre. Il credere in Gesù allora è come riflettere la sua luce sugli altri, è come offrire la grazia di Dio in premio per chi ci ascolta, perché nelle nostre parole ci sarà l’enfasi dell’amore e della fede, per superare e vincere e non soccombere, per tradurre il linguaggio di Dio in lingua umana, con comprensione, conforto e speranza di perdono.  Ascolta le Sacre Scritture e opera ciò che insegnano. Io l’ho fatto e sono sereno. La pace del Signore è in me. Fallo anche tu. 
Pace e fede nel Signore
Aforismi di g.d.

Ascoltare: Ascoltare la parola di Dio è un privilegio, leggerla è un onore, ubbidirla è salvezza. 

La luce: La luce rappresenta la positività dell’esistenza del creato e la fonte della forza motrice dell’universo; Dio è la sorgente ove nasce questa luce.

Il nulla: Se il nulla non fa parte della creazione di Dio, è certamente il mezzo che fu usato da Dio per fare tutte le cose; per questo esso è nell’ordine della mente di Dio e quindi, fa parte del tutto.  

 
 









Dr. Giuseppe Drago

LA SPERANZA DEI GIUSTI


La speranza è funzionale alla verità. Non esisterebbe speranza se non ci fosse una verità alla fonte, per questo principio è posta e non sovrapposta al concetto di una promessa che scaturisce da un patto che pone come condizione il rapporto di un sentimento di amore e un cuore dimesso. La speranza diventa un credito che l’uomo detiene per l’aspettanza di una riconciliazione nata dal valore universale dell’amore di Dio e la sua stessa natura. Più la speranza diventa ampia, più il pensiero si concreta in realtà spirituale e produce nell’uomo gioia di vita eterna. Questa è la speranza dei giusti che possiedono nell’attesa incondizionata della venuta di Gesù che sarà realizzata con la sua proiezione di luce eterna nel nuovo corpo incorruttibile rivestito dall’uomo.

Proverbi 10:28 La speranza dei giusti è gioia, ma l’attesa degli empi perirà.

Da questo verso notiamo che le speranze sono due, una è quella illusoria e ingannevole, che con la sua lusinga è capace di coinvolgere una grande schiera di persone e trarle in inganno, offrendo loro un miraggio di benessere e di potere, l’altra è la vita più eccellente e perfetta, per il quale Dio ha promesso di offrire gratuitamente all’uomo uno stato puro e senza peccato apprezzando la vera natura di Dio e la sua magnificenza nell’universo. Romani 8:24 Perché noi siamo stati salvati in speranza; or la speranza che si vede non è speranza, poiché ciò che uno vede come può sperarlo ancora?

Il verso conferma che la speranza è quello stato d’animo che per mezzo del quale, Dio ci salva, ma essa è diversa dalla speranza del mondo, cioè quella che vediamo attuarsi dopo che abbiamo sperato. Romani 8:25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, l’aspettiamo con pazienza.

Aspettare con speranza significa allora, attendere la giustizia di Dio che prende corpo nella materia per dissolverla e nell’uomo per salvarlo. Nella vita terrena la speranza dona all’uomo un comportamento si sicurtà che lo fa diverso dagli altri, quasi a rendere incomprensibile il suo segreto collegamento col divino nella quotidianità della vita.

Chi ha speranza in Dio non sarà confuso, perché nella speranza si matura l’esperienza per valutare le cose del mondo ma anche la consapevolezza di riflettere sul rapporto che abbiamo con Dio. Comprendiamo con il raggiungimento dell’età matura che l’unico rapporto da realizzare è quello con il nostro Creatore e che nulla in questo mondo è paragonabile a Dio. La speranza si riduce a essere, quini, la condizione sine qua non perché l’uomo superi le difficoltà della vita e la sua fede, l’elemento spirituale necessario per ottenere la facoltà di vedere Dio. A questa esortazione nessuno può derogare, difronte alla brevità della vita che passa come un soffio e non ci permette di tornare indietro. Noi sappiamo che il Signore

è presente ove due o tre sono riuniti nel suo Nome e se tu ed io speriamo in Lui Egli sarà sempre presente in noi.

Pace e fede nel Signore.