Luca 7:38 E
stando a’ piedi di esso, di dietro, piangendo, prese a rigargli di lagrime i
piedi, e li asciugava co’ capelli del suo capo; e gli baciava i piedi, e li
ungeva con l’olio. Questi versi ci conducono a pensare che né i sacerdoti
né il popolo e nemmeno gli apostoli capirono la missione salvifica di Gesù. Una
donna meretrice, nonostante la moltitudine dei suoi peccati, trovatosi nelle
vicinanze si avvicinò a Gesù, e con umiltà gli spalmò, mentre lacrimava, tutto
il profumo che teneva in una bottiglietta. Spiritualmente, la sua anima, come
profumo soave e i suoi baci come proprio pentimento, li pose ai piedi di Gesù.
Il suo comportamento, sebbene fosse silenzioso,
attrasse, improvvisamente, l’attenzione di tutti i presenti e meravigliò lo
stesso Gesù, che avendo visto svolgere, in anticipo, l’avvenimento della sua
imbalsamazione, invece di mostrare riluttanza alla donna, ne fece una
motivazione di cerimonia solenne da essere ricordata in perpetuo.
Quella donna fu alzata da Gesù agli onori divini, rendendola
degna di perdono e di essere parte integrante del suo ministero della
salvezza. Essa mostra il portamento che
deve avere l’uomo ai piedi di Gesù, che pur Egli stesso, avendo lavato i piedi
ai suoi apostoli, essi, nel momento di bisogno non fecero altrettanto con Lui,
anzi uno di loro, osò proporne di vendere la bottiglietta di profumo e con il
ricavato disse di donarlo ai poveri. Ciò, non avrebbe risolto nulla, essendo
che Gesù è, chi dona la vita, e quindi, bisognava assistere la fonte dell’acqua
viva e non il canale. Gli apostoli
continuarono a non capire il significato, come Gesù abbia lavato loro i piedi e
rotto il suo corpo e sparso il suo sangue.
Il suo, fu il comportamento del vero servitore che, da Re, mostrò agli
uomini cosa è l’umiltà operata da un divino. La donna, con decisa volontà, si
spogliò del valore del profumo e lo offri a Gesù, come patto d’amore e
pentimento degli errori della sua vita, e con il suo silenzioso umile volto,
mostrò la sua decisone di lasciare alle spalle le tenebre e le brutture della
vanità e dell’illusione, decidendo di aderire con tutto il suo cuore alla fede
in Gesù, fonte di ricchezza di vita e di gloria.
Quella donna,
oggi, rappresenta la chiesa che offre il profumo della fede e le lacrime dei
suoi martiri, posti ai piedi di Gesù. Lei raffigura anche il popolo di Dio che
lascia la mondanità, per intraprendere la via virtuosa di Dio, che è la sola
ragione di vita e di prosperità in tutto l’universo. Essa, è diventata
l’artefice della generosità e dell’amore, quando versò tutto il profumo nei
piedi di Gesù e diede se stessa, consapevole e riconoscente del sacrificio di
Cristo. Gesù la pone come la principale ospite della casa, più in alto del
fariseo, che era il padrone.
Gesù, nel valutare il fariseo del suo portamento, ha
giudicato il mondo di oggi, insensibile alla voce dello spirito, il solo, che
apre alla fede in Dio. Gesù con le poche
parole dette specificò quanto straziante sarebbe stato il suo prossimo
sacrificio sulla croce e nello stesso, rivelò l’insensibilità di quelli che si
avrebbero creduti, seguaci di Dio. Così, quella donna mostrò, con le sue
lacrime il dolore dei cristiani di oggi, e la fede della chiesa martoriata, per
amore di Cristo.
Pace e fede nel Signore