Non
sempre l’attribuzione di un giudizio corrisponde alla identificazione corretta
di un fatto. Questo perché l’uomo vive di esperienza e solo avanzando negli
anni si avvicina alla conoscenza delle cose e meglio stima le persone che lo
circondano. Tuttavia, sulla capacità di stima, non possiamo dire che gli uomini
siano perfetti, considerando il rimprovero forte e chiaro che Gesù fa agli
uomini, in riguardo al giudizio che hanno dato a Giovanni Battista. Matteo 11:7
…. Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
Questo verso espone due aspetti significativi, il primo è rivolto alla
insufficienza cognitiva dell’uomo alle cose divine, nello specifico, Gesù
avendo valutato Giovanni essere un grande profeta, la maggior parte della folla
non è riuscita a comprendere né la sua persona né la sua missione. Gesù, nel
riprendere la folla dice che Giovanni non era affatto una canna insignificante
nel deserto dimenata dal vento, piuttosto, in modo sottinteso, loro stessi
avrebbero dovuto considerarsi della steppa che girovaga nel deserto spinta dal
vento. Se l’evangelizzare del profeta fu confermato dalla voce di Dio, nel
momento che battezzò Gesù, quanto ancora di più loro avrebbero dovuto credere
alla sua missione? Invece, fu arrestato e fu decapito, per un piacere di corte,
luogo di lascività ed inganno. Gesù, ha dovuto ricordare che Giovanni, per la
sua grandezza, supera tutti i profeti precedenti ed ancora, nella sua
semplicità, il suo vestimento superò quello di un re. Ma se nel dubbio, la folla
è andata nel deserto per vedere se fosse un profeta, si, egli era il profeta,
per eccellenza, che preparò la via al Re dei re. Il secondo aspetto sulla
persona di Giovanni è riferito a Gesù stesso, che è sceso sulla terra,
indossando una cronografia simile a quella di Giovanni, povero ed umile per
salvare il mondo e non è stato riconosciuto né dagli uomini né dai sacerdoti,
che lo hanno, senza timore, fatto morire, preferendo a Dio, il potere
temporaneo costituito di ricchezza volitiva e di miseria. Eppure, se la
permanenza di Gesù non suscitò la conversione rapida e totale dell’umanità,
l’efficacia del suo post mortem cambiò la cognizione delle menti nel mondo a
riconoscere il vero Dio. Se Giovanni conobbe la morte per la lascività della
corte, Gesù trovò la morte per l’odio del mondo scatenatosi contro l’unigenito
Figlio di Dio. Egli, fu appeso alla croce e, come una canna dimenata nel
deserto, fu inchiodato sulla croce nel deserto del cuore della terra,
indesiderato da non meritare nemmeno conforto. Tuttavia, Dio, ha trasformato
quella croce in spada e l’ha conficcata nel cuore di satana. Che cosa andaste a
vedere, al Golgota, una croce dimenata dal vento o la pietà di Dio a salvare
l’umanità senza speranza? La visione del mondo è stata cieca, spoglia di un che
minimo di amore, verso Dio, mentre continua a pregare falsamente con le labbra,
mostrando un amore inesistente. I
miracoli e tutto ciò che ha fatto Gesù, sembrano che, invece di convincere
l’uomo della realtà di Dio, lo abbiano esercitato ad un effetto contrario,
quello di avere suscitato superbia e odio ingiustificato, verso quello che
sarebbe meglio che si piegassi fino a terra e riconoscere il Salvatore.
L’umanità ha visto la via della vita e l’ha ripudiata, ha conosciuto
l’amore e lo ha ricambiato come legame di catena (Salmo2). Tuttavia, riflettendo, dobbiamo anche ricordare: Matteo 10:30 Quanto a voi, perfino
i capelli del vostro capo sono tutti contati. Dio è in controllo di tutto e
la sua volontà preverrà sempre, e alla fine, per amore della sua
misericordia, non abbandonerà l’uomo.
Pace e fede nel Signore
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