domenica 1 maggio 2022

COME ONORARE DIO

 

         E’ chiaro che in questi ultimi tempi ognuno, compreso lo scrivente, si fa carico di sapere come onorare Dio, perché sapiente della Parola, degli anni di conversione, di assidua lettura del Vangelo, del possedere dei carismi, di essere quasi santo e così via.  Tuttavia, quello che desidera ma direi che vuole Dio, è un cuore umile e ubbidiente, sottomesso e recettivo, e che esercita almeno un paio delle virtù dello Spirito, Galati 5:22 … amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza.  Il fatto che vi sono pochi che adottano tali virtù causa il richiamo di Dio che ci incida a rivedere l’organizzazione della nostra vita. Isaia 29:13 Dice il Signore: Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani. Queste parole sono così vere che vanno direttamente a toccare il midollo delle nostre ossa, poiché, non vi è nessuno che si adegua, pur potendolo fare, a seguire l’insegnamento di Gesù. Quindi non vi è alcuna scusa né modo che ci permette di aggirare Dio per ottenere una giustificazione.  Solo chi si trova in situazione di estremo dolore e si presenta a Dio con un cuore rotto può essere consolato, mentre il resto trovandosi in una posizione ibrida tra il mondo e il dovere di pregare onora solo a parole Dio, mentre il cuore è lungi dal comunicare con Lui. Marco 7:6 Ed egli rispose loro: Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.  Il fatto rilevante è che richiamando Dio il popolo, sembra escludere i conduttori, ma siccome vi anche la parola insegnando, allora, Dio si rivolge anche ai pastori e conduttori, coloro che hanno la responsabilità di guidare i fedeli. Come onorare Dio resta una opzione del fedele nella libertà del suo sentimento intimo, quello di rivolgere una richiesta di preghiera a Dio secondo l’umiltà e l’amore che il vangelo insegna e secondo l’esempio di Gesù che ha ordinato la preghiera di eccellenza, quella del Padre Nostro.   Poiché, è stata insegnata direttamente da Gesù, questa deve essere detta per prima, la quale, apre la dimensione divina e quello del sentimento di perdono per compiacere a Dio. Una attitudine fondamentale è quella di lasciare ogni pensiero mondano, di rancore, di lavoro, di relazione e di immagini, che il pensiero sia libero e solo rivolto alla realtà e alla presenza di Dio. Tutto ciò non è facile, ecco perché è difficile relazionarsi con Dio, poiché, bisogna epurare la nostra mente completamente da ogni vincolo e distrazione e rinnovare ogni volta un nuovo incontro, una nuova discussione, un nuovo saluto, come se Dio fosse il nostro padre carnale. Discutere con Lui come se fosse presente ai nostri problemi, chiedere dei consigli come se Gesù fosse accanto a noi. In questo modo ci accorgiamo che la nostra persona si isola pian piano dalle sollecitudini della realtà del mondo e guarda l’invisibile aria che ci circonda. Così la fede ci fa sentire la sua presenza e il suo conforto.  

Pace e fede nel Signore       

 

 

 

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