giovedì 7 aprile 2022

PAOLO CHIEDE LA GRAZIA

         Due grandi personaggi, Pietro e Paolo, rappresentano due colonne del Vangelo di Gesù che, nella sua interezza e verità, lo hanno trascritto come è stato loro ispirato dallo Spirito Santo. Pietro, scelto da Gesù all’inizio del suo ministerio sulla terra e Paolo scelto da Gesù dal cielo alla fine del suo ministerio terreno, restano due fari di luce divina che guidano l’umanità alla conversione a Gesù, Figlio dell’Iddio vivente. Questi due apostoli hanno perseguito sempre con profonda fede il loro cammino nella grazia del Signore. Tuttavia, come è successo a diversi profeti di trasgredire il comandamento di Dio ci accorgiamo che anche tra di loro, in una occasione, è nato un diverbio che ha fatto scattare un giudizio, espresso da Paolo nei confronti di Pietro, che ha provocato una forzatura alla continuità della collaborazione epistolare e un malcontento non indifferente tra i due. Galati 2:14 … dissi a Cefa in presenza di tutti: Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei? A causa di questa critica di Paolo, fatta a cuor leggero e di fronte a tutti, Dio, gli ha posto una spina nella carne per mezzo di un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarlo perché egli non andasse in superbia. E’ chiaro che questa malattia sia stata la conseguenza di un esistenziale suo caratteriale avvolto da un fumus di superbia che, in modo sotteso, Paolo lo ammette. Infatti, leggendo il verso, sopra richiamato, se ne intravede la prova e anche se è stato un sentimento che cade dentro i parametri della grazia di Dio, pur, come vedremo, produrrà i suoi effetti punitivi. Prima di parlare della grazia negata, è d’uopo esaminare i due personaggi di Paolo e Pietro e la loro posizione rispetto a Dio, secondo i fatti che si svolgono:

- Pietro ed Andrea alla chiamata furono pronti a seguire Gesù: Marco 1:17 Gesù disse loro: Seguitemi, …. lasciate le reti, lo seguirono.

- Per Paolo, fu necessario che Gesù lo riprendesse: Atti 9:5 Rispose: Chi sei, o Signore? E la voce: Io sono Gesù, che tu perseguiti! Nonostante la sua presentazione garbata ed umile, Paolo fu accecato da Gesù ed egli rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda, fino ad incontrare Anania.

- Paolo ha ripreso Pietro di fronte a tutti, quando poteva parlargli in disparte.

- Paolo, criticando Pietro, ha criticato un apostolo che ha vissuto con Gesù e ha dato la sua vita per il Maestro e ha usato la spada per difenderlo. Anche se lo ha rinnegato tre volte, la predizione di Gesù, del rinnegamento di Pietro, non fu per evidenziargli il tradimento, poiché, Gesù, non aveva bisogno di rinfacciarglielo ma fu per manifestare a Pietro la sua potenza divina.

- lo stesso Paolo dichiara che:1 Corinzi 15:9 Io, infatti, sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

- Paolo non ha molto da gloriarsi nei confronti di Pietro, poiché, essi sono due colonne che tengono l’arco, ove nella chiave di volta, vi è l’Arca della salvezza, Gesù.

Concludendo, ipotizziamo che per questi fatti, la richiesta di Paolo a Dio, di fargli grazia sia stata eccessiva, diciamo che, Paolo avrebbe dovuto lasciare, che Dio operasse in lui, nei suoi tempi: 2Corinti 12:9 Ed egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia; la mia potenza, infatti, si manifesta pienamente nella debolezza. Sembra che, a questo punto, un paragone si potrebbe fare con Mosè, che avendo egli disubbidito nelle acque di Meriba, Dio, gli proibì di entrare in Canaan, così, a Paolo, per la sua forzatura contro Pietro, Dio, gli proibì la richiesta della grazia. Ma, su tutto questo, Dio lo sa. Riflettendo di quanto è stato detto, in riguardo alla risposta che è stata data a Paolo, essa deve essere riferita anche a noi, in quanto, dobbiamo perseverare nella preghiera lodando Dio e lascando che la sua volontà sia fatta a suo tempo.

Pace e fede nel Signore   

 

 

Nessun commento: