mercoledì 9 marzo 2022

L’ASCESA AL CIELO DI GESU’

 

         L’ascensione è un argomento difficile da capire e soprattutto da commentare, essendo che, narra l’avverarsi di un avvenimento soprannaturale che contrasta la legge terrena della fisica. Tuttavia, con l’aiuto del Signore, tentiamo di avvicinarci a quelle ipotesi che si avvicinano alla verità divina.  Incominciamo a dire che, sebbene, la narrazione sull’ascensione di Gesù manchi nel vangelo di Giovanni, pur si intravede che l’evento è sottointeso, essendo che, Giovanni lo abbia lasciato come compito di essere annunziato dagli anziani apostoli. Il verso, a cui, ci riferiamo si trova in Giovanni: 21:23 Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?  Qui è espressa l’azione della dipartita di Gesù come esplicitamente fosse già conosciuta dagli apostoli, per il fatto che Gesù sarebbe tornato, quindi, implica la dipartita già annunziata nel capitolo 14, ove, Gesù disse che sarebbe andato a preparare il posto. Non ci soffermiamo a confrontare la narrazione dell’ascensione dei diversi evangeli, ma che crediamo che sia più opportuno e rispettoso parlare del significato che essa assume per la fede in Cristo nostro Salvatore.  L’ascensione prende corpo già nel momento, in cui, Gesù è nato. La stella, i doni offerti dai Magi, l’angelo che avverte i pastori, sono avvenimenti trascendentali e reali dimostranti che Gesù avrebbe avuto un collegamento col cielo, anzi, la stella che lo ha annunziato mostrò che l’origine di Gesù non avrebbe appartenuto alla terra. Come conferma, l’ascensione lo fa salire al cielo come fatto normale di una funzionalità divina. Al completamento dell’ascesa Gesù entrò nella dimensione divina non sopportata dalla vista umana. In quel momento, gli angeli lo accorsero abbassando le loro teste per fare entrare il Re di gloria, vincitore della morte. L’ascesa segna lo spazio neutro tra la terra e il cielo ma anche rappresenta il fiume Giordano celeste che tutti dobbiamo attraversare per accedere al regno di Dio. I due regni, quello terrestre e quello divino si osculano se Dio si manifesta all’uomo e si disgiunge quando Dio giudica il mondo, vale a dire, che Dio si pone nel tribulane divino come giudice distaccandosi stando al di sopra del mondo. L’ascensione diventa, in questo caso, corridoio di giudizio per chi deve essere giudicato ed esperienza trascendentale per i santi. Gesù, nel salire ha marcato la via del cielo che è il luogo della trasformazione verso la incorruttibilità, ove, l’uomo come il tizzone scampato al fuoco sarà salvato e acquisterà la sua vera natura divina. L’ascensione è l’ultimo viaggio che fa l’uomo ove sentirà la modifica della sua esistenza che, dopo aver conosciuto Gesù, berrà l’acqua eterna della vita. L’ascensione sarà l’anello conduttore della trasformazione dell’uomo in angelo, essendo che, saremo come gli angeli, con un bagaglio costituito di conoscenza superiore.  In riguardo all’ascesa di Gesù in cielo come uomo di carne e sangue, ci si domanda se ciò contraddice la Scrittura: 1 Corinzi 15:50 Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità. Su questo, dobbiamo ricordare che Gesù è il secondo Adamo e la primizia della incorruttibilità, condizione necessaria e sufficiente per accedere nel regno di Dio, oltre che Gesù è il Figlio di Dio. L’incorruttibilità sarà acquisita nel momento del ritorno di Gesù, ove, prima risorgeranno i morti in Cristo, dopo i viventi saranno trasformati in corpo incorruttibile. Non sappiamo, tuttavia, che tipo di corpo avremo, Dio lo sa. La incorruttibilità del corpo umano non può essere associata o essere simile a quella del corpo di Gesù nel momento della sua ascesa, essendo che, se Egli è salito in carne, scenderà anche in carne per il fatto che deve tornare per regnare sulla terra per mille anni sulla terra. Da questo non conosciamo, alla fine, quale sia il vero corpo incorruttibile che Dio ci darà.

Pace e fede nel Signore        

 

 

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