Matteo 23:39 Infatti vi dico che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Una frase che leggendola non si riesce a decifrare il corretto riferimento sintomatico, essendo che, lascia ad intendere diversi significati se, la parola “colui” non dovesse essere riferita a Gesù. Soffermandoci alle parole Benedetto colui che viene nel nome del Signore: da essa si evince un obbligo colloquiale che l’umanità dovrebbe attenersi a pronunziare al prossimo nel momento o prima di accoglierlo come ospite “Benedetto colui che viene nel nome del Signore o altrimenti dovrebbe essere detto, come condizione necessaria di desiderio che Gesù ritorni, essendo il Colui maiuscolo, riferito a Gesù. In riferimento alla prima condizione, difficilmente l’umanità con tutta la corruzione che divaga nel mondo possa ritornare a dire, Benedetto colui che viene nel nome del Signore, essendo che ci stiamo velocemente avvicinando alla depravazione di Sodoma e Gomorra, poiché, il percorso intrapreso è senza ritorno. Così, prende significato dominante la seconda interpretazione che ritiene “Colui” riferito a Gesù. La condizione di questa ultima interpretazione nasce dall’evento, che arrivando l’umanità all’estremo disaggio mondiale, alla disperazione di guerre, di fame, di disordine e depravazione, giungerebbe alla necessità di rivolgersi a Dio come ultima salvezza riconoscendo indirettamente la propria infedeltà che ha avuto in Dio e soprattutto di non aver riconosciuto il sacrificio di Gesù per la salvezza. Tuttavia, avendo inteso il Colui essere Gesù, pur si aprirebbe una situazione artificiosa per individuare il tempo del ritorno di Gesù. Dovremmo infatti, considerare i tempi corrotti di adesso, forse anche lo aggravarsi di essi e dopo accertare la tendenza di ripensamento dell’umanità che ritornerebbe a benedire Gesù. Solo allora il tempo sarebbe prossimo ma ancora incerto, poiché, Gesù verrebbe improvvisamente come un ladro di notte. Da questo si innesta l’esempio scritturale che quel tempo lo riconoscerete dal fico quando esso rimetterà le foglie, allora, il tempo di Dio è vicino. Il rivestirsi di foglie dell’albero è riferibile alla coscienza dell’umanità che ritorna alla fede in Dio. È da quel momento che Gesù sarebbe prossimo a ritornare. Questa frase sopra richiamata di Matteo 23:39, sarebbe a nostro parere, la chiave di volta per comprendere i tempi ed il percorso degli eventi comportamentali dell’umanità per prevedere circa la venuta di Gesù, ma anche e soprattutto per i cristiani di allettarsi dichiarando la evaginazione, poiché, la presenza di Gesù sulla terra avverrebbe da un momento all’altro. Così la frase: finché non direte non mi vedreste… dipenderebbe anche da noi, per il fatto che più presto ritorneremo a benedire Gesù con queste parole, più si anticipa la sua comparsa. Le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: Matteo 21:9 Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nei luoghi altissimi! Questo coro di gioia è simile se non uguale a quello di Matteo 23:39 richiamato, di cui, non era facile a chi sarebbe stata attribuita la parola, colui.
Pace e fede nel Signore
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