martedì 1 marzo 2016

SCENDI DALL'ALBERO



Se, nei nostri tempi, un noto personaggio dello spettacolo può suscitare tanto interesse da muovere una grande folla, quanto più Gesù nello spostarsi da un luogo all’altro, provocava l’afflusso di numerose moltitudini, per vederlo e soprattutto per sentirlo parlare. Egli, non lasciava autografi, ma sanava i cuori con il suo semplice annuncio della salvezza.
Un uomo, di nome Zaccheo, con potere istituzionale di stato, incuriosito di scoprire chi fosse Gesù, pensò di salire su un albero di sicomoro, per poterlo osservare nel momento che gli passava vicino. I motivi di questa sua decisione furono due, il primo perché egli era di bassa statura e l’altro, di potere essere libero di osservarlo senza essere visto. Vi era anche, un altro motivo occulto, quello di osservare l’esecuzione dei miracoli, se Gesù avrebbe potuto essere un soggetto fiscale che produceva un proprio interesse economico, e quindi, da generare tasse per l’impero romano.    
 Luca 19:5 E come Gesù fu giunto a quel luogo, alzò gli occhi, e lo vide, e gli disse: Zaccheo, scendi giù prestamente, perciocché oggi ho ad albergare in casa tua.

Le cose, purtroppo, non sono andate come Zaccheo aveva previsto, perché senza che se ne fosse accorto, fu scoperto da Gesù e invitato a scendere. Zaccheo sicuramente si meravigliò e avrà detto fra se, come mai costui senza conoscermi mi ha scoperto e mi ha chiamato per nome? La stessa percezione di Nataniele:
Giovanni 1:48 Nataniele gli disse: Onde mi  conosci? Gesù rispose, e gli disse: Avanti che Filippo ti chiamasse, quando tu eri sotto il fico, io ti vedeva.

 Il suo stato d’animo, fu poi invaso di stupore, quando Gesù gli disse che quel giorno avrebbe albergato a casa sua. Egli, capì subito che Gesù era veramente il Messia e il suo repentino cambiamento di opinione ne fu conferma del suo convincimento, perché all’istante il suo cuore fu sanato, e mentre scendeva dall’albero, sentì d’essere un uomo nuovo. I miracoli che egli pensava di vedere su gli altri, furono realizzati su se stesso.

Consideriamo due fatti che coronano il significato di questo incontro. Nella prima fase vediamo che facendo scendere Zaccheo dall’albero, Gesù gli dona la vita, dopo averlo convertito.  La seconda fase è una riflessione che Gesù fa, nel momento in cui si troverà in croce, e come se fosse stato al posto di Zaccheo, nell’albero, qualcuno lo avrebbe spronato a scendere, mentre lo aveva già condannato a morte.
Così, Zaccheo, rappresenta il mondo ma che a differenza di lui, pur avendo sentito parlare di Gesù, rimanda l’occasione di incontrarlo, rimanendo nell’albero. Gesù supera questa barriera che l’uomo ha costruito davanti a se. Egli bussa alla porta del suo cuore, chiedendo di volere entrare per donargli la vita.
Se saremo fiscali nel pensare solo al nostro interesse terreno, allora saremmo peggiore di Zaccheo, rimanendo nell’albero per essere un giorno come foglie che diverranno concime per l’albero.  


Nessun commento: