lunedì 2 marzo 2015

STANCHI E DISPERSI



Si afferma che tutti i sistemi di governo non soddisfano le esigenze del popolo, per cui non è difficile dare un’opinione negativa per il loro continuo fallimento sul sistema in cui hanno fondato le civiltà. Sebbene la scienza abbia raggiunto livelli inimmaginabili, non possiamo dire altrettanto per il raggiungimento della pace o della serenità che dovremmo godere in questo mondo. Quello che abbiamo intrapreso, allora, è un percorso obbligatorio o una facoltà dell’uomo che gradisce la via tortuosa?
Vedendo la nostra terra dal pianeta Marte, grande quanto un seme di sesamo, sembra assurdo sapere che i suoi abitanti siano in continua guerra tra di loro senza accorgersene di quanto è spoglia la posizione del mondo in mezzo all’universo. Il fatto è che dopo il peccato originale, nell’uomo è cambiata la mentalità per cui ora egli è guidato da un intelletto razionale che altro non è, che un surrogato della luce.    
A questa caduta dell’uomo Dio ha dato una possibilità di scelta, in Gesuè 8:34 di benedizioni e maledizioni, lasciando che le seconde ci conducano a percorrere una vita disperata fino alla fine, mentre le benedizioni sappiamo tutti che ci portano alla vita eterna.
 Con questi presupposti, l’umanità stanca e dispersa, sente il bisogno di avvicinarsi a Dio perché, in assoluto, è l’unico a trasformare la maledizione in salvezza.
Matteo 9:36 E, vedendo le turbe, n’ebbe compassione, perciocché erano stanchi e dispersi, a guisa di pecore che non hanno pastore.
La compassione di Gesù è l’unica a darci forza e speranza per superare quest’ostacolo, così i discepoli, riconoscendo questo rapporto pur stanchi e dispersi proclamano il suo amore a tutti gli uomini della terra. Dio da loro cibo e se pur stanchi e dispersi non fa mancare la sua custodia come il pastore fa con le sue pecore.  

 Proclamando l’amore di Gesù produce un cambiamento radicale nel cuore e la visione occulta della verità sarà aperta al rinnovamento di un’esistenza capace di avvertire sicurezza e forza di aspettanza, per il lieto incontro con Dio. L’uomo finalmente capirà che le guerre non sono altro che utopia e detrimento per l’animo, che ci distolgono dal vero fine cui l’umanità è diretta. Isaia 2:4  Ed egli farà giudicii fra le genti, ………..delle loro spade fabbricheranno zappe, e delle lor lance falci; una nazione non alzerà più la spada contro all’altra nazione, e non impareranno più la guerra.

Così tutto quello che è stato, non sarà più, perché gli uomini capiranno che oltre ad essere simili sono anche fratelli per vivere, e non per morire. Non siamo allora dispersi ma ritrovati, non siamo abbandonati ma tutelati, non siamo dimenticati ma amati. Questa è la promessa di Dio su cui si fonda l’intero sistema delle leggi universali di cui noi ne facciamo parte integrante.
Pace e fede nel Signore.  



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