venerdì 13 settembre 2013

SCENDI GIU’ DALLLA CROCE




La volontà di Dio dipende esclusivamente da Dio. Nessuno può influire sul suo volere, perché Egli decide ed esaudisce la sua volontà per produrre tutto ciò che Egli considera essere giusto; ma alla umile preghiera, Dio offre un sentimento specifico che si trasforma in grazia. Dio non ha concesso, invece, grazia al popolo che osò ironizzare Gesù, quando gli disse di scendere dalla croce. In quella occasione, quel popolo non ha mostrato a Dio, né umiltà né fede.
Matteo 27:40  Tu che disfai il tempio, e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso; se sei Figliuolo di Dio, scendi giù di croce.
Se l’uomo avesse capito il significato del ministero di Gesù non gli avrebbe detto di scendere, anzi non gli avrebbe nemmeno permesso di salire sulla croce.  Tuttavia, visto che le cose dovevano andare così, per volontà di Dio, Gesù non scese dalla croce, perché la salvezza dell’intera umanità si trovava già sulla croce. Avrebbe, Gesù, dovuto annullare quello che fu, ab antico stabilito dal Padre? Essendo Egli già sceso sulla terra, avrebbe dovuto scendere di nuovo dalla croce, negando se stesso? No. Così la croce non è stata solo conquista per Gesù, ma fu anche vittoria di tutta l’umanità contro satana. Col sacrificio compiuto sulla croce, Gesù ha amorevolmente imposto la Luce di Dio nel mondo, quale potenza indiscussa e gloriosa che riproduce la supremazia della sorgente di vita a completo dominio sulle tenebre.
Apocalisse 21:5  E colui che sedeva in sul trono disse: Ecco, io fo ogni cosa nuova……
Gesù, che ha vinto il male,  è il vivente che opera per la salvezza universale. Egli è il solo Salvatore che volontariamente ha deciso e liberamente conclude la sua opera redentrice. Come può Gesù fare tutto questo? Bisogna che tu ed io crediamo a quello che Egli ha detto e a quello cha ha fatto, che non implica che sia un personaggio passato in oblio, ma Egli è vivente che muove la materia dell’universo per creare vita.
Per tutto questo, Gesù non pretende sacrificio, ma ubbidienza. Egli crea il tutto e lo muove per fare nuova creazione, nuova esistenza, perfetta, immune da influenze tenebrose, perché la Luce sarà la vita e la forza del nostro futuro, mentre ora è pane che discende dal cielo.
Giovanni 6:41  I Giudei adunque mormoravano di lui, perciocchè egli avea detto: Io sono il pane ch’è disceso dal cielo.
Il pane che rappresenta il cibo per tutti, è diventato sorgente di vita che salva dall’influenza delle tenebre e predispone il fedele per vivere in eterno.
Pace e fede nel Signore.
dr. Giuseppe Drago

giovedì 1 agosto 2013

IL TEMPO SEGNA LA FINE




Se consideriamo la creazione, nessuna cosa esistente non può non considerarsi affetta dal tempo. Già, ma il tempo come lo possiamo definire? Come fattore che trascina l’evoluzione delle cose o inesorabile buco nero che divora l’esistenza fino a ridurla in materia inerte. Comunque sia, le Sacre Scritture ci dicono che la fine d’ogni cosa è vicina e siccome dice, di ogni cosa, vi è compreso anche il tempo.
1Pietro 4:7 Or la fine d’ogni cosa è vicina; siate adunque temperati, e vigilanti alle orazioni.
Di fronte a questo immane avvenimento, Dio ci suggerisce di incrementare la nostra fede con la preghiera per non essere travolti dal male. Comprendiamo, allora,  che la preghiera agisce da spada e la fede da usbergo per combattere e vincere, ed  essere crocifissi con Cristo sulla croce. Questo viene chiesto alla fine dei tempi, ove più le tribolazioni saranno insostenibili più l’effetto salvifico sarà potente.
Quindi, costituendo insieme un legame di fede, è facile capire che manca a quest’ultima l’attuazione della carità al completamento della fattispecie umana, pronta per essere inglobata, ove Gesù sta preparando il luogo. Ma siccome Iddio è Trino, e anche l’uomo lo è, manca ancora un’altra forza, che è la più potente e la più gloriosa. L’amore. Esso è sovrano in ogni tempo e in ogni luogo, ed è eterno nella sua estensione e nella sua profondità. Esso è creatore ed è scaturito dalla Luce di Dio.  Esso è inconcepibile nella sua esistenza, nella sua penetrante forza creatrice e nella sua comprensione di perdono, perché supera ogni confine ed invade l’universo, e nello stesso tempo, fa rinascere il nostro cuore.
Oh! quanto a dir, è cosa buona di avere conosciuto l’amore di Dio. E possiamo dire che come ha risparmiato Isacco, figlio di Abrhamo, il suo Amore salverà anche e soprattutto l’uomo, creato da Dio con le sue stesse mani. L’amore, così come si compone, è cosa buona da sperimentare perché con esso seminiamo vita, anticipando la fede dell’Eterno nei cuori di ognuno che ascolta.
Non sempre, però, l’amore da gioia incondizionata, avvolte procura anche dolore, sopportazione e perseveranza, ma è l’unico sentimento che ci permette di guardare avanti. Perché è l’amore di Dio che ci fa conoscere Dio, e il sacrificio di Gesù ci realizza l’anima sulla terra. E per questo Egli dice:  
Giovanni 17:26  Ed io ho loro fatto conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere ancora, acciocché l’amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro, ed io in loro.   
Questo amore si sviluppa e si identifica nella manifestazione della carità che prende forma di manto. Esso copre e difende la nostra esistenza e il nostro futuro dagli attacchi del peccato. La carità così diventa come una grande rete che pesca e converte moltitudine di anime.
1 Pietro 4:8  Avendo, innanzi ad ogni cosa, la carità intensa gli uni inverso gli altri; perciocché la carità coprirà moltitudine di peccati. Così, ogni atto caritatevole toglie un atto di peccato, e siccome la carità è figlia dell’amore e l’amore copre tutti, la carità copre moltitudine di peccati.
Pace e fede nel Signore

·        Aforismi di g. d.

La CARITA’: La carità è la condivisione della quantità di possesso della nostra disposizione di bene.   

L’AMORE: L’amore è la condivisione della quantità di vita che abbiamo nel cuore per dar vitalità ad un altro cuore.

LA FEDE: La fede è la certezza dello Spirito di Dio che i santi emanano, mentre rinnovano l’esistenza di che cerca l’amore.
   FEDE E CARITA’

Con fede aspetto
la Tua salvezza.
Con la carità l’alimento,
con l’amore la vivo.
Perché Tu mi sostieni.


Dir. Editore:  Dott. Giuseppe Drago  -  Autorizzazione  Tribunale di CATANIA  n.6  -  del 16/03/2011 –
Per informazione scrivere a:    “Il Messaggio dell’Amore di Dio”
Via Muscatello 18    95125  CATANIA,   tel.  095/437079 -  Stampa  G.D”.  CATANIA
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lunedì 1 luglio 2013

LA CARNE E IL SANGUE



Dalle Sacre Scritture, apprendiamo che la materia di questo mondo non è compatibile per il Regno di Dio. Più significativo riferimento a questa dichiarazione è la concretizzante affermazione, che la carne e il sangue non saranno più necessari mezzi di sopravvivenza nel Regno di Dio, sebbene ci abbiano permesso di vivere e di sperimentare l’essenza materialistica in questa terra.  Corinzi 15:50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue, non possono ereditare il regno di Dio. Come dobbiamo considerare allora, l’ascesa di Gesù in carne e sangue, ora seduto alla destra del Padre e che anche sta preparando il posto per noi tutti? Incapaci di dare una risposta a questo quesito, cerchiamo con l’aiuto dello Spirito Santo di comprendere le parole non possono ereditare. Essi significano che non erediteranno, cioè la carne e il sangue, nel futuro, non assumono nessun valore per il nostro stare nel Regno di Dio, perché insistenti. Questa certezza ci spiega che, la fase di ascesa di Gesù, non è da considerala ultima, per il solo fatto che è asceso in cielo in carne e sangue. Egli è salito, in carne e sangue e discenderà nella stessa forma fisica sulla Terra. Questo ci porta a riflettere che, escludendo Enoch, che sicuramente non è stato testimone di Gesù, e che, solo Dio, sa come risolverà il caso. Elia e Mosè, se sono stati rapiti in carne e sangue, devono discendere anche loro in terra, e con alta probabilità, proprio loro possono essere i due testimoni di cui parla Gesù nell’Apocalisse.   Apocalisse 11:3 Ed io darò ai miei due testimoni di profetizzare; e profetizzeranno mille duecentosessanta giorni, vestiti di sacchi. Gesù li chiama, suoi due testimoni, perché lo furono nel monte della trasfigurazione, ove Egli discutendo, confermò lor il suo sacrificio. Ora, alla consapevolezza che nulla ci porteremo nel regno di Dio, riflettendo a quanto dicono le Sacre Scritture, scopriamo che in verità, vi è certamente almeno una cosa della terra che sarà con noi. Quale sarà questa cosa che ci porteremo nel Regno di Dio, come ricordo della terra? Certo saranno le lacrime che rispecchieranno da un lato, il nostro dolore per la tanta sofferenza, e dall’altro, il riconoscimento e l’ammirazione a Dio che ci consolerà. Esse esprimeranno la nostra innocenza che è stata aggredita dal nemico e posta nell’orlo del baratro, per farci morire, se non fosse stato per Dio a salvarci. Così tu ed io siamo strumenti costituiti dal volere di Dio, e per il nostro bene è profittevole seguirlo in ogni cosa, studiando la sua Parola che contiene i segreti del futuro camino dell’eterno nostro vivere.

Pace e fede nel Signore

 

 Aforismi di g.d.

 

Il sangue: nel Regno dei Cieli, Gesù porterà nella vesta tinta di sangue la prova del suo sacrificio, noi con le lacrime, il nostro dolore. 

La terra: e con lacrime dimenticheremo la terra, perché è stato col dolore che l’abbiamo conosciuta.

L’acqua: non sappiamo cosa sia acqua viva, ma certamente si berrà una volta sola, perché dopo, non avremo più sete.  

 

 

GRAZIE
Signore ti ringrazio perché
mi ha dato gli occhi per vedere
e l’udito per sentire.
Per vivere e non morire.
Per conoscere e ammirare,
la Tua Potenza. 

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