Romani 10:4 La natura non suggerisce all’uomo una chiara
direzione, né il motivo del percorso dell’esistenza. Essa si presenta come
maestosa immutabile e misteriosa, per cui, resta indecifrabile alla mente
dell’uomo. Il Creatore, per sua volontà, decide di rivelarsi all’uomo,
offrendogli la sua Legge, che per mezzo della quale, l’uomo possa conoscerlo e
seguire i suoi statuti, che lo portano alla conoscenza della possibilità di
essere salvato. Per prima cosa, Dio, per mezzo di Mosè, dà all’uomo la Legge di
comportamento, che permette all’uomo di sopravvivere, in questo mondo, secondo
canoni stabiliti da Dio. Il fine della Legge è quello che ognuno conosca Gesù,
per essere salvato dal peccato e ottenere la vita eterna. Verso 4. Perciocché
il fine della legge è Cristo, in giustizia a ogni credente. In giustizia,
poiché solo Gesù rispecchiando la volontà di Dio Padre è Legge per gli uomini
che lo crederanno, e Salvatore di tutti quelli che lo seguono. Avendo l’uomo
ricevuto da Dio, il libero arbitrio, era necessario che Dio desse, le Sacre
Scritture, le quali lo avrebbero istruito nelle vie divine, tramite la
conoscenza del vangelo proclamato da Gesù.
Fu, così istaurato un dovere fin dai tempi di Mosè, verso 5, ………… Che l’uomo, che avrà fatte quelle cose, vivrà per esse. Che significa? Che l’uomo
che avrebbe ottemperato alla legge, a sua volta la legge avrebbe testimoniato
che quella persona era un osservatore della legge, e quindi, degna di essere
tutelata da Dio. Se questa condizione di osservanza della legge era necessaria,
per l’identificazione dell’uomo difronte l’universo, ciò lo avrebbe
riconosciuto come osservatore della legge, ma ciò, non era sufficiente per
essere proclamato uomo di Dio. Poiché, solo con la conversione a Gesù, si
ottiene la salvezza.
Essendo
che la Legge, per mezzo di Mosè, è stata confermata con la Parola di Dio, cioè
Gesù, che battezza con il fuoco e con lo Spirito Santo, superiore a quella che
mitigava l’ira di Dio, con i sacrifici, assistiamo a un’evoluzione dell’uomo,
sia di pensiero sia dell’anima, sul rapporto che assume con Dio, essendo che,
dalla carne, egli, diventa sensibile allo spirito e da esso diventa idoneo alla
futura presenza a Dio. In questo modo,
essendo stata evoluta la conoscenza dell’uomo, il suo carattere spirituale è
divenuto più raffinato e di conseguenza più sensibile agli attacchi del male.
Poiché, la giustizia rappresentata da Gesù è assunta, da parte dell’uomo, per
fede, egli, nel professarla, può esagerare nell’interpretare le cose divine e
facilmente può dire, verso 6, Non dir nel
cuor tuo: Chi salirà in cielo? Quest’è trarre Cristo a basso. Discutendo in
questo modo, l’uomo, si sostituirebbe a Gesù, degradando, fino a terra, la sua
divina opera di salvezza. Collocando Gesù, a livello di terra ci si pone a
critiche umane e razionali. Bisogna, allora, che si confessi con la bocca, che
il salvare appartiene solo a Gesù. Verso 9
Che se tu confessi con la tua
bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Iddio l’ha risuscitato da’
morti, sarai salvato. Ecco che per la salvezza bisogna prima credere con
tutto il cuore e con tutta la mente che Gesù è il Figlio di Dio, dopo,
confessare con la bocca che solo Lui è il Salvatore di tutti quelli che hanno
creduto al suo nome e che hanno confessato che solo Lui salva. Verso 10 Poiché,
col cuore si crede a giustizia, e con la bocca si fa confessione a salute.
Pace e
fede nel Signore
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