Apocalisse 22:5 E quivi non sarà notte alcuna; e non avranno
bisogno di lampana, né di luce di sole; perciocché il Signore Iddio li
illuminerà, ed essi regneranno ne’ secoli de’ secoli.
Se la lampana del Regno di Dio, è
Dio e quella della terra è il sole, come possiamo comprendere il processo produttivo
della luce, se da essa fuoriesce una realtà mancante di luce? Ovvero, come ha
potuto, Dio, essendo Luce, creare l’universo e i pianeti mancanti di luce e lo
stesso sole, che è la settima parte della luce di Dio e quindi, la sua ombra? La
Luce produrrebbe una realtà mancante della sua stessa sostanza? E se è sì. Il
processo del creato, non contrasterebbe la natura di Dio, essendo che Egli
abbia creato l’uomo a sua immagine che nella sua fase produttiva, concepisce un
suo simile? Come dire luce, produce luce. Il creato di luce e tenebre, dimostrerebbe
una deficienza o una volontà di scelta di Dio?
Se è una scelta, è possibile trovare i motivi per cui Dio abbia deciso in
questo modo?
Isaia 45: 6,7 Io sono il Signore, e non ve n’è alcun altro, che formo la luce, e creo le tenebre; che fo
la pace, e creo il male. Io sono il Signore, che fo tutte queste cose.
Conoscendo la natura di Dio,
attraverso la conoscenza delle Sacre Scritture, viene da immaginare che Dio, in
effetti, non è luce come sorgente di un’identità non identificabile ma è persona
Spirito, Egli contiene in se, tutte le realtà dell’eterno processo di vita, nella
quale persona, la luce è un suo elemento caratteristico. Matteo 6:22 La lampana del corpo è l’occhio; se
dunque l’occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato.
Se l’occhio rappresenta la lampana
dell’uomo ed è la luce che illumina il corpo, la Luce di Dio rappresenterebbe il
suo occhio che guarda e guida tutto il creato. Giovanni 9:5 Mentre
io son nel mondo, io son la luce del mondo. Bene dice Gesù, che è la luce del
mondo, poiché rafforza il significato che la luce di Dio è il suo occhio che illumina
il creato e su l’uomo è sapienza divina, superiore alla totalità dell’intelligenza
umana.
L’uomo con la lampana, che è il suo
occhio, deve guidare la sua persona verso la sorgente della Luce, cioè verso l’incontro
personale con Dio, che è Luce che illumina il creato e sapienza che lo governa. Infatti, tutti i corpi celesti che sono in esso, essi si muovono secondo il suo
comando. L’occhio dell’uomo non sarà cieco né confuso se nel cammino della sua
esistenza avrà come obiettivo, il seguire la Luce della stella del mattino, cioè
Gesù. A sua volta, egli sarà luce per gli uomini che non conoscono Dio e sarà come
un faro che illumina il luogo di salvezza, essendo anch’egli, sale della terra.
Per conseguenza sarà baluardo di fede in un mondo che
per volontà propria, ha scelto la via cieca e senza valori, tralasciando di
riconoscere il Creatore benedetto in eterno. Se vogliamo confermare che i
nostri occhi siano la lampana del nostro corpo, non possiamo non comprendere
questo insegnamento che ci apre la via del divino e dell’eterno splendore, ove
Dio è Luce, Sapienza e Amore.
Pace del Signore.
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