Giovanni
12:14 E Gesù, trovato un asinello vi montò su, secondo ch’egli è scritto.
Si
fa riferimento a uno scettro della casa di Giuda, che secondo le Sacre Scritture
non sarebbe passato di mano fin quando non sarebbe venuto colui al quale,
quello appartenesse. Il segno fu profetizzato da Giacobbe per suo figlio Giuda:
Genesi 49:11 Egli lega il suo asinello
alla vite, E al tralcio della vite nobile il figlio della sua asina; Egli lava
il suo vestimento nel vino, E i suoi panni nel liquor delle uve.
L’entrata
trionfante in Gerusalemme non fu compresa dal popolo né dai discepoli, perché
il riferimento che Gesù impersonò in quel momento fu di ardua interpretazione,
anche per i dottori della Legge, i quali avrebbero dovuto ricollegare
l’avvenimento alla profezia di Israele fatta a Giuda, perché furono turbati
grandemente e non ebbero la sensibilità di andare a cercare conferma nelle
Scritture.
Il
motivo per il quale Gesù indirizzò gli apostoli a un preciso luogo per trovare
l’asina e il suo puledro, dimostra la corrispondenza al dettato delle Sacre
Scritture che è immutabile e non trapassabile. Dimostra anche che, l’asino,
umile creatura legata alla vite sarebbe stata la chiesa come tralcio legata
alla vite, che è Gesù.
Il
suo vestito lavato nel vino, simboleggia che sarebbe stato macchiato di sangue
e i suoi panni, unti nel liquor dell’uva, sarebbero stati profumati dopo la
morte, come se fossero stati annaffiati con onoranze di Re.
Il
popolo di Gerusalemme, spinto da una rivelazione divina, all’apparire di Gesù
stese nella via, delle palme formandone un tappeto unico e speciale, mentre lo
acclamavano, Re di Israele. E’ da notare che il popolo fu più sensibile dei sacerdoti
a comprendere il momento storico-divino che Gesù stava riferendosi, mentre gli
Scribi, pur sapendo chi, Egli fosse, si opposero con pieno, animus malus,
culminante in una perpetrazione di reato che insieme a Giuda fecero
assassinare, il Figliolo di Dio.
Non è poca cosa che Gesù, abbia rispecchiato
le Sacre Scritture dimostrando che esse sono la sua stessa Parola e che solo
Lui può impersonarle. Il fatto che cavalcò il puledro, secondo le Scritture, ci
rivela, nel loro rispetto, che Egli ritornerà in gloria e non più cavalcando
un’asina, ma un cavallo bianco, sguainando la sua spada a doppio taglio contro
tutti i re della terra.
Questa
rivelazione ci deve confortare, poiché non può avvenire un olocausto nel mondo,
altrimenti quale nazione s’inginocchierebbe a Lui e quale popolo lo
acclamerebbe? Apocalisse 22:12 Ecco, io
vengo tosto, e il mio premio è meco, per rendere a ciascuno secondo che sarà
l’opera sua.
Oggi,
sembra che siamo abbandonati da Dio, ma non lo siamo, perché non lo fu il suo popolo
sotto il faraone e non lo sarà ora. Gesù
acquisterà lo scettro del dominio di tutto il mondo nella sua piena realtà e lo
farà presto. Da questa certezza, non dobbiamo voltare le spalle a Dio, perché
le conseguenze possono essere gravi così, ma una preghiera fatta con fede,
avvicinerà la sua venuta.
Pace
e fede nl Signor
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