La facoltà di avere un
dibattimento per esporre le proprie difese sarà possibile anche nel regno dei
cieli. Per ognuno, non sarà una scena muta. Tuttavia, essa potrebbe esserlo se,
nel giudizio, le accuse rivoltaci saranno evidenti. Nel caso in cui, si crede
di essersi comportati secondo la guida divina, si può replicare, se le proprie
opere non dovessero essere considerati meritevoli. Matteo 7:22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore,
Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome
e compiuto molti miracoli nel tuo nome?
Da questa lettura, si
comprende l’eventualità di chiedere una chiarificazione nel merito della
propria condotta, se si crede che essa sia stata fatta coerente
all’insegnamento di Gesù. Nella versione dei fatti, l’uomo, vissuto con la
visione terrena, può nascondere un fatto, credendo di non essere scoperto. Se
ciò dovesse accadere, si dimenticherebbe che Dio scruta in profondità i cuori e
i sentimenti intimi che sono custoditi segretamente. Questo potere è spesso
dimenticato, anche dal credente che, pur operando nelle vie del Signore,
continua a far valere la cognizione delle proprie azioni. Tuttavia, nel momento
in cui sarà giudicato, egli non riceverà la posizione dell’escluso dal regno di
Dio, ma certamente sarà considerato minimo.
Matteo 5:19 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi
precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà
considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà
agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Questa esperienza
accadrà certamente a ognuno di noi, se nella nostra vita abbiamo avuto modo di
esercitare la fede in Dio ma non correttamente osservato le opere, oppure insegnato
il vangelo e non lo abbiamo, noi stessi osservato. La differenza della pena, sta
nel fatto che, nel giudizio terreno possiamo essere condannati, nel giudizio
divino, per amore e per grazia, saremo considerati minimi.
Il valore immanente della
qualificazione del giudizio sarà la considerazione
della persona, grande o minima che sia. Mai, una creatura che ha esplicato
nella terra, la fede in Dio, sarà abbandonata. Sarà simile, ma non uguale, al figliuol
prodigo, che non è stato abbandonato dal padre ma accolto a braccia aperte,
così farà il Signore, quando esaminerà la nostra condotta. Egli valuterà,
secondo la sua giustizia.
Come premessa del tipo di giudizio che
potrebbe avvenire, Gesù ci dà una parola di conforto e un sprono a comportarci meglio,
sin d’ora. Luca
6:46 Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Gesù
ci viene in contro, con questo messaggio, per evitare le conseguenze di un
giudizio sfavorevole e ci ricorda di stare attenti a nostro fare e al nostro
dire. Un suggerimento che mostra amore indiscriminato verso di noi, il che deve
farci riflettere che se osserviamo al meglio l’insegnamento di Gesù, possiamo avere
una buona aspettativa di un giudizio favorevole. In definitiva, se speriamo di
essere giudicati con amore, già sulla terra, dobbiamo seguire gli insegnamenti
di Gesù, senza guardare a destra né a sinistra. Possiamo così, chiamare il
Signore non per contestare ma per glorificare il suo grande amore che ha avuto ed
ha per noi.
Pace e fede nel Signore
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