Provare
a dare un significato alla vita dell’uomo, sarebbe un concetto troppo ampio per essere delimitato da una
semplice descrizione. Definirla, significherebbe concettare una elaborazione
biologica di esistenza di dati generali e astratti, sulla base di norme valide
e intuitive in funzione al rapporto che abbiamo con questo mondo e poi
nell’ambito dell’universo. La somma di tutti questi elementi compongono la
mente umana che immagazzina notizie a struttura esponenziale e vengono
richiamati, al momento, sotto forma di ricordi.
Dio, Signore supremo della vita, richiama gli avvenimenti positivi come benedizioni, e
obblighi sanzionatori come maledizioni, per il fine di perfezionare il
comportamento dell’uomo, affinché sia idoneo all’indefettibile funzione della vita
eterna.
Deuteronomio
8:18 Anzi
ricordati del Signore Iddio tuo; ch’egli è quel che ti dà la forza, per
portarti valorosamente; per confermare il suo patto ch’egli ha giurato a’ tuoi
padri, come oggi appare.
Nel
valutare la nostra esistenza, il credere in Dio, vuol dire porre il nostro futuro
incerto nelle sue mani e il dopo la morte nella sua totale disponibilità. Saremo
così, per sua grazia, collocati nel
ciclo dell’essenza infinita, immuni dalla tangibilità del tempo e dalla
corrosione. A questo avvenire universale, ci immaginiamo di essere assunti come cittadini del cielo,
in cui Gesù, nella sua prosecuzione della sua opera adotta nuove e puri
principi di entità, che non vi sono uguali in tutta la creazione. Così, facendo
nostre le Sacre Scritture, rispecchiamo la volontà del Signore, che per noi è condizione
“sine qua non” per vivere in eterno.
Ezechiele
33:16 Tutti i suoi peccati, ch’egli avrà commessi, non gli saranno ricordati;
egli ha fatto giudicio e giustizia; egli viverà di certo.
Il
Signore, non si ricorderà dei nostri peccati, perché Egli è “Dio Buono”. E al riconoscimento della nostra ubbidienza,
fa scattare nel suo cuore il perdono, il quale ci affranca per mezzo del sacrificio
di Cristo Gesù. Tutte queste cose, cioè le vie del Signore, bisogna che li
ricordiamo facendoli sempre rivivere in noi.
Luca
23:42 Poi disse a Gesù: Signore, ricordati di me, quando sarai venuto nel tuo
regno.
Ognuno di noi ha
un motivo di dire a Gesù, ricordati di me quando ho volto la mia preghiera a Te
dal profondo del mio cuore, quando ti ho cercato e ho implorato il tuo nome e
Tu mi hai sempre liberato dal male e mi hai dato vita su questa terra. Ricordami, o Signore, che solo Tu sei Dio, e
che io non lo dimentichi. Se ricordare è rendere attuale la realtà passata involta
con espressione di parole e immagini, il ricordare le parole di Dio, è come
realizzare la sua presenza, mentre Egli ci solleva con il suo perdono.
Pace e fede nel
Signore
Dr. Giuseppe Drago
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