venerdì 1 giugno 2018

IL GIORNO DI GESU'


      

                      La domanda che ci poniamo, in questo contesto, è come possiamo intendere che Gesù, essendo la Parola di Dio, il Figlio di Dio, il Messaggero di Dio, il suo Unto, il suo Sommo Sacerdote e la seconda Persona della Trinità, possa non sapere il giorno del suo ritorno? Quale motivo indecifrabile si nasconderebbe quando Gesù afferma che l’ultimo giorno è solo nella volontà del Padre, sapendo che Egli è la Verità? Matteo 24:36 Quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio.
L’approfondimento che viene in evidenza per intuire il parallelismo di corrispondenza del detto di Gesù con la volontà di Dio è quello, di esaminare cosa vuol dire, Parola di Dio. Consideriamo, secondo ragione, il fatto che Gesù, come Verbo, avendo creato tutte le cose dovrebbe Egli conoscere anche la fine. Giovanni 16:30 Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che qualcuno ti interroghi; per questo crediamo che sei proceduto da Dio. Tuttavia, Gesù, pur proceduto dal Padre, Egli rivela che il tempo della fine non dipende da Lui.
Per comprendere questa incognita è necessario che ci soffermiamo ancora sul termine, Parola di Dio e considerarla come la bocca di Dio. Se paragoniamo la struttura fisica dell’uomo, fatto a immagine di Dio, vediamo che la sua parola parla in funzione del comando proveniente dal cervello e sottolineando una similitudine, potremmo dire che Gesù è la bocca di Dio personificata sulla terra quando Dio gli trasmette la sua volontà, mentre, nelle altre occasioni Gesù è libero uomo e libero Figlio di Dio. La distinzione tra la Parola di Dio, seconda persona della Trinità e la Parola fatta carne, mostrano nel periodo del ministero di Gesù, la separazione vocale di Dio materializzatasi in Gesù uomo sulla terra e questa è avvenuta nel momento della discesa dello Spirito Santo.
Così, possiamo concludere che Dio, tramite il suo seme, abbia generato il Figlio sulla terra, rimanendo come riflesso della sua immagine e sarà primogenito incorruttibile nel Paradiso, mentre Dio resterà come identità di Spirito Trino nel suo Regno. È chiaro che Dio ha dato a Gesù un regno che non avrà fine, che corrisponde alla prosecuzione del regno di Davide sulla terra. Se qualcuno facesse la domanda, se il Regno di Gesù fosse quello che Dio tolse a Lucifero? Risponderemmo, non sappiamo, Dio sa ogni cosa. Ritornando alla domanda iniziale, il fatto che Gesù, non sappia la fine dei tempi e quindi il momento del suo stesso ritorno, dà chiarezza di come dipenda la Parola dal pensiero di Dio, come la parola dell’uomo dipende dal comando del suo cervello.
Tale principio è rafforzato dal fatto che Gesù, nel giardino di Getsemani, pregò il Padre se avesse potuto allontanargli quel calice, se no la sua volontà sarebbe stata fatta.  Egli si è rivolto al Padre, affinché, Dio potesse mutare la sua volontà per poi trasmetterla a Gesù, come Parola. In definitiva, vediamo che la realtà di eseguire è in Gesù ma la forza motrice della decisone è in Dio. Misteriosamente, questa separazione continua anche nel regno di Dio, essendo che lo status del Verbo personificato rimane tale. Se questo possa chiarire un po' il meccanismo divino, della separazione tra il pensiero Dio e la Parola, Gesù, sulla terra, si resta stupefatti come Gesù, nella Rivelazione, non rientra in Dio, nel suo primiero posto di seconda persona della Trinità, ove la Parola era con Dio, invece, resta fuori nel proprio Trono alla destra del Trono di Dio. Apocalisse 22:1 Poi mi mostrò il fiume puro dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. Non si riesce a capire come il Verbo, stando fuori, Dio risponderebbe quando gli domanderemo qualcosa. È chiaro che essendoci due Troni, quello di Dio e quello di Gesù, pur Dio resta Uno e Trino, poiché, conserva il suo status personale di unicità non potendo essere altrimenti.
Pace e fede nel Signore   
                 

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