Quando l’uomo osserva la legge
dello stato, anche se essa è restrittiva della libertà o ingiusta, egli è
sempre considerato un buon cittadino. Come, sarà egli ritenuto, nei confronti
di Dio, se tale legge contrasta quella divina? Deve aver paura di ricevere una
condanna o considerarsi vittima del potere di questo mondo. Nel secondo caso,
può egli chiedere una scusante? L’uomo non possiede alcuna giustificazione di
fronte a Dio, altrimenti se l’avesse, Dio nel suo regno, non avrebbe motivo di
giudicarlo. Come deve, allora, regolarsi l’uomo, nell’ubbidire la legge dello
stato ed essere conforme a quella di Dio?
Romani 13:1 Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è
autorità se non da Dio, e le autorità che esistono sono istituite da Dio.
E’ una condizione necessaria, che
l’uomo sia un buon cittadino sulla terra per essere accettato da Dio, ma non
sufficiente, poiché occorre che egli conosca Dio. Se nell’osservare la legge dello
stato, non importa conoscere il legislatore, nell’osservare quella divina, è
necessario conoscere il Legislatore. Questa condizione è quella che fa, di un
uomo, un membro del corpo di Cristo. Così, si diviene un seguace che assume un funzionamento
integrante per esistere e vivere nella consapevolezza del futuro che lo
attende.
Matteo 10: 15 Io vi
dico in verità che quei del paese di Sodoma e di Gomorra saranno più
tollerabilmente trattati nel giorno del giudizio, che quella città. Parlando,
sul modo di accoglimento e sull’osservanza della legge, Gesù, include nel giudizio
generale di Dio, anche quelli di Sodoma e Gomorra, che appartengono al vecchio
testamento, di cui, non l’hanno conosciuto.
Come dobbiamo intendere questo
principio, con il verso Romani 2:12 Perciocché
tutti coloro che avranno peccato, senza la legge, periranno senza la legge; e
tutti coloro che avranno peccato, avendo la legge, saranno giudicati per la
legge. E’ chiaro che, sia quelli prima e dopo Gesù, saremo giudicati tutti alla
stessa stregua, ma quale sarà la legge di riferimento, se essa è una?
Notiamo, in quest’ultimo verso, una
piccola differenza, che i primi periranno, mentre i secondi, saranno giudicati.
La condizione di base resta quella che sia i primi e i secondi hanno conosciuto
Dio e non vi è scusante per nessuno, poiché quelli, hanno avuto i profeti e la
testimonianza della potenza, mentre gli altri hanno avuto Gesù, come Dio
misericordioso sulla Terra.
Come Dio, nel vecchio Testamento si comportava come
portentoso e guerriero, allo stesso modo saranno condannati i vissuti di quel
periodo che periranno in quel modo. Mentre nella seconda fase, Dio assume
l’atteggiamento di istruire l’uomo per completare la fase della conoscenza del
bene e del male e renderlo idoneo per il trasloco, Giovanni 14. Ora, l’uomo,
più evoluto alle cose divine, verrà giudicato. Ognuno avrà il suo peso e la sua
colpa di fronte a Dio, e solo sua facoltà di alleviare o no la condanna.
Tutto è ordinato in modo perfetto
poiché Egli è perfettissimo. Non per nulla Egli è Dio giusto, poiché la
giustizia, è Lui stesso.
Pace e fede nel Signore
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