martedì 1 dicembre 2015

IL DINIEGO DI PIETRO



                        Come valutare la negazione di Pietro, quando egli, nel momento più imprescindibile doveva confermare il suo affetto per Gesù? Se consideriamo che la luce e le tenebre, create da Dio, sono indissolubili e da queste due componenti universali, non si può prescindere dal preferire la luce, come vita  e motore dell’eterna essenza, in riguardo all’atteggiamento di Gesù che prima, pone fiducia in Pietro, dopo lo ripudia e poi lo considera idoneo a essere la pietra su cui fondare la sua Chiesa, ci fa smarrire a trovare la chiave di volta o il punto tangenziale delle tenebre e della luce, non potendo noi comprendere il  motivo logico della sua scelta.  Matteo 16:3 Vattene indietro da me, Satana; …………tu non hai il senso alle cose di Dio, ma alle cose degli uomini. Matteo 16:18 ……che tu sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la mia chiesa……….... È stato l’amore di Gesù che ha dominato in quella scelta o l’obbligatorietà del percorso che lo ha condizionato a persistere nella scelta di Pietro. Eppure, se Gesù ha predetto a Pietro che lo avrebbe tradito, possiamo assumere che il suo comportamento fu amore, poiché se fosse stato obbligo di percorso, gli avrebbe impartito una lezione morale, prima degli eventi. Tutto ciò, evidenzia che il pianto e l’auto pentimento di Pietro, conferma il suo sentimento di sincero affetto verso Gesù e che il suo diniego altro non è che un incidente di percorso che sopporta il peso del riconoscere il suo tradimento senza cancellare l’amore verso Gesù.  Così, mettendo a fuoco il carattere di Pietro, vediamo che egli, trovandosi di fronte alla possibilità di essere incriminato, abbia avuto un attimo di smarrimento e, invece di seguire la voce dello spirito, seguì le vie della carne. Eppure, se Pietro devesse essere valutato per il suo frutto durante il ministero di Gesù, allora, avrebbe qualcosa da vantarsi ma anche dobbiamo dire che Pietro, avendo proclamato la verità di Dio in Gesù, non è riuscito a proclamare che Gesù era il Figliolo di Dio nel momento tragico dell’arresto del Messia. Egli in un attimo, cancellò tutto il passato di apostolo nel quale fu roccia di fede accanto a Gesù. A differenza di Giovanni Battista, che nel momento di debolezza, pur credette e proclamò Gesù, Figlio di Dio, non fu così per Pietro. Tuttavia, Gesù, gli ha dato credito perché Dio guarda i cuori e quello di Pietro fu degno. Da questo quadro di eventi, sta a noi, trovare le doti nascoste dentro questo grande apostolo che pur ebbe il favore di Dio. Egli è stato leale in ogni suo intervento, ma nello stesso tempo ha mostrato la debolezza umana che cerca disperatamente aiuto come quando camminò nelle acque e conforto nelle promesse di Gesù quando lo tradì. Si è fatto, promotore di sacrificio, offrendo la sua stessa vita per il Maestro, quasi, costituendosi scudo per l’umanità. Egli ha avuto la rivelazione da Dio del segreto del tempo, ove dice che mille anni sono come un giorno e un giorno è come mille anni. Gli è stata rivelata la nullità del tempo e il segreto dell’eternità della vita. Gli è stata affidata la vigilanza della Chiesa di Cristo e la perpetua presenza dello Spirito di Dio nel proteggerne l’esistenza sulla terra, contro il male.  Egli rimane grande, perché oltre che è stato scelto per primo è stato fatto pescatore di uomini. Pietro rimarrà l’apostolo rivelatore del vero sentimento umano che tutti noi desideriamo di essere per Gesù.
Pace e fede nel Signore

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