lunedì 1 giugno 2015

COSA VUOI CH'IO TI FACCIA



Samuele 24:13 …………..Qual cosa vuoi tu che ti avvenga? o sett’anni di fame nel tuo paese; o che tu fugga per tre mesi davanti a’ tuoi nemici, e ch’essi ti perseguitino; o che per tre giorni vi sia pestilenza nel tuo paese? ………….
Si discute se siamo noi a costruire il nostro futuro, o altrimenti percorriamo, come degli automi un fine già segnato, dato che nelle Sacre Scritture sta scritto che Dio ci conosce sin dal grembo di nostra madre.  
Il fatto sta che non riusciamo a capire se Dio segue questo nostro percorso conoscendo già la fine di ognuno o invece tutto dipenderebbe dalla metamorfosi del nostro decidere.  Tralasciando il primo caso che mostrerebbe che Egli seguirebbe un percorso ripetitivo e non coinciderebbe con l’immensa sapienza di Dio, resta il caso in cui l’uomo sia sorvegliato nella sua esistenza, nella quale Dio si propone di salvare solo un certo numero di anime per popolare un altro luogo, (Giovanni cap. 14), … io vado a prepararvi un posto…. e dove sono io sarete anche voi. Egli sceglierebbe, allora, sol anime brave di cui non immaginiamo il numero?
  Dio, guarderebbe alla qualità delle persone senza considerare quelli che Lui stesso ha avvantaggiato?  Per esempio, Dio, dopo aver scelto Saul, lo abbandonò. Così facendo alla fine dei tempi, Egli, otterrebbe una generazione selezionata che per il suo raggiungimento, in parte, dipenderebbe da essa stessa, al fine di essere tra i candidati del nuovo regno.  Cosa ne sarà, allora, di quelli che non hanno seguito i suoi comandamenti e di quelli che li hanno seguiti? E di quelli che non l’hanno nemmeno conosciuto?   
I primi andranno nelle pene eterne: Matteo 25:46 E questi andranno alle pene eterne e i giusti nella vita eterna.  
Per quelli che non l’hanno conosciuto, essi saranno giudicati senza la legge e quindi saranno giustificati.
Comprensibile, allora, è il verso di Samuele 24:13 prima esposto, nel quale Dio ci propone di scegliere tra la sua via e quella della perdizione, proprio in quel momento.
Ciascuno, come Davide, è sottoposto a quella prova decisiva e unica, che non sarà esente da peso, perché altrimenti non sarebbe più prova.   
Tutti abbiamo la facoltà di preferenza come l’ebbe Davide, con la sola differenza che a lui parlò il profeta, a noi la stessa Parola di Dio. Abbiamo, però, anche un altro privilegio quello di un ripensamento per questa decisione, che dura tutta una vita, mentre Dio con amore aspetta la nostra scelta di assumere il suo patto.
Vi ricordate che disse, moltiplicatevi e riempite la terra. Come Egli sta riempendo questo mondo, così sarà per il nuovo luogo, chiamato Paradiso, che sarà popolato da noi, quando saremo traslati.  
Alla domanda che cosa vuoi che io ti faccia, conosciamo quindi, la risposta e anche il fine ma non ci è dato di sapere il perché, essendo che tutto appartiene a Dio.

Pace e fede nel Signore. 




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