La
terra e il cielo, combinazione della creatività che si fonda in una simbiosi
evolutiva di materia e fantasia. Essi rimangono assoggettati ai codici inesorabili
della natura e si affievoliscono con andamento silenzioso e mistico a Dio Creatore
che domina l’universo e l’esistenza umana per migliorarne la qualità per altri
scopi ignoti, al fine di generare nell’alveo del suo Regno, angeli che saranno parte
integrante del suo volere.
La
prospettiva della ragione, sviluppatasi in un piano di aderenza morfologica, si
manifesta deflattiva a concepire il sistema evoluto dell’Altissimo, e non per
nulla, di questa inefficienza d’intendimento, l’uomo lega il suo pensiero a
quello di Dio e si sottopone a essere modellato per sopportare la purezza della
trasmutazione in divino che assimila il suo spirito a superiore dignità di vita,
che già si svela nella sua esistenza terrena, come raggiungimento dell’eterno
stato di gloria.
Matteo
16:19 Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; e tutto ciò che avrai
legato in terra sarà legato ne’ cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra
sarà sciolto ne’ cieli.
In
questi versi, che preannunziano una regola di vita nel regno di Dio, con il suo
unico sentimento di perdono, svela la propria volontà all’uomo, circa l’organizzazione
celeste e rivela la facoltà, fin da desso, che ogni uomo possa liberarsi dalla corruzione
della carne assumendo questa regola, che se vi è alcuna cosa legata in terra,
lo sarà anche nei cieli. Se amo ardentemente da essere legato per tutta la vita,
lo stesso sentimento, secondo quanto affermano le Sacre Scritture, sarà legato nei
cieli. Da questa concordanza prende origine l’istituto del matrimonio, secondo
il volere di Dio.
Allo
stesso modo, dallo sciogliersi dalla concupiscenza con tutti i suoi derivati, sarà
un dovere urgente non rimandabile, ed essendo il domani del Signore, dovremo cominciare
a trarre un resoconto ora, per liberare la nostra vita, in un modo o nell’altro,
da ciò che ci disonora.
Giovanni
17:26 Ed io ho loro fatto conoscere il
tuo nome, e lo farò conoscere ancora, acciocchè l’amore, del quale tu mi hai
amato, sia in loro, ed io in loro.
Questo
legame al cielo deriva dall’amore di Dio verso Gesù, suo Figlio, che scendendo
sulla terra ha riflesso la sua Luce per far conoscere agli uomini il suo nome e
la grandezza e profondità del suo amore. Non è poca cosa che Gesù abbia vinto sulla
croce. Non apparse agli occhi del mondo sconfitto ma fu misericordioso, verso l’uomo
ignaro. Egli ancora disse: perdonali perché
non sanno quello che fanno, intercedendo fino all’ultimo sospiro per strapparci
dall’ira avvenire.
Si
è visto che l’amore è strettamente collegato al dolore, e senza di esso non vi
è crescita spirituale, unico elemento celeste, che rimane all’uomo dopo la
morte.
Pace
e fede nel Signore
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