martedì 1 luglio 2014

OLTRE LA REALTA'



Nel linguaggio mistico, il volgere del pensiero all’interno della propria coscienza permette di scoprire l’intimo del nostro spirito e, per conseguenza, fa avere una sensazione prima e un’esperienza dopo, che il cuore sia entrato in un intenso rapporto con Dio. Nel momento successivo, il suo Spirito, mentre è contemplato, produce una mistica transazione dell’essenza divina dentro l’anima, che pone il credente in uno stato di sublimazione percependo, per ultimo, d’essere battezzato dallo Spirito Santo. 

Esodo 3:3 E Mosè disse: Or andrò là, e vedrò questa gran visione, per qual cagione il pruno non si bruci.  Diverso è il caso in cui vi sia una visione che si manifesta agli occhi dell’uomo.  Come s’è detto che i cieli si sono aperti e il profeta ha visto, specificatamente, il cielo non si è aperto come una porta ma Dio ha permesso che gli occhi dell’uomo acquistassero istantaneamente la capacità di intravedere quello che gli altri non vedono, come il limite che abbiamo di non sentire tutti i suoni, specie, quelli ad alta frequenza.
Così, gli occhi di Mosè, per volontà di Dio, sono stati fortificati nel vedere il fuoco che, in apparenza, consumava l’albero di pruno. Dal prodursi di questa meraviglia, egli non ha saputo, però, spiegare quello che si era proposto di verificare, il fatto che il pruno ardeva e non si bruciava, ciò perché Dio non permise che egli vedesse, la causa divina che produceva l’effetto.
Genesi 16:13 Allora Agar chiamò il nome del Signore che parlava con lei: Tu sei l’Iddio della veduta; perciocché disse: Ho io pur qui ancora veduto, dopo la mia visione?
In questo caso, Dio, ha dato ad Agar il potere immediato che i suoi occhi potessero vedere la visione della realtà divina, e che dopo averla contemplata, la sua vista è ritornata normale, continuando a vedere come prima.
Quando qualcuno si converte a Dio, è come guardare quello che altri non vedono e ascoltare ciò che altri non sentono. Perché la fede equivale al potere che Dio dà per vedere la sua visione e sentire la sua presenza. Questa esperienza trascendentale modifica la visione dell’uomo sul concetto della vita razionale e gli fa acquisire la conoscenza della virtù divina, unica e sola per qualificarsi cittadino del cielo.  
Il mondo dà illusione e rinnega la visione perché non può mai arrivare a concepirla. La buona novella, invece, fa scoprire il segreto per capire l’esperienza della visione divina e fa anche percepire l’eterno, con la singolare scelta di amare Dio, unico e onnipotente, ove non vi è potere né nazione né uomo, che sia capace solo di avvicinarsi. 
La scelta sta in ognuno che crede di avere il carattere e la virtù di intraprendere questa esperienza.
Il Signore fa grazia a chi è capace di provare la via della santità.
Pace e fede nel Signore.

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