Un
filosofo greco disse: “La cosa bella è bella per il bello” e si fermò. S’è
così, a quest’affermazione possiamo aggiungere che la cosa bruta è brutta per
il brutto. Nell’esistenza umana vengono allora a coesistere il bello e il
brutto. Questi due valori debbano essere bilanciati come il bene e il male
dell’albero della conoscenza. Cioè, l’uomo non può giudicare con maggiore
tolleranza verso il bello perché favorirebbe l’invasione del brutto nella sfera
del bello, così viceversa. Se oggi, la società dicesse: “Va bene, tanto tutto è
bello se non c’è malizia”. Ecco che il brutto entrando nella sfera del bello creerebbe
scompenso di rettitudine e produrrebbe corruzione. Oggi, però, il bilanciamento,
di cui, alludiamo è impazzito, perché non si sa più ciò che è bello e ciò che è
brutto. Matteo 20:15 Non mi è forse lecito fare del mio ciò che
voglio? O il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono? Qui, il verso
delle Sacre Scritture, enfatizza il brutto a discapito del bello. Alla critica
del giudizio di Gesù, nel ricompensare in modo diverso, è stato valutato
dall’uomo con maggiore favore per il brutto, lasciando incrementare la sfera
del brutto in quella del bello. Cioè, il brutto ha giudicato brutto il bello e
con questo il brutto ha acquistato più spazio facendo diminuire l’area del bello.
A questo squilibrio di valori, nel nostro caso, del brutto sul bello, Gesù
richiama l’interlocutore dicendo: “…il
tuo occhio è cattivo, perché io sono buono?" Con questo richiamo, nel
far capire che il brutto non deve invadere il buono, ricordiamo che Dio disse
in 2 Pietro 3:13 Ma noi, secondo la sua
promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia. E’
facile capire, allora, che nel nuovo luogo regna la giustizia e quindi, tutto è
buono e, se tutto è buono è anche tutto bello e non ci sarà il brutto e l’uomo
non dovrà più bilanciare il bello e il brutto o il male e il bene, poiché ogni
cosa sarà buona. Ecco che la fatica che tu ed io proviamo in questo mondo per
mantenere questo bilancio, nel nuovo mondo ne saremo sciolti da questo
problema. Isaia 65:17 "Poiché ecco,
io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e
non verranno più in mente. Non verrà più in mente questa tensione di lotta
contro il peccato che ci sballotta ora da un a parte ora dall’altra, rendendoci
incapaci di glorificare Dio, degno di lode e di ringraziamento per averci
creato per rappresentarlo sulla terra come conviene e che potessimo godere del
luogo santo ed eterno dei cieli. Questo implica che il libero arbitrio
dell’uomo non si riferisce solo a quello di fare ciò che si vuole, come se
fossimo in una giungla, ma nel professare la vita cristiana, abbiamo un
obbligo-dovere di ottemperare gli insegnamenti di Dio, tramite l’esempio del
suo Figliolo Gesù che ha volontariamente sacrificato se stesso per salvare te e
me, creature create con le mani di Dio stesso e non negoziati come prodotto di
scambio per accontentare il nemico.
Pace e fede nel
Signore.
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